Moby Dick alla prova
5 Febbraio 2023| Ora 15:30 - 20:30
| € 12,00Dal 31 gennaio al 5 febbraio 2023 | Ridotto Gavazzeni
MUSE in collaborazione con PAMS Foundation
Umanità contro
In occasione delle rappresentazioni di Moby Dick alla prova sarà visitabile nel Ridotto Gavazzeni del Teatro Donizetti l’installazione Umanità contro, a cura di MUSE – Museo delle Scienze di Trento in collaborazione con PAMS Foundation.
Umanità contro racconta di noi e delle relazioni che la specie umana intrattiene, da millenni, con l’altro da sé e dell’irrefrenabile pulsione a distruggere e prevaricare. Giocando sulla mutevole prospettiva del fruitore rispetto alle illustrazioni di cetacei curate dall’artista Sara Filippi Plotegher, l’installazione propone una rilettura della lotta tra Achab e Moby Dick offrendo una nuova prospettiva rispetto alla più rilevante sfida della contemporaneità: un nuovo rapporto con la natura che deve prima di tutto passare per una ‘resa dei conti’ interna alla nostra specie.
All’interno dello spazio semicircolare dell’istallazione, la caccia alla “balena” viene letta nell’ambito della grande defaunazione in corso. Ecco che la storia di una specie marina diviene emblema di un modo sistemico di operare da parte dell’umanità.
Alla fine dell’esperienza, gli spettatori riceveranno un adesivo che potrà essere collocato su grandi balene illustrate. Affidando a questi cetacei un pensiero, una riflessione, il messaggio viaggerà con “Moby Dick alla prova”, di teatro in teatro e poi fino al MUSE, a Trento, costruendo la storia collettiva dell’installazione.
L’istallazione è visitabile, nei giorni di spettacolo, da martedì a sabato dalle 20.00 e domenica dalle 15.00, fino al termine dello spettacolo, esclusivamente dai possessori del biglietto per “Moby Dick alla prova”.
Moby Dick alla prova, scritto (oltre che, a suo tempo, diretto e interpretato) da Orson Welles, è lo spettacolo a cui Elio De Capitani ha lavorato nel corso dell’inverno del 2020/21 e che è giunto al debutto l’11 gennaio ’22 all’Elfo Puccini di Milano, ottenendo un notevolissimo successo.
«Il testo di Welles, inedito in Italia, è un esperimento molteplice, sottolinea il regista. Blank verse shakespeariano, una sintesi estrema del romanzo, personaggi bellissimi, restituiti in modo magistrale e parti cantate. Noi abbiamo realizzato questo spettacolo ‘totale’, con in più la gioia di una sfida finale impossibile: l’apparizione del capodoglio. E con un semplice trucco teatrale siamo riusciti a crearla in scena».
La produzione di questo spettacolo di dimensioni corali vede associati il Teatro dell’Elfo e il Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale.
In scena accanto a De Capitani (che interpreta Achab, padre Mapple, Lear e l’impresario teatrale) troviamo Cristina Crippa, Angelo Di Genio, Marco Bonadei, Enzo Curcurù, Alessandro Lussiana, Massimo Somaglino, Michele Costabile, Giulia Viana, Vincenzo Zampa. Il cast salda le eccellenze artistiche di tre generazioni di interpreti. La musica dal vivo di Mario Arcari e i canti diretti da Francesca Breschi (vibranti rielaborazioni degli sea shanties) riempiono intensamente la scena generando emozioni profonde, in uno spazio dominato da un fondale enorme, eppure leggero, cangiante e mutevole, capace di evocare l’immensità del mare e la presenza incombente del capodoglio.
Orson Welles portò al debutto il suo testo il 16 giugno 1955, al Duke of York’s Theatre di Londra. Lo mise in scena in un palco praticamente vuoto, scegliendo di non dare al pubblico né mare, né balene, né navi. Solo una compagnia di attori e se stesso in quattro ruoli, Achab compreso. E vinse la sfida di portare in teatro l’oceanico romanzo di Melville gettando un ponte tra la tragedia di Re Lear e Moby-Dick: l’ostinazione del re – che la vita, atroce maestra, infine redimerà – si rispecchia in quella irredimibile, fino all’ultimo istante, dell’oscuro e tormentato capitano del Pequod.
Splendidamente tradotto per l’Elfo dalla poetessa Cristina Viti, il copione di Welles restituisce con forza d’immagini la prosa del romanzo.