presentazione del volume dedicato al compositore fratello di Gaetano divenuto celebre nell’Impero Ottomano
Bergamo, Teatro Donizetti, Sala Tremaglia, sabato 18 giugno, ore 18
Non solo Gaetano: anche il fratello maggiore Giuseppe fu un musicista di successo. Nato nel 1788 a Bergamo, Giuseppe divenne celebre a Istanbul dove si trasferì nel 1828 per ricoprire il ruolo di “istruttore generale delle musiche imperiali ottomane”, lasciando un’impronta indelebile nella cultura della capitale affacciata sul Bosforo.
Il compositore e direttore d’orchestra turco Emre Araci gli ha dedicato una biografia dal titolo Giuseppe Donizetti. Il Pascià bergamasco, che adesso appare in italiano per Sandro Teti Editore (Roma, pp. 376, traduzione di Nicola Verderame) e che sarà presentata al Teatro Donizetti (Sala Tremaglia) sabato 18 giugno alle ore 18 da Stefano Bruno Galli (Assessore all’Autonomia e Cultura della Regione Lombardia), Giorgio Berta (Presidente Fondazione Teatro Donizetti), dall’editore Sandro Teti e da Giuliano Regonesi, autore della prefazione del volume, da Paolo Fabbri (Direttore Scientifico della Fondazione Teatro Donizetti) che ha firmato l’introduzione al volume, e da Livio Aragona (musicologo della sezione scientifica della fondazione).
Giuseppe Donizetti, fratello maggiore del più noto Gaetano, acquisì a Istanbul fama e prestigio organizzando stagioni operistiche e spettacoli musicali nel quartiere di Pera (oggi Beyoğlu), allora abitato da europei. La riscoperta di colui che Gaetano chiamava «il mio fratello turco» è accompagnata nel libro da un ricco apparato iconografico; il testo ripercorre l’avventura umana e professionale di un musicista cui toccò il privilegio, inaspettato per un occidentale, di divenire insegnante privato di musica del sultano. Giuseppe Donizetti compose anche i primi due inni nazionali dell’impero, la marcia Mahmudiye, dedicata nel 1829 a Mahmud II, e la Mecidiye, del 1839, commissionata dal successore sul trono imperiale Abdülmecid I. Per i suoi meriti gli fu conferito inizialmente il grado di colonnello e il titolo di Bey; successivamente fu promosso maggior generale, ricevendo infine il titolo di pascià. Rimase in Turchia fino alla morte, avvenuta nel 1856. È sepolto nella cripta della cattedrale di Saint Esprit, a Istanbul. A lui Franz Liszt dedicò la Grande Paraphrase de la marche de Donizetti composée pour Sa Majesté le Soultan Abdul Mejid-Khan.