Iliade. “Il gioco deli dèi”: la mostra
Donizetti StudioMostra di progetti, bozzetti e disegni a cura di Clelia Epis Ogni spettacolo teatrale viene realizzato grazie al lavoro intrecciato di diverse competenze artistiche, questo è ancora più evidente in Iliade. “Il gioco deli dèi”, dove la dimensione visiva ha grande importanza. Con questa mostra vogliamo restituire al pubblico il lavoro del dietro le quinte, mostrando bozzetti e disegni delle scene di Massimo Troncanetti, i costumi di Francesco Esposito, e, soprattutto, il lavoro creativo per la realizzazione delle creature e oggetti di scena Alberto Favretto, Marta Montevecchi, Raquel Silva. Di questi ultimi in particolare mostreremo anche la fase di ricerca iniziale, i primi bozzetti, poi abbandonati per soluzioni più adatte alla rappresentazione, fino alle soluzioni che si vedranno in scena. «Iliade canta di un mondo in cui un’ideologia competitiva e l’etica del successo non lasciano spazio a umanità e giustizia, gli uomini non decidono nulla ma sono agiti dagli dèi in una terribile guerra senza né vincitori né vinti. La coscienza e la scelta non sono (ancora) cose che riguardano gli umani: la loro civiltà dovrà attendere l’età della Tragedia per conoscere la responsabilità personale e tutto il peso della libertà da quegli dèi che sono causa di tutto ma non hanno colpa di nulla. In quel mondo arcaico dominato dalla forza, dal fato ineluttabile e dagli dèi capricciosi non è difficile specchiarci e riconoscere il nostro, le nostre vite dominate da forze distruttive che sono sopra e dentro di noi e che sfuggono ad ogni controllo, nella loro eterna fuga oltre le aspirazioni degli uomini. Ci sono tutti i semi del tramonto del nostro Occidente in Iliade, che però contiene anche quelli della coscienza, della responsabilità e della scelta». Roberto Aldorasi La mostra sarà aperta nei seguenti giorni e orari: Sabato 9 dicembre, ore 15.00-19.30 Domenica 10 dicembre, ore 9.30-13.00 e 15.00-19.30 Lunedì 11 dicembre CHIUSO Da martedì 12 a sabato 16 dicembre, ore 15.00-20.30 Domenica 17 dicembre, ore 9.30-13.00 e 15.00-19.30 Lunedì 18 dicembre, ore 15.00-20.30
Iliade. Il gioco degli dèi
Teatro DonizettiGiovedì 14 dicembre 2023, ore 18.00 | Sala Musica - Teatro Donizetti Intorno a ILIADE Incontro con Alessio Boni e la compagnia Iliade. “Il gioco degli dèi”: gli incontri Scopri gli incontri Iliade. “Il gioco degli dèi”: la mostra Scopri la mostra Iliade canta di un mondo in cui l’etica del successo non lascia spazio alla giustizia e gli uomini non decidono nulla, ma sono agiti dagli dèi in una lunga e terribile guerra senza vincitori né vinti. La coscienza e la scelta non sono ancora cose che riguardano gli umani: la civiltà dovrà attendere l’età della Tragedia per conoscere la responsabilità personale e tutto il peso della libertà da quegli dèi che sono causa di tutto ma non hanno colpa di nulla. In quel mondo arcaico dominato dalla forza, dal Fato ineluttabile e da dèi capricciosi non è difficile specchiarci e riconoscere il nostro: le nostre vite dominate dalla paura, dal desiderio di ricchezza, dall’ossessione del nemico, dai giochi di potere e da tutte le forze distruttive che ci sprofondano nell’irrazionale e rendono possibile la guerra. Ci sono tutti i semi del tramonto del nostro Occidente in Iliade che, come accade con la grande poesia, contiene anche il suo opposto: la responsabilità e la libertà di scegliere e di dire no all’orrore. A dieci anni dalla nascita, dopo I Duellanti e Don Chisciotte, il Quadrivio, formato da Roberto Aldorasi, Alessio Boni, Francesco Niccolini e Marcello Prayer, riscrive e mette in scena l’Iliade per specchiarsi nei miti più antichi della poesia occidentale e nella guerra di tutte le guerre. Roberto Aldorasi, Alessio Boni, Marcello Prayer Spettacolo realizzato in occasione di Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura 2023 Prima Nazionale: Bergamo, Teatro Donizetti | 12 dicembre 2023
