NEL 2023 “IL DILUVIO UNIVERSALE”, “ALFREDO IL GRANDE”, “LUCIE DE LAMMERMOOR”, “IL PICCOLO COMPOSITORE DI MUSICA” E “LU OpRave”
Il 31% dei biglietti online acquistati all’estero. La percentuale sale all’80% fra i gruppi organizzati
Fondamentale l’apporto di sponsor e Ambasciatori di Donizetti
Si conclude con risultati entusiastici l’ottava edizione del festival Donizetti Opera realizzata dalla Fondazione Teatro Donizetti presieduta da Giorgio Berta, con la direzione generale di Massimo Boffelli, la direzione artistica di Francesco Micheli e quella musicale di Riccardo Frizza: un nuovo risultato di presenze, ritorno consistente del pubblico straniero e alto numero dei giornalisti accreditati.
Crescono quindi le presenze che, nel 2022, sono 12.251 superando il successo del 2021 (10.392) e i precedenti 2019 (10.293) e 2018 (8.491) e confermando l’attrattività del festival e la qualità della proposta artistica.
Torna in modo consistente il pubblico straniero pari al 31% delle presenze su un campione analizzato di 700 persone che acquista online e l’80% fra tutti i gruppi organizzati. Sempre più numerosi i paesi di provenienza – quest’anno 26 – molti dei quali collegati dalle tratte attive sull’aeroporto di Milano Bergamo gestito da SACBO: Regno Unito, Svizzera, Spagna, Austria, Francia, Svezia, Germania, Polonia, Belgio, Romania, Portogallo, Bulgaria, Lettonia, Irlanda, Paesi Bassi, Ungheria, Australia, Stati Uniti, Giappone, Taiwan, Cina, Russia, Canada.
La programmazione è stata apprezzata anche da un nutrito gruppo di critici musicali italiani e stranieri (97) accreditati per 87 testate giornalistiche (di cui 38 estere) fra mondo cartaceo, web, radio e tv, provenienti anche da Australia, Stati Uniti, Messico, Germania, Gran Bretagna, Francia (il numero più elevato), Spagna, Belgio, Polonia, Austria, Svizzera che hanno descritto il festival, dedicando anche spazio al coinvolgimento della città di Bergamo e al legame con il compositore.
Quest’anno è proseguito l’importante lavoro intrapreso negli anni scorsi su gruppi, associazioni e istituzioni del territorio soprattutto giovanili che hanno assistito agli spettacoli del Donizetti Opera: fra tutti gli studenti del progetto Erasmus (coinvolti tramite l’associazione ESN dell’Università di Bergamo), gli studenti dell’Università di Milano Bicocca, gli allievi dell’Accademia della Guardia di Finanza di Bergamo, e i giovani del Distretto Rotaract 2042 Lombardia Nord. Un modo per coinvolgere sempre di più gli Under30 insieme al pubblico più abituale e far crescere la passione per l’opera.
Anche la comunicazione digitale (sito e social media) ha registrato un significativo incremento, considerando i soli mesi di ottobre e novembre:
- il sito gaetanodonizetti.org è stato visitato da 55.929 utenti unici;
- i contenuti del festival su Facebook e Instagram hanno totalizzato una copertura di 3.712.479 utenti;
- I contenuti organici in pagina hanno ottenuto 37.762 interazioni;
- Più di 16.500 visualizzazioni per il format “Citofonare Gaetano” tra YouTube e i canali social del Festival, de L’Eco di Bergamo, di Bergamo News e del conduttore Diego Passoni.
