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Madama Butterfly di Giacomo Puccini: venerdì 26 e domenica 28 gennaio 2024 al Teatro Donizetti

Madama Butterfly di Giacomo Puccini: venerdì 26 e domenica 28 gennaio 2024 al Teatro Donizetti

La sezione Opera&Concerti della Stagione dei Teatri 2023/2024 della Fondazione Teatro Donizetti si conclude nel segno di una delle opere più amate dal grande pubblico: Madama Butterfly. Il capolavoro di Giacomo Puccini, di cui ricorre quest’anno il centenario dalla morte, va in scena al Teatro Donizetti venerdì 26 (ore 20) e domenica 28 gennaio (ore 15.30) nel nuovo allestimento prodotto da I Teatri di OperaLombardia. Regia di Rodula Gaitanou. Scene e costumi di Takis. Luci di Fiammetta Baldisseri. Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano e Coro di OperaLombardia. Maestro del Coro Diego Maccagnola. Maestro concertatore e Direttore Alessandro D’Agostini. Interpreti e personaggi: Yasko Sato (26 gennaio) e Federica Vitali (28 gennaio) nel ruolo di Cio-Cio-san, Riccardo Della Sciucca (F. B. Pinkerton), Asude Karayavuz (Suzuki), Devid Cecconi (Sharpless), Giuseppe Raimondo (Goro), Fulvio Valenti (Lo zio Bonzo), Alex Martini (Il Principe Yamadori), Maria Cristina Bellantuono (Kate Pinkerton), Masashi Tomosugi (Lo zio Yakusidé), Tong Liu (Il commissario imperiale), Mattia Rossi (L’ufficiale del registro), Daryna Shypulina (La zia), Tiziana Falco (La cugina), Serena Pulpito (La madre), Letizia Algaroti Buelli (Dolore). Durata: 180' compresi 2 intervalli. Prezzi biglietti: da 22 a 70 Euro, ridotti da 12 a 56 Euro. Mercoledì 24 gennaio alle ore 18, presso la Sala Musica “M. Tremaglia” del Teatro Donizetti è previsto un incontro celebrativo dell’anniversario della morte di Giacomo Puccini e dei 120 anni dalla nascita di Madama Butterfly. Relatori: Livio Aragona, musicologo della Fondazione Teatro Donizetti e docente del Conservatorio "G. Verdi" di Milano; Paolo Fabbri, direttore del Centro Studi Donizettiani della Fondazione Teatro Donizetti e professore emerito dell'Università di Ferrara; e Virgilio Bernardoni, ordinario di Musicologia presso l'Università di Bergamo e vice-presidente del Centro Studi Giacomo Puccini di Lucca, autore della fondamentale monografia Puccini (Milano, Il Saggiatore 2023). Ingresso gratuito con prenotazione consigliata su eventbrite. Rappresentata in prima nazionale la scorsa estate al Teatro Grande di Brescia, in cartellone poi a Cremona e a Como e, dopo Bergamo, a Pavia e Lucca, la Madama Butterfly allestita da OperaLombardia si riferisce a una versione dell’opera rivista dallo stesso Puccini che si differisce  sia da quella originariamente andata in scena alla Scala nel 1904, sia da quella che normalmente viene eseguita e che fa riferimento a versioni successive che il Maestro rimaneggiò in occasione di riprese tra il 1905 e il 1907. La regista greca Rodula Gaitanou specifica nelle sue note che «il personaggio di Cio Cio San diventa simbolo di una donna estremamente forte, che lotta contro tutti e tutto per quella che ritiene essere la propria realtà, che sostiene le proprie scelte con una forza indescrivibile e affronta il suo tragico destino con dignità e integrità. Invece di farsi vittima delle circostanze, si fa artefice delle proprie scelte e si attiene ai risultati delle sue credenze e convinzioni fino alla fine. La sua fine è una scelta personale, un'apoteosi di una vita incondizionata, incondizionatamente vissuta». Madama Butterfly è un'opera in tre atti (in origine due) di Giacomo Puccini, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, definita nello spartito

Madama Butterfly di Giacomo Puccini: venerdì 26 e domenica 28 gennaio 2024 al Teatro Donizetti2024-01-19T17:20:40+01:00

“Bubikopf. Tragedia comica per pupazzi” di Politheater sarà in scena giovedì 25 gennaio al Teatro Sociale per la rassegna Altri Percorsi