Iliade. “Il gioco deli dèi”: la mostra
Donizetti StudioMostra di progetti, bozzetti e disegni a cura di Clelia Epis Ogni spettacolo teatrale viene realizzato grazie al lavoro intrecciato di diverse competenze artistiche, questo è ancora più evidente in Iliade. “Il gioco deli dèi”, dove la dimensione visiva ha grande importanza. Con questa mostra vogliamo restituire al pubblico il lavoro del dietro le quinte, mostrando bozzetti e disegni delle scene di Massimo Troncanetti, i costumi di Francesco Esposito, e, soprattutto, il lavoro creativo per la realizzazione delle creature e oggetti di scena Alberto Favretto, Marta Montevecchi, Raquel Silva. Di questi ultimi in particolare mostreremo anche la fase di ricerca iniziale, i primi bozzetti, poi abbandonati per soluzioni più adatte alla rappresentazione, fino alle soluzioni che si vedranno in scena. «Iliade canta di un mondo in cui un’ideologia competitiva e l’etica del successo non lasciano spazio a umanità e giustizia, gli uomini non decidono nulla ma sono agiti dagli dèi in una terribile guerra senza né vincitori né vinti. La coscienza e la scelta non sono (ancora) cose che riguardano gli umani: la loro civiltà dovrà attendere l’età della Tragedia per conoscere la responsabilità personale e tutto il peso della libertà da quegli dèi che sono causa di tutto ma non hanno colpa di nulla. In quel mondo arcaico dominato dalla forza, dal fato ineluttabile e dagli dèi capricciosi non è difficile specchiarci e riconoscere il nostro, le nostre vite dominate da forze distruttive che sono sopra e dentro di noi e che sfuggono ad ogni controllo, nella loro eterna fuga oltre le aspirazioni degli uomini. Ci sono tutti i semi del tramonto del nostro Occidente in Iliade, che però contiene anche quelli della coscienza, della responsabilità e della scelta». Roberto Aldorasi La mostra sarà aperta nei seguenti giorni e orari: Sabato 9 dicembre, ore 15.00-19.30 Domenica 10 dicembre, ore 9.30-13.00 e 15.00-19.30 Lunedì 11 dicembre CHIUSO Da martedì 12 a sabato 16 dicembre, ore 15.00-20.30 Domenica 17 dicembre, ore 9.30-13.00 e 15.00-19.30 Lunedì 18 dicembre, ore 15.00-20.30
Iliade. Il gioco degli dèi
Teatro DonizettiGiovedì 14 dicembre 2023, ore 18.00 | Sala Musica - Teatro Donizetti Intorno a ILIADE Incontro con Alessio Boni e la compagnia Iliade. “Il gioco degli dèi”: gli incontri Scopri gli incontri Iliade. “Il gioco degli dèi”: la mostra Scopri la mostra Iliade canta di un mondo in cui l’etica del successo non lascia spazio alla giustizia e gli uomini non decidono nulla, ma sono agiti dagli dèi in una lunga e terribile guerra senza vincitori né vinti. La coscienza e la scelta non sono ancora cose che riguardano gli umani: la civiltà dovrà attendere l’età della Tragedia per conoscere la responsabilità personale e tutto il peso della libertà da quegli dèi che sono causa di tutto ma non hanno colpa di nulla. In quel mondo arcaico dominato dalla forza, dal Fato ineluttabile e da dèi capricciosi non è difficile specchiarci e riconoscere il nostro: le nostre vite dominate dalla paura, dal desiderio di ricchezza, dall’ossessione del nemico, dai giochi di potere e da tutte le forze distruttive che ci sprofondano nell’irrazionale e rendono possibile la guerra. Ci sono tutti i semi del tramonto del nostro Occidente in Iliade che, come accade con la grande poesia, contiene anche il suo opposto: la responsabilità e la libertà di scegliere e di dire no all’orrore. A dieci anni dalla nascita, dopo I Duellanti e Don Chisciotte, il Quadrivio, formato da Roberto Aldorasi, Alessio Boni, Francesco Niccolini e Marcello Prayer, riscrive e mette in scena l’Iliade per specchiarsi nei miti più antichi della poesia occidentale e nella guerra di tutte le guerre. Roberto Aldorasi, Alessio Boni, Marcello Prayer Spettacolo realizzato in occasione di Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura 2023 Prima Nazionale: Bergamo, Teatro Donizetti | 12 dicembre 2023
