Con l’imminente inizio di una nuova Stagione di Prosa e Altri Percorsi della Fondazione Teatro Donizetti prendono avvio anche i progetti formativi ad essa collegati, importante punto di raccordo tra l’offerta di spettacolo e momenti di riflessione e approfondimento delle tematiche affrontate dagli stessi spettacoli. Cinque i progetti che si svolgeranno all’interno di numerosi istituti scolastici, ai quali si aggiungono Progetto Young, destinato ad aspiranti attori, due corsi per tecnici di palcoscenico, una serie di incontri attorno allo spettacolo Re Lear è morto a Mosca e gli incontri per gli studenti abbonati di Altri Percorsi. Oltre 3.000 (di 17 scuole di Bergamo e provincia) sono nell’insieme le richieste di studenti per assistere agli spettacoli della Prosa e di Altri Percorsi: un segno importante di grande attenzione verso proposte che si articolano tra testi classici e i linguaggi più sperimentali dell’espressività teatrale contemporanea.

«Il Comune di Bergamo sostiene con forza tutte le attività della Fondazione Teatro Donizetti, ancor più se queste attività sono rivolte alla crescita delle nuove generazioni», commenta Sergio Gandi, Assessore alla Cultura del Comune di Bergamo, «Un plauso, quindi, va alla Fondazione e alla Direttrice Artistica della Stagione di Prosa e Altri Percorsi Maria Grazia Panigada per l’impegno messo nell’avvicinarle, con molteplici iniziative, allo sfaccettato, affascinante mondo del teatro».

«Nelle nostre attività prestiamo particolare attenzione al coinvolgimento delle nuove generazioni, attraverso iniziative che favoriscono la partecipazione agli spettacoli e che si svolgono negli stessi istituti scolastici», afferma Giorgio Berta, Presidente della Fondazione Teatro Donizetti, «La formazione è uno degli obiettivi primari della Fondazione: è strumento indispensabile per rendere consapevoli i giovani della realtà anche attraverso l’arte e creare un pubblico di domani sempre più consapevole».

Massimo Boffelli, Direttore Generale della Fondazione Teatro Donizetti, aggiunge: «Nostro compito istituzionale è promuovere una serie di attività di spettacolo che non siano però fini a se stesse: i progetti di formazione promossi dalla Fondazione sono quindi un invito a una fruizione matura e cosciente di eventi di spettacolo per nulla slegati dalla realtà che ci circonda. Il Teatro Donizetti e con esso il Teatro Sociale, è la casa dei bergamaschi e lo deve essere ancora più per le nuove generazioni».

Per Maria Grazia Panigada, Direttrice Artistica della Stagione di Prosa e Altri Percorsi, «I progetti formativi sono il cuore dell’attività della nostra stagione, un tempo sospeso in cui interrogarsi sulla realtà propria e collettiva: caricano di senso la programmazione e aprono strade di riflessione per le nuove generazioni che, tramite essi, si avvicinano al teatro nel suo senso più vero. Temi quali il rapporto generazionale o la dimensione identitaria in relazione agli altri saranno affrontati a partire dai vissuti dei ragazzi per essere poi attraversati con le parole della drammaturgia e delle messinscene. In particolare, sarà dedicato ai temi ambientali il progetto di approfondimento che, come negli anni passati, farà conoscere agli studenti alcune realtà e progetti del territorio che si dedicano a questo ambito». «Un discorso a parte merita Progetto Young, dove negli anni si sono formati giovani attori e attrici. Quest’anno si avvierà un nuovo corso con l’emozione di vedere gli allievi crescere all’interno del nostro teatro in un percorso di preparazione alla professione. Ma anche alla cura di una reciprocità, perché il teatro è un’azione comunitaria in cui gli altri, siano essi pubblico o colleghi in scena, non sono un accessorio, ma un elemento imprescindibile perché lo spettacolo possa compiersi», conclude Maria Grazia Panigada.

Questi i progetti che nell’insieme costituiscono Il Cantiere del Teatro della Stagione di Prosa e Altri Percorsi 2024-2025.

