Oltre 50mila spettatori in tv con picchi di 120mila, superate le 4mila presenze a Bergamo
Per l’opera commissionata in occasione di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura
già raccolti più di 300 articoli di rassegna stampa internazionale, con decine di servizi web, radio e tv
Ultime due repliche venerdi 6 e domenica 8 ottobre insieme alla mostra del Museo della Radio e televisione Rai
Si avvicina il secondo weekend di recite di Raffa in the Sky, la nuova opera ispirata a Raffaella Carrà e dedicata alla società italiana dal dopoguerra a oggi, che – dopo il debutto della scorsa settimana – andrà in scena al Teatro Donizetti di Bergamo venerdì 6 ottobre (ore 20.30) e domenica 8 ottobre (ore 15.30). La musica è di Lamberto Curtoni, libretto di Renata Ciaravino e Alberto Mattioli da un’idea di Francesco Micheli che firma anche la regia dello spettacolo. Copyright ed edizioni della musica originale sono di Casa Musicale Sonzogno – Edizioni Curci. Superate le 4mila presenze in teatro, disponibili in biglietteria e online gli ultimi posti per le ultime recite.
Com’è noto, lo spettacolo è stato trasmesso su Rai5 in diretta ed è sempre disponibile su RaiPlay, grazie alla media partnership con Rai Cultura e il Museo della Radio e della Televisione Rai. La prima visione ha avuto un ascolto medio di oltre 50mila telespettatori; i contatti sono stati 773.635.
«L’opera in tv – dichiara Massimo Scaglioni ordinario di Storia ed Economia dei Media e direttore del CeRTA Centro di Ricerca sulla Televisione e gli Audiovisivi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano – è capace di creare un evento culturale. Rispetto alla media dei programmi su Rai5, Raffa in the Sky ha generato picchi di quasi 120 mila spettatori. Gli spettatori che hanno poi visto l’opera on demand, l’hanno seguita per intero per un totale di oltre 120mila minuti visti. Insomma, l’opera lirica in televisione può incontrare il gusto del pubblico se riesce a sviluppare un evento, come è accaduto con Raffa in the Sky e come ad esempio accade in modo più forte con la prima del 7 dicembre del Teatro alla Scala». Dall’elaborazione di Sensemakers/CeRTA sui dati Auditel emerge anche la risonanza social della trasmissione Tv e del debutto con 4mila500 interazioni generate da una ventina di contenuti a campione, in particolare ANSA (2mila) e un post del mezzosoprano Cecilia Bartoli, vera “influencer” per Raffa in the Sky (poi in platea a Bergamo domenica 1 ottobre).
In generale dall’analisi dei post della Fondazione Teatro Donizetti dedicati a Raffa in the Sky emerge che hanno raggiunto oltre 1milione 320mila persone, con un grandissimo numero di reazioni: 1 persona su 10 ha commentato, condiviso o espresso una reazione; 65mila sono stati i click dai social verso il sito raffainthesky.it
Da non dimenticare l’esperienza della Community su whatsapp, per la prima volta dedicata a un’opera che ha raccolto più di mille persone nell’arco di un mese.
Raffa in the Sky, nuova produzione commissionata dalla Fondazione Teatro Donizetti per Bergamo Brescia Capitale della Cultura, sta riscuotendo una notevole attenzione da parte del pubblico e della critica non solo musicale ma anche televisiva e di costume: al momento sono stati raccolti più di 300 articoli tra media tradizionali, digitali, tv e radio.
Il critico televisivo Aldo Grasso l’ha descritta sul «Corriere della sera» come «l’operazione più innovativa della tv […] si offre come un inno alla bellezza, all’armonia, alle facoltà taumaturgiche dell’arte ma è anche un racconto di come la televisione ha cambiato il Paese […] Raffa è il simbolo della nostra “emotional community” e l ‘opera a lei dedicata è un capitolo importante della cultura pop». Il critico musicale Angelo Foletto su «laRepubblica» ha scritto: «hanno promesso un’opera, e l’opera c’era. Avevano promesso un “evento” musicale degno di Bergamo capitale della cultura e del borsellino ampio degli sponsor che per amor cittadino si sono sobbarcati l’onere di sostenere interamente un progetto che inizialmente creò non poco sconcerto in città, e tutto è andato per il verso giusto. Raffa in the Sky, “fantaopera in due atti” ha sbancato al Teatro Donizetti» […] E ha trovato un formato in grado di intercettare il gusto, e di catturare l’attenzione (quasi tre ore di musica non pop seguite con impressionante concentrazione) di un pubblico plurigenerazionale; e multicolore non solo per gli abiti. […] Una fotografia del nostro mondo, e di decenni importanti, drammatici ma anche scanzonati, molto cantati e ballati, scattata dal piccolo schermo».
Raffa in the Sky è una vera opera lirica, che si ispira alla figura iconica di Raffaella Carrà, grande protagonista della televisione italiana ma anche personaggio internazionale. Non è un musical o una biografia in musica ma il racconto di una carriera artistica che ha accompagnato, e talvolta stimolato, le trasformazioni della società italiana dell’ultimo mezzo secolo. Attraverso momenti iconici della programmazione televisiva che ha avuto per protagonista la Carrà, l’opera si propone di riflettere sul ruolo dell’artista nella società, sul valore e sull’uso dell’arte, sul ruolo della televisione e degli altri media, senza dimenticare le canzoni che Raffaella ha interpretato, in un racconto che percorre la strada del surreale e del fantastico per parlare a tutti noi.
