Il Maestro Riccardo Frizza, direttore d’orchestra di fama internazionale, già direttore musicale del Donizetti Opera dal 2017, nominato anche direttore artistico della manifestazione il 4 dicembre scorso dal CdA della Fondazione Teatro Donizetti, annuncia la sua visione del festival per il triennio 2025-2027. Sotto il segno della parola “evoluzione”, il M° Frizza intende proseguire il percorso intrapreso negli ultimi anni con una visione innovativa, che coniuga continuità e futuro.

Se la manifestazione in precedenza ha inaugurato il suo format rinnovando la programmazione artistica e invadendo la città con la figura di Donizetti quale illustre bergamasco, ora si mira a un’evoluzione che riporti al centro il Gaetano Donizetti compositore, protagonista assoluto, accompagnato da un progetto culturale che ambisce a consolidare la posizione del festival tra i grandi eventi internazionali.

Sei le linee guida fondamentali che indirizzeranno la manifestazione nei prossimi tre anni, a partire da internazionalità e alta qualità artistica, per un festival senza confini. Il Donizetti Opera, infatti, intende rafforzare e ampliare la sua dimensione internazionale, puntando ancora di più sulla qualità artistica e sulla ricerca musicologica, per collocarsi tra i grandi eventi del panorama culturale mondiale. Produzioni di altissimo livello e un dialogo attivo con il pubblico oltre confine faranno del festival un punto di riferimento per gli appassionati e gli esperti del settore, ma anche per i neofiti e i curiosi che vorranno avvicinarsi al corpus del celebre compositore bergamasco, attirati dagli eventi collaterali alla programmazione artistica.

Secondo obiettivo strategico la costruzione di ponti tra culture, grazie a gemellaggi e coproduzioni. Il festival si vuole porre come un luogo d’incontro tra culture e tradizioni diverse: in quest’ottica le coproduzioni diventano veri e propri gemellaggi che coinvolgono il Teatro e la città. Uniscono comunità, intrecciano storie, stimolano nuove letture e visioni, e creano una contaminazione artistica e culturale che abbatte le barriere e le diversità, per una manifestazione profondamente inclusiva.

Terzo punto focale fare di Bergamo la culla della Voce, grazie a progetti rinnovati e nuove proposte che abbracciano diverse arti e discipline. Partendo dalla tradizione belcantistica donizettiana, si celebra la voce in tutte le sue forme, come simbolo contemporaneo di eccellenza e creatività.

Quarto obiettivo la costruzione di una Rete Donizetti: il festival andrà a consolidare il concetto, che si è fatto strada in questi anni, di “Bergamo Città di Donizetti”, puntando a un’ulteriore valorizzazione del Centro Studi della Fondazione e alla costruzione di una rete che renda Bergamo epicentro del patrimonio donizettiano per stimolare un dialogo a livello mondiale.

Quindi, sul versante educazione e formazione, le iniziative vedranno il Donizetti Opera per le Life Skills: il festival rinnova il suo impegno verso le nuove generazioni, integrando nei percorsi formativi le Life Skills, così come riconosciute dall’Organizzazione Mondiale della Sanità quali comportamenti positivi nelle aree emotive, cognitive e relazionali, che permettono all’individuo di far fronte efficacemente alle sfide quotidiane, sia in termini personali che relazionali e sociali. I programmi educational, pensati per bambini e ragazzi, in collaborazione con le scuole e gli istituti di ogni ordine e grado, connettono sogni, aspettative, sfide e visioni delle nuove generazioni con il linguaggio universale della musica, al fine di guidarle all’ascolto di sé e della propria voce come espressione della propria vocazione.

Ultimo punto, a completamento della strategia, la riflessione che vede il territorio nel Teatro e il Teatro per il territorio. Il Teatro Donizetti, con il suo prestigioso festival, si fa sempre più cuore pulsante della Bergamo creativa e diventa la “Casa della Città”. Un luogo vivo e accessibile, anche oltre le rappresentazioni, non solo per i turisti ma per tutta la comunità. A questo si lega un dialogo sempre più stretto e biunivoco con il fervido terzo settore cittadino e il tessuto produttivo del territorio, invitato a riflettere sul concetto di leadership armonica.

«C’è molto della visione della nostra Amministrazione nel progetto del nuovo direttore artistico Riccardo Frizza per il Donizetti Opera 2025-2027: apertura, inclusività e attrattività. Un progetto volto a rafforzare l’internazionalizzazione e rilanciare il grande compositore Gaetano Donizetti, proiettando Bergamo nel mondo sulle note della sua musica.