DONIZETTI OPERA 2022
Il programma 2022 del festival– già vincitore dell’“Oper! Award” come miglior festival europeo per la critica tedesca e fresco della conquista della quarta nomination all’International Opera Award sempre come miglior festival–si è articolato attraverso tre titoli operistici donizettiani e una serie di appuntamenti e attività collaterali: al Teatro Donizetti sono andati in scena La favorite (18 e 27 novembre, 3 dicembre) con la direzione di Riccardo Frizza e la regia di Valentina Carrasco per una importante coproduzione con l’Opéra de Bordeaux e L’aio nell’imbarazzo (20 e 26 novembre, 2 dicembre) con sul podio Vincenzo Milletarì e la regia di Francesco Micheli. Al Teatro Sociale invece si è riscoperta Chiara e Serafina (19 e 25 novembre, 4 dicembre), opera del progetto #donizetti200 diretta da Sesto Quatrini con la regia di Gianluca Falaschi e la collaborazione con l’Accademia Teatro alla Scala. Importantissimo per la vita cittadina e per il festival il coinvolgimento di trenta donne bergamasche non professioniste (Le favorite in scena nell’opera con la regia di Valentina Carrasco) selezionate nei CTE-Centri per Tutte le Età di Bergamo in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Sociali di Bergamo. Quindi si è festeggiato il Dies Natalis, fra l’omaggio degli studenti del Liceo Sarpi e quelli del Conservatorio nell’elevazione musicale nella Basilica di Santa Maria Maggiore e le nuove creazioni di musica elettronica presentate allo Spazio Polaresco. Il terzo e ultimo weekend si chiuderà domenica 4 dicembre, con il Donizetti Christmas Day, una maratona di musica ed eventi fra il Teatro Donizetti e il Centro Piacentiniano.
Nell’ambito di Donizetti Education, progetto per le scuole, le tre anteprime delle opere sono state gli spettacoli di accesso al progetto Opera WOW, dedicato agli adolescenti e alle loro complessità emotive, e realizzato in collaborazione con ATS Bergamo e Ufficio Scolastico Territoriale. Per la Scuola primaria e la Secondaria di II grado al Teatro Sociale (30 novembre, 1 e 2 dicembre, ore 9.30 e ore 11.30) è andata in scena Chiara o Serafina? Ovvero come Gaetano Donizetti e Felice Romani scrissero, in poco tempo e con non pochi bisticci, un’opera piratesca dai mille finali cioè un’opera lirica originale, partecipata, ridotta e adattata per le scuole tratta da Chiara e Serafina di Donizetti con in evidenza le tematiche dell’originale più adatte ai giovani spettatori: il tema della famiglia, del rapporto fra un padre e due sorelle che vince su tutto, il tema della giustizia con un personaggio cattivo contro personaggi buoni, il tema dello sbaglio e del cambiamento sempre possibile. Molto seguita anche la nuova rassegna DO Opera Family, con tre spettacoli per i bambini e le famiglie nei sabato pomeriggio del festival: Gaetano, Gioppino e l’Elisir d’amore (Teatro Donizetti, ridotto Gavazzeni, 19 novembre); Il giovane Gaetano (Teatro Donizetti, ridotto Gavazzeni, 26 novembre) e infine una recita speciale di Chiara o Serafina? (Teatro Sociale, 3 dicembre) preceduta da un laboratorio per preparare canti e oggetti da usare durante lo spettacolo.
DONIZETTI OPERA 2023
Questi i titoli del festival 2023 che si svolgerà dal 16 novembre al 3 dicembre: LU OpeRave, Il diluvio universale, Alfredo il Grande, Lucie de Lammermoor e Il piccolo compositore di musica.
I tre weekend si apriranno (16, 23 e 30 novembre) quindi con la nuova creazione LU OpeRave (inizialmente prevista nel 2022) in cui la musica di Donizetti incontra l’elettronica e le nuove tendenze. Il titolo richiama la più celebre delle opere di Donizetti, Lucia di Lammermoor, alla quale gli autori di questo nuovo progetto sperimentale si sono ispirati. Lo spettacolo, che si svolgerà in un luogo cittadino non convenzionale, con spazio alla convivialità e il pubblico parte integrante dell’azione. LU OpeRave è uno sviluppo di Mixopera vol. 1 e vol . 2, gli EP di elettronica ispirati alla musica di Donizetti con la partecipazione di alcuni musicisti raccolti intorno all’etichetta Fluidostudio e pubblicati a fine 2021 e in queste settimane di novembre 2022 su tutte le piattaforme di streaming (Spotify, iTunes, Amazon Music, YouTube Music). Fra gli artisti coinvolti in questa creazione ci sono alcuni degli interpreti presenti negli EP come Protopapa, ilromantico, H.E.R. Il libretto è dei Maniaci d’amore. La regia e la coreografia sono di Mattia Agatiello che porta in scena la sua Fattoria Vittadini.
