La sezione Opera&Concerti della Stagione dei Teatri 2023/2024 della Fondazione Teatro Donizetti si conclude nel segno di una delle opere più amate dal grande pubblico: Madama Butterfly. Il capolavoro di Giacomo Puccini, di cui ricorre quest’anno il centenario dalla morte, va in scena al Teatro Donizetti venerdì 26 (ore 20) e domenica 28 gennaio (ore 15.30) nel nuovo allestimento prodotto da I Teatri di OperaLombardia. Regia di Rodula Gaitanou. Scene e costumi di Takis. Luci di Fiammetta Baldisseri. Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano e Coro di OperaLombardia. Maestro del Coro Diego Maccagnola. Maestro concertatore e Direttore Alessandro D’Agostini.

Interpreti e personaggi: Yasko Sato (26 gennaio) e Federica Vitali (28 gennaio) nel ruolo di Cio-Cio-san, Riccardo Della Sciucca (F. B. Pinkerton), Asude Karayavuz (Suzuki), Devid Cecconi (Sharpless), Giuseppe Raimondo (Goro), Fulvio Valenti (Lo zio Bonzo), Alex Martini (Il Principe Yamadori), Maria Cristina Bellantuono (Kate Pinkerton), Masashi Tomosugi (Lo zio Yakusidé), Tong Liu (Il commissario imperiale), Mattia Rossi (L’ufficiale del registro), Daryna Shypulina (La zia), Tiziana Falco (La cugina), Serena Pulpito (La madre), Letizia Algaroti Buelli (Dolore). Durata: 180′ compresi 2 intervalli. Prezzi biglietti: da 22 a 70 Euro, ridotti da 12 a 56 Euro.

Mercoledì 24 gennaio alle ore 18, presso la Sala Musica “M. Tremaglia” del Teatro Donizetti è previsto un incontro celebrativo dell’anniversario della morte di Giacomo Puccini e dei 120 anni dalla nascita di Madama Butterfly.
Relatori: Livio Aragona, musicologo della Fondazione Teatro Donizetti e docente del Conservatorio “G. Verdi” di Milano; Paolo Fabbri, direttore del Centro Studi Donizettiani della Fondazione Teatro Donizetti e professore emerito dell’Università di Ferrara; e Virgilio Bernardoni, ordinario di Musicologia presso l’Università di Bergamo e vice-presidente del Centro Studi Giacomo Puccini di Lucca, autore della fondamentale monografia Puccini (Milano, Il Saggiatore 2023).
Ingresso gratuito con prenotazione consigliata su eventbrite.

Rappresentata in prima nazionale la scorsa estate al Teatro Grande di Brescia, in cartellone poi a Cremona e a Como e, dopo Bergamo, a Pavia e Lucca, la Madama Butterfly allestita da OperaLombardia si riferisce a una versione dell’opera rivista dallo stesso Puccini che si differisce  sia da quella originariamente andata in scena alla Scala nel 1904, sia da quella che normalmente viene eseguita e che fa riferimento a versioni successive che il Maestro rimaneggiò in occasione di riprese tra il 1905 e il 1907.
La regista greca Rodula Gaitanou specifica nelle sue note che «il personaggio di Cio Cio San diventa simbolo di una donna estremamente forte, che lotta contro tutti e tutto per quella che ritiene essere la propria realtà, che sostiene le proprie scelte con una forza indescrivibile e affronta il suo tragico destino con dignità e integrità. Invece di farsi vittima delle circostanze, si fa artefice delle proprie scelte e si attiene ai risultati delle sue credenze e convinzioni fino alla fine. La sua fine è una scelta personale, un’apoteosi di una vita incondizionata, incondizionatamente vissuta».
Madama Butterfly è un’opera in tre atti (in origine due) di Giacomo Puccini, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, definita nello spartito e nel libretto “tragedia giappo­nese”. La prima ebbe luogo a Milano, il 17 febbraio 1904 al Teatro alla Scala. Puccini era certo di riscuotere il successo che immaginava gli spettasse di diritto per un’opera come Madama Butterfly; per que­sto motivo scelse (di comune accordo con Giulio Ricordi, suo editore) il palcoscenico della Scala per la prima. Questa sua scelta era data probabilmente da una voglia di rivincita verso il Teatro che nel 1889 aveva bocciato il suo “Edgar”. Purtroppo, la prima dell’opera si risolse in un fiasco, evento inaspettato dopo i tre successi di Ma­non Lescaut, La Bohème e Tosca.
L’opera si basa sul dramma Madame But­terfly del commediografo statunitense David Belasco, a sua volta ispirato da un raccon­to omonimo di John Luther Long. I librettisti Giuseppe Giacosa e Luigi Illica­ cominciaro­no il lavoro a partire dal 1901.  Per alcune suggestioni orientaleggianti pre­sero spunto dal romanzo di ambientazione giapponese Madame Chrysanthème di Pier­re Loti.
Puccini era fortemente convinto della validità del soggetto esotico e dal potenziale espres­sivo della geisha sedotta, abbandonata e suicida: per musicare il dramma, si docu­mentò minuziosamente sulle musiche, gli usi e i costumi del Giappone; per fare ciò si avvalse della collaborazione di Sada Yakko (una famosa attrice) e della moglie dell’am­basciatore giapponese in Italia. L’insuccesso con cui venne accolta Mada­ma Butterfly spronò Puccini ad una revisione dell’opera, eliminando alcuni numeri musica­li trascurabili, modificando alcune scene e dividendo l’opera in tre atti invece che due.