La cultura, lo abbiamo sempre detto, è motore di crescita, è risorsa dinamica per costruire opportunità. Il progetto del direttore Frizza va in questa direzione, tessendo reti di collaborazione e progettazione con altre città, Paesi e le loro culture, valorizzando l’impegno musicologico e il belcanto, investendo nell’educazione delle nuove generazioni e lavorando per avvicinare sempre più l’opera alle persone, non solo al pubblico appassionato. L’opera lirica, infatti, è un’arte profondamente universale, che parla a tutti, al di là delle competenze tecniche o delle conoscenze specifiche, capace da sempre di raccontare le passioni, i sentimenti e le storie che appartengono a ogni essere umano.

Anche chi non è un “addetto ai lavori” può entrare nel mondo dell’opera, perché essa non richiede di essere esperti per emozionarsi di fronte a una voce potente, una melodia struggente o una messa in scena che stupisce e talvolta interroga. È un linguaggio immediato, che attraversa il tempo e i confini, e che continua a parlare a tutti coloro che vogliono lasciarsi coinvolgere.

Ci aspettiamo, quindi, molto da questa nuova fase e siamo certi che sarà un ulteriore passo per l’affermazione di Bergamo come città di cultura ed “evoluzione”», dichiara Elena Carnevali, Sindaca del Comune di Bergamo.

«Della programmazione proposta da Riccardo Frizza, apprezzo particolarmente il termine evoluzione: partire da basi solide per passare a una successiva fase di maturazione, crescere contando su una identità forte e strutturata. È in linea con quello che auspicavamo per questa nuova fase della Fondazione Teatro Donizetti. Il Donizetti Opera avrà una vocazione sempre più internazionale, portando nuove e inedite collaborazioni della nostra città con altre comunità nazionali ed europee e generando nuova linfa anche nella produzione artistica cittadina. Il tema delle alleanze è altrettanto stimolante, soprattutto con altre istituzioni importanti della città, così ricche in ambiti e discipline diversi. Un’alleanza che si potrà esprimere nello sviluppo del tema della “Voce”, filo rosso della produzione donizettiana, e soprattutto nella valorizzazione delle Life Skills, un modo nuovo e originale di calare la musica nella vita quotidiana, con quella consueta attenzione alle giovani generazioni che la Fondazione già esprime da tempo», afferma Sergio Gandi, Assessore alla Cultura del Comune di Bergamo.

«La visione del M° Riccardo Frizza, già stimato direttore musicale e oggi anche direttore artistico del Donizetti Opera in cui riponiamo piena fiducia, è stata favorevolmente accolta e condivisa dal Consiglio d’Amministrazione della Fondazione, che ne ha colto l’innovazione nella continuità. Questo progetto non solo celebra la centralità della figura di Donizetti, ma conferma la prospettiva di un festival indirizzato verso un futuro sempre più internazionale. Siamo certi che, con la sua guida, il Donizetti Opera raggiungerà traguardi straordinari, consolidando Bergamo come capitale della voce e del belcanto, e punto di riferimento musicale nel mondo», prosegue Giorgio Berta, Presidente della Fondazione Teatro Donizetti.

«Con la parola “evoluzione” vogliamo consolidare il ruolo di un festival che non si pone solo quale evento artistico di alto livello, ma anche come motore di crescita culturale, sociale ed economica per Bergamo. La nostra città, sede dei più alti studi donizettiani, merita un maggior riconoscimento internazionale per la sua capacità di approfondire, stimolare, innovare e innovarsi partendo dalla tradizione. Questo triennio vedrà, quindi, l’attenzione rivolta alla costituzione di reti e gemellaggi, in cui il dialogo con nuove realtà internazionali porterà la città e il suo Teatro quale esempio di eccellenza e innovazione», aggiunge Massimo Boffelli, Direttore generale della Fondazione.

«Dopo la rivoluzione, di cui sono stato parte attiva negli anni scorsi, che ha radicato il festival nel tessuto della città di Bergamo, ora vogliamo guardare avanti, rafforzando le fondamenta costruite e immaginando un futuro di crescita dal respiro internazionale. Immagino un festival che evolve senza perdere la sua identità, che sperimenta e si consolida partendo dalla tradizione e forte delle sue radici, come la figura di Gianandrea Gavazzeni, padre della cosiddetta “Donizetti Renaissance”, con uno sguardo sempre più aperto al mondo», conclude il M° Riccardo Frizza.

Con questa visione ambiziosa il direttore artistico Riccardo Frizza, coadiuvato da Marco Vinco nel ruolo di coordinatore della programmazione e dal rinnovato team del Donizetti Opera, si prepara a scrivere un nuovo capitolo nella storia culturale di Bergamo e del suo Teatro, per una manifestazione che, oltre all’autunno, animi tutto l’anno e che sia appuntamento imperdibile per il pubblico di tutto il mondo.