Jazz al Donizetti
MARC RIBOT Quartet “Hurry Red Telephone” (1° set) / DIANNE REEVES (2° set)
Teatro DonizettiMARC RIBOT Quartet “Hurry Red Telephone” Marc Ribot è uno dei chitarristi più innovativi e immaginifici della scena musicale contemporanea, non solo jazz. Nel suo vasto e variegato bagaglio di esperienze collaborative compaiono infatti nomi come Tom Waits, John Zorn, Elvis Costello, Caetano Veloso, Vinicio Capossela, Allen Ginsberg, Robert Plant, Marianne Faithfull, Jack McDuff, i Lounge Lizards di John Lurie. E l’elenco potrebbe andare avanti a lungo. Anche l’attività in proprio non conosce sosta, scandita da album e gruppi quali Rootless Cosmopolitans, che è anche il titolo del suo album d’esordio nelle vesti di leader, Los Cubanos Postitzos, Shrek, Ceramic Dog e Spiritual Unity. Quest’ultimo vedeva in campo Henry Grimes e il batterista Chad Taylor: quel gruppo, nato in omaggio ad Albert Ayler, è rimasto in vita fino al ritiro dalle scene nel 2018 del leggendario contrabbassista. «Gli ultimi concerti con Henry sono stati la migliore musica in cui abbia mai suonato... o che abbia mai sentito...», ricorderà Ribot, che da allora si è riproposto di ritrovarsi con Chad Taylor per continuare a suonare sulla linea tracciata da Spiritual Unity. Ed ecco “Hurry Red Telephone”, nome che deriva da una citazione della poesia di Richard Siken “Several Tremendous”. Lo stesso Ribot presenta i suoi due nuovi partner: «Quando ho sentito per la prima volta il basso di Sebastian Steinberg, ho pensato: “Ecco chi sto cercando: un improvvisatore dotato, un musicista con un groove profondo e totalmente originale. Abbiamo lavorato insieme nella mia band Shrek e in altri progetti dai primi anni '90, fino a quando Sebastian si è trasferito a Los Angeles, e sono entusiasta di riprendere la nostra collaborazione». E di Ava Mendoza, ospite di Bergamo Jazz nel 2022 con un folgorante concerto in solo all’Accademia Carrara, dice: «È la persona perfetta per completare questo quartetto: grande solista, sensibile partner in contesti di insieme, impavida chitarrista/improvvisatrice che sa come movimentare le cose». Questi i presupposti della nuova band: ora la parola è alla musica, che sicuramente sarà difficile da incasellare. Un po’ spiazzante così come è sempre stato Marc Ribot. ________________________________ DIANNE REEVES Torna a Bergamo Jazz, a dieci anni esatti dalla sua precedente apparizione, Dianne Reeves, una delle voci femminili più intense e coinvolgenti del jazz contemporaneo, già vincitrice di ben cinque Grammy Awards per altrettanti album, il quarto dei quali ottenuto per la colonna sonora del film di George Clooney Good Night and Good Luck. Film che ha donato a Dianne Reeves meritata notorietà planetaria. Nata a Detroit in una famiglia dove la musica era di casa – il padre, morto quando lei aveva solo due anni, era un cantante, mentre sua madre suonava la tromba e suo cugino era il famoso tastierista George Duke, Dianne Reeves ha iniziato a cantare e a suonare il pianoforte agli inizi degli anni Settanta. Durante un concerto a Chicago venne notata dal trombettista Clark Terry, che la volle nel suo gruppo. In seguito al trasferimento a Los Angeles iniziò a collaborare con Stanley Turrentine e con altri. L’album d’esordio