Blues & Bach: The music of John Lewis
Teatro SocialeClassica/pop, rock/classica, classica/jazz, fusion: l'elenco dei possibili incroci può essere molto lungo. Ciò che accomuna tutti questi accoppiamenti è il desiderio di fondere due o più linguaggi diversi. È un po' come innescare una reazione chimica, il cui esito non ha più nulla a che fare con le componenti originarie della reazione stessa. Nel campo più specifico del crossover jazz/musica classica, gli anni '20 furono cruciali. Ci hanno infatti regalato una delle prime, assolutamente straordinarie, opere del genere: la celebre “Rapsodia in blu”. In questo capolavoro, Gershwin ha raggiunto risultati eccezionali grazie alla fusione di elementi della musica popolare americana, in particolare il blues, con altri tipici della tradizione classica europea. John Lewis si è mosso nella stessa direzione di Gershwin, ma da una visione ed esperienza molto diversa. Lewis, infatti, era un ottimo pianista jazz (basti pensare alle sue collaborazioni con Charlie Parker e Miles Davis) mentre Gershwin, che era anche un pianista fenomenale e molto versato nel jazz del suo tempo, in senso stretto non fu mai un vero e proprio pluripremiato pianista jazz. Ma soprattutto Lewis, oltre ad essere un grande jazzista, era profondamente innamorato della musica di Bach e fin dai primi anni della sua carriera ha fatto del binomio blues/Bach il vessillo della sua vita artistica. Il Modern Jazz Quartet, da lui fondato nel 1952 – per quasi mezzo secolo uno dei gruppi più celebrati della scena jazzistica internazionale – è stato il veicolo inconfondibile della sua concezione musicale e il vero laboratorio del suo originalissimo crossover. È a questa concezione musicale e all'arte compositiva di John Lewis che, a poco più di due decenni dalla sua scomparsa, “Blues and Bach” vuole rendere omaggio. I suoi brani sono stati rielaborati e orchestrati per l'occasione con un ensemble che, per certi versi, è esso stesso un crossover nel crossover (trio jazz più quintetto d'archi e quintetto di fiati). Sketting in Central Park Spanish Steps Vendome Autumn in New York Django Concorde Milano Jasmine Tree John Lewis John Lewis John Lewis Vernon Duke John Lewis John Lewis John Lewis John Lewis In collaborazione con
Teatro Delusio
Teatro DonizettiTeatro Delusio gioca con le innumerevoli sfaccettature del mondo teatrale: in scena e dietro le quinte, fra illusioni e disillusioni nasce uno spazio magico carico di toccante umanità. Mentre la scena diventa backstage ed il backstage è messo in scena, mentre sul palco appena riconoscibile si rappresentano diversi generi teatrali, dal mondo opulento dell’opera a selvaggi duelli di spada, da intrighi lucidamente freddi a scene d’amore passionali, i tecnici di scena Bob, Bernd e Ivan tirano a campare dietro le quinte. Tre aiutanti instancabili, divisi dal luccicante mondo del palcoscenico solo da un misero sipario eppur lontani da esso anni luce, che lottano per realizzare i propri sogni: Bernd, sensibile e cagionevole, cerca la felicità nella letteratura ma la trova improvvisamente personificata nella ballerina tardiva; il desiderio di riconoscimento di Bob lo porterà al trionfo e alla distruzione, mentre Ivan, il capo del backstage che non vuole perdere il controllo sul teatro, finirà per perdere tutto il resto... Le loro vite all’ombra della ribalta si intrecciano nei modi più strani al mondo scintillante dell’apparenza. E all’improvviso loro stessi si ritrovano ad essere i protagonisti di quel palcoscenico che in fondo equivale al loro mondo. Teatro Delusio è teatro nel teatro. L’inquietante vivezza delle maschere, le fulminee trasformazioni ed una poesia tipicamente Flöz trascinano il pubblico in un mondo a sé stante, un mondo carico di misteriosa comicità. Con l’aiuto di costumi raffinati e di suoni e luci ben concepiti, i