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Concerto di Natale con I Piccoli Musici: sabato 23 dicembre 2023 al Teatro Sociale

Concerto di Natale con I Piccoli Musici: sabato 23 dicembre 2023 al Teatro Sociale

Sabato 23 dicembre al Teatro Sociale (ore 15.30; biglietti esauriti) è in programma, nell’ambito della sezione Opera&Concerti della Stagione dei Teatri 2023/2024 della Fondazione Teatro Donizetti, il consueto Concerto di Natale con protagonista il Coro I Piccoli Musici diretto da Mario Mora. Nella speciale occasione verrà proposto La leggenda del saggio Artaban, rac­conto musicale natalizio per voce recitante, soli, coro e piccola orchestra composto da Domenico Clapasson, su  testo di Ottavio de Carli liberamente tratto da The Story of the Other Wise Man (1895) dell’americano Henry Van Dyke. Lo spettacolo mette in mu­sica il racconto del viaggio di un leggendario quarto Magio che, mancato l’appuntamento con i compagni, si trova a dover percorrere da solo la strada che dopo lunghe peregrina­zioni lo porterà infine a trovare il proprio Re. Pienamente aderente alla più pura tradizio­ne del repertorio natalizio, il racconto è ricco di toccante poesia e di contenuti profondi e, in quanto tale, coinvolgente per un pubblico di tutte le età. La musica, accattivante e raf­finata, svolge un ruolo predominante nell’e­saltazione dei contenuti poetici del testo, cosicché lo spettacolo si inserisce perfetta­mente nella tradizione dei concerti natalizi, arricchendo il repertorio di elemen­ti nuovi e originali, e offrendo un contributo al genere della moderna fiaba musicale. Il Coro I Piccoli Musici di Casazza, diretto fin dalla fondazione da Mario Mora, si è co­stituito nel 1986, espressione della scuola di musica omonima. Nella sua intensa attività artistica, il Coro è stato invitato a tenere con­certi nell’ambito di importanti festival corali internazionali. Ha partecipato a concerti tra­smessi da RAI, Mediaset, TV e Radio Sviz­zera: "Natale in Vaticano" alla presenza di Giovanni Paolo II, "Note di Natale", "Natale nel Duomo di Milano", "Christmas Time". Dal 2007 al 2023 ha eseguito con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI il Concerto di Natale trasmesso in Eurovisione dalla Basili­ca di Assisi. Ha, inoltre, inciso opere di Men­delssohn e Britten e una raccolta di Canti e Melodie Internazionali dal titolo “Around the world” per le Edizioni Carrara di Bergamo, i "Vespri di Natale" di Willaert e una raccolta di canti natalizi per la Stradivarius di Milano, (giudicato dalla rivista francese “Repertoire” il miglior disco di Natale dell’anno 2000), per la Feniarco una raccolta di canti per bambi­ni e ragazzi dal titolo “Giro, Giro Canto 3“. Il Coro I Piccoli Musici è Ambasciatore Cultu­rale dell’Europa per la Federazione dei Cori dell’Unione.  

Concerto di Natale con I Piccoli Musici: sabato 23 dicembre 2023 al Teatro Sociale2023-12-13T16:40:29+01:00

Teatro Delusio di Famile Flöz in scena giovedì 21 dicembre 2023 al Teatro Donizetti

