Durante l’emergenza da Covid-19, la Fondazione Teatro Donizetti ha proposto un ciclo in streaming di spettacoli di prosa presentati negli anni passati sul palcoscenico dello stesso Donizetti e degli altri teatri della città. “L’archivio delle meraviglie: le stagioni di prosa del Teatro Donizetti” è il titolo esplicativo che Maria Grazia Panigada, Direttore Artistico della Stagione di Prosa e di Altri Percorsi, ha scelto per una iniziativa che ha voluto, in primo luogo, dare risalto e rendere fruibile il ricco archivio di filmati e di molto altro materiale nel quale è custodita la storia dello stesso teatro.

Con questo progetto si è tracciato un primo passo verso la valorizzazione dell’archivio che diventa luogo prezioso a servizio del pubblico, spazio in cui il fare memoria sia fonte di stimolo, ricordo, riflessione e arricchimento.

Il tempo dell’attesa per le chiusure dei teatri, a causa della pandemia, e il tempo dei lavori al Teatro Donizetti, per la ristrutturazione, ci hanno ancora più rivelato quanto sia importante custodire il patrimonio che ci è stato consegnato e valorizzarlo. Vogliamo iniziare ad attraversare quel luogo prezioso, antro magico del tempo, che è l’archivio della Fondazione Teatro Donizetti. Guardando tutto il materiale conservato al suo interno è nata l’idea di chiedere ad alcuni artisti, attori e autori di poter fare vedere un loro spettacolo per dare vita ad una piccola rassegna on line. Il ciclo “L’archivio delle meraviglie” è il primo atto con cui vogliamo condividere con il nostro pubblico il lavoro di scavo e riordino dei materiali della memoria.

Maria Grazia Panigada

La rassegna

Il primo spettacolo a tornare virtualmente in scena è Racconti di giugno di e con Pippo Delbono, filmato il 18 febbraio 2010 al Teatro Donizetti nell’ambito della rassegna Altri Percorsi.
Racconti di giugno, produzione della Compagnia Pippo Delbono e Emilia Romagna Teatro Fondazione, è una sorta di diario di bordo, racconto di un’introspezione sul senso nascosto delle relazioni, sul lato dei desideri non espressi ma mostrati, sulla curiosità per gli altri. Un autore-attore si confessa senza reticenze e con pudore in una dinamica di cronache e lampi di memoria, zigzagando tra le avventure della vita scenica e vissuta. Memoria e racconto, dunque, si sovrappongono: una sedia, un tavolino e una bottiglia di birra è tutto quel che serve all’attore, che alterna storie in un footing linguistico, uno slittamento del codice espressivo reso immediatamente percepibile dalle luci e dalle musiche manovrate da Pepe Robledo.

Streaming: visibile gratuitamente su Vimeo. La visione dello spettacolo è preceduta da un breve video d’introduzione di Pippo Delbono.
Calendario: dalle ore 18.00 di venerdì 9 aprile fino alle ore 24.00 di domenica 11 aprile 2021
Durata: 85 minuti
Il secondo spettacolo ad andare in scena in streaming è L’età dell’oro di e con Laura Curino, filmato nel marzo del 2003 nell’ambito della rassegna Altri Percorsi.
Ne L’età dell’oro Laura Curino racconta in chiave autobiografica la storia di una generazione che ha vissuto l’infanzia in un’Italia che stava cambiando, in piena rinascita economica; una generazione finalmente libera dall’indigenza e dalla mancanza di lavoro che ha caratterizzato le generazioni precedenti. “L’età dell’oro” è quindi l’età dell’infanzia, «dove tutto era gioia e bellezza e non esistevano malvagità e dolori», dice la stessa attrice e autrice. È anche l’età del boom economico vissuto a Valenza Po, paese di lunga tradizione orafa. Lo spettatore è quindi accompagnato in un viaggio indietro nel tempo, attraverso i ricordi di Laura bambina, dalla nascita agli otto anni. È un viaggio ricco di avventure (le corse in bicicletta, i gelati da venti centesimi, le letture soporifere della nonna, i primi giorni di scuola, la prima comunione, il comunismo sempliciotto dell’Italia operaia e contadina che tanto spaventava i patronati) e incontri con svariati personaggi: la famiglia, gli amici, le “fate”. Incontri con figure prevalentemente femminili: «Sono stata allevata in un harem», precisa Laura Curino. Ma l’età dell’oro purtroppo pian piano se ne va, non senza dolore e rimpianto: viene corrotta dalla scuola e dalle responsabilità del mondo adulto. Nello spettacolo non mancano le risate, ma a prevalere è la nostalgia per quel periodo “dorato” della vita.
L’età dell’oro di e con Laura Curino
regia Serena Sinigaglia
scene Maria Spazzi
luci Alessandro Verazzi
scelte musicali Sandra Zoccola
in collaborazione drammaturgica Michela Marelli
produzione Teatro Stabile di Torino

Streaming: visibile gratuitamente su Vimeo. La visione dello spettacolo è preceduta da un breve video d’introduzione di Laura Curino.
Calendario: dalle ore 18.00 di venerdì 16 aprile fino alle ore 24.00 di domenica 18 aprile 2021
Durata: 95 minuti
Terzo spettacolo ad andare in scena in streaming è Lo straniero con Marco Baliani, filmato nell’aprile del 2003 al Teatro Donizetti nell’ambito della rassegna Altri Percorsi.