Si intitola Bubikopf, sottotitolo Tragedia comica per pupazzi, il terzo spettacolo della Stagione di Altri Percorsi della Fondazione Teatro Donizetti. A portarlo in scena sarà, giovedì 25 gennaio al Teatro Sociale (ore 20,30), Politheater, affermata compagnia attiva nel campo del teatro di figura. Lo spettacolo reca la firma di Silvia Fancelli, Damiano Augusto Zigrino, entrambi anche attori e ideatori di Politheater, e del regista di origine australiana Neville Tranter, fondatore dello Stuffet Puppet Theatre. Scenografia di Jimmy Davies e Luca Giovagnoli. Sound design Giacomo Calli. Musiche Emanuele Frusi. Disegno luci Giacomo Polverino. Costumi Manuela Capaccioni. Pupazzi e produzione di Politheater. Durata spettacolo 65 minuti senza intervallo. Biglietti intero: 19 Euro, ridotto 15 Euro. Bubikopf trae il nome dall’iconica acconciatura che portavano tutte le donne alla moda nel periodo storico in cui il cabaret tedesco ha raggiunto il suo apice. I suoi protagonisti cono Bubi e Hullo: Bubi canta per pochi spiccioli, nelle strade, ma il suo grande talento la porta diretta­mente dalla strada al palcoscenico, grazie ad Hullo. Lui è il capocomico di una compa­gnia di cabaret, che cerca di sopravvivere in tempi molto difficili: la vita dei suoi membri (Hedwig la diva, Suse la primadonna e Ri­chard il compositore), è minacciata dai "Cani Sciolti", un gruppo armato reazionario, in ra­pida e violenta ascesa. Affrontando pericoli e sacrifici, arrivano al debutto di un nuovo meraviglioso spettacolo, la loro ultima gran­de possibilità per il futuro: dimenticando la fame, i pericoli, le avversità. Si sentono vivi nei momenti gloriosi trascorsi sul palco. La loro vita è consacrata all'arte, ma ce la faranno? Bubikopf nasce dall’incontro tra i due artefici di Politheater e Neville Tran­ter. «L'incontro con questo grande artista di origine australiana, affermato e molto ap­prezzato da circa quarant’anni sulla sce­na internazionale del teatro di figura, ci ha condotti alla scelta della tecnica del pupazzo in gommapiuma, manipolato a vista. Dopo aver svolto una cospicua formazione con Neville Tranter, siamo stati da lui scelti come prima compagnia italiana con la quale colla­borare. Il percorso di lavoro che ha prodotto Bubikopf si è avviato nel marzo 2019: ormai concluso, siamo lieti di presenta­re al pubblico questa innovativa e sorpren­dente produzione, nella quale le molteplici possibilità comunicative e la poetica magia del teatro di figura trovano la loro massima espressione». Neville Tranter è maestro consacrato del te­atro di figura a livello mondiale. Alla fine degli anni Settanta ha lasciato l’Australia con il suo gruppo Stuffet Puppet Theatre per appro­dare in Olanda, dove ha approfondito il suo lavoro con pupazzi a dimensioni umane ma­nipolati dagli attori, in spettacoli di potente suggestione teatrale, e dove diventa punto di riferimento per gli artisti europei. La compagnia Politheater, nata a Città di Castello nel 2005 e composta da Damiano Augusto Zigrino e dalla moglie Silvia Fancelli, si occupa di teatro di figura, ambito sperimentale in cui la ricca formazione teatrale ed artistica dei componenti si esprime in maniera fortemente creativa ed originale, mediante strumenti vari: burattini, marionette, muppet, ombre. Le figure sono realizzate interamente a mano da Damiano

“Bubikopf. Tragedia comica per pupazzi” di Politheater sarà in scena giovedì 25 gennaio al Teatro Sociale per la rassegna Altri Percorsi2024-01-15T12:34:56+01:00