Primo titolo operistico al Teatro Donizetti il 17 e 25 novembre e il 3 dicembre, sarà Il diluvio universale (Napoli, 1830) azione tragico-sacra in programma seguendo la nuova edizione critica a cura di Edoardo Cavalli perla Fondazione Teatro Donizetti. La direzione sarà di Riccardo Frizza, lo spettacolo sarà firmato da Masbedo, duo artistico formato da Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni, noto per la creatività delle sue produzioni multidisciplinari fra teatro, arte, video, cinema. Questa nuova produzione, in collaborazione con la GAMEC di Bergamo, è legata alle iniziative del programma di “Bergamo Brescia Capitale della Cultura” perché l’argomento permette una riflessione sugli sconvolgimenti climatici della nostra epoca. Titolo fondamentale del periodo napoletano di Donizetti, l’opera appartiene al sotto-genere cosiddetto “quaresimale”, cui ad esempio un decennio prima Rossini aveva contribuito col Mosè in Egitto: argomenti biblici, adatti al periodo di quaresima, e però resi meno severi aggiungendo qualche intreccio profano. Rispetto a Rossini, Donizetti punta meno sulla dimensione corale, preferendo le vicende degli Individui a quelle dei Popoli.
Per il ciclo #donizetti200, con il quale il festival propone un titolo di Donizetti che compie i due secoli, sarà la volta del dramma eroico Alfredo il Grande (Napoli, 1823) al Teatro Donizetti il 19 e il 24 novembre, con una nuova edizione controllata sulle fonti dell’opera, curata sempre da Edoardo Cavalli. Fa parte di quel gruppo di opere nelle quali Donizetti sperimenta e affina i propri mezzi compositivi misurandoli su vari generi operistici. Alfredo segue a meno di un anno l’andata in scena di Chiara e Serafina, ma si orienta su un soggetto di carattere storico (da Chiara e Serafina migrerà comunque in Alfredo il Grande una sezione del Finale I). Il libretto è di Andrea Leone Tottola, già ‘poeta teatrale’ di Rossini (anche per il Mosé in Egitto). Alfredo il Grande verrà presentato in forma semiscenica, con la regia affidata a Stefano Simone Pintor; il direttore sarà il bergamasco Corrado Rovaris, musicista ricorrente nella programmazione del festival.
Terzo titolo, al Teatro Sociale il 18 e il 26 novembre e poi l’1 dicembre, Lucie de Lammermoor che debuttò al Théâtre de la Renaissance di Parigi nel 1839 e fu accolta con tale clamore da offrire a Donizetti la commissione di due nuove opere per quel teatro, la prima delle quali sarebbe dovuta essere L’Ange de Nisida. Per la traduzione francese di Lucia di Lammermoor – allora già celebre a Parigi – Donizetti intervenne sulla partitura preesistente modificando i recitativi, escludendo il personaggio secondario di Alisa, eliminando l’aria di Raimondo «Ah! Cedi, cedi, o più sciagure» nel secondo atto nonché i suoi interventi nella cavatina di Enrico «Cruda, funesta smania» nel primo atto, e posticipando una scena. Sostituì inoltre la cavatina di Lucia, «Regnava nel silenzio», con «Que n’avons nous desailes», una traduzione di «Perché non ho del vento», dalla sua Rosmonda d’Inghilterra (1834). La stesura del libretto di Lucie fu affidata ad Alphonse Royer e Gustave Vaëz, che solo in pochi passaggi si discostarono da una traduzione letterale del testo italiano di Cammarano, presumibilmente con l’intento di renderlo più adatto alle scene francesi. L’opera sarà messa in scena da Jacopo Spirei, allievo e assistente del compianto Graham Vick e oggi uno dei registi d’opera italiani più richiesti; sul podio il giovane francese Pierre Dumoussaud al suo debutto italiano, dopo vari successi e riconoscimenti a concorsi ed incisioni discografiche.
