6.579 spettatori complessivi per sette rappresentazioni, una media di 940 a replica: la Stagione di Prosa della Fondazione Teatro Donizetti è stata inaugurata, da martedì a domenica scorsi con doppia replica sabato 17, con il grandissimo successo di Silvio Orlando e del suo spettacolo La vita davanti a sé, toccante storia di un bimbo arabo e del suo legame con una ex prostituta che ha emozionato il pubblico. Lo stesso Silvio Orlando si dichiara molto soddisfatto: «Tutte le rappresentazioni sono state memorabili, sia per l’affluenza, sia per la qualità di ascolto e attenzione da parte del pubblico. Un’attenzione quasi religiosa. Direi che siamo riusciti a dar vita a un rito laico, a un’esperienza di condivisione, che è poi ciò che il teatro dovrebbe essere sempre».
Unica città, sino a oggi, ad aver programmato una doppia replica in uno stesso giorno, Bergamo sembra andare in controtendenza rispetto alla situazione che in generale vede il mondo del teatro soffrire ancora delle conseguenze della Pandemia: «Bergamo è una città in cui il teatro ha storicamente una funzione vitale. Andare a teatro vuole dire sentirsi parte di una comunità», commenta l’attore napoletano, «La città si sta riprendendo e il Donizetti ne è un riflesso. Potrei sembrare di parte, visto che a Bergamo ci vengo spesso con i miei spettacoli e vengo sempre accolto con entusiasmo, ma sono convinto che il Teatro Donizetti sia un modello che andrebbe esportato in tutta Italia. Qui le stagioni sono curate in ogni dettaglio, sia dal punto vista delle scelte artistiche che dell’organizzazione tecnica e del coinvolgimento dei giovani attraverso specifici progetti formativi. È una macchina vincente. Quando veniamo a Bergamo, ci sembra di stare su un altro pianeta. Il problema è, poi, andare via».
«Domenica pomeriggio ero al Donizetti per l’ultima replica de La vita davanti a sé e ho avuto la percezione che eravamo in viaggio, tutti insieme, chi in platea, chi nei palchi, chi nelle gallerie, seguendo il flusso dei pensieri e delle emozioni che arrivavano dal palcoscenico: momenti di profondo silenzio, risate, sospensioni di attesa, armonie musicali», racconta Maria Grazia Panigada, Direttrice Artistica della Stagione di Prosa e Altri Percorsi, «Silvio Orlando, alla fine, mi ha detto che lo spettacolo per lui era il pubblico. E questo ha un senso profondo non solo di gratitudine per i tantissimi presenti, ma, soprattutto, perché coglie la condivisione sospesa che in teatro si crea fra artisti e pubblico, facendo di ogni replica un evento unico ed irripetibile».