Dopo l’avvio della Stagione di Prosa con la prima nazionale di Iliade. Il gioco degli dèi, anche la rassegna Atri Percorsi della Fondazione Teatro Donizetti è ai blocchi di partenza: giovedì 21 dicembre è infatti in programma al Teatro Donizetti (ore 20.30; biglietto intero 19 Euro, ridotto 15 Euro) lo spettacolo Teatro Delusio, titolo inaugurale della rassegna che si protrarrà sino a metà maggio offrendo uno spaccato dei diversi linguaggi che oggi confluiscono nella ricerca teatrale. A portarlo in scena sarà Familie Flöz, gruppo di punta del teatro di figura contemporaneo europeo, che all’uso di maschere abbina danza, clownerie, acrobazia, magia. Firmato da Paco González, Björn Leese, Hajo Schüler e Michael Vogel, con in palcoscenico Sebastian Kautz, Daniel Matheus e Dana Schmidt, Teatro Delusio è uno spettacolo che è teatro nel teatro, giocando con le innumerevoli sfaccettature del mondo teatrale: l’inquie­tante vivezza delle maschere, le fulminee trasformazioni ed una poesia tipicamente Flöz trascinano il pubblico in un mondo a sé stante, carico di misteriosa comicità. Con l’aiuto di costumi raffinati e di suoni e luci ben concepiti, i tre attori mettono in scena 29 personaggi e danno vita ad un teatro completo. Mentre la scena diventa backstage e il backstage è messo in scena, mentre sul palco appena riconoscibile si rappresentano diversi generi teatrali, dal mondo opulen­to dell’opera a selvaggi duelli di spada, da intrighi lucidamente freddi a scene d’amore passionali, i tecnici di scena Bob, Bernd e Ivan tirano a campare dietro le quinte. Tre aiutanti instancabili, divisi dal luccicante mondo del palcoscenico solo da un misero sipario, eppur lontani da esso anni luce, che lottano per realizzare i propri sogni: Bernd, sensibile e cagionevole, cerca la felicità nel­la letteratura, ma la trova improvvisamente personificata nella ballerina tardiva; il de­siderio di riconoscimento di Bob lo porterà al trionfo e alla distruzione, mentre Ivan, il capo del backstage che non vuole perdere il controllo sul teatro, finirà per perdere tutto il resto... Le loro vite all’ombra della ribalta si intrecciano nei modi più strani al mondo scintillante dell’apparenza. E all’improvviso loro stessi si ritrovano ad essere i protagoni­sti di quel palcoscenico che in fondo equiva­le al loro mondo. I Familie Flöz sono adorati dai pubblici di tutte le età e hanno conquistato la critica di tutto il mondo. Sono una delle più clamorose rivelazioni internazionali degli ultimi decenni, riuscendo a fare un teatro sorprendente, che pone lo spettatore di fronte ai grandi e piccoli momenti della vita grazie a un linguaggio fisico e a delle maschere originalissime, legandosi alla migliore tradizione della clownerie e del mimo. Dopo Hotel Paradiso, rappresentato nel 2010, tornano al Teatro Donizetti con Teatro Delusio, offrendo agli spettatori un momento di vera poesia e potente comicità.

Teatro Delusio di Famile Flöz in scena giovedì 21 dicembre 2023 al Teatro Donizetti2023-12-12T11:53:17+01:00

Enrico Pieranunzi Trio & Orchestra in Blues & Bach: The Music of John Lewis

Un incontro tra jazz e musica classica: è questo il perno attorno al quale ruota il concerto in programma martedì 19 dicembre al Teatro Sociale (ore 20.30; biglietto intero 25 Euro, ridotto 18 Euro), in apertura della sezione Opera&Concerti della Stagione dei Teatri 2023/2024 della Fondazione Teatro Donizetti. Ne sarà protagonista il trio del pianista Enrico Pieranunzi (con Luca Bulgarelli al contrabbasso e Mauro Beggio alla batteria) insieme all’ensemble (cinque archi e cinque fiati) dell’Orchestra Filarmonica Italiana; direzione di Michele Corcella. Il concerto, che si avvale anche del sigillo di Bergamo Jazz, ha per titolo “Blues & Bach: The Music of John Lewis”, con esplicito rimando a una delle figure cardine del jazz e del connubio tra musica afroamericana e di estrazione europea. Oltre che raffinatissimo pianista, John Lewis è stato infatti, in qualità di componente del Modern Jazz Quartet ma anche in altri contesti, uno dei principali esponenti di quella corrente passata alla storia come Third Stream Music, che negli anni Cinquanta gettò un ponte musicale tra le due sponde dell’Atlantico. Tra le sue composizioni più conosciute ci sono “Sketting in Central Park”, “Spanish Steps”, “Vendome”, “Django”, “Concorde”, “Milano”, “Jasmine Tree”, tutte inserite nel programma del concerto di Pieranunzi, la cui scaletta sarà completata da “Autumn in New York” di Vernon Duke. L’opera di John Lewis può essere assimilata per vari aspetti a quella di un altro pilastro della musica americana del Novecento: George Gershwin. Entrambi hanno infatti operato all’incrocio tra musiche diverse, ma partendo da linguaggi differenti: con capolavori come “Rapsodia in blu” e la folk opera “Porgy & Bess”, Gershwin ha impresso il suo nome nella storia della musica grazie alla fusione di elementi della musica popolare, in particolare il blues, con altri tipici della tradizione classica europea. John Lewis si è mosso nella stessa direzione ma da una visione ed esperienza opposta, mescolando le innovazioni del jazz moderno con il grande amore per Bach, facendo del binomio blues/Bach il vessillo della sua vita artistica. Il Modern Jazz Quartet, da lui fondato nel 1952 – per quasi mezzo secolo uno dei gruppi più celebrati della scena jazzistica internazionale – è stato il veicolo inconfondibile della sua concezione musicale. Concezione a cui, a poco più di due decenni dalla scomparsa del pianista e compositore statunitense, “Blues and Bach” vuole rendere sentito omaggio. Più volte applaudito ospite di Bergamo Jazz, Enrico Pieranunzi è uno dei pianisti più in vista del panorama jazzistico europeo e internazionale. Nell’arco della sua carriera, iniziata negli anni Settanta, ha collaborato con illustri jazzmen d’Oltre Oceano, da Chet Baker a Lee Konitz, da Paul Motian a Charlie Haden e Chris Potter. Con il bassista Marc Johnson e con il batterista Joey Baron ha costituito uno dei piano jazz trios più rilevanti e apprezzati. Pluripremiato come miglior musicista italiano nel “Top Jazz” della rivista Musica Jazz (1989, 2003, 2008) e come miglior musicista europeo (Django d’Or, 1997), Pieranunzi ha portato la sua musica sui palcoscenici di tutto il mondo esibendosi nei più importanti festival internazionali, da Montreal

