DeCineForum Donizetti

Sala della Musica "M. Tremaglia" - Teatro Donizetti

Visioni guidate delle opere in occasione della decima edizione del festival Donizetti Opera   Nasce una nuova rassegna in occasione del decennale del festival: DeCineForum Donizetti, cinque appuntamenti per altrettante opere da guardare e comprendere insieme. A cura della sezione scientifica del Donizetti Opera, questo “cineforum” musicale desidera accompagnare il pubblico verso il festival nei mesi in cui non sono in programma appuntamenti dal vivo. Nella Sala Musica del Teatro Donizetti, predisposta per una ottimale fruizione audio-video, saranno proposti cinque titoli donizettiani, particolarmente significativi per la carriera del compositore, scelti tra le produzioni allestite in questi dieci anni dal festival, registrati dalla casa discografica Dynamic e appartenenti a generi differenti: all’opera semiseria all’opera buffa ai grandi melodrammi. Nel dettaglio: sabato 20 aprile (ore 14.30) sarà proiettato Enrico di Borgogna, titolo del ciclo #Donizetti200 andato in scena al Teatro Sociale nel 2018, a duecento anni dal debutto al Teatro San Luca di Venezia (melodramma in due atti del genere semiserio su libretto di Bartolomeo Merelli), con la direzione di Alessandro De Marchi, la regia di Silvia Paoli e un cast di interpreti di rilievo come Anna Bonitatibus, Sonia Ganassi e Luca Tittoto. La proiezione sarà preceduta dalla presentazione di Candida Mantica. Livio Aragona presenterà il secondo titolo in programma, sabato 27 aprile (ore 14.30) Olivo e Pasquale, melodramma giocoso in due atti su libretto di Jacopo Ferretti, messo in scena al Teatro Sociale di Bergamo in occasione del festival 2016 nella versione dell’autunno 1827, realizzata per il Teatro Nuovo di Napoli con l’alternanza di dialoghi parlati e numeri cantanti, con la parte di Pasquale in napoletano. Sul podio Federico Maria Sardelli, regia di operAlchemica (Ugo Giacomazzi e Luigi Di Gangi), interpreti vocali Bruno Taddia, Filippo Morace, Laura Giordano e Pietro Adaini. Sabato 25 maggio (ore 14.30) torna Candida Mantica per presentare Lucrezia Borgia, melodramma in un prologo e due atti su libretto di Felice Romani, capolavoro tragico di Donizetti che sarà proiettato nella versione andata in scena al Teatro Sociale nel 2019 con la regia di Andrea Bernard, la direzione di Riccardo Frizza e protagonisti Carmela Remigio, Xabier Anduaga, Marko Mimica e Varduhi Abrahamyan. In autunno, quando l’edizione n. 10 del Donizetti Opera sarà alle porte, si terranno altre due proiezioni: sabato 28 settembre L’ange de Nisida, su libretto di Gustave Vaëz e Alphonse Royer, che avrebbe dovuto debuttare al Théâtre de la Renaissance di Parigi nel 1839, e che ha invece ricevuto la sua prima, acclamata, rappresentazione in forma scenica proprio al Donizetti Opera nel 2019 con la regia di Francesco Micheli e Jean-Luc Tingaud sul podio; e infine domenica 29 settembre La favorite, grand-opéra su libretto di Gustave Vaëz, Alphonse Royer ed Eugène Scribe, nella versione integrale andata in scena al Teatro Donizetti nel 2022 diretta da Riccardo Frizza e la regia di Valentina Carrasco. Queste due produzioni rappresentano due vette del Donizetti Opera, avendo vinto entrambe il Premio Abbiati della critica musicale italiana, l’Ange de Nisida il Premio Speciale e La favorite miglior spettacolo dell’anno. Calendario Sabato 20 aprile 2024, ore 14.30 | Sala

L’albergo dei poveri

Teatro Donizetti

Giovedì 18 aprile 2024, ore 18.00 | Sala Riccardi - Teatro Donizetti Intorno a L’ALBERGO DEI POVERI Incontro con Massimo Popolizio e la compagnia Conosciuto anche come I bassifondi, o Sul fondo, o ancora Il dormitorio, grande dramma di Maksim Gor’kij, rappresentato per la prima volta a Mosca nel 1902, fu ribattezzato L’albergo dei poveri da Giorgio Strehler nel 1947, in occasione della memorabile regia che inaugurò il Piccolo Teatro di Milano nel maggio del 1947. È quest’ultimo titolo che Massimo Popolizio ha deciso di riproporre al pubblico, in virtù del suo valore emblematico e poetico, oltre che storico. L’albergo dei poveri è un grande dramma corale, che si potrebbe definire shakespeariano nel suo sapiente dosaggio di pathos, denuncia sociale, amara comicità, riflessione filosofica e morale sul destino umano. Il numero elevato degli attori in scena impone alla regia la ricerca di un ritmo adeguato al continuo mutare delle situazioni e dei punti di vista, in un crescendo di tensione reso ancora più evidente dall’angustia dello spazio evocato: un rifugio di derelitti e alcolizzati dove i personaggi trascorrono i loro giorni tentando di non soccombere alla disperazione e all’inerzia della sconfitta. Si tratta di una sfida che, dopo Stanislavskij che fu il primo regista del dramma di Gor’kij, è stata raccolta da grandi maestri della regia teatrale, come Strehler, e anche cinematografica, tra gli altri, Resnaise Kurosawa. Se le grandi opere viaggiano nel tempo per essere rilette a ogni generazione da angolature diverse, lo stile di regia di Popolizio, la sua maniera di dirigere gli attori e il meccanismo teatrale nel suo complesso, sembra particolarmente adeguato a scrivere un nuovo capitolo di questa storia di interpretazioni. Il nostro non è il mondo del 1902, e nemmeno quello del 1947: è mutato anche il concetto stesso di «povertà», ma l’energia drammatica, la forza visionaria, la disperata lucidità dei personaggi di Gor’kij è ancora intatta. Massimo Popolizio prosegue la sua ricerca artistica e civile portando in scena il dramma corale di Maksim Gor’kij. Riflessione filosofica e morale sul destino umano, atto di denuncia delle condizioni di vita di una parte di società tutt’altro che scomparsa, il testo, nell’adattamento di Emanuele Trevi, conserva tutta la sua carica di forza visionaria e disperata lucidità. Locandina uno spettacolo di Massimo Popolizio tratto dall’opera di Maksim Gor’kij drammaturgia Emanuele Trevi con Massimo Popolizio e con (in o.a.) Giovanni Battaglia, Gabriele Brunelli, Luca Carbone, Martin Chishimba, Giampiero Cicciò, Carolina Ellero, Raffaele Esposito, Diamara Ferrero, Francesco Giordano, Marco Mavaracchio, Michele Nani, Aldo Ottobrino, Silvia Pietta, Sandra Toffolatti, Zoe Zolferino scene Marco Rossi costumi Gianluca Sbicca luci Luigi Biondi produzione Teatro di Roma - Teatro Nazionale, Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa Durata 110' senza intervallo

€12,00