“Antigone e la giustizia”: il 20 gennaio incontro con Laura Pepe

Inaugurato con grandissimo successo da Alessandro Barbero, acclamato da un teatro sold out con 1.200 presenze, il ciclo di incontri dal titolo Lezioni di Storia, organizzato da Fondazione Teatro Donizetti in collaborazione con Editori Laterza e con il sostegno di Cassa Lombarda, vedrà salire sul palcoscenico del Teatro Donizetti, sabato 20 gennaio (ore 11.00), la docente di Diritto greco antico Laura Pepe. Tema dell’incontro, introdotto da Max Pavan, responsabile dell’informazione di Bergamo TV, sarà “Antigone e la giustizia”. Biglietti 10 Euro, con riduzione per le scuole. Antigone è il dramma di Sofocle in cui si illustra l’eterno conflitto tra autorità e potere. L’intervento di Laura Pepe prenderà spunto dalle parole della protagonista nell’esprimere il suo dissenso nei confronti di Creonte, re di Tebe: “Non credevo che il tuo decreto avesse tanta forza e che tu, un mortale, potessi violare le leggi non scritte e stabili degli dèi”. Antigone è quindi impressa nell’immaginario comune come una ragazza pura e pia che sfida il Male, accettando di morire in nome di una giustizia assoluta che va oltre la logica delle decisioni umane. Eppure presenta anche tratti ambigui, e la sua parabola tragica induce ancora oggi a riflettere su che cosa sia la giustizia. Laura Pepe partirà dunque dal passato per riflettere sul presente. Laura Pepe insegna Istituzioni di diritto romano e Diritto greco antico all’Università degli Studi di Milano. Oltre a libri e saggi accademici su diritto penale e diritto di famiglia nell’antichità, ha scritto diversi manuali di storia antica e grammatica latina per la scuola secondaria superiore. Ha pubblicato Atene a processo. Il diritto ateniese attraverso le orazioni giudiziarie (Zanichelli 2019) e ha curato per il Corriere della Sera la collana in 35 volumi “Vita degli antichi” (2020). Collabora come divulgatore scientifico con il canale televisivo Focus. Per Laterza è autrice di Gli eroi bevono vino. Il mondo antico in un bicchiere (2018), La voce delle Sirene. I Greci e l’arte della persuasione (2020), e di Storie meravigliose di giovani greci (2022). Le Lezioni di Storia al Donizetti proseguiranno quindi il 3 febbraio con il docente di Fisica Sperimentale Piero Martin, che avrà il compito di sottolineare l'importanza delle rivoluzionarie intuizioni scientifiche di Galileo Galilei, e il 10 febbraio con Alessandro Vanoli, storico, scrittore e divulgatore che si interrogherà sull’idea di Occidente e sul senso che ancora oggi ha la figura di Cristoforo Colombo. Chiuderà il ciclo, il 24 febbraio, lo storico dell’arte Costantino D'Orazio con un ritratto di Andy Warhol e una incursione nel mondo della cultura pop.

“Antigone e la giustizia”: il 20 gennaio incontro con Laura Pepe2024-01-15T11:48:15+01:00

BERGAMO JAZZ 2024

Da martedì 16 gennaio in vendita i nuovi abbonamenti per le tre serate al Teatro Donizetti e giovedì 18 presentazione del programma completo con diretta social È iniziato il contro alla rovescia per la 45esima edizione di Bergamo Jazz, la prima con la Direzione Artistica del musicista americano Joe Lovano: da martedì 16 gennaio sono in vendita i nuovi abbonamenti alle tre serate al Teatro Donizetti e i biglietti dei concerti al Teatro Sociale, mentre da mercoledì 24 gennaio sarà possibile acquistare i biglietti delle singole serate al Donizetti e i biglietti per tutti gli altri eventi. Già annunciato lo scorso ottobre, il programma delle serate al Donizetti, da sempre sede principale del Festival, prevede da venerdì 22 a domenica 24 marzo concerti di nomi di risonanza internazionale quali il chitarrista John Scofield, i sassofonisti Bobby Watson e Miguel Zenón, il batterista Don Moye, con un progetto speciale dedicato all’Art Ensemble of Chicago, il pianista Abdullah Ibrahim e un superquartetto comprendente il sassofonista Ernie Watts, il pianista Niels Lan Doky, il batterista Harvey Mason e il bassista Felix Pastorius. Quest’ultimo, figlio del leggendario Jaco e anch’egli musicista prodigioso, prenderà il posto del preannunciato Darryl Jones, che nel mese di marzo sarà impegnato nelle prove del nuovo tour statunitense dei Rolling Stones. Due gli appuntamenti al Teatro Sociale: la sera di giovedì 21 marzo con il trio del pianista Danilo Perez e con il quartetto del trombettista Fabrizio Bosso; domenica 24 alle ore 17 con la violoncellista e cantante cubana Ana Carla Maza. In via di ultimazione è la scaletta degli altri concerti fuori abbonamento, ospitati in vari luoghi della Città: giovedì 18 gennaio, presso la Sala Musica “Tremaglia” del Teatro Donizetti (ore 12), è prevista la presentazione al pubblico e alla stampa del programma completo, con diretta sui canali social di Bergamo Jazz.   PREZZI ABBONAMENTI E BIGLIETTI Abbonamenti alle 3 serate al Teatro Donizetti: da 32 a 80 Euro, ridotti da 26 a 64 Euro Biglietti concerti al Teatro Donizetti: da 15 a 38 Euro, ridotti da 12 a 30 Euro Concerto al Teatro Sociale del 21 marzo: biglietto intero 19 Euro, ridotto 15 Euro Concerto al Teatro Sociale del 24 marzo: biglietto intero 15 Euro, ridotto 12 Euro La riduzione per biglietti e abbonamenti al Teatro Donizetti è valida per i giovani under 30. La riduzione sui biglietti per i concerti fuori abbonamento è valida per giovani under 30 anni, abbonati concerti al Teatro Donizetti, soci LAB 80 e CDpM Europe. La riduzione sui biglietti per i concerti al Teatro Sociale è valida per giovani under 30 anni, abbonati concerti al Teatro Donizetti, soci LAB 80 e CDpM Europe.

