Si avvia alla conclusione la decima edizione del festival Donizetti Opera, realizzato a Bergamo dalla Fondazione Teatro Donizetti presieduta da Giorgio Berta, con la direzione generale di Massimo Boffelli, la direzione artistica di Francesco Micheli e quella musicale di Riccardo Frizza: grande festa al Teatro Donizetti venerdì 29 novembre per il dies natalis di Donizetti con una speciale edizione di “Citofonare Gaetano Amarcord”, una serata di parole, musica e immagini per ricordare i momenti e i temi fondamentali che hanno sostenuto le dieci edizioni, guidata dal direttore artistico Micheli e con tanti ospiti come Corrado Rovaris, Valentina Carrasco, Javier Camarena, Carmela Remigio, Roberto de Candia, Raffaella Lupinacci e Omar Mancini, oltre alle testimonianze di tanti collaboratori della manifestazione, del dramaturg Alberto Mattioli e del direttore musicale Riccardo Frizza.
La decima edizione del Donizetti Opera ottiene nuovi importanti risultati in termini di presenze, incassi di pubblico, stampa e qualità artistica.
Crescono quindi gli spettatori che, nel 2024 – quando ancora non sono chiuse le vendite per gli spettacoli di sabato e domenica – superano le 14.000 presenze, staccando il successo del 2023 (13.120) e i precedenti 2022 (12.484), 2021 (10.788), 2019 (10.293) e 2018 (8.491) e confermando l’attrattività del festival e la qualità della proposta artistica. A questi spettatori paganti se ne possono aggiungere altri 3.000 che hanno frequentato in queste settimane gli eventi gratuiti del festival. Anche gli incassi registrano un aumento superiore al 40% rispetto al 2023. «Sono commosso – sottolinea Francesco Micheli che lascia la direzione artistica – nel constatare che questo decennale, folle, rivoluzionario e pieno d’amore per Gaetano Donizetti, si chiude con un’edizione memorabile. Tre titoli diversi che declinano i tanti talenti del compositore di borgo Canale con spettacoli artisti animati dalla disperata vitalità del nostro maestro. Saluto la mia città, col cuore colmo e la testa alta». «Con questo decennio concludiamo un primo percorso che resterà nella storia del Festival Donizetti fondato da Francesco Micheli – dichiara il presidente della Fondazione Teatro Donizetti Giorgio Berta –. Decennio nel quale abbiamo costruito la base finanziaria per un’iniziativa che oggi conta su più del doppio delle risorse di dieci anni fa, una struttura organizzativa solida e una storia artistica costellata di successi importanti e di riconoscimenti unanimi. La decima edizione è stata il coronamento di una visione che vogliamo portare avanti: rigore economico, eccellenza artistica, partecipazione, ricerca scientifica. Siamo grati a Francesco Micheli per questo percorso indimenticabile, per il suo spirito indomito e per la sua competenza e lo aspettiamo a casa sua in veste di regista nella prossima produzione 2025 di Caterina Cornaro. A fine festival, i miei ringraziamenti vanno anche a tutti gli artisti, i tecnici, i professionisti e i tanti fornitori che, a vario livello, hanno collaborato con noi e che, in queste settimane, hanno profuso il loro impegno per ottenere i risultati che vi presentiamo e per far apprezzare ancora una volta le opere di Donizetti nel mondo». Nel corso di poco più di tre weekend, dal 14 novembre all’1 dicembre 2024, si è snodato quindi un programma di circa una cinquantina di appuntamenti (di cui alcuni a ingresso libero) tra opere, spettacoli per le scuole, laboratori per le famiglie e attività per bambini, incontri, presentazioni, video e una mostra. L’89% dei gruppi organizzati arriva dall’estero – in particolare Francia (43%) e Germania (17%); dato particolarmente rilevante anche dal punto di vista turistico perché tale tipologia di pubblico acquista biglietti per tutte le recite di ciascun weekend soggiornando in città per almeno 2 notti. Mentre per i singoli (su un campione di 1.258 acquirenti) il pubblico straniero è pari al 24% delle presenze. Sempre più numerosi i paesi di provenienza – quest’anno 34 – molti dei quali collegati dalle tratte attive sull’aeroporto di Milano Bergamo gestito da SACBO: Germania, Svizzera, Regno Unito, Francia, Spagna, Lettonia, Usa, Polonia, Lituania, Bulgaria, Belgio, Austria, Romania, Irlanda, Grecia, Ungheria, Paesi Bassi, Corea del Sud, Norvegia, Brasile, Danimarca, Giappone, Finlandia, Ucraina, Russia, Turchia, Taiwan, Portogallo, Australia, Repubblica Ceca, Argentina, Svezia, Kazakistan e Israele (in ordine di quantità).