Enrico Pieranunzi Trio & Orchestra in Blues & Bach: The Music of John Lewis2023-12-12T11:50:19+01:00

Iliade. Il gioco degli dèi: la mostra. Dal 9 al 18 dicembre in esposizione progetti, disegni e bozzetti

Iliade. Il gioco degli dèi, lo spettacolo che va in scena al Teatro Donizetti in prima nazionale dal 12 al 18 dicembre, è anche una mostra: da sabato 9 dicembre (dalle ore 15 alle ore 19.30) e fino all’ultimo giorno di rappresentazione, nel Donizetti Studio e nello spazio adiacente la biglietteria saranno in esposizione i progetti, i disegni e i bozzetti che hanno scandito il lungo cammino ideativo dello spettacolo che vedrà in palcoscenico Alessio Boni e Iaia Forte con altri sei attori. La mostra, curata da Clelia Epis, referente dell’archivio iconografico della Fondazione Teatro Donizetti, intende proprio documentare il processo creativo che ha portato alla messa in scena teatrale. Ciò attraverso i bozzetti e gli studi grafici preparati da Alberto Favretto, i disegni delle scene di Massimo Troncanetti, dei costumi di Francesco Esposito e delle marionette di Alberto Favretto, Raquel Silva e Marta Montevecchi. «Il visitatore/spettatore si immergerà nei processi realizzativi tra studi, ripensamenti, intuizioni», racconta Clelia Epis, «Molteplici sono i riferimenti iconografici che spaziano tra tempo e culture, tra rigore e invenzione. La linea delle figure o quella di un profilo rimandano alla mente il grafismo, l’eleganza e la sintesi dei vasi attici, uno sguardo allungato e un volto ovale riportano alla mente le forme dell’arte contemporanea, forse di Modigliani, il ricco ricamo di un abito si porta negli occhi le texture di Klimt». «Lance, scudi, sguardi e gesti suggeriscono il costante, e irrinunciabile, contatto con le fonti scritte e immateriali. E poi ci sono le marionette, eroi come simulacri o idoli, lontani dalla dimensione umana. È per questo che le marionette sono delle vere macchine di scena. Maschili o femminili, manipolate dagli attori, sono sempre sovradimensionate; con le loro movenze iconiche traducono in modo eloquente il carattere dei personaggi. Il temperamento dei personaggi o l’unicità dei loro gesti si definisce attraverso segni e colori, tonalità dense e profonde, segni leggeri come un’intuizione: tante le piste percorse, solo alcune poi scelte. Stampe di grande formato sono utili a suggerire l’immersione tra i campi di battaglia, o la convocazione al cospetto di dèi ed eroi. I guerrieri schierati evocano quelli greci o troiani, segnano il percorso di preparazione per il soldato o quella per diventare eroe», specifica Clelia Epis nell’accompagnare il pubblico alla mostra. Oltre che sabato 9 dicembre, la mostra sarà visitabile nei seguenti giorni e orari: domenica 10 dicembre, ore 9.30-13.00 e 15.00-19.30; da martedì 12 a sabato 16 dicembre, ore 15.00-20.30; domenica 17 dicembre, ore 9.30-13.00 e 15.00-19.30; lunedì 18 dicembre, ore 15.00-20.30.