BERGAMO JAZZ 20242024-01-12T14:20:09+01:00

“Boomers” di e con Marco Paolini dal 16 al 21 gennaio 2024 al Teatro Donizetti

Avviata con grande successo con le prime rappresentazioni nazionali di Iliade. Il gioco degli dèi, la Stagione di Prosa 2023/2024 della Fondazione Teatro Donizetti inaugura il nuovo anno con Boomers, spettacolo scritto e diretto da Marco Paolini in scena al Teatro Donizetti da martedì 16 a domenica 21 gennaio, con replica straordinaria sabato 20 gennaio alle ore 17 (spettacoli serali inizio ore 20.30, domenica 21 ore 15.30). In palcoscenico l’attore veneto sarà affiancato dalla cantante e attrice Patrizia Laquidara, che firma le canzoni originali, e da tre musicisti, Luca Chiari, Stefano Dallaporta, Lorenzo Manfredini. Musiche di scena originali di Alfonso Santimone. Disegno luci e progetto scenografico di Michele Mescalchin. Produzione di Michela Signori in coproduzione con Jolefilm e Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale. Durata dello spettacolo 110 minuti senza intervallo. Giovedì 18 gennaio alle ore 18.00, presso la Sala Riccardi del Teatro Donizetti, è previsto un incontro attorno allo spettacolo con la partecipazione di Marco Paolini e sella compagnia. Modera Maria Grazia Panigada, Direttrice Artistica della Stagione di Prosa e Altri Percorsi della Fondazione Teatro Donizetti. Boomers viene definito nelle note di presentazione una ballata teatral-cybernetica: un nuovo album di racconti dove la memoria collettiva di una generazione viene trasformata in scenari da videogioco in realtà virtuale. Nello spettacolo, ironicamente “vietato ai minori di 48 anni non accompagnati”, Nicola - alter ego/avatar di Marco Paolini - ritorna di nuovo giovane nel suo posto-rifugio, il famigerato bar della Jole, per poter rievocare e rivivere avventure, primi amori, faide politiche e un caleidoscopio di 50 anni della storia d’Italia mischiati alla rinfusa da un algoritmo ancora in fase sperimentale. Come fosse un moderno affresco in 8 bit di un mondo nuovo in costruzione, ci si trova a guardare la scena che si svolge sotto un pilone di un ponte autostradale, che passa da un’inaugurazione ad un’altra senza alcuna manutenzione. Sotto al ponte il centro del mondo, il bar della Jole, padrona dell’avvicendarsi di storie e relazioni tra Nicola, clienti abituali e lunatici matti della piazza. Regina lucente per quella fauna di umanità scalcagnata che nei tempi bui in cui vive trova, anche nella luce più fioca, una stella polare cui appoggiarsi, per alleviare la solitudine, almeno fino al giorno dopo. Boomers è anche la storia di un dialogo tra generazioni interrotto, un rapporto padri e figli sfilacciato che si tenta di riallacciare nella realtà ricostruita in un mondo virtuale. Un personale paradiso ideale composto da ricordi e accadimenti storici che nel loro innestarsi, senza ordine cronologico veritiero, creano un Frankenstein narrativo che vive grazie ai racconti-resoconti delle esperienze di gioco che Nicola compie in questo universo creato dal figlio, programmatore di realtà virtuale per una società di videogiochi internazionale. Le nuove tecnologie mettono in crisi la trasmissione dell’esperienza e la funzione maieutica della memoria. La memoria in Boomers diventa esperienza di “messa in gioco” e pone una sfida alla realtà del nostro tempo: vero e reale è ciò che si vive o ciò che si racconta? E noi siamo un

“Boomers” di e con Marco Paolini dal 16 al 21 gennaio 2024 al Teatro Donizetti2024-01-10T13:13:27+01:00

LEZIONI DI STORIA “La forza delle idee”: Incontro con Alessandro Barbero e “La battaglia di Legnano e l’idea di comunità”