La programmazione è stata seguita e apprezzata anche da un nutrito gruppo di critici musicali italiani e stranieri accreditati per 90 testate giornalistiche (di cui 35 estere) fra mondo cartaceo, web, radio e tv, provenienti anche da Giappone, Messico, Germania, Gran Bretagna, Francia, Spagna, Austria, Svizzera, Polonia che hanno descritto il festival, dedicando anche spazio al coinvolgimento della città di Bergamo e al legame con il compositore. Anche la comunicazione digitale (sito e social media) ha registrato risultati significativi, considerando i soli mesi di ottobre e novembre:
– il sito gaetanodonizetti.org ha registrato 33.265 visualizzazioni di pagina in particolare da Italia, Germania e Regno Unito;
– i profili Facebook e Instagram sfiorano i 32.000 follower, registrano nel periodo 26.833 visite mentre i contenuti totalizzano una copertura di 1.566.223 utenti. Continua a essere molto seguita anche la Donizetti OperaTube, la webTV del Festival lanciata nel 2020, che ha superato i 4.300 iscritti per la visione dei contenuti gratuiti e i 400 streaming a pagamento delle opere 2024. Per quanto riguarda i quattro titoli “principali” è stata riproposta al Balzer Globe LU OpeRave (giovedì 14, giovedì 21 e venerdì 29 novembre), la creazione 2023 ispirata alla più celebre delle opere donizettiane firmata dal regista e coreografo Mattia Agatiello con la direzione creativa di Stefano Libertini Protopapa. Al Teatro Donizetti sono andati in scena due capolavori di Gaetano Donizetti: Roberto Devereux (venerdì 15, sabato 23 e giovedì 28 novembre) e Don Pasquale (domenica 17, venerdì 22 e sabato 30 novembre) affidati rispettivamente al direttore musicale del festival Riccardo Frizza e al regista inglese Stephen Langridge il dramma elisabettiano e alla regista Amélie Niemeyer e alla bacchetta del giovane messicano Iván López-Reynoso l’ultima grande commedia della maturità. In prima moderna, al Teatro Sociale, con la regia di Bruno Ravella è stata programmata la versione “Roma 1824” di Zoraida di Granata (sabato 16 novembre, domenica 24 novembre, domenica 1° dicembre) per il ciclo #donizetti200 e Alberto Zanardi sul podio. L’opera partecipata per le scuole e le famiglie Don Pasquale. Il grande gioco dell’amore, ispirata all’omonimo dramma buffo del Bergamasco, è stata eseguita per la prima volta al Teatro Donizetti e non al Sociale. Molto seguite le attività Education e Family, sempre differenziate e proposte per le fasce di età, e frequentatissimi gli incontri di approfondimento e i Talk con i musicologi dell’area scientifica, i direttori d’orchestra e i registi dedicati alle tre opere con la possibilità di seguire le prove aperte. Interesse e sostegno per gli allievi della Bottega Donizetti (dedicata alla formazione dei giovani artisti): i due protagonisti del Don Pasquale Giulia Mazzola e Dario Sogos hanno ricevuto due borse di studio del valore di 1.500 euro ciascuna dal AFDOF – American Friends of the Donizetti Opera Festival, mentre si rinnova l’impegno dal Rotary Club Bergamo Terra di San Marco che raccoglie fondi sempre per borse di studio con le confezioni speciali di Turta del Donizèt, apprezzato souvenir anche dal pubblico internazionale.