Alfredo il Grande – Anteprima Under30
Teatro DonizettiDramma per musica di Andrea Leone Tottola Musica di Gaetano Donizetti Prima esecuzione: Napoli, Real Teatro di San Carlo, 2 luglio 1823 Edizione critica a cura di Edoardo Cavalli © Fondazione Teatro Donizetti Progetto #Donizetti200 Anteprima Under30 Sei un Under30? Giovedì 16 novembre 2023 alle ore 17.00 vieni all’opera! Il biglietto costa solo € 10 (senza differenze di settore) e puoi acquistarlo online in Biglietteria Teatro Donizetti – Piazza Cavour, 15 a Bergamo Da Martedì a Sabato dalle 13.00 alle 20.00 tel.: +39 035 4160 601 / 602 / 603 inviando una e-mail a biglietteria@fondazioneteatrodonizetti.org (con questa modalità puoi pagare anche tramite Paypal) INTRODUZIONE Per il progetto #donizetti200, che consiste nel rappresentare in ogni edizione del Festival un’opera composta da Gaetano Donizetti nello stesso anno, ma due secoli prima, va in scena per la prima volta in epoca moderna Alfredo il Grande, un melodramma eroico che, appunto nel 1823, segnò il debutto di un Donizetti ventiseienne al Real Teatro di San Carlo di Napoli, all’epoca la più importante “piazza” operistica italiana. Il libretto dell’abate Andrea Leone Tottola, “poeta drammatico de’ Reali teatri” e già librettista di molti titoli rossiniani, ricalca quello scritto con lo stesso titolo a Roma, cinque anni prima, da Bartolomeo Merelli per Giovanni Simone Mayr, l’amatissimo maestro di Donizetti, che con questo soggetto si confrontò così direttamente con il suo pigmalione. L’opera debuttò al San Carlo il 2 luglio 1823, protagonista il celebre baritenore bergamasco Andrea Nozzari, colonna della compagnia napoletana e habitué delle più complesse parti rossiniane. Alla prima parteciparono altri famosi cantanti come il soprano Elisabetta Ferron, il mezzosoprano Teresa Cecconi e i bassi Bartolomeo Botticelli e Michele Benedetti. Ma, nonostante il prestigio della compagnia, l’opera non ottenne alcun successo, anche a causa di un libretto estremamente improbabile, e non ebbe repliche, causando lo sconforto di Donizetti: «Parlo sincero (sarà quel che sarà), ma io non so far di più», come scrisse a Mayr prima della “prima”. Donizetti, come sappiamo, sapeva fare e fece in realtà molto di più. Ma il Festival Donizetti Opera offre ad Alfredo il Grande nel suo bicentenario una prova d’appello, nella certezza che non ci sia titolo di Donizetti che non contenga almeno una scintilla del suo genio. TRAMA Siamo sull’isola di Athelney, nell’Inghilterra del nono secolo, durante l’invasione danese. La regina Amalia, accompagnata dal generale Eduardo e travestita da contadina, è alla disperata ricerca del marito, il re Alfredo, che si è dato alla macchia nella campagna per sfuggire agli invasori che lo braccano. Guglielmo, un contadino, offre loro ospitalità, ma ignorando che i due fuggitivi sono seguiti da presso dal generale danese Atkins. Nell’umile capanna di Guglielmo, Amalia ritrova Alfredo, ma il loro giubilo dura poco. Atkins li ha seguiti, ha individuato il nascondiglio e si presenta travestito da inglese ad Alfredo per avvisarlo che i danesi hanno scoperto il suo nascondiglio. Guglielmo allora fa fuggire i suoi ospiti attraverso un passaggio segreto che i due seguono carponi ma, tornati in aperta campagna, Alfredo ed Amalia vengono sorpresi e catturati da Atkins e dai danesi. Nel frattempo,
LU OpeRave
