Alessandro Albertin per Appuntamento con la Storia con lo spettacolo “Perlasca. Il coraggio di dire no”
Prosegue al Teatro Sociale Appuntamento con la Storia, la sezione della Stagione della Stagione dei Teatri della Fondazione Teatro Donizetti dedicata a importanti figure che hanno segnato e cambiato le vicende storiche del Novecento: in concomitanza con la Giornata dei Giusti, lunedì 6 marzo (ore 20.30), con repliche martedì 7 e mercoledì 8 alle ore 10.30, va in scena Perlasca. Il coraggio di dire no, spettacolo scritto e interpretato da Alessandro Albertin che racconta la vicenda di Giorgio Perlasca, che nel 1944, grazie al suo grande coraggio, salvò oltre 5.000 ebrei dalla deportazione e dalla morte. Regia di Michela Ottolini. Disegno luci di Emanuele Lepore. Produzione Teatro de Gli Incamminati in collaborazione con Overlord Teatro e col patrocinio della Fondazione Giorgio Perlasca. Durata 1 ora e 30 minuti senza intervallo. Prezzi biglietti: posto unico intero 19 euro, ridotto 15 euro. Al termine di ogni rappresentazione è previsto un incontro con lo stesso Alessandro Albertin, organizzato in collaborazione con ISREC Bergamo, Istituto bergamasco per la Storia delle Resistenza e dell’Età Contemporanea. Modera Maria Grazia Panigada, Direttrice Artistica della Stagione di Prosa e Altri Percorsi. Lo spettacolo di Alessandro Albertin è «Un racconto affascinante, travolgente e commovente della storia di Giorgio Perlasca. Un giusto tra le Nazioni. Un uomo semplice e normale che, nella Budapest del 1944, si mette al servizio dell’Ambasciata di Spagna. Affronta la morte ogni giorno, si trova faccia a faccia con Adolf Eichmann, si spaccia per Console spagnolo, solo e unicamente perché sceglie di salvare la vita a molte persone. Alla fine, saranno 5.200. Ebrei, ma non solo. Vive nell’ombra per più di 40 anni, non raccontando la sua storia a nessuno, nemmeno ai familiari», racconta lo stesso autore e interprete. «Nel 1988 viene rintracciato da una coppia di ebrei ungheresi che gli devono la vita… Quando i giornalisti gli chiesero le motivazioni delle sue azioni, lui rispose: Lei cosa avrebbe fatto al mio posto? Davanti a qualcosa di terribile si può reagire in due modi: commentare la cosa, oppure occuparsi della cosa. La prima soluzione è quella più comoda e ci conduce inesorabilmente al tasto mi piace di Facebook. La seconda soluzione è quella più scomoda, richiede coraggio ed eroismo. E umiltà. A commentare siamo capaci tutti. Per occuparsi di un problema e risolverlo, serve la volontà di farlo. Questa è la grande lezione che ci ha lasciato Giorgio Perlasca», prosegue Alessandro Albertin. «E da qui siamo partiti per raccontare al meglio questa storia meravigliosa. Lo facciamo con uno spettacolo semplice, senza fronzoli. Affidandoci alla straordinarietà degli eventi e ad un’interpretazione che mescola tecnica ed emotività, accompagnandoci per mano alla scoperta di un capitolo della nostra storia che è necessario conoscere. In quanto italiani. In quanto uomini», conclude. Diplomato alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano nel 1999, Alessandro Albertin ha lavorato con nomi importanti del teatro italiano: Virginio Gazzolo, Egisto Marcucci, Gianrico Tedeschi, Andrée Ruth Shammah, Gigi Proietti, Alessandro Gassman, Franco Branciaroli, Ugo Pagliai, Paola Gassman, Damiano Michieletto, Giuseppe Emiliani. È autore dei testi teatrali