Si intitola Lezioni di Storia ed è la nuova iniziativa della Fondazione Teatro Donizetti: un ciclo di incontri realizzato in collaborazione con Editori Laterza e con il sostegno di Cassa Lombarda, il cui sottotitolo La forza delle idee ne esplicita lo spirito e i contenuti. Protagonisti dei cinque appuntamenti, tutti in programma al Teatro Donizetti di sabato mattina alle ore 11.00 (biglietto ingresso 10 euro, riduzione per le scuole) saranno altrettanti storici e studiosi che si addentreranno in epoche e personaggi del passato, svelandone i molteplici risvolti ed evidenziandone i riflessi sul presente. Il tutto con un linguaggio che garantisce a chiunque la possibilità di riuscire a vedere le cose in modo nuovo, da prospettive spesso mai considerate. Il primo appuntamento di Lezioni di Storia avrà come protagonista, sabato 13 gennaio 2024 (biglietto già esauriti da tempo), uno storico e scrittore che con i suoi modi garbati e il suo linguaggio molto comunicativo ha conquistato le platee televisive: Alessandro Barbero. Nell’occasione il professor Barbero racconterà la battaglia di Legnano e l’idea di comunità che ne è derivata con la sconfitta di Federico Barbarossa, la cui incoronazione a re d’Italia provocò forti reazioni da parte di numerose città italiane, a partire da Milano, troppo popolosa e ricca per accettare di rinunciare alla sua autonomia. Dopo vent’anni di guerra il Barbarossa viene alla fine sconfitto. L'Italia non è evidentemente destinata ad essere una monarchia unitaria, ma un coacervo di sfere d’influenza perennemente in contrasto fra loro. Il rovescio della medaglia sta in quel senso di "comunità" e di "mutuo soccorso" capaci di compattare nella Lega lombarda città fin lì in perenne conflitto. Alessandro Barbero è professore ordinario di Storia medievale presso l’Università del Piemonte Orientale. I suoi libri sono bestseller in Italia e nel mondo e le sue “Lezioni di storia” sono molto seguite dal vivo e online. Ha vinto il Premio Strega nel 1996 con il romanzo storico Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle, gentiluomo. Ha collaborato per molti anni con il programma Superquark di Piero Angela e attualmente collabora con i programmi a.C. d.C. e Passato e presente di Rai Storia. Tra le sue molte opere per Laterza: Carlo Magno. Un padre dell’Europa; La battaglia. Storia di Waterloo; 9 agosto 378 il giorno dei barbari; Barbari. Immigrati, profughi, deportati nell’Impero Romano; Benedette guerre. Crociate e jihad; Lepanto. La battaglia dei tre imperi; I prigionieri dei Savoia. La vera storia della congiura di Fenestrelle; Donne, madonne, mercanti e cavalieri. Sei storie medievali; Le parole del papa. Da Gregorio VII a Francesco; Caporetto; Dante; L’aristocrazia nella società francese del Medioevo. Dopo l’incontro inaugurale, le Lezioni di Storia al Donizetti proseguiranno il 20 gennaio con Laura Pepe, docente di Diritto greco antico che riandrà alla figura mitica di Antigone, la cui parabola tragica induce tuttora a riflettere sul reale significato del concetto di giustizia. Il 3 febbraio sarà quindi la volta del docente di Fisica Sperimentale Piero Martin, che avrà il compito di sottolineare l'importanza delle rivoluzionarie intuizioni scientifiche di Galileo Galilei, mentre 10 febbraio Alessandro Vanoli, storico, scrittore e divulgatore, si interrogherà poi sull’idea di Occidente e sul senso

LEZIONI DI STORIA “La forza delle idee”: Incontro con Alessandro Barbero e “La battaglia di Legnano e l’idea di comunità”2024-01-10T13:10:48+01:00

“Prometeo”: uno spettacolo di Gabriele Vacis, Roberto Tarasco e gli attori di PEM