Balzer GlobeI tre weekend si apriranno (16, 23 e 30 novembre) con la nuova creazione LU OpeRave (inizialmente prevista nel 2022) in cui la musica di Donizetti incontra l’elettronica e le nuove tendenze. Il titolo richiama la più celebre delle opere di Donizetti, Lucia di Lammermoor, alla quale gli autori di questo nuovo progetto sperimentale si sono ispirati. Lo spettacolo, che si svolgerà in un luogo cittadino non convenzionale, con spazio alla convivialità e il pubblico parte integrante dell’azione. LU OpeRave è uno sviluppo di Mixopera vol. 1 e vol . 2, gli EP di elettronica ispirati alla musica di Donizetti con la partecipazione di alcuni musicisti raccolti intorno all’etichetta Fluidostudio e pubblicati a fine 2021 e in queste settimane di novembre 2022 su tutte le piattaforme di streaming (Spotify, iTunes, Amazon Music, YouTube Music). Fra gli artisti coinvolti in questa creazione ci sono alcuni degli interpreti presenti negli EP come Protopapa, ilromantico, H.E.R. Il libretto è dei Maniaci d’amore. La regia e la coreografia sono di Mattia Agatiello che porta in scena la sua Fattoria Vittadini. INTRODUZIONE Gaetano Donizetti, a Parigi, trova un favore del pubblico incredibile. Parigi è una città che gli dà molte cose, gli fa capire che la musica da ballo è la fonte di un piacere mai vissuto prima dal grande pubblico dei teatri. Intuisce, perciò, che immettere quelle pulsazioni e quella febbre sonora ad accompagnamento del canto, può creare una ricetta davvero esplosiva. Come accade nella nostra tradizione gastronomica, ci sono ricette antiche che resistono in maniera inossidabile al tempo. Crediamo sia giunto il momento di tradurre in pratica questa ricetta donizettiana: come sempre raccontare una storia rendendola teatrale, dare alle parole la potenza del canto e accompagnare questo canto con la musica da ballo. I luoghi di ritrovo della gioventù mondiale sono i club, dove vibra la forma di musica popolare contemporanea: l’elettronica. Opera ed elettronica. Questo diventa il nostro pallino e la Lucia di Lammermoor, la grande immortale saga che racconta la tragicità della condizione giovanile, ci sembra l’epica ideale da far incontrare ai dj di oggi.
Il diluvio universale
Teatro DonizettiAzione tragico sacra di Domenico Gilardoni Musica di Gaetano Donizetti Prima esecuzione: Napoli, Real Teatro di San Carlo, 6 marzo 1830 Edizione critica della versione di Napoli a cura di Edoardo Cavalli © Fondazione Teatro Donizetti INTRODUZIONE Tipica opera di soggetto sacro pensata per la rappresentazione nel periodo quaresimale, Il diluvio universale di Gaetano Donizetti debuttò al Real Teatro di San Carlo di Napoli il 6 marzo 1830, con il celeberrimo basso Luigi Lablache nella parte di Noè. Il libretto di Domenico Gilardoni è ispirato alla tragedia Il diluvio di Francesco Ringhieri con l’aggiunta di elementi tratti da lord Byron e da Thomas Moore. Il modello è evidentemente Mosè in Egitto di Rossini, rappresentato nello stesso teatro dodici anni prima e modello insuperabile di opera di argomento religioso, dove però le storie “sacre” della Bibbia si intrecciano con le vicende “profane” dei protagonisti, in una commistione di temi pubblici e privati. Nonostante un clamoroso errore della primadonna, Luigia Boccabadati, che alla “prima” attaccò in anticipo il concertato del finale primo, Il diluvio universale ottenne un buon successo e rappresenta una tappa significativa nell’evoluzione creatrice di Donizetti. Che l’autore considerasse quest’opera molto importante lo dimostra poi la profonda revisione cui la sottopose alcuni anni dopo. Questo secondo Diluvio universale debuttò al Carlo Felice di Genova il 17 gennaio 1834. Il festival Donizetti Opera presenta invece l’opera nella sua versione originale, quella napoletana. Sul podio sale Riccardo Frizza, direttore musicale del festival, mentre lo spettacolo è affidato ai Masbedo, che attraverso il diluvio, il primo cataclisma naturale della storia, propongono una riflessione sulle questioni attualissime dell’emergenza ambientale e degli sconvolgimenti climatici. Argomenti