tre attori mettono in scena 29 personaggi e danno vita ad un teatro completo. Familie Flöz è il gruppo di punta del teatro di figura contemporaneo europeo. Una compagnia internazionale di teatro di figura, che all’uso delle maschere coniuga danza, clownerie, acrobazia, magia. Sono adorati dai pubblici di tutte le età e hanno conquistato la critica di tutto il mondo. Sono una delle più clamorose rivelazioni internazionali degli ultimi dieci anni, riuscendo a fare un teatro sorprendente, che pone lo spettatore di fronte ai grandi e piccoli momenti della vita grazie a un linguaggio fisico e a delle maschere originalissime, legandosi alla migliore tradizione della clownerie e del mimo. Dopo Hotel Paradiso, tornano al Teatro Donizetti con Teatro Delusio, offrendo agli spettatori un momento di vera poesia e potente comicità. Familie Flöz Flöz affonda le sue radici nella Folkwang-Hochschule di Essen, l‘unico istituto di formazione statale per il teatro di espressione corporea in Germania. Nel 1994 ha luogo la prima rappresentazione dell’opera teatrale ÜBER TAGE nell’Aula Magna della Folkwang-Hochschule, seguita nel 1995 dalla versione ridotta FLÖZ & SÖHNE. Nel 1996 presso la miniera dismessa “Hannover” a Bochum, ha luogo la prima assoluta della pièce FAMILIE FLÖZ KOMMT ÜBER TAGE, un omaggio alla cultura del lavoro e dell’industria mineraria della regione della Ruhr. L’opera viene salutata da stampa e pubblico come un grande successo e nel 2003 ispirerà il nome del gruppo. Flöz è il nome di uno strato geologico contenente preziose materie prime. Nel 1998 il gruppo realizza il suo secondo spettacolo, RISTORANTE
Magical Mistery Story
Teatro DonizettiLa magica storia dei Beatles A2A e Fondazione Teatro Donizetti propongono una serata charity con un grande spettacolo per ripercorrere la storia del leggendario gruppo dei Beatles, guidati dal giornalista e conduttore Carlo Massarini. Protagonisti: The Beatbox, la tribute band più famosa dei Beatles anche a livello internazionale. Il gruppo è composto dai musicisti Filippo Caretti, Marco Breglia, Michele Caputo e Federico Franchi. The Beatbox non vogliono rendere solo un semplice tributo ai Beatles, ma far rivivere l'energia del gruppo, anche grazie alla strumentazione, uguale al gruppo originale, e agli abiti su misura della stessa sartoria. Lo spettacolo sarà un viaggio attraverso ricordi e scoperte più recenti, con esecuzioni fedeli a quelle originali: dai primi successi al Cavern Club di Liverpool fino ai capolavori che hanno preceduto lo scioglimento della band nel 1970. Il ricavato della vendita dei biglietti sarà interamente devoluto al Banco dell’energia – Fondazione, creata nel 2016 da A2A e dalle sue Fondazioni, che sostiene le persone in situazioni di vulnerabilità economica e sociale, con particolare attenzione alla povertà energetica. Per saperne di più: www.bancodellenergia.it ___________________________________________________________ The Magical Mistery Story è il nuovo spettacolo dei The Beatbox dedicato alla storia ed alla musica dei Beatles. Attraverso le canzoni, i racconti di Carlo Massarini, cambi di scena, di abiti e di strumenti musicali, nell’arco di due ore andremo a conoscere e rivivere l’incredibile avventura dei Beatles, e di come abbiano cambiato il corso della musica odierna con le loro indimenticabili canzoni. Sul palco The Beatbox formazione nota in tutta Europa con centinaia di concerti ogni anno e partecipazioni ai maggiori festival dedicati ai Beatles, formata da quattro giovani musicisti: Marco Breglia, Filippo Caretti, Michele Caputo e Federico Franchi della stessa età dei Beatles, che interpreteranno fedelmente i grandi successi del quartetto di Liverpool. Carlo Massarini, noto conduttore e giornalista musicale, nell’arco dei quattro cambi che caratterizzano lo spettacolo, racconterà la storia dei Beatles, svelandone aneddoti e curiosità e tanto altro. Per ottenere