Iliade. Il gioco degli dèi: la mostra. Dal 9 al 18 dicembre in esposizione progetti, disegni e bozzetti2023-12-06T11:04:16+01:00

“Iliade. Il gioco degli dèi” con Alessio Boni e Iaia Forte dal 12 al 18 dicembre 2023 in prima nazionale al Teatro Donizetti di Bergamo

È l’evento che precede la chiusura ufficiale di “Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023” e il primo titolo della Stagione di Prosa 2023/2024 della Fondazione Teatro Donizetti: in cartellone al Teatro Donizetti in prima rappresentazione nazionale dal 12 al 18 dicembre (con doppia replica fuori abbonamento sabato 16), Iliade. Il gioco degli dèi, con Alessio Boni e Iaia Forte, si preannuncia spettacolo di indubbio spessore e di grande impatto, su testo liberamente ispirato al capolavoro di Omero. Drammaturgia, testo e regia recano la firma del collaudato team del Quadrivio formato da Roberto Aldorasi, Alessio Boni, Francesco Niccolini e Marcello Prayer. Oltre all’attore bergamasco nel ruolo di Zeus e a Iaia Forte nei panni di Era, saranno sul palcoscenico Haroun Fall (Hermes, Patroclo), Jun Ichikawa (Afrodite, Calcante), Francesco Meoni (Ares, Paride, Agamennone, Sarpedonte), Elena Nico (Atena, Elena), Marcello Prayer (Apollo, Ettore, Priamo) e Elena Vanni (Teti, Andromaca). Scene di Massimo Troncanetti. Costumi di Francesco Esposito. Disegno luci di Davide Scognamiglio. Musiche di Francesco Forni. Creature e oggetti di scena di Alberto Favretto, Marta Montevecchi e Raquel Silva. Produzione Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo in coproduzione con Fondazione Teatro Donizetti, Fondazione Teatro della Toscana e Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Inizio spettacoli ore 20.30; replica pomeridiana di sabato 16 ore 17.00. Iliade. Il gioco degli dèi sarà anche al centro di una mostra curata da Clelia Epis e ospitata dal 9 al 18 dicembre all’interno di Donizetti Studio e negli spazi del Teatro Donizetti adiacenti la biglietteria: uno sguardo al dietro le quinte attraverso i bozzetti e i disegni delle scene, dei costumi e, soprattutto, delle creature e degli oggetti di scena. Infine, giovedì 14 dicembre (ore 18, nella Sala della Musica “Tremaglia” del Donizetti) è previsto un incontro con gli artisti della compagnia, che entreranno nei dettagli dello spettacolo, dei suoi contenuti, rendendosi disponibili alle domande e alla curiosità del pubblico. «Ci sono tutti i semi del tramonto del nostro Occidente in Iliade che, come accade con la grande poesia, contiene anche il suo opposto: la possibilità di assumersi le responsabilità, la libertà di scegliere e di dire no all’orrore», commentano gli autori dello spettacolo, «Iliade canta di un mondo in cui l’etica del successo non lascia spazio alla giustizia e gli uomini non decidono nulla ma sono agiti dagli dèi, in una lunga e terribile guerra senza vincitori né vinti. La coscienza e la scelta non sono ancora cose che riguardano gli umani: la civiltà dovrà attendere l’età della Tragedia per conoscere la responsabilità personale e tutto il peso della libertà da quegli dèi che sono causa di tutto ma non hanno colpa di nulla. In quel mondo arcaico dominato dalla forza, dal Fato ineluttabile e dagli dèi capricciosi non è difficile specchiarci e riconoscere il nostro: le nostre vite dominate dalla paura, dal desiderio di ricchezza, dall’ossessione del nemico e da tutte le forze distruttive che ci sprofondano nell’irrazionale e rendono possibile la guerra».  Iliade. Il gioco degli dèi offre quindi l’occasione per specchiarsi nei miti

“Iliade. Il gioco degli dèi” con Alessio Boni e Iaia Forte dal 12 al 18 dicembre 2023 in prima nazionale al Teatro Donizetti di Bergamo2023-12-05T14:27:35+01:00

