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Il piccolo Tano (un giovanissimo Gaetano Donizetti) ha 7 anni e un carattere burrascoso. Il litigio con i genitori è dietro l’angolo: questa volta la causa dell’arrabbiatura è il rifiuto di mangiare gli spinaci e la pretesa di mangiare solo ed esclusivamente la torta. E quindi? A letto senza cena.

Fin qui niente di nuovo in casa Donizetti, ma cosa succede nella cameretta di Tano?

Il giovane musicista sfoga tutta la sua rabbia sui suoi giocattoli: indossa la giacca del papà, si disegna i baffi e inizia a dare ordini a destra e a manca. Obbliga la bella Lucia (una burattina bellissima) a sposarsi con il cattivo Lord Bucklaw (un burattino con il ghigno perfido), costringe il Colonnello (un burattino scozzese pluridecorato) a fare la guardia al Castello di Lammermoor e infine carica il suo pupazzo musicista costringendolo a suonare continuamente.

Ma i giocattoli hanno un segreto: sono vivi! Fino ad oggi la Regola delle Regole non era mai stata violate; essa impone che nessun giocattolo possa farsi vedere vivo dai bambini umani.

Dopo una serie di peripezie e angherie la regola è infranta e Gaetano si trova a parlare, ragionare e discutere con i suoi giocattoli: insieme a loro farà un percorso di crescita che lo porterà a capire che obblighi e inganni non sono mai una buona idea e che tutti hanno diritti ma anche doveri.

Così mentre mangia (non senza fatica) gli spinaci, permetterà a Lucia di incontrare e sposare il suo innamorato Edgardo. Chissà se, colpito dagli eventi magici di quella notte, Tano deciderà di dedicarsi alla musica e scrivere una bellissima opera dedicata proprio a Lucia di Lammermoor.

Locandina

un progetto di Manuel Renga e Simone Dini Gandini
drammaturgia Simone Dini Gandini

regia Manuel Renga

con Daniele Cortesi e i suoi burattini
e con Leonardo Moroni, Roberto Dibitonto, Francesca Longa

supervisione musicale Alberto Zanardi

produzione Fondazione Teatro Donizetti