Marco Baliani non è un interprete capace di essere chiunque: sente di appartenere a certi personaggi dall’anima potente. Come Kohlhaas, l’eroe di Heinrich von Kleist che muore scegliendo la propria condanna, così come Peter Schlemhil, il personaggio di Adalbert von Chamisso che se ne va reietto nel mondo senza più la propria ombra. Stranieri entrambi, Baliani li ha scelti per i suoi spettacoli più intensi, dove non c’era altro se non il potere della parola, la forza della voce che racconta e come uno scalpello scolpisce le figure. A Kohlhaas e Schlemhil si è quindi affiancato Meurseault, lo straniero del romanzo di Albert Camus, già ricreato da Baliani per la radio. Di nuovo un individuo che non si riconosce nelle regole di un mondo che pomposamente chiamiamo civile, l’uomo dall’anima ferita, che con tutto il cuore vorrebbe sentirsi partecipe di una società che invece lo espelle e che lo emargina. «Una meravigliosa e terribile contraddizione – dice Baliani – in cui sta la loro malattia e la loro forza. In essa, questi eroi senza eroismi scorgono il miraggio di una pace impossibile, la terra promessa che si allontana all’orizzonte, ma che pure vorrebbero sempre presente e amica». Un sentimento che Baliani cerca di rendere palpabile nello spettacolo, al quale il regista Mario Martone ha offerto il contributo dei suoi originali inserti cinematografici «Lo straniero di Camus è uno di quei racconti di vita che da tempo abitano un mio speciale giardino, un luogo in cui coltivo amicizie e parentele e dove vado disegnando da anni una mappa segreta di riferimenti e tesori. In questo giardino Camus ha messo radici di quercia, profonde, solide», aggiunge l’attore.

Lo straniero
di Albert Camus
con Marco Baliani
regia Maria Maglietta
inserti filmati Mario Martone
adattamento drammaturgico Maria Maglietta e Marco Baliani
scene e costumi Carlo Sala
musiche originali Luigi Polimeni
produzione Teatro Metastasio – Stabile della Toscana


Streaming: visibile gratuitamente su Vimeo. La visione dello spettacolo è preceduta da un breve video d’introduzione di Marco Baliani.
Calendario: dalle ore 18.00 di venerdì 23 aprile fino alle ore 24.00 di domenica 25 aprile 2021
Durata: 92 minuti
Fausto Russo Alesi è il protagonista del quarto appuntamento streaming che vede la messa online dello spettacolo Ivan, andato in scena in prima nazionale al Teatro Sociale nel febbraio del 2017 nell’ambito della rassegna Altri Percorsi.

La regista dello spettacolo Serena Sinigaglia introduce così il “suo” Ivan: «Amo i classici. Amo la grande letteratura russa dell’800 perché in essa gli uomini osavano ancora chiedersi il perché delle cose, osavano affrontare i grandi temi dell’esistenza, esercizio di spirito piuttosto inusuale per i nostri tempi chiassosi. Abbandonarsi alla lettura de I fratelli Karamazov è un viaggio nel tempo attraverso gli uomini, nell’uomo. Ed ecco spiccare un uomo tra gli uomini, o forse è solo un ragazzo troppo maturo per i suoi anni, il secondo dei figli Karamazov, il più tormentato, il più assolutamente umano: Ivan. L’uomo e l’intera umanità visti dagli occhi di Ivan Karamazov, questo il nostro viaggio. I fratelli Karamazov secondo Ivan, se volete».

«Penso sia una grande opportunità il confronto con un testo così importante», racconta Fausto Russo Alesi prima del debutto al Teatro Sociale, «I fratelli Karamazov è un capolavoro sterminato e il percorso che abbiamo deciso di intraprendere si concentra nel raccontare uno dei protagonisti, con i suoi conflitti e le sue debolezze, “un uomo” che si interroga sui quesiti più complessi della vita e sui limiti della natura umana. Quindi, con Ivan abbiamo la possibilità di farci, insieme al pubblico, delle domande importanti. Quello che mi interessa molto è riflettere proprio sulla debolezza umana, su ciò che l’uomo deve affrontare nel rapporto con la vita e con se stesso. Nel testo ogni parola, ogni frase è un cassetto da aprire per vedere cosa c’è dentro: “salvateci da noi stessi” è una di queste. In queste parole è racchiuso molto del lavoro su cui dovrò concentrarmi».