il risultato desiderato nulla è stato lasciato al caso: dalla strumentazione, originale e identica a quella usata dai Beatles nei loro storici concerti e per incidere gli album, fino ai cambi di abiti e trucco per farci rivivere il momento storico. I vestiti di scena sono stati confezionati su misura per la band, dalla stessa sartoria inglese che creò quelli dei Fab Four per la tournée americana. Uno show che attraversa i ricordi e le scoperte di più generazioni e che intende riportare l’entusiasmo e la positività dei mitici anni ‘60. La scaletta ripercorre gli storici successi al Cavern Club di Liverpool fino ad arrivare ai capolavori che hanno preceduto lo scioglimento della band nel 1970. I BeatBox ripropongono fedelmente le hit della discografia dei Beatles con una accuratezza esecutiva assoluta, restituendo all’ascoltatore l’impatto sonoro e soprattutto vocale del leggendario quartetto. I tour dei The Beatbox annualmente toccano: Francia, Belgio, fino a Russia, Germania, Romania e Svizzera. Sono sempre ospiti d’onore dei Beatles Day Europei come quelli di Genova, Bellinzona, Sanremo e Salso Maggiore. I
Concerto di Natale
Teatro SocialeLA LEGGENDA DEL SAGGIO ARTABAN Il quarto Re Magio Racconto musicale natalizio per coro di Voci Bianche, Soprano, Mezzo Soprano, Voce Recitante e piccola Orchestra da Camera Musica di Domenico Clapasson Libretto di Ottavio de Carli La leggenda del saggio Artaban è un racconto musicale natalizio per voce recitante, soli, coro e piccola orchestra composto da Domenico Clapasson, su un testo di Ottavio de Carli liberamente tratto da The Story of the Other Wise Man (1895) dell’americano Henry Van Dyke. Lo spettacolo mette in musica il racconto del viaggio di un leggendario quarto Magio che, mancato l’appuntamento con i compagni, si trova a dover percorrere da solo la strada che dopo lunghe peregrinazioni lo porterà infine a trovare il proprio Re. Pienamente aderente alla più pura tradizione del repertorio natalizio, il racconto è ricco di toccante poesia e di contenuti profondi, e in quanto tale coinvolgente per un pubblico di tutte le età. La musica, accattivante e raffinata, svolge un ruolo predominante nell’esaltazione dei contenuti poetici del testo, cosicché lo spettacolo si inserisce perfettamente nella tradizione dei concerti di musica natalizia, arricchendo il repertorio di elementi nuovi e originali, e offrendo un rilevante contributo al genere della moderna fiaba musicale. L’esecuzione è affidata a musicisti di provata esperienza, e soprattutto al Coro de I Piccoli Musici diretti da Mario Mora, oggi senza dubbio una delle migliori compagini dell’attuale panorama europeo. Una serata davvero magica nel più autentico spirito del Natale. Il Coro “I Piccoli Musici” di Casazza, diretto fin dalla fondazione da Mario Mora, si è costituito nel 1986 espressione della Scuola di Musica omonima. Nella sua intensa attività artistica il Coro è stato invitato a tenere concerti nell’ambito di importanti festival corali internazionali. Ha partecipato a concerti trasmessi da RAI, Mediaset, TV e Radio Svizzera: Natale in Vaticano alla presenza di Giovanni Paolo II, Note di Natale, Natale nel Duomo di Milano, Christmas Time. Dal 2007 al 2023 ha eseguito con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI il Concerto di Natale trasmesso in Eurovisione dalla Basilica di Assisi. Ha, inoltre, inciso opere di Mendelssohn e Britten e una raccolta di Canti e Melodie Internazionali, dal titolo “Around the world” per le Edizioni Carrara di Bergamo, i Vespri di Natale di Willaert e una raccolta di canti natalizi per la Stradivarius di Milano, giudicato dalla rivista francese “Repertoire” il miglior disco di Natale dell’anno 2000, per la Feniarco una raccolta di canti per bambini e ragazzi dal titolo “Giro, Giro Canto 3“. Il Coro I Piccoli Musici è Ambasciatore Culturale dell’Europa per la Federazione dei Cori dell’Unione.