Dopo l’avvio a dicembre con il gruppo tedesco Familie Flöz, la rassegna di Altri Percorsi della Fondazione Teatro Donizetti propone uno dei titoli che meglio ne caratterizza lo spirito e il percorso artistico: giovedì 11 e venerdì 12 gennaio al Teatro Sociale (con doppia replica in entrambe le giornate, matinée alle ore 10.30 e la sera alle 20.30) va in scena Prometeo, spettacolo tratto dall’omonima tragedia di Eschilo firmato da Gabriele Vacis e da Roberto Tarasco. In palcoscenico ci saranno i giovani attori di PEM - Potenziali Evocati Multimediali, tutti diplomati alla Scuola del Tea­tro Stabile di Torino: Davide Antenucci, Andrea Caiazzo, Pietro Maccabei, Eva Meskhi, Enrica Rebaudo, Edoardo Roti, Letizia Russo, Lorenzo Tombesi, Gabriele Valchera e la bergamasca Erica Nava, già allieva del Progetto Young della Fondazione Teatro Donizetti e alla quale la Direttrice Artistica Maria Grazia Panigada ha affidato il coordinamento del percorso formativo per gi studenti delle scuole superiori legato allo stesso spettacolo. Insieme alle performance dei ragazzi di PEM, sigla dietro la quale si cela un’analisi neurologica che calcola il tempo di reazione dei nervi periferici agli impulsi cerebrali, ha rilievo in Prometeo l’aspetto sonoro curato da Roberto Tarasco e da Riccardo Di Gianni, con i cori a cura di Erica Rebaudo. Durata dello spettacolo 80 minuti senza intervallo. Biglietto posto unico 19 Euro, ridotto 15 Euro. Prometeo indaga il senso profondo dell’o­pera di Eschilo: ruba a Eschilo il fuoco della sua tragedia per donarlo al pubblico. L’obiettivo è “calarsi” nel sentimento tragico che l’opera propone, elaborando una lingua che preservi la “solennità” dei millenni, ren­dendo comprensibile il senso al pubblico di oggi. Prometeo è interpretato da ragazzi, perché la tragedia raccon­ta un tempo giovane. La regia di Gabriele Vacis – un percorso creativo condiviso con tutti gli attori – lavora, contestualmente, su parole, azioni fisiche, musiche e allestimento scenico. Perché la parola non è l'unico strumento utile all'evo­cazione di un sentimento: componenti irri­nunciabili all'espressione del sentimento tra­gico sono infatti la musica, il gesto, il movimento. Se la tragedia di Eschilo scava alle radici del coraggio, lo spettacolo mette in scena la paura e il coraggio di affrontarla. La ri­bellione alla paura è nelle parole di Eschilo, che attraversano i corpi dei giovani attori in scena. Prometeo è l’archetipo della conoscenza, liberata dalle catene della superstizione e dell’ignoranza. Ed è il simbolo della ribellio­ne. È un personaggio che i giovani amano, perché non riesce a contenere i suoi senti­menti e sfida l’autorità costituita valicando i recinti delle convenzioni. Si è soliti dire che i classici sono attuali. In realtà sono contemporanei. Attualità e con­temporaneità, infatti, non sono sinonimi. Attualità è stare in un solo tempo: adesso. Contemporaneità è riuscire a comprendere tutti i tempi. Ed è questo che fa Prometeo.    

“Prometeo”: uno spettacolo di Gabriele Vacis, Roberto Tarasco e gli attori di PEM2023-12-22T15:54:15+01:00