«Sono fermamente convinto che il teatro debba rispondere ai bisogni brucianti della società – racconta Francesco Micheli al giornalista Luca Baccolini nel programma di sala – Viviamo un’epoca che ogni giorno ci squaderna il dramma delle donne iraniane, dei femminicidi, degli stupri, della violenza di genere. Tutto questo perché l’umanità tarda ancora a riconoscere come dovrebbe il ruolo di parità uomo-donna. L’arbitrio e la sopraffazione degli uomini sulle donne continuano a creare voragini di dolore e di ingiustizia. La Carrà cos’ha fatto? Più di mezzo secolo fa, con il suo corpo e la sua voce, ha parlato di libertà della donna, senza per questo essere additata come una pasionaria o un’anarchica. Il «Guardian» una volta ha scritto brillantemente: «Ha insegnato la gioia del sesso a tutta l’Europa». Le barriere all’interno della vita culturale vanno aggiornate e possibilmente abbattute: anche per questo la Carrà dev’essere considerata un soggetto culturale a pieno titolo».
A interpretare Raffaella Carrà in questa nuova produzione bergamasca è stata chiamata la giovanissima Chiara Dello Iacovo, attrice diplomata alla Scuola del Teatro Stabile di Torino e cantante con partecipazioni a Musicultura 2015 e al Festival di Sanremo (Nuove Proposte 2016). Accanto a lei un cast di celebri cantanti d’opera, come Carmela Remigio, Gaia Petrone, Dave Monaco, Haris Andrianos e Roberto Lorenzi, diretti da Carlo Boccadoro – assiduo interprete di pagine contemporanee – sul podio di un organico orchestrale composto dall’Ensemble Sentieri Selvaggi e dall’Orchestra Donizetti Opera. In scena anche il Coro I Piccoli Musici diretto da Mario Mora e i danzatori della Fattoria Vittadini. Il team creativo, accanto al regista Francesco Micheli, è composto da Edoardo Sanchi (scene), Alessio Rosati(costumi), Mattia Agatiello (coreografo) e Alessandro Andreoli (light designer).
A proposito della musica di Raffa in the Sky e del suo compositore Lamberto Curtoni, così si esprime Carlo Boccadoro nell’intervista sul programma di sala realizzata da Livio Aragona: «ha trentacinque anni, e dunque non si capisce perché dovrebbe scrivere come un compositore dell’avanguardia novecentesca; i nomi dei protagonisti di quel mondo li legge nei libri di storia; è un allievo di Giovanni Sollima, quindi uno dei rappresentanti principali del postmoderno. L’attitudine mentale di Lamberto lo porta naturalmente a essere il musicista postmoderno per eccellenza della sua generazione. La sua opera si inserisce in una tradizione postmoderna italiana, quella che è iniziata negli anni Ottanta con i compositori neoromantici, nella quale si è cercato di fondere sonorità anche pop e rock con la tradizione dell’opera, dell’opera italiana, in certi casi addirittura con il verismo. Il linguaggio che usa, che non ha nulla di ottocentesco, si inserisce in questa tradizione, per la quale il passato è la linfa, il sangue, il dna di ciò che prende forma, anche quando non passa per citazioni esplicite e riconoscibili. In Raffa in the Sky affiorano anche passi che riecheggiano Donizetti, Mozart e altri, proprio perché in quanto postmoderno Lamberto cita tutti i materiali che vuole, da Donizetti alla Carrà… È una visione del mondo completamente astorica. Per il postmoderno la storia non esiste. La storia anzi è un eterno presente dal quale si può prendere tutto quello che si vuole».
Sino all’8 ottobre si può visitare la mostra Il Museo della Rai per Raffa in the Sky (ingresso gratuito). La magia senza tempo di Raffaella Carrà ha creato infatti l’alchimia per un incontro speciale: il Museo della Radio e Televisione Rai ha ideato un allestimento sperimentale presentato in anteprima assoluta proprio a Bergamo, per onorare e sostenere l’originalità e il coraggio del progetto della nuova opera. Le emozioni di quasi cento anni di storia potranno essere rivissute dai visitatori attraverso Radio e Tv antiche animate da una console multimediale, la cui programmazione è stata curata dal Centro Ricerche Rai. L’allestimento scenico è stato realizzato dal Centro di Produzione Rai di Torino, dove ha sede il Museo. La mostra sarà arricchita dalla presenza degli iconici abiti indossati da Raffaella Carrà in Canzonissima 71e 74, parte della collezione del Museo (martedì – venerdi ore 16-19; sabato ore 10-13 / 16-19; domenica ore 10-13; per il pubblico dell’opera a partire da 30 minuti prima dell’inizio; lunedì 2 ottobre chiusa).
Si alimenta quotidianamente la Community su Whatsapp dove vengono condivise in anteprima le fotografie delle prove, audio con alcuni passaggi musicali dell’opera, informazioni generali sulla produzione (iscrizione attraverso questo link https://bit.ly/
L’opera Raffa in the Sky è realizzata dalla Fondazione Teatro Donizetti grazie al supporto di numerose imprese del territorio che hanno contribuito attraverso l’Art Bonus ed è sostenuta da Intesa Sanpaolo e Brembo, attraverso il Comitato Bergamo Brescia 2023.
Rai Cultura è media partner con il Museo della Radio e della Televisione; Claypaky (azienda di Seriate specializzata nell’illuminazione per l’intrattenimento che rinnova la collaborazione con la Fondazione Teatro Donizetti mettendo a disposizione i propri proiettori per la messinscena dell’opera) è partner tecnico mentre IGPDecaux è partner per la comunicazione out-of-home.
Ultimi biglietti sono disponibili online su raffainthesky.vivaticket.it e su teatrodonizetti.vivaticket.it o ancora su teatrodonizetti.it e vivati