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The Five Elements

Teatro Sociale

Terra Aria Acqua Fuoco Etere Alessandro Quarta porta la sua musica nei cinque elementi, li trasforma e li fa suoi, porta la quintessenza della natura in concerto, nella meraviglia dell'unione tra musica e natura, così che anche l'arte possa prendersi cura del nostro mondo. I Cinque Elementi è il nuovo progetto di Alessandro Quarta, accompagnato da Giuseppe Magagnino al pianoforte e da un ensemble. È musica senza confini spazio-temporali, senza limiti di genere o di stili. Il processo creativo del musicista salentino è un succedersi di visioni dove le note si sostituiscono alle parole. Immagina Terra come una dama la cui voce, valzer malinconico in un solo del violino, è quella di una vecchia signora che porta sulle spalle milioni di anni. Segue Acqua, nata da un’immagine legata a un luogo molto caro al musicista: “porta d’Oriente più importante del Mediterraneo, Otranto è la città d’Italia più ad est, la prima che vede sorgere il sole e dove alle cinque del mattino senti il profumo del mare e vedi un cielo tinto di rosso, verso Oriente… Acqua inizia sulle note di un tema medio orientale ai violoncelli. Tutto nasce nel deserto d’Africa da una goccia d’acqua che prima di diventare mare è un torrente poi un fiume infine un mare in tempesta, meraviglioso. Poi, come un rewind, il nastro si riavvolge per fare ritorno alle origini…”. Aria, elemento apparentemente invisibile, è respiro, vento, uragano. Tre accordi, tre motivi: mi minore, sol maggiore, si maggiore. Riconosciamo lo stile “seicentesco” di una scrittura densa, complessa: una fuga a tre voci, progressioni alla maniera di Vivaldi… Fuoco inizia con un tango cubano. È il fuoco dell’eros che alimenta la vita, la sessualità. È il momento più travolgente dell’intera opera. Il tango cubano diventa poi un valzer sempre più vorticoso, parossistico, infuocato che al suo culmine fa letteralmente esplodere il pubblico in un’ovazione incontenibile. E poi Etere, pezzo conclusivo che fa pensare ad una landa algida. Evoca pace, tranquillità, ma la quiete dura solo un attimo e la musica riprende quota fino al termine dell’opera. Nella fisica aristotelica, i primi costituenti della Terra erano i quattro Elementi: Aria, Terra, Fuoco, Acqua; e lo erano anche per molte culture in tutto il mondo; a questi se ne aggiungeva un quinto: l’Etere o Quintessenza, elemento puro assimilabile allo Spirito, in grado di insufflare la vita, ovvero, “la forza vitale conservatrice del ricordo delle forme”, sostanza dell’Anima Mundi. La scienza misterica presente dietro alla teoria degli Elementi considera l’uomo come parte della natura, ecco perché gli Elementi sarebbero fuori, ma anche dentro di noi, e tra tutte le forme d’arte la musica è sicuramente quella che ha il rapporto più stretto con la natura e con la scienza in generale. Il solo fatto di essere “aria”, di esistere come emissione d’onde sonore e di essere impalpabile materia fatta solo di frequenze e di timbri, la rende difficilmente classificabile. La musica, e soprattutto il canto, suo primo e naturale strumento, è stata concepita proprio come emulazione dei

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