 ARPAGONE: BUONO O CATTIVO MAESTRO?
Progetto intorno allo spettacolo L’avaro, a cura di Sara Pagani
La messinscena in chiave contemporanea del classico di Molière (al Teatro Donizetti dall’8 al 16 febbraio 2025, nell’interpretazione di Ugo Dighero e altri attori) permette di aprire riflessioni sulla figura di Arpagone, che malgrado tutti i suoi difetti, può essere visto come un modello di ecologia e parsimonia in netto contrasto con il consumismo più sfrenato che caratterizza gli altri personaggi. La lettura del regista Luigi Saravo evidenzia la contrapposizione tra il mondo vecchio legato all’accumulo (e alla parsimonia) e lo sperpero delle nuove generazioni desiderose solo di godersi il denaro. Ma quale è la giusta strada? Molière, non ci dà risposte, ma come tutti i grandi classici, ci spinge a porci domande.

 LA LIBERTÀ DELL’ARTE NEL GIOCO DELLE PARTI
Progetto intorno allo spettacolo L’Arte della Commedia, a cura di Stefano Benedetti
L’Arte della Commedia (al Donizetti dall’8 al 16 marzo, nell’adattamento di Fausto Russo Alesi) è indubbiamente la più pungente e “pirandelliana” tra le opere del grande Eduardo. Attraverso lo sguardo lucido e impietoso dei suoi protagonisti, il testo di De Filippo è soprattutto una strenua e attualissima difesa della libertà di espressione, di cui il teatro e gli artisti dovrebbero sempre godere. Alternando momenti di lettura del testo a riflessioni sulle sue potenzialità di messa in scena, il percorso guiderà i giovani spettatori alla visione di vicende e personaggi senza tempo, e per dimostrare come, nell’eterno duello tra potere e satira, la risata sia ancora la forma di resistenza più efficace.

 FRA RIBELLIONE E FUGA, OVVERO ANFITRIONE E IL GIOCO DEL DOPPIO
Progetto intorno allo spettacolo Anfitrione, a cura di Erica Nava
Gli incontri legati allo spettacolo di Teatro Kismet (al Sociale il 27 e la mattina del 28 marzo per Altri Percorsi), indagheranno la costruzione dell’identità nel mondo di oggi, dove le contraddizioni sono più che mai esplicite ed estreme. Verrà messa alla prova la capacità di costruire ponti tra le differenze, al fine di favorire l’inclusione a livello sostanziale e non formale, e una apertura mentale capace di analizzare gli eventi a partire dalla struttura narrativa di Plauto e dall’accostamento di realtà apparentemente inavvicinabili. Come si fa a vivere oggi in un Occidente di pace in mezzo a un mondo di guerre? Fare attivismo, ma non sapere chi votare? Avere una spiritualità, ma non credere più a niente? Voler cambiare il mondo, ma non riuscire ad uscire dalla cameretta? Cambiare l’ordine delle cose non è facile, ma è quello che fa l’arte al suo meglio.

VIAGGIO INTORNO A LA COSCIENZA DI ZENO
Due progetti intorno allo spettacolo La coscienza di Zeno, a cura di Marco Pacati, Lucia Limonta e con la partecipazione del regista Paolo Valerio
I grandi temi del romanzo di Svevo (portato in scena al Donizetti da Alessandro Haber dal 25 gennaio al 2 febbraio) saranno visti dai ragazzi a partire dalle proprie esperienze di vita: il gioco della sorte nella vita affettiva, la figura dell’inetto, la riflessione “alternativa” sulle dipendenze, la relazione padre-figlio in un’ottica “ribaltata”, l’apocalisse come palingenesi dell’umanità, ecc. La riflessione sarà condotta con modalità interattiva, coinvolgendo gli studenti e la loro cultura giovanile. L’intervento del regista Paolo Valerio sarà mirato, invece, alla presentazione dello spettacolo e dell’interpretazione scenica del romanzo.

THE TRIALS (I PROCESSI) FRA RESPONSABILITÀ E GIUDIZIO
Percorso intorno allo spettacolo The Trials, a cura di Ivo Lizzola e Silvia Brena, con la collaborazione di Legambiente e del Distretto Economia Sociale Solidale (DESS Bergamo)
Ultimo titolo di Altri Percorsi, in programma al Teatro Sociale il 3 e la mattina del 4 aprile, The Trials (I Processi), regia di Veronica Cruciani, offre la possibilità di un percorso partendo dai vissuti e dai pensieri degli studenti e si propone come spazio di riflessione attorno alla questione ambientale, della sostenibilità, della povertà, attorno alle nuove dimensioni e forme di una responsabilità da dilatare, anticipare; alla questione della giustizia tra le generazioni, alle esperienze di cura, custodia e coltivazione della vita e dei beni come gratitudine e come offerta tra comunità e tra generazioni; alle logiche della guerra, dell’economia predatoria, della grande diseguaglianza; del nuovo potere tecnologico e delle nuove  questioni etiche e politiche. Si attiveranno momenti di riflessione ed occasioni di incontro e di visita di progetti ed esperienze (locali e transnazionali) attive su alcuni di questi temi.