FESTIVAL DONIZETTI OPERA 2023: SUPERATE LE 13MILA PRESENZE, 87 LE TESTATE ACCREDITATE

NEL 2024 “ROBERTO DEVEREUX”, “DON PASQUALE” E “ZORAIDA DI GRANATA” Il 93% dei gruppi organizzati arriva dall’estero Fondamentale l’apporto di sponsor e Ambasciatori di Donizetti Si conclude con risultati estremamente favorevoli la nona edizione del festival Donizetti Opera realizzata dalla Fondazione Teatro Donizetti presieduta da Giorgio Berta, con la direzione generale di Massimo Boffelli, la direzione artistica di Francesco Micheli e quella musicale di Riccardo Frizza. Un’edizione speciale poiché l’impianto consolidato è stato arricchito dalle iniziative per Bergamo Brescia Capitale della Cultura, le cui aree tematiche e il concept hanno attraversato le produzioni. Opere, laboratori per le famiglie, spettacoli per le scuole, incontri, presentazioni, film e anche una caccia al tesoro: sono stati ben 55 gli appuntamenti del festival Donizetti Opera (molti a ingresso libero), il più ricco di sempre. I tre weekend si sono allungati presentando il giovedì LU OpeRave (16, 23 e 30 novembre), nuova creazione ispirata alla più celebre delle opere donizettiane che ha lanciato uno sguardo verso la contemporaneità e l’innovazione; quindi al Teatro Donizetti sono andati in scena due rarissimi titoli di Gaetano Donizetti – Il diluvio universale (17 e 25 novembre e il 3 dicembre) e Alfredo il Grande (19 e il 24 novembre) – e la farsa di Giovanni Simone Mayr Il piccolo compositore di musica (2 dicembre) in prima moderna; al Teatro Sociale invece Lucie de Lammermoor (18 e 26 novembre e 1 dicembre), la versione francese del grande capolavoro. Crescono le presenze che, nel 2023, sono state 13.120, superando il successo del 2022 (12.484) e i precedenti 2021 (10.788), 2019 (10.293) e 2018 (8.491) e confermando l’attrattività del festival e la qualità della proposta artistica. Il pubblico straniero aumenta sempre di più: il 93% dei gruppi organizzati arriva dall’estero; mentre per i singoli (su un campione di circa 700 acquirenti online) il pubblico straniero è pari al 31% delle presenze. In media è stato calcolato che in una recita d’opera del festival 2023 il pubblico era composto dal 40% di stranieri, dal 35% di italiani di varia provenienza e dal 25% di bergamaschi. Sempre più numerosi i paesi di provenienza – quest’anno 26 – molti dei quali collegati dalle tratte attive sull’aeroporto di Milano Bergamo gestito da SACBO: Regno Unito, Svizzera, Francia, Spagna, Austria, Stati Uniti, Giappone, Svezia, Paesi Bassi, Ungheria, Belgio, Finlandia, Polonia, Romania, Argentina, Lituania, Israele, Slovacchia, Grecia, Repubblica Ceca, Singapore, Portogallo, Lettonia, Cina, Irlanda (in ordine di quantità). La programmazione è stata apprezzata anche da un nutrito gruppo di critici musicali italiani e stranieri (91) accreditati per 87 testate giornalistiche (di cui 48 estere) fra mondo cartaceo, web, radio e tv, provenienti anche da Stati Uniti, Canada, Messico, Germania, Gran Bretagna, Francia, Spagna, Austria, Svizzera, Polonia che hanno descritto il festival, dedicando anche spazio al coinvolgimento della città di Bergamo e al legame con il compositore. Anche la comunicazione digitale (sito e social media) ha registrato dati molto positivi per i mesi di ottobre e novembre, superando i 30mila follower. In particolare continua a essere molto seguita la Donizetti OperaTube, la webTV del Festival lanciata nel 2020, che ha superato i 4.000 iscritti per la visione dei contenuti gratuiti e i

FESTIVAL DONIZETTI OPERA 2023: SUPERATE LE 13MILA PRESENZE, 87 LE TESTATE ACCREDITATE2023-12-05T14:28:37+01:00

Il piccolo compositore di musica: al Donizetti Opera il debutto della quinta produzione del festival 2023, fondamentale testimonianza della didattica