che toccano tutti, in quell’intreccio fra destini collettivi e individuali che costituisce uno dei temi fondamentali della drammaturgia del Diluvio universale. Ancora una volta, Donizetti parla di noi. TRAMA Noè e i suoi familiari, consapevoli che Dio sta per inviare il diluvio, preparano l’arca appena fuori dalla città di Sennàar, votata alla distruzione insieme con i suoi peccaminosi abitanti. Noè ha convertito Sela, la moglie di Cadmo, il capo della città. Sela confida a Noè che il marito la disprezza per la sua fede e ha pubblicamente offeso Dio sfidandolo a punirlo. Arrivano gli sgherri di Cadmo che vogliono bruciare l’arca, Noè tenta di fermarli e Sela decide di tornare dal marito per indurlo a desistere. A questo punto entra in scena Ada, confidente di Sela ma in realtà innamorata di Cadmo. A costui Ada fa credere che Sela sia vicina a Noè non per motivi religiosi, ma perché innamorata del primogenito del profeta, Jafet. Con grande soddisfazione di Ada, Cadmo ripudia la moglie e ordina la condanna a morte di Noè, dei suoi figli e anche di Sela, che ha trovato rifugio presso di loro. Noè ammonisce Cadmo a non sfidare l’ira divina e gli predice il diluvio prossimo venturo, mentre la Natura si scatena con tuoni e fulmini. Cadmo arriva presso l’arca con l’intento di distruggerla, mentre Noè, Jafet e Sela vengono arrestati. Cadmo promette ad Ada di sposarla
Lucie de Lammermoor
Teatro SocialeOpéra en trois actes di Alphonse Royer e Gustave Vaëz Musica di Gaetano Donizetti Prima esecuzione: Parigi, Théâtre de la Renaissance, 6 agosto 1839 Revisione sulle fonti originali a cura di Jacques Chalmeau © Ricordi INTRODUZIONE Nell’autunno del 1835, a Napoli, Gaetano Donizetti ottiene uno dei maggiori trionfi della sua carriera con Lucia di Lammermoor, che diventa il modello stesso del melodramma romantico italiano. L’opera fa rapidamente il giro del mondo e viene rappresentata nella versione originale italiana anche a Parigi, al Théâtre des Italiens, nel 1837. Due anni dopo, Donizetti decide di realizzarne una versione francese per il Théâtre de la Renaissance, una sala parigina dal repertorio innovativo ma dai mezzi economici e artistici più ridotti rispetto all’Opéra. Il libretto di Salvadore Cammarano viene tradotto in francese e semplificato da Alphonse Royer e Gustave Vaëz, i poeti che stanno scrivendo per Donizetti e per la Renaissance L’ange de Nisida, diventata poi La favorite. Il compositore interviene sulla partitura, realizzando quella che è, a tutti gli effetti, un’opera diversa, l’“altra Lucia”. Fra i cambiamenti più importanti, la cavatina di Lucie, sostituita con quella di Rosmonda d’Inghilterra secondo una prassi, pare, già praticata da Fanny Tacchinardi-Persiani, la prima interprete della Lucia italiana. I personaggi di Alisa e Normanno, confidenti rispettivamente di Lucia e di Enrico, sono unificati in quello del traditore Gilbert, che assume così uno spessore maggiore. Una scena, il duetto fra Raimondo e Lucia, è tagliata e molte altre semplificate o riscritte, mentre lo “sposino” Arthur fa il suo ingresso già nel primo atto. Questa nuova Lucie de Lammermoor debutta alla Renaissance il 6 agosto 1839 con enorme successo e resta in repertorio in Francia per tutto il XIX secolo, diventando un caposaldo della cultura nazionale. Come dimostra, fra gli altri, il capitolo di Madame Bovary che Flaubert ambienta al teatro di Rouen durante una recita, appunto, di Lucie. TRAMA Scozia, XVII secolo. Henri Ashton spiega al suo confidente Gilbert che, per ragioni politiche, ha deciso di sposare sua sorella Lucie ad Arthur Bucklaw, nipote del potente lord Athold. Ma Lucie ama Edgar Ravenswood, ultimo membro della famiglia nemica degli Ashton. Gilbert svela a Henri