A Christmas Carol Musical
Teatro DonizettiIl più famoso romanzo di Natale di Charles Dickens, adattato per il teatro musicale da Melina Pellicano con le musiche di Stefano Lori e Marco Caselle, è pronto a far sognare adulti e bambini. Sul palco nel ruolo di Ebenezer Scrooge, Fabrizio Rizzolo e un cast artistico di oltre 20 elementi, effetti speciali curati da Alessandro Marrazzo, musiche originali, 150 costumi ed imponenti scenografie. Melina Pellicano, regista e autrice del libretto nell'adattamento al musical, ha voluto essere il più fedele possibile al romanzo, perché la scrittura di Dickens si mostra già di per sé molto teatrale. Il vecchio Ebenezer Scrooge, dopo la morte del suo socio d’affari Jacob Marley, continua a condurre il suo banco d’affari con cinica avarizia rifuggendo da ogni rapporto umano e affamando il suo sfortunato impiegato Bob Cratchit. Scrooge odia il Natale e nemmeno l’invito a cena di suo nipote riesce a fargli cambiare idea. La notte della vigilia riceve la visita del fantasma del suo defunto socio Jacob Marley che gli annuncia la visita di tre spiriti. Lo spirito dei Natali passati gli mostra gli errori della sua vita passata, lo spirito del Natale presente gli fa vedere la felicità che il Natale genera, mentre lo spirito dei Natali futuri gli mostra il suo orrendo destino qualora non modificasse la vita che ora conduce. Dopo la visita degli spiriti, Scrooge si risveglia la mattina di Natale profondamente cambiato nell’anima, aprirà finalmente i suoi occhi a sentimenti di generosità e amore. D’ora in poi non mancherà mai di festeggiare il Natale e non perderà nessuna occasione per fare del bene. Scrooge compie una trasformazione, un cambiamento importante la notte della vigilia di Natale. Il Natale può essere un'occasione in cui potersi fermare a riflettere, un momento per porsi in maniera propositiva verso il cambiamento. Diventa un'occasione per un coraggioso atto di trasformazione, che ognuno di noi vorrebbe fare, ma che spesso dimentica. Note di regia La solitudine di Scrooge e la sua ricchezza economica sono in contrapposizione con la serenità della famiglia e la modesta situazione sociale degli altri personaggi. La ricchezza d'animo e il coraggio di far fronte ad una situazione poco agiata sono la vera ricchezza. È un concetto vecchio, ma assolutamente attuale. «C'è qualche differenza nella vicenda e nei personaggi» – dichiara la regista - «ma sempre nel rispetto del racconto originale e nello spirito di Dickens. Questo è stato voluto ed è un piccolo modo personale per rendere omaggio allo scrittore. Ho scelto di aprire lo spettacolo con il monologo e la canzone del piccolo Tim (il figlio piccolo di Bob Cratchit, impiegato di Scrooge), per affidare ad un bambino il compito di spiegare "come stanno veramente le cose", per spiegare al pubblico il punto di vista di un bambino che guarda al mondo con occhi limpidi e senza giudizio. Tiny Tim racconta, infatti, che Scrooge "non è capace di sorridere ed è sempre in collera con chiunque gli rivolga la parola", ma che in realtà "è soltanto solo" e nessuno