Quinto spettacolo del festival Il piccolo compositore di musica, sabato 2 dicembre al Teatro Donizetti. Azione scenica in due atti di Giovanni Simone Mayr andò in scena il 13 settembre 1811 come saggio finale delle Lezioni Caritatevoli. Come per altri saggi, Mayr adotta il modello del metamelodramma settecentesco, in cui si rappresenta una compagnia di canto nell’atto di allestire uno spettacolo e mette in scena gli stessi allievi delle Lezioni Caritatevoli – tra cui il giovane Gaetano – che interpretano loro stessi alle prese con l’allestimento del saggio finale. Nel Piccolo compositore di musica, Donizetti funge da protagonista, presentato ironicamente come un giovane aspirante compositore convinto del proprio talento (celebri i versi: “Vasta ho la mente, rapido l’ingegno | pronta la fantasia, e nel comporre | un fulmine son io”). Nonostante il tono comico, appare chiaro l’intento promozionale di Mayr, che crede realmente nelle capacità del suo giovane allievo. Donizetti è affiancato da quattro compagni delle Lezioni Caritatevoli, nei panni di loro stessi: Antonio Dolci, Giuseppe Manghenoni, Giuseppe Pontiroli e Antonio Tavecchi. Musicalmente l’opera alterna sezioni originali (come l’Introduzione) e brani preesistenti da opere anche di altri celebri compositori coevi. La messa in scena sarà curata da Francesco Micheli con gli allievi della Bottega Donizetti nell’ambito di un progetto che coinvolge numerose istituzioni didattiche bergamasche.
Fondamentale anche nel 2022 il sostegno di Ministero della Cultura, Fondazione Cariplo, Regione Lombardia, Camera di Commercio di Bergamo. E ancora del Main partner Allianz e del sostegno di Intesa Sanpaolo, delcontributo di Uniacque, KPMG, Polo telematico Avantgarde, Rea Dalmine, Habilita. Sponsor Curnis/Rolex, Automha. SponsortecniciAtb, Claypaky, Standgreen, Telesia, Zanta. In collaborazione conil Conservatorio Gaetano Donizetti, la Fondazione Mia, Rotary Gruppo Orobico 1 e Gruppo Orobico 2, Opera Europa, Fedora.
Un ringraziamento speciale agli Ambasciatori di Donizetti che sostengono l’attività del festival Donizetti Opera con Art Bonus • Alfaparf Group • Allegrini • ANCE Associazione Nazionale Costruttori Edili Bergamo • Assolari Luigi & C. • Automha • Beltrami Linen • Calfi n • Caseificio Defendi Luigi • Dalmine • Diachem • FraMar • Immobiliare della Fiera • Intertrasport • Iterchimica • Lovato Electric • LVF Valve Solutions • MAP • Mazzoleni • Montello • Neodecortech • OMB Valves • F.lli Pellegrini • Persico • Qintesi • Sabo • Sistel • Stucchi • Vanoncini La Fondazione Teatro Donizetti ringrazia le aziende che sostengono le attività del teatro attraverso Art Bonus • Aprica • Automha • Brembomatic • Crs Impianti • CxCentax • Effegi • Fecs • Ferretticasa • Flow Meter • Gruppo Alimentare Ambrosini • Gruppo Rulmeca • Impresa Edile Stradale Artifoni • Ire Omba • Levorato • Lovato Electric • Ma.Bo • Milestone • Montello • Nuova Demi • OMB Valves • Panestetic • Persico • Ri.Gom.Ma • 3v Green Eagle • Sacbo • Stucchi • Trussardi Petroli • Zanetti