LA CULTURA NEI REGIMI DITTATORIALI: FRA PROPAGANDA E ARTE LIBERA
Progetto intorno allo spettacolo Re Lear è morto a Mosca
Le dittature usano spesso, nel loro assoggettamento delle popolazioni, i diversi linguaggi artistici (cinema, arte visiva e musica) strumentalizzandoli per la propria propaganda. Lo spettacolo di Cèsar Brie Re Lear è morto a Mosca, titolo di apertura di Altri Percorsi, in scena al Sociale il 19 dicembre, mostra come i regimi dittatoriali, in questo caso quello di Stalin, temano la libertà culturale, motivo per cui i protagonisti del teatro ebreo di Mosca sono stati uccisi, chiudendo un’esperienza riconosciuta in tutta Europa. Negli incontri, curati da esperti dei singoli settori, verrà proposta una riflessione sui linguaggi artistici durante le dittature con l’obiettivo di offrire una conoscenza storica, ma anche di dare strumenti di decodificazione e lettura sui linguaggi e sui messaggi che essi possono trasmettere. Il progetto è realizzato in collaborazione con ISREC – Istituto Bergamasco per la Storia della Resistenza e Dell’Età Contemporanea.

L’ESPERIENZA DI ALTRI PERCORSI
a cura di Maria Grazia Panigada
La Fondazione Teatro Donizetti propone un abbonamento ad Altri Percorsi agli studenti delle scuole superiori (che può essere sottoscritto anche individualmente). Ai giovani abbonati saranno proposti un incontro introduttivo alla Stagione, in cui verrà spiegata la composizione del cartellone e la ragione delle scelte, dei momenti post-spettacolo con gli artisti e un incontro di confronto a fine Stagione.

PROGETTO YOUNG – CORSO PER ATTORI
a cura di Fabio Comana
Torna anche nella Stagione 2024-2025 Progetto Young, laboratorio di formazione per attori. Fortemente voluto dalla Direttrice Artistica Maria Grazia Panigada, che lo considera parte integrante delle attività di promozione del teatro di prosa, il corso ha l’obiettivo di contribuire all’avviamento dei giovani verso il professionismo teatrale e di incentivare una visione il più possibile aperta al futuro dell’arte teatrale. In altre parole, non si tratta di trasmettere un’idea di teatro già codificata e precostituita ma, piuttosto, di fornire una serie di elementi per cui ciascuno possa inventare e sperimentare la propria idea di teatro. Condizione indispensabile per il rinnovamento dei linguaggi e l’evoluzione di un teatro capace di parlare a questa società in continuo cambiamento.
Questi i 18 ragazzi selezionati per la nuova edizione di Progetto Young: Francesco Baldin, Sofia Bolchi, Martina Citroni, Martina Di Caro, Sonia Galasso, Leila Gervasoni, Beatrice Gotti, Carolina Grossi, Paolo Invernici, Clara Marchesi, Matteo Masolini, Elisa Mercurio, Giulia Pizzaballa, Maria Salvi, Letizia Sanchioni, Andrea Sardo, Valeria Spertini, Daniela Tasca.

CORSO PER TECNICI DI PALCOSCENICO
a cura di Alessandro Andreoli e Cristian Tasca e in collaborazione con Clay Paky
La Fondazione Teatro Donizetti sceglie di valorizzare le maestranze del teatro per avvicinare i ragazzi alle professioni dello spettacolo dal vivo, fornendo loro le competenze di base per gestire piccole sale teatrali. I corsi sono costituiti da una parte teorica in riferimento alle nozioni di illuminotecnica, audio, macchineria e, soprattutto, da una parte pratica, in modo da portare l’allievo a conoscere direttamente gli strumenti messi a disposizione e ad interagire con essi in maniera diretta ed autonoma.