Ivan
liberamente tratto da I fratelli Karamazov di Fedor Dostoevskij
riscrittura  Letizia Russo
consulenza Fausto Malcovati
regia Serena Sinigaglia
scene  Stefano Zullo
con Fausto Russo Alesi
produzione ATIR Teatro Ringhiera e Teatro Donizetti Bergamo


Streaming: visibile gratuitamente su Vimeo. La visione dello spettacolo è preceduta da un breve video d’introduzione di Fausto Russo Alesi.
Calendario: dalle ore 18.00 di venerdì 30 aprile fino alle ore 24.00 di domenica 2 maggio 2021
Durata: 76 minuti
Beppe Rosso è il protagonista del quinto appuntamento streaming che vede la messa online dello spettacolo Camminanti, andato in scena nel gennaio del 2003 nell’ambito della rassegna Altri Percorsi.

«Se potessimo fotografare dall’alto, vedremmo un’istantanea di Camminanti che vanno, vengono, si spostano come un’infinita moltitudine di erranti. Noi ne vediamo solo alcuni, pochi. Ma sono milioni. E stanno camminando verso di noi come un grande pellegrinaggio che unisce credenti, non credenti, fedi, etnie, razze, lingue, religioni. Il secolo si è aperto con gli europei che migravano verso le Americhe, ora si chiude con l’Europa che riceve gli emigranti costretta, suo malgrado, come nell’antico Giubileo ebraico, a “rimettere i debiti” e liberare gli uomini dalla schiavitù. Lo stesso continente che fu terra di emigranti, ora è paese di accoglienza. Per molti l’Italia, oggi, è l’America dei nostri nonni». Qui c’è tutto il senso di Camminanti, scritto in coppia da Beppe Rosso, uno dei pionieri in Italia del teatro di narrazione, e da Remo Rostagno, tra i fondatori dell’animazione teatrale nel nostro Paese.

Camminanti
di Beppe Rosso e Remo Rostagno
con Beppe Rosso
collaborazione alla messa in scena Gabriele Vacis
drammaturgia di Gianluca Favetto
musiche Leonardo Brizzi
movimenti scenici Maria Consagra
costumi Makyhanykova
produzione ACTI Teatri Indipendenti – Laboratorio Teatro Settimo


Streaming: visibile gratuitamente su Vimeo. La visione dello spettacolo è preceduta da un breve video d’introduzione di Beppe Rosso.
Calendario: dalle ore 18.00 di venerdì 7 maggio fino alle ore 24.00 di domenica 9 maggio 2021
Durata: 99 minuti
Ottavia Piccolo è la protagonista dell’ultimo appuntamento streaming che vede la messa online dello spettacolo Occident Express, andato in scena al Creberg Teatro nel novembre 2018, nell’ambito della Stagione di Prosa del Teatro Donizetti.

Occident Express racconta la tragica vicenda di Haifa, un’anziana donna di Mosul che nel 2015 si mise in fuga insieme alla nipotina di 4 anni percorrendo in tutto 5.000 chilometri, attraverso la cosiddetta “rotta dei Balcani”. Occident Express è la cronaca del suo viaggio. È il diario di una fuga. È l’istantanea su un inferno a cielo aperto. Ma soprattutto è una storia vera, un piccolo pezzo di vita vissuta che compone il grande mosaico dell’umanità in cammino. Occident Express è un frammento del nostro tempo. Dalle terre aride di Hulalyah, nel nord dell’Iraq, risalendo l’Europa fino ai ghiacci del mar Baltico, Haifa strappa con i denti una tappa dopo l’altra, ogni volta morendo, ogni volta nascendo, ogni volta scoprendo qualcosa degli altri e di sé. Un’odissea del Terzo Millennio. Un racconto spietato fra parole e musica, senza un solo attimo di sosta: la terribile corsa per la sopravvivenza.

Occident Express
scritto
da Stefano Massini
uno spettacolo a cura di Enrico Fink e Ottavia Piccolo
con Ottavia Piccolo e l’Orchestra Multietnica di Arezzo
Gianni Micheli clarinetti e fisarmonica, Massimo Ferri oud, cümbüş, bouzouki, chitarra, Luca Roccia Baldini basso e contrabbasso, Mariel Tahiraj violino, Leidy Natalia Orozco viola, Maria Clara Verdelli violoncello, Massimiliano Dragoni salterio e percussioni, Enrico Fink flauto.
musica composta e diretta da Enrico Fink
disegno luci Alfredo Piras
una produzione Teatro Stabile dell’Umbria, Officine della Cultura


Streaming: visibile gratuitamente su Vimeo. La visione dello spettacolo è preceduta da un breve video d’introduzione di Ottavia Piccolo.
Calendario: dalle ore 18.00 di venerdì 14 maggio fino alle ore 24.00 di domenica 16 maggio 2021
Durata: 91 minuti