un appuntamento segreto di Lucie ed Edgar. Giunge Arthur, che Henri rassicura dell’amore di Lucie. In ogni caso, racconta Arthur, lo zio ha ordinato ad Edgar di andare in Francia per una missione diplomatica. Fingendosi amico, Gilbert accompagna Lucie sul luogo dell’appuntamento con Edgar. Mentre lo aspetta, Lucie lamenta che l’antico odio fra le famiglie renda impossibile il loro amore. Giunge Edgar portando la triste notizia della sua prossima partenza. Prima, però, chiederà a Henri la mano della sorella. I due innamorati si scambiano gli anelli e si dicono addio. Gilbert ha seguito Edgar in Francia, ha intercettato le sue lettere e realizzato una copia dell’anello che Lucie gli aveva donato. Tornato in Scozia, riferisce tutto a Henri, sempre più deciso a concludere le nozze con Arthur. In un drammatico confronto, Henri racconta a Lucie che Edgar non l’ama più, le mostra l’anello e le spiega che soltanto il suo matrimonio con Arthur può salvarlo dalla disgrazia politica. Lucie
Casa e Bottega
Casa Natale di Gaetano Donizetti via Borgo Canale 14, Bergamo, ItaliaGaetano Donizetti Soireés d’automne à l’Infrascata La lontananza, L’amante spagnuolo, Amore e morte, Amor marinaro, Il fiore, L’incostanza d’Irene Nuits d’été à Pausillippe Il barcaiuolo, Il crociato, A mezzanotte, La torre di Biasone, La conocchia, Le crepuscule, Il giuramento, L’aurora, L’alito di Bice, Amor voce dal cielo, Un guardo ed una voce, I bevitori ________________________________________________________________ La turta del Dunizèt La torta originale creata da Balzer nel 1948 per il centenario della morte di Donizetti oggi diventa il dolce-ricordo del Festival. Acquistandola nella speciale confezione celebrativa, sostieni la Bottega Donizetti, laboratorio di perfezionamento per giovani cantanti. Con il supporto del Rotary Club Terra di San Marco
Alfredo il Grande
Teatro DonizettiDramma eroico in due atti di Andrea Leone Tottola Musica di Gaetano Donizetti Prima esecuzione: Napoli, Real Teatro di San Carlo, 2 luglio 1823 Edizione critica a cura di Edoardo Cavalli © Fondazione Teatro Donizetti INTRODUZIONE Per il progetto #donizetti200, che consiste nel rappresentare in ogni edizione del Festival un’opera composta da Gaetano Donizetti nello stesso anno, ma due secoli prima, va in scena per la prima volta in epoca moderna Alfredo il Grande, un melodramma eroico che, appunto nel 1823, segnò il debutto di un Donizetti ventiseienne al Real Teatro di San Carlo di Napoli, all’epoca la più importante “piazza” operistica italiana. Il libretto dell’abate Andrea Leone Tottola, “poeta drammatico de’ Reali teatri” e già librettista di molti titoli rossiniani, ricalca quello scritto con lo stesso titolo a Roma, cinque anni prima, da Bartolomeo Merelli per Giovanni Simone Mayr, l’amatissimo maestro di Donizetti, che con questo soggetto si confrontò così direttamente con il suo pigmalione. L’opera debuttò al San Carlo il 2 luglio 1823, protagonista il celebre baritenore bergamasco Andrea Nozzari, colonna della compagnia napoletana e habitué delle più complesse parti rossiniane. Alla prima parteciparono altri famosi cantanti come il soprano Elisabetta Ferron, il mezzosoprano Teresa Cecconi e i bassi Bartolomeo Botticelli e Michele Benedetti. Ma, nonostante il prestigio della compagnia, l’opera non ottenne alcun successo, anche a causa di un libretto estremamente improbabile, e non ebbe repliche, causando lo sconforto di Donizetti: «Parlo sincero (sarà quel che sarà), ma io non so far di più», come scrisse a Mayr prima della “prima”. Donizetti, come sappiamo, sapeva fare e fece in realtà molto di più. Ma il Festival Donizetti Opera offre ad Alfredo il Grande nel suo bicentenario una prova d’appello, nella