La regia dell’opera riscoperta di Mayr firmata da Francesco Micheli, impegnato come narratore   Nel cast gli allievi della Bottega Donizetti   Alberto Zanardi dirige Orchestra e Coro del Politecnico delle Arti di Bergamo, istituzione coinvolta anche nella messa in scena Il piccolo compositore di musica è il quinto titolo del Donizetti Opera 2023: sabato 2 dicembre alle ore 20.00 al Teatro Donizetti andrà in scena, infatti, questo singolare tesoro riscoperto del maestro di Donizetti, Giovanni Simone Mayr, con la regia del direttore artistico del festival Francesco Micheli; interpreti vocali gli allievi della Bottega Donizetti 2023, mentre Coro e Orchestra, guidati da Alberto Zanardi, sono quelli del Politecnico delle Arti “G. Donizetti – G. Carrara”. Si tratta dell’appuntamento conclusivo del Donizetti Christmas Day, giornata di festa tra il Teatro Donizetti e il Centro Piacentiniano, realizzata dal festival con il sostegno di Immobiliare della Fiera e Stucchi S.p.A. Il piccolo compositore di musica, sul cui recupero della partitura ha lavorato Candida Mantica della sezione scientifica del festival, andò in scena il 13 settembre 1811 come saggio finale delle Lezioni Caritatevoli. Nello spirito della farsa originale, Francesco Micheli insieme a Giorgio Pesenti hanno approntato una versione appositamente progettata per il festival, finalizzata a mettere in luce i talenti di oggi, prima tappa di un work-in-progress che si svilupperà nel tempo. Mayr, adottando un modello formale settecentesco, ha costruito la partitura ispirandosi agli stessi allievi dei suoi corsi presso le Lezioni Caritatevoli – dove anche Donizetti studiava – interpreti di sé stessi alle prese con la preparazione del saggio finale. Il suo esempio resta ancora oggi validissimo per la capacità con la quale seppe coltivare e assecondare il talento dei suoi giovani allievi, dando loro una formazione solidissima nella quale sono contemplate, fra le doti del buon musicista, anche la leggerezza, l’ironia e l’umorismo, come traspare da queste pagine e come Donizetti ben presto dimostrerà in alcuni suoi capolavori. «Nell’opera di Mayr – racconta Alberto Zanardi – si celebra la sua straordinaria attività di didatta nelle Lezioni caritatevoli, da lui fondate a beneficio di ragazzi poveri che ricevevano così un’educazione musicale e non solo. L’opera mette in scena una giornata-tipo dei corsi di Mayr. La particolarità è che tutti e cinque i personaggi sono effettivamente esistiti, anzi erano davvero gli allievi di quell’anno, il 1811. C’è un Gaetano Donizetti che interpreta sé stesso insieme a quello che diventerà uno dei suoi migliori amici, Antonio Dolci, e ad altri tre studenti, Giuseppe Manghenoni, Antonio Tavecchi e Giuseppe Pontiroli, che poi tanto amici non erano perché a un certo punto, stanchi della grande autostima un po’ presuntuosa (ma, con il senno di poi, giustificata) di Gaetano, lo bullizzano». Donizetti sarà interpretato da Eduardo Martínez, presentato ironicamente come giovane aspirante compositore molto sicuro del proprio talento (memorabili i versi: «Vasta ho la mente, rapido l’ingegno | pronta la fantasia, e nel comporre | un fulmine son io»). Nonostante il tono comico, appare chiaro l’intento promozionale di Mayr, che crede realmente nelle capacità del suo giovane allievo. Donizetti è affiancato da quattro compagni di scuola, a loro volta

Il piccolo compositore di musica: al Donizetti Opera il debutto della quinta produzione del festival 2023, fondamentale testimonianza della didattica2023-11-29T13:54:34+01:00

FESTIVAL DONIZETTI OPERA 2023: il programma completo del Dies Natalis di Gaetano Donizetti

Il 29 novembre, da mattino a sera, attività per tutte le età:   Le scuole e i bambini tra il Teatro Sociale, la Casa natale e il Museo Donizettiano  Al Teatro Donizetti si presenta Il piccolo compositore di musica  Festa di compleanno al Globe con Superbuut, Massimiliano Milesi, Kanie sciolte, Jodi Pedrali & Davide Rossi   Continua il ciclo di film Donizetti e la Bergamo del belcanto Opera per i più piccoli, laboratori, incontri, film e anche una festa: una intera giornata di iniziative a Bergamo per il Dies Natalis di Gaetano Donizetti mercoledì 29 novembre dalle 9 alle 21. La mattina è dedicata alle attività Education programmate in Città Alta. Si comincia alle ore 9 con Un bergamasco in Europa. Vita nomade di Gaetano Donizetti, laboratorio per le scuole primarie e secondarie di primo grado, ideato e condotto da Clelia Epis della Fondazione Teatro Donizetti e da Paola Palermo del Museo delle Storie - Museo Donizettiano, che si svolgerà in Casa Natale e nel Museo, sancendo la collaborazione tra le due istituzioni cittadine per la prima volta in occasione del Dies Natalis. Il laboratorio, che ha l’obiettivo di far conoscere la vita del compositore orobico attraverso il tema del viaggio e degli spostamenti nell’Ottocento, sarà replicato alle ore 10.30 e alle ore 14.30. Alle ore 9.30 è alle ore 11 al Teatro Sociale andrà in scena la nuova opera Luce di Lammermoor per gli studenti della scuola primaria e secondaria di primo grado; autore della drammaturgia e regia è Manuel Renga, esperto di spettacoli musicali per bambini e ragazzi. La direzione musicale è di Aram Khacheh con il Quartetto Gli Originali e il pianista Marco Regazzi; le scene sono di Mauro Tinti, le illustrazioni di Paola Rivolta, il videomaker è Fabio Brusadin, il light designer Matteo Benzoni. Interpreti vocali Vittoria Licostini (Spirito di Lucia), Nicolò Dal Ben (Spirito di Edgardo), Elcin Adil (Spirito di Enrico), Luca Rota (Spirito di Normanno e di Arturo) e due attori Francesca Massari (Luce) e Edoardo Rivoira (Spirito di Caleb). Il soggetto di questa produzione prende spunto dal romanzo di Walter Scott sul quale si basa anche il libretto dell’opera di Gaetano Donizetti e si articola su alcuni topoi narrativi come il bosco (archetipo del viaggio di crescita) ed elementi fiabeschi come i fantasmi e l’incontro con sé stessi: «a partire da questi spunti – racconta Manuel Renga – ho elaborato la storia della giovane Luce, del suo incontro con gli spiriti del bosco, in particolare con quello di Caleb (personaggio assente nell’opera, ma molto presente nel testo di Scott) un fool, il custode del castello di Lammermoor. In questa cornice narrativa si inserisce la storia di Lucia di Lammermoor, del suo amore per Edgardo, dell’ostilità con il fratello Enrico, della follia. Il nostro bosco incantato rappresenta una sorta di labirinto e, proprio per questo, gli eventi dell’opera di Donizetti non seguiranno la linea cronologica che tutti conosciamo, ma il filo della memoria e del racconto dei personaggi. La domanda di Luce, “Perché quello spirito piange”, genera in Caleb la necessità di partire dalla fine

