Oltre 8.500 presenze complessive in soli quattro giorni
18% dall’estero
11 sold out su 12 concerti a pagamento
Pubblico proveniente da 16 regioni e da altre 17 nazioni
Sounds of Joy: i “suoni di gioia” di Joe Lovano, per il secondo anno Direttore Artistico del Festival, hanno travolto l’intera città e conquistato il pubblico proveniente da larghissima parte d’Italia e anche dall’estero: oltre 8.500 le presenze complessive in soli quattro giorni; 3.544 spettatori alle tre serate al Teatro Donizetti, 783 dei quali abbonati (15 in più rispetto allo scorso anno); 11 sold out su 12 eventi a pagamento. 16 le regioni italiani rappresentate da Nord a Sud, da Est a Ovest. 17 le nazioni estere, pari al 18% del pubblico: Austria, Brasile, Emirati Arabi, Francia, Germania, Irlanda, Israele, Lettonia, Norvegia, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Serbia, Spagna, Svizzera, Ungheria, Stati Uniti. Visitatissimo è stato il sito del Teatro Donizetti: oltre 17.000 gli utenti attivi. Le pagine Facebook e Instagram di Bergamo Jazz, nella settimana del Festival, hanno totalizzato una copertura di 472.660 utenti, superando le 15.000 interazioni e sfiorando i 25.000 follower organici. Sono questi i primi dati salienti che attestano il grandissimo successo di Bergamo Jazz 2025.
Quella finita domenica sera è un’edizione da consegnare agli annali del Festival anche sotto il profilo artistico, nel segno di un amplissimo ventaglio di proposte: dal jazz “vecchio stampo” dei Cookers alle alchimie noise di Marc Ribot, con finale sulle note di “Bella Ciao” in versione inglese, dalle dinamiche tessiture di un altro maestro come Enrico Rava al canto di una sophisticated lady come Dianne Reeves, che ha posto il sigillo finale al Festival salutata da una standing ovation. Ma molti altri sarebbero i momenti memorabili da ricordare, ad iniziare dalle incursioni sul palcoscenico, quale richiestissimo special guest, dello stesso Joe Lovano fino ai concerti più intimi in cornici suggestive come quella dell’Accademia Carrara o della Sala Piatti.
«Ancora una volta non possiamo non essere felici dei risultati ottenuti da Bergamo Jazz, uno dei nostri due festival internazionali, insieme al Donizetti Opera», commenta a caldo Massimo Boffelli, Direttore Generale della Fondazione Teatro Donizetti, «Possiamo quindi affermare che quello di Bergamo è uno dei festival jazz italiani più amati in assoluto, anche dal pubblico proveniente sempre più numeroso dall’estero, con conseguenti ricadute positive sul turismo cittadino. Un grande risultato raggiunto grazie a un impeccabile lavoro di squadra, dalla direzione artistica a tutto lo staff della Fondazione Teatro Donizetti. Il mio sentito ringraziamento va quindi a tutti coloro che si sono impegnati affinché la macchina organizzativa funzionasse al meglio, oltre che alle istituzioni e agli sponsor che ci sostengono».
Ora si pensa già ai prossimi appuntamenti targati Bergamo Jazz, primo in ordine cronologico l’International Jazz Day del 30 aprile, con il concerto gratuito del pianista Claudio Vignali in programma nei Giardini PwC dell’Accademia Carrara alle ore 18.30. E poi i tre concerti straordinari al Lazzaretto con il trio Mare Nostrum di Paolo Fresu, Richard Galliano e Jan Lundgren (27 giugno), con Kurt Elling e gli Yellowjackets (10 luglio) e con Herbie Hancock e la sua band (18 luglio). Prevendite, sia online su Vivaticket che presso la Biglietteria del Teatro Donizetti, da martedì 25 marzo ore 16.00.