certezza che non ci sia titolo di Donizetti che non contenga almeno una scintilla del suo genio. TRAMA Siamo sull’isola di Athelney, nell’Inghilterra del nono secolo, durante l’invasione danese. La regina Amalia, accompagnata dal generale Eduardo e travestita da contadina, è alla disperata ricerca del marito, il re Alfredo, che si è dato alla macchia nella campagna per sfuggire agli invasori che lo braccano. Guglielmo, un contadino, offre loro ospitalità, ma ignorando che i due fuggitivi sono seguiti da presso dal generale danese Atkins. Nell’umile capanna di Guglielmo, Amalia ritrova Alfredo, ma il loro giubilo dura poco. Atkins li ha seguiti, ha individuato il nascondiglio e si presenta travestito da inglese ad Alfredo per avvisarlo che i danesi hanno scoperto il suo nascondiglio. Guglielmo allora fa fuggire i suoi ospiti attraverso un passaggio segreto che i due seguono carponi ma, tornati in aperta campagna, Alfredo ed Amalia vengono sorpresi e catturati da Atkins e dai danesi. Nel frattempo, Eduardo ha però radunato le schiere inglesi, mentre Guglielmo accorre con una banda di pastori e di contadini in armi. I due gruppi convergono sugli invasori, in netta inferiorità numerica. Alfredo viene così liberato ma, magnanimo, non vuole approfittare della sua schiacciante superiorità: libera quindi Atkins e i suoi dando loro appuntamento sul campo di battaglia. Un immenso esercito inglese si
Do.Re.Mi. Cantiamo insieme – 6/9 anni
Donizetti StudioEsperienza musicale collettiva per adulti e bambini insieme guidata da Alessandra Giolo in cui – attraverso il canto, la voce e le esperienze sensoriali – i partecipanti coltivano la propria sensibilità musicale, la fiducia, l’autostima e l’espressione delle emozioni. Biglietti 15€ (coppia di un adulto e un bambino) – 20 € (tre persone)
Do.Re.Mi. Cantiamo insieme – 3/5 anni
Donizetti StudioEsperienza musicale collettiva per adulti e bambini insieme guidata da Alessandra Giolo in cui – attraverso il canto, la voce e le esperienze sensoriali – i partecipanti coltivano la propria sensibilità musicale, la fiducia, l’autostima e l’espressione delle emozioni. Biglietti 15€ (coppia di un adulto e un bambino) – 20 € (tre persone)
La città natura – Il diluvio universale: l’ossessione del presente
GAMeCIl diluvio universale: l’ossessione del presente Lorenzo Giusti, MASBEDO, Francesco Micheli, Andrea Morello in collaborazione con GAMeC e Sea Shepherd Italia “La città natura” è una della quattro aree tematiche che costituiscono il progetto di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 e che invita a riprogettare il rapporto di persone e imprese con le risorse naturali con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale. Per questo motivo, si è scelto di abbinare alla messa in scena del Diluvio universale di Donizetti una serie di riflessioni condivise con importanti istituzioni. L’ingresso è gratuito con prenotazione.
Donizetti e la Bergamo del Belcanto
Teatro Donizetti e Auditorium di Piazza della Libertà Bergamo, ItaliaRassegna cinematografica del progetto “Cinema al cuore. Passato e presente di due città in cinema”, promosso dalla FIC – Federazione Italiana Cineforum per Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura in occasione della mostra Tutta in voi la luce mia e del Festival Donizetti Opera. LUNEDÌ 20 NOVEMBRE, ORE 21 Lucia di Lammermoor di Mario Lanfranchi (1971) MERCOLEDÌ 22 NOVEMBRE, ORE 21 Casa Ricordi di Carmine Gallone (1954) LUNEDÌ 27 NOVEMBRE, ORE 21 L’elisir d’amore di Mario Costa (1947) MERCOLEDÌ 29 NOVEMBRE, ORE 21 La favorita di Cesare Barlacchi (1954) LUNEDÌ 4 DICEMBRE, ORE 21 Il cavaliere del sogno di Camillo Mastrocinque (1948) LUNEDÌ 11 DICEMBRE, ORE 21 Aida di Clemente Fracassi (1953)