Fiorella Mannoia & Danilo Rea in “Luce”
Teatro DonizettiHa già collezionato sold out a ripetizione con oltre 30 date da nord a sud, ed ora la magia di “Luce”, lo straordinario live di Fiorella Mannoia e Danilo Rea, che ha conquistato il pubblico con la sua atmosfera intima e potente a lume di candela nelle location più suggestive di tutta Italia, farà tappa nei teatri con tanti nuovi appuntamenti, a partire dal 25 ottobre con il concerto per AIRC al Teatro Grande di Brescia. Il consolidato sodalizio tra Mannoia e Rea si rinnova, dando vita ad un concerto unico, perfetto nella sua essenzialità: solo la voce di Fiorella, tra le più grandi cantautrici ed interpreti della canzone italiana, e il piano di Danilo, uno dei musicisti jazz più apprezzati del nostro paese e non solo, in grado di spaziare su qualunque repertorio con il suo estro e la sua sensibilità musicale. Uno spettacolo unico ed emozionante in cui il repertorio e i successi di Fiorella e la melodia della canzone e l'improvvisazione jazz di Rea si incontrano in una perfetta alchimia sonora, in un live capace di incantare il pubblico con la sua intensità. "Luce" è prodotto da Friends & Partners, Oyà e Mercurio Management
Lo Schiaccianoci
Teatro DonizettiAmore, sogno e fantasia per uno dei balletti più affascinanti della storia della danza classica. Le scenografie incantate del Balletto del Teatro dell’Opera della Romania, rendono partecipe lo spettatore della stessa fiaba di Hoffmann. Per le sue caratteristiche di favola a lieto fine e per la vicenda pervasa da un'atmosfera fatata di festa, "Lo Schiaccianoci": una fiaba fatta di dolciumi, soldatini, albero di natale, fiocchi di neve e fiori che danzano, topi cattivi, prodigi, principe azzurro e fatina, è diventato un balletto che ammalia i bambini e incanta i grandi. Per questo è lo spettacolo più rappresentato nel mondo durante le festività natalizie. La conclusione è segnata dallo squisito Valzer dei Fiori, dopo il quale Clara si ritroverà nella sua poltrona con il suo schiaccianoci in grembo, felice di questo sogno di Natale. Atto I Durante la vigilia di Natale, agli inizi del XIX secolo, il sindaco indice una festa per i suoi amici e per i loro piccoli figli. Questi, in attesa dei regali e pieni di entusiasmo, stanno danzando quando arriva il signor Drosselmeyer, un amico di famiglia, che porta regali a tutti i bambini, intrattenendoli con giochi di prestigio, nonostante all'inizio incuta paura ai bambini. Egli ordina di far portare a casa alcuni giocattoli meccanici. Ad un gesto della sua bacchetta, tre pupazzi appaiono - un Schiaccianoci, un Arlecchino, una bambola e un re dei topi. Alla sua prediletta, Clara, regala uno schiaccianoci a forma di soldatino che Fritz, il fratello della bambina, rompe per dispetto.Arrivano così alla festa anche i parenti, che si uniscono alla festa danzando. Clara, stanca per le danze della serata, dopo che gli invitati si ritirano, si addormenta sul letto e inizia a sognare. È mezzanotte, e tutto intorno a lei inizia a crescere: la sala, l'albero di Natale, i giocattoli... e soprattutto una miriade di topi che cercano di rubarle lo schiaccianoci. Clara tenta di cacciarli, quando lo Schiaccianoci si anima e partecipa alla battaglia con i soldatini di Fritz: alla fine, rimangono lui e il Re Topo, che lo mette in difficoltà. Clara, per salvare il suo Schiaccianoci, prende la sua ciabatta e la lancia addosso al Re Topo, distraendolo; Lo Schiaccianoci lo colpisce uccidendolo. Ed ecco che lo Schiaccianoci si trasforma in un Principe, e Clara lo segue, entrando in una foresta innevata. L'Atto si chiude con uno splendido Valzer dei Fiocchi di Neve. Atto II I due giovani entrano nel Regno dei Dolci, dove al Palazzo li riceve la Fata Confetto, che si fa raccontare dallo Schiaccianoci tutte le sue avventure, e di come ha vinto la battaglia col Re Topo. Subito dopo, tutto il Palazzo si esibisce in una serie di danze che compongono il Divertissement più famoso e conosciuto delle musiche di Čajkovskij e che rendono famoso il balletto, culminando nel conosciutissimo Valzer dei Fiori. Dopo, il Principe e la Fata Confetto si esibiscono in un Pas de deux, dove nelle variazioni si può riconoscere il suono della celesta,