Cin Cin Là: Domenica 7 gennaio 2024 al Teatro Donizetti

Ormai da anni immancabile nel quadro delle proposte della Fondazione Teatro Donizetti, sempre salutata da un costante successo di pubblico, la stagione di Operette si apre domenica 7 gennaio (ore 15.30; biglietti da 15 a 38 Euro, ridotti da 12 a 30 Euro) nel segno di una delle operette più conosciute, Cin Cin Là, nell’allestimento di Teatro Musica Novecento. Regia di Alessandro Brachetti, con Corpo di Ballo Novecento e l’Orchestra “Cantieri d’Arte” diretta da Stefano Giaroli. Interpreti e personaggi: Silvia Felisetti (Cin Ci Là), Alessandro Brachetti (Petit Gris), Elena Rapita (Myosotis), Antonio Colamorea (Ciclamino), Fulvio Massa (Principe Fon Kì), Marco Falsetti (Blum), Alessandro Garuti (Blim), Francesco Farioli (Blam), Silvia Caprini (Una Musmé). Scene e costumi di Artemio Cabassi realizzati da ArteScenica - Reggio Emilia. Durata 2 ore compreso intervallo. Se la coppia di riferimento della musica leggera italiana d’anteguerra è quella formata da Bixio e Cherubini, l’operetta nello stesso periodo deve la propria fortuna a un altro duo d’eccezione: Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato. Il primo musicista, librettista e impresario napoletano, il secondo celebre violinista veneziano. È soprattutto grazie a loro che il genere brillante dell’operetta diventa veramente “italiano”: Cin Ci Là rappresenta uno dei più clamorosi successi del loro repertorio. Presentata per la prima volta a Milano il 18 dicembre 1925, Cin Ci Là è una fiaba esotica ambientata a Macao, scenario insolito per una vicenda che lascia trasparire una morale tutta europea e, vista oggi, bonariamente provinciale. Equivoci e divertimento, un cocktail esplosivo, garanzia di colpi di scena, travolgenti duetti, scene appassionate e trovate brillanti: Cin Ci Là è forse l’unica operetta italiana in cui tenore e soprano strappano applausi a scena aperta non solo per i loro acuti, ma anche per le brucianti battute umoristiche. Per questo Cin Ci Là, la produzione preferita di Carlo Lombardo, è così amata da quasi un secolo: con il suo gusto delicato, è il ritratto del teatro leggero italiano. Un modello che ha sempre la stessa grazia incantata di quando è nato. La vicenda favolistica, ambientata a Macao, di Myosotis e Ciclamino, giovani e ingenui sposi che non conoscono i più elementari doveri del matrimonio, e della strampalata coppia parigina Cin-ci-là - Petit-Gris ben si presta ad una interpretazione in chiave ironica con gag e trovate veramente esilaranti ed adatte ad un pubblico di ogni età. Cin Ci Là è l’operetta forse più divertente ed esilarante, che con le sue trovate brillanti, gli equivoci incalzanti, le gag e tanta musica ha superato ormai per la compagnia Teatro Musica Novecento le 300 repliche, con successo di pubblico e critica, grazie anche alla verve comica propria di tutto il cast. La stagione di Operetta del Teatro Donizetti proseguirà domenica 11 febbraio con Stelle di Broadway, spettacolo nato da un’idea di Corrado Abbati che intende accompagnare idealmente lo spettatore sui più prestigiosi palcoscenici del mitico distretto dei teatri di New York. Terzo e ultimo titolo della serie, domenica 17 marzo, La duchessa del Bal Tabarin, proposta dalla Compagnia di Operette Elena D’Angelo: un’operetta magari

Cin Cin Là: Domenica 7 gennaio 2024 al Teatro Donizetti2023-12-21T16:57:31+01:00

Un musical e un concerto per chiudere e aprire l’anno

La Fondazione Teatro Donizetti saluta il 2023 e dà il benvenuto al nuovo anno con due appuntamenti ormai tradizionali: domenica 31 dicembre (ore 22, biglietti esauriti) va in scena  al Teatro Donizetti All That Musical, spettacolo che, attraverso altrettanti medley, incorpora i momenti più brillanti di otto famosissimi musical di Broadway, mentre per lunedì 1° gennaio è previsto al Teatro Sociale (ore 11; biglietti esauriti) il Concerto di Capodanno di cui sarà protagonista l’Orchestra Filarmonica Italiana nell’esecuzione di classici della ricorrenza e brani tratti da famose opere. Ideato dalla Compagnia BIT, con la regia e le coreografie di Melina Pellicano, le scene di Anna Maria Carbone e i costumi (più di 100) di Marco Caudera e Agostino Porchietto, All That Musical passerà in rassegna A Chorus Line, che introduce idealmente lo spettacolo, e poi via via, in un susseguirsi di melodie, ritmi e balli incalzanti, Notre Dame de Paris, Moulin Rouge, The Phantom of the Opera, Cabaret, Chicago, Grease, non prima di aver rievocato La febbre del sabato sera. Un'audizione per cominciare: come succede sempre prima di una produzione, sulle note di "A Chorus Line", il coreografo scandisce i passi, si provano le coreografie del musical, il cast è formato. A fine audizione tutto è pronto per l’inizio e sulle note di "One" arriva la chiamata in palcoscenico dei ballerini e lo spettacolo può cominciare. Subito dopo la scenografia prende forma e lo show si realizza con le melodie di "Notre Dame de Paris", "Il Tempo delle Cattedrali" e "Clandestini". Sempre restando in Francia, si torna indietro nel tempo, ai primi del ‘900, con uno scatenato can can per assistere alla storia d'amore e di passione del musical Moulin Rouge. Buio in sala, ed è un'altra storia celebre che si racconta: The Phantom of the Opera con uno splendido ballo in maschera. Ed è subito “Cabaret”, omaggio a Liza Minelli, per poi trovarsi all'ingresso del locale più famoso di Chicago tra lo scintillio e le piume dei costumi assistendo alle vicende di Velma Kelly, star dei nightclub con All That Jazz, e di Roxie Hart, una donna che spera di diventare un giorno anche lei una star. Un suggestivo cambio di luci e si vola negli anni Settanta, con tutto il cast in scena per rievocare La febbre del sabato sera con "Disco Inferno", "Saturday Night Fever" e i grandi successi dei Bee Gees, e per finire Grease, giusto il tempo di arrivare a festeggiare lo scoccare della mezzanotte. Il concerto dell’Orchestra Filarmonica Ita­liana, diretta nell’occasione da Marco Dallara, per celebrare l'inizio del 2024 sarà dedicato, come da tradizione, al mondo au­stro-ungarico, con uno spazio rivolto ai gran­di autori del melodramma italiano. La prima parte del programma sarà un omaggio strumen­tale alla terra della lirica: l’Italia da Rossini (sinfonia dall’Italiana in Algeri, a Mascagni (intermezzo sinfonico da Cavalleria rusticana), passando da Ponchielli (“Danza delle ore”), Verdi (preludio atto I da La Traviata) e il Donizetti dell’Ouverture da Don Pasquale: questi gli autori che accompagneranno il pubblico nel viaggio tutto italiano