FESTIVAL DONIZETTI OPERA 2023: il programma completo del Dies Natalis di Gaetano Donizetti2023-11-28T11:28:14+01:00

FESTIVAL DONIZETTI OPERA 2023: tutti gli appuntamenti del secondo weekend

Ai tenori bergamaschi dell’Ottocento Andrea Nozzari e Giovanni Battista Rubini è dedicato il convegno organizzato dalla sezione scientifica ed ospitato al Teatro Donizetti il 24 e il 25 novembre Debuttano sulla Donizetti Opera Tube le opere Alfredo il Grande e Il diluvio universale Domenica 26 in Città Alta il concerto degli allievi della Bottega Donizetti in Casa Natale e la caccia al tesoro Il gufo investigatore Bergamo città di Donizetti, ma anche di tenori. Sarà questo il tema centrale del convegno che apre il secondo weekend del Donizetti Opera: la Sala Musica del Teatro Donizetti ospiterà infatti venerdì24 novembre dalle 15.00 e sabato 25 novembre dalle 10.00 le due sessioni dell’incontro intitolato Nozzari, Rubini: tenori contro. Il ruolo del tenore nell’opera di inizio Ottocento sarà analizzato attraverso le vite e le carriere di Giovanni Battista Rubini e Andrea Nozzari, entrambi bergamaschi, quest’ultimo primo interprete anche del ruolo-titolo dell’opera Alfredo il Grande. Il convegno è organizzato dalla sezione scientifica del festival Donizetti diretta da Paolo Fabbri, musicologo che presiederà la prima sessione con interventi di Giorgio Appolonia, esperto di voci del primo Ottocento, di Saverio Lamacchia e Marco Beghelli, docenti dell’Università di Bologna, e di Livio Aragona, Edoardo Cavalli e Maurizio Merisio, componenti della sezione scientifica. Alla sessione di sabato 25 novembre, presieduta da Livio Aragona, parteciperanno, oltre a Paolo Fabbri, Maria Chiara Bertieri e Candida Mantica, anche Andrea Malnati, collaboratore della Fondazione Rossini di Pesaro, e Cecilia Nicolò, docente di storia della musica al Conservatorio di Pesaro. Ospite d’onore sarà il tenore Antonino Siragusa, impegnato come Alfredo il Grande nell’edizione dell’opera in scena per il festival 2023. La partecipazione al convegno è gratuita con prenotazione sul sito gaetanodonizetti.org. Il programma operistico prosegue quindi al Teatro Donizetti con Alfredo il Grande (venerdì 24 novembre ore 20.00) diretto da Corrado Rovaris con la regia di Stefano Simone Pintor e Il diluvio universale (sabato 25 novembre ore 20.00) diretto da Riccardo Frizza con l’allestimento firmato da MASBEDO, Mariano Furlani e 2050+. Le due opere saranno precedute dai Pre-opera che, durante l’ora che precede gli spettacoli, animeranno il Sentierone offrendo ai passati e al pubblico un’anticipazione dello spettacolo in scena. Domenica 26 novembre l’intera giornata è invece da trascorrere in Città Alta: si inizia con il concerto Casa e Bottega alle ore 11.00 alla Casa natale di Donizetti con gli allievi della Bottega Donizetti accompagnati al pianoforte da Hana Lee, impegnati nelle raccolte Soireés d’automne à l’Infrascata e Nuits d’été à Pausillippe. Sostenitore delle attività della Bottega Donizetti è il Rotary Club Terra di San Marco che raccoglierà nuovi fondi con la vendita della Turta del Dunizèt, la torta originale creata da Balzer nel 1948 per il centenario della morte del compositore bergamasco e che sarà messa in vendita in una confezione creata appositamente per questo scopo. Per Donizetti Opera Family, sempre in Città Alta, si potrà partecipare all’avvincente caccia al tesoro donizettiana dal titolo Il gufo investigatore: grandi e piccoli potranno divertirsi fra le strade e i vicoli storici alla ricerca delle parole chiave utili a scrivere il libretto per la prossima opera di Donizetti. Partenza da Casa natale in via Borgo canale ogni 30 minuti dalle 15 fino alle 16.30.

