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Fedele al linguaggio dei sogni che restituisce immagini evanescenti, allusioni e miraggi, TITIZÉ è uno spettacolo che conduce lo spettatore in un universo rarefatto e surreale. La sua narrazione, apparentemente frammentata ma profondamente allusiva, si sviluppa in un gioco caleidoscopico che intreccia diversi piani di significato, rievocando un iperbolico “grammelot”.
“TITIZÉ”, “tu sei”: una parola emblematica e piena di ritmo, che con la sua evocativa sonorità richiama l’attenzione sul potere del verbo “essere”, sottolineando l’universalità di un’esperienza immaginata per coinvolgere intimamente un pubblico eterogeneo e di ogni età.
Lo spettacolo fonde tradizione e innovazione in un affascinante connubio tra clowneria, il linguaggio del corpo e dell’acrobazia – che permette di alludere, creare metafore, amplificare emozioni – e l’utilizzo di innovative macchine sceniche, dando vita a un teatro dello stupore e della leggerezza, senza dover ricorrere alla parola.
Con un cast di dieci talentuosi interpreti, tra cui acrobati, attori e musicisti, TITIZÉ invita a immergersi nell’essenza di Venezia, dove il passato e il presente si mescolano in un unico affascinante racconto e le storie, sparse come conchiglie sulla spiaggia, ognuna con la sua bellezza e il suo mistero, si ricompongono in un prezioso mosaico.

Note di regia
La clowneria che pratichiamo è da sempre intimamente legata alla tradizione e porta con sé echi del linguaggio della Commedia dell’Arte.
Veniamo da un teatro dello stupore e della semplicità che negli anni abbiamo contaminato utilizzando macchine sceniche sempre più affascinanti, inventando un’estetica visiva che ci è propria. Costruiamo spettacoli nei quali immergiamo interpreti multidisciplinari in universi rarefatti dove la meraviglia a volte si manifesta in modo ingenuo, a volte ingegnoso, altre volte surreale.
La drammaturgia dei nostri spettacoli spesso sembra frammentata e allusiva forse perché facciamo sempre riferimento all’architettura del linguaggio onirico che usa con parsimonia le parole ma che ci interroga con immagini contraddittorie, allusioni e miraggi. Ci saranno i riflessi nell’acqua, la diafanità delle sfuocature quando le nuvole scendono basse basse, ci sarà il gioco mitico del mascherarsi che ci rimanda al velarsi per svelarsi e per poi ancora rivelarsi: i tre movimenti magici che i maghi e gli sciamani conoscono e si tramandano. Ci sarà la notte e la sua follia, le cialtronate dei buffoni, oggetti che leviteranno, acrobati che voleranno, pioggia surreale e un continuo ricreare equilibri impossibili. Ci saranno i personaggi della tradizione che in un gioco caleidoscopico saranno moltiplicati, sdoppiati, smontati e ricostruiti. Uno spettacolo nel quale, come sempre, inseguiremo la leggerezza mantenendo un continuo dialogo fatto di empatia con il pubblico.
Metteremo in scena il mondo dei Guitti che questa volta si presenteranno come abili prestidigitatori. Ci sarà Venezia con il suo splendore, le sue atmosfere, la sua poesia e i misteri che la abitano.
Costruire una Commedia comica e allo stesso tempo dello stupore è la sfida di questa collaborazione tra Il Teatro Goldoni, la Compagnia Gli Ipocriti Melina Balsamo e il nostro gruppo di creatori che proprio quest’anno festeggia i 40 anni di avventuroso sodalizio artistico.
Una produzione immaginata per un pubblico che nelle notti estive veneziane avrà voglia di immergersi in un viaggio onirico. Uno spettacolo destinato poi a viaggiare per il mondo riportandoci nei teatri che ci hanno accolto nei 46 paesi che abbiamo sino ad ora visitato. Penso ad un cast di dieci interpreti composto da acrobati, attori e musicisti e intendo avvalermi della collaborazione di artisti con i quali ho creato negli ultimi anni produzioni pensate per il teatro, per la lirica sino a cerimonie olimpiche tra i quali: Hugo Gargiulo assistito da Matteo Verlicchi alle scenografie, Maria Bonzanigo quale compositrice, Giovanna Buzzi quale costumista. Immagino pure di collaborare con artisti veneziani, con giovani interpreti, artigiani e collaboratori storici del Teatro Goldoni così da poter meglio scoprire il linguaggio proprio e la magia di questo teatro.

Daniele Finzi Pasca

Locandina

autore, regista e lighting design Daniele Finzi Pasca

con Gian Mattia Baldan, Andrea Cerrato, Francesco Lanciotti, Luca Morrocchi, Gloria Ninamor, Caterina Pio, Giulia Scamarcia, Rolando Tarquini, Micol Veglia, Leo Zappitelli

musica, orchestrazione e sound design Maria Bonzanigo
scenografia e attrezzeria Hugo Gargiulo
produttore Antonio Vergamini
costumi Giovanna Buzzi
scenografo associato Matteo Verlicchi
maschere Jorge Añon
direttore tecnico e assistente lighting design Pietro Maspero
fonico e assistente sound design Alessandro Napoli
project manager Patrizia Capellari
consulente d’autore Melissa Vettore
comunicazione, fotografia e visual design Viviana Cangialosi
assistente costumi Lisa Rufini
produzione Marco Finzi, Marc-André Goyer, Francesca Comin, Federica Zampatti

una produzione di Compagnia Finzi Pasca e Fondazione Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale
in partnership con Gli Ipocriti Melina Balsamo
la Compagnia è sostenuta da Grand Hotel Villa Castagnola, Fidinam, Cornèrcard, Caffè Chicco d’Oro, Città di Lugano, Cantone Ticino, Pro Helvetia, Fondazione Lugano per il Polo Culturale, Ernst Göhner Stiftung, Fondazione Pica Alfieri, AIL SA, Casale, Associazione Amici della Compagnia Finzi Pasca

Photo Credits ©Viviana Cangialosi / Compagnia Finzi Pasca

Durata 1 ora e 20 minuti