Un musical e un concerto per chiudere e aprire l’anno2023-12-21T16:55:31+01:00

Grandissimo successo per “Iliade. Il gioco degli dèi”: oltre 8.300 spettatori

8.333 spettatori (di cui 5.181 abbonati), con una media di 1.042 a replica, hanno assistito nell’insieme alle otto rappresentazioni in prima nazionale di Iliade. Il gioco degli dèi, lo spettacolo con Alessio Boni e Iaia Forte che ha felicemente inaugurato la Stagione di Prosa 2023/2024 della Fondazione Teatro Donizetti. Un grande successo, come sottolinea Maria Grazia Panigada, Direttrice Artistica della Stagione: «È stato bellissimo iniziare con un’opera corale che rappresenta fortemente quello che è lo spirito della Fondazione Teatro Donizetti e della stessa Stagione di Prosa. Uno degli scopi della Fondazione è il coinvolgimento delle nuove generazioni che sono il futuro del nostro teatro: il lavoro di preparazione a Iliade, così come per molti altri spettacoli che vedremo nei prossimi mesi, credo sia un valore aggiunto. E vedere il teatro così pieno di persone di tutte le età che insieme partecipano a uno spettacolo, dà il senso di  un luogo di incontro della comunità. Con Alessio Boni c’è un legame consolidato, ma questa volta è venuto al Donizetti con un significato diverso: abbiamo davvero condiviso per diversi mesi un progetto e penso che questo teatro sia diventato per lui e per tutta la compagnia una “casa”». Alessio Boni, protagonista principale dello spettacolo, si sofferma sulle reazioni degli spettatori: «Il pubblico ci ha dato tantissimo in questi giorni, perché replica dopo replica ci ha fatto capire dove cambiare delle cose, dove aggiungere o togliere qualcosa. In teatro si assiste a un processo che è una sorta di terapia di gruppo. Le prime repliche sono sempre fondamentali: qui a Bergamo c’è stato un pubblico trasversale che ha riunito l’intellettuale, il colto, l’intenditore, il ragazzo e magari anche qualcuno che non ha mai neanche letto l’Iliade. In ogni caso il teatro colpisce, non è mai distante o asettico, in qualche modo si insinua nei meandri del pensiero, del quotidiano. Il teatro fa riflettere, soprattutto quando si ha a che fare con un grande poeta come Omero». «Di queste repliche al Donizetti mi porto dietro la densità del silenzio del pubblico. Questo, per quanto mi riguarda, è un segnale fortissimo. Poi ci stanno anche le risate, perché lo spettacolo è anche ironico. Ma questa profonda attenzione mi ha davvero colpito», conclude l’attore bergamasco. Un commento a caldo anche per Iaia Forte, altro nome di punta del nutrito cast di Iliade. Il gioco degli dèi: «É stato bellissimo stare in questo teatro, in questa casa regale, per l’accoglienza ricevuta sia da parte del pubblico che delle persone che lavorano all’interno della Fondazione Donizetti. Ed è rincuorante constatare quanto un classico come l’Iliade parli eternamente a tutti. Mi ha piacevolmente sorpreso vedere tra gli spettatori anche tanti giovani». Ora Iliade. Il gioco degli dèi parte per una lunga tournée che sino a fine marzo lo porterà in molte città italiane: Savona, Bologna, Arezzo, Rovereto, Foggia, La Spezia, Firenze, Trieste e infine Roma, tra le tante in cui farà tappa. «Siamo felici che Il viaggio di Iliade sia iniziato da Bergamo, perché quando uno spettacolo viene visto

Grandissimo successo per “Iliade. Il gioco degli dèi”: oltre 8.300 spettatori2023-12-19T12:31:13+01:00
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