FESTIVAL DONIZETTI OPERA 2023: tutti gli appuntamenti del secondo weekend2023-11-23T16:41:01+01:00

DONIZETTI OPERA: ECCO I TITOLI PRINCIPALI DEL FESTIVAL 2024

Inaugurazione con Roberto Devereux, la rarità Zoraida di Granata per il ciclo #donizetti200 e Don Pasquale A Bergamo dal 15 novembre all’1 dicembre 2024 Sarà l’edizione n. 10 quella del festival Donizetti Opera 2024 che, in coincidenza con l’inaugurazione 2023, svela al proprio pubblico i titoli principali che saranno in scena a Bergamo “Città di Gaetano Donizetti” il prossimo anno, dal 15 novembre all’1 dicembre. Inaugurazione venerdì 15 novembre al Teatro Donizetti con uno dei grandi capolavori seri cioè Roberto Devereux (repliche domenica 24 e giovedì 28 novembre)tragedia lirica su libretto di Salvadore Cammarano nell’edizione critica a cura di Julia Lockhart per Casa Ricordi nell’ambito dell’Edizione Nazionale realizzata con la collaborazione e il contributo del Comune di Bergamo e della Fondazione Teatro Donizetti. Quindi sabato 16 novembre al Teatro Sociale, per il ciclo #donizetti200, Zoraida di Granata (repliche sabato 23 novembre e domenica 1° dicembre) melodramma eroico su libretto di Bartolomeo Merelli e Jacopo Ferretti nell’edizione critica a cura di Edoardo Cavalli per la Fondazione Teatro Donizetti. Infine domenica 17 novembre, di nuovo al Teatro Donizetti, uno dei titoli più famosi, pagina della maturità del compositore, Don Pasquale (repliche domenica 22 e sabato 30 novembre) dramma buffo di Giovanni Ruffini e lo stesso Donizetti che sarà presentato nella nuova edizione critica a cura di Roger Parker e Gabriele Dotto per Casa Ricordi, realizzata sempre nell’ambito dell’Edizione Nazionale. Un programma di rilievo per il traguardo del decimo anno di programmazione del festival internazionale dedicato al compositore bergamasco, organizzato dalla Fondazione Teatro Donizetti presieduta da Giorgio Berta con la direzione generale di Massimo Boffelli, la direzione artistica di Francesco Micheli e quella musicale di Riccardo Frizza. Sin da ora è possibile prenotare i carnet su gaetanodonizetti.org È Paolo Fabbri, direttore dell’Area Scientifica del festival Donizetti Opera a introdurre le tre opere in programma nel 2024: «Come Elisir, come Lucia, Don Pasquale non ha mai smesso di essere rappresentato, dal 1843 quando nacque. Un capolavoro evergreen dell’ultima stagione creativa di Donizetti. A quell’epoca non è che se ne contassero poi tanti, in ambito comico. Anzi, era proprio il genere dell’opera comica ad essere in crisi. Bellini, ad esempio, non aveva scritto nessuna opera davvero di quel tipo. Verdi ne compose giusto una, a inizio carriera (Un giorno di regno, 1840).Il pubblico del pieno Ottocento era diventato serioso? Aveva capito, in quella prima Modernità, che lo attendevano tempi in cui c’era poco da ridere? Si divertiva di più a versar lacrime, piuttosto che farsi una bella risata? Di opere comiche come da tradizione, e di successo, Donizetti ne aveva scritte: talvolta le aveva insaporite con una punta di sentimentalismo. Don Pasquale va oltre, verso una commedia da camera il cui protagonista sfiora a tratti la caricatura, ma ne resta quasi sempre al di qua. Delle fregole amorose di un anziano per una giovane, per secoli si era riso: Ruffini e Donizetti preferirono sorriderne con malinconia, anche perché il compositore ‒ come sappiamo dalla sua biografia ‒ stava sorridendo di sé stesso. In guardia però dal collegare meccanicamente vita e opere. In Roberto Devereux (1837), l’ultima tappa della saga noir che negli anni Donizetti dedicò alla dinastia Tudor, niente lascia trasparire la sua

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