Programma celebrativo con due capolavori: Roberto Devereux e Don Pasquale
Zoraida di Granata è la rarità per #donizetti200
Tornano LU OpeRave, gli incontri tematici, presentazioni, prove aperte, attività per scuole e famiglie
Nelle locandine i nomi di grandi interpreti come Javier Camarena, Roberto de Candia, Cecilia Molinari, John Osborn, Jessica Pratt insieme ad altri affermati più giovani interpreti e agli allievi della Bottega Donizetti
Sul podio Riccardo Frizza, Iván López-Reynoso e Alberto Zanardi
Le regie sono di Stephen Langridge, Amélie Niermeyer, Bruno Ravella e Mattia Agatiello
A Bergamo le attività cominciano il 25 ottobre in attesa dei weekend operistici
dal 14 novembre all’1 dicembre
2015-2024: manca meno di un mese alla decima edizione del festival Donizetti Opera, manifestazione di rilievo internazionale dedicata al compositore bergamasco e organizzata dalla Fondazione Teatro Donizetti presieduta da Giorgio Berta con la direzione generale di Massimo Boffelli, la direzione artistica di Francesco Micheli e quella musicale di Riccardo Frizza.
Il programma musicale si svolgerà a Bergamo “Città di Gaetano Donizetti” dal 14 novembre al 1° dicembre 2024 ma già dal 25 ottobre sono in programma numerose attività per il pubblico: incontri, conferenze e prove aperte.
«Ci avviciniamo al debutto del Donizetti Opera 2024 con tanti dati davvero incoraggianti – dichiara il Presidente della Fondazione Teatro Donizetti Giorgio Berta – Anche quest’anno la raccolta di fondi provenienti dagli sponsor e dai donatori è stata oltremodo significativa e di grande soddisfazione, attestandosi ad oggi per tutta la Fondazione a 1.300.000 euro. Abbiamo confermato le principali partnership ma anche registrato nuove importanti adesioni. Abbiamo lanciato un nuovo progetto che lega il numero degli Ambasciatori di Donizetti alle 73 opere del catalogo donizettiano e, ad oggi, abbiamo abbinato 50 Ambasciatori ad altrettanti titoli. Anche le prenotazioni e le vendite dei biglietti al momento sono in crescita rispetto allo scorso anno, a dimostrazione che l’equilibrio trovato dal direttore artistico Francesco Micheli fra ricerca e repertorio è vincente. Infine anche la stampa estera è sempre più interessata a raccontare e documentare la programmazione del Donizetti Opera: un’ulteriore conferma dell’internazionalità del festival».
«Il Donizetti Opera – dichiara l’Assessore alla Cultura di Bergamo Sergio Gandi – porterà in scena i titoli di Gaetano Donizetti all’interno di una proposta legata alla contemporaneità che affronterà temi anche di attualità politica, come già successo nelle ultime edizioni. Questo ha contributo nel tempo a far diventare una “star” un autore che per la città era quasi sconosciuto. In generale, questa programmazione articolata e così organizzata, ha dato al festival e quindi anche a tutta la città un profilo internazionale, così come dimostrano i dati già in nostro possesso, che segnano l’87% di stranieri nelle prenotazioni dei gruppi. Tutto questo ci porta a poter considerare il Donizetti Opera un pilastro dell’identità di Bergamo: questa edizione che celebra le dieci edizioni lo dimostra in modo particolare».
«È la decima edizione del Donizetti Opera – sottolinea il direttore artistico Francesco Micheli – il decimo anno in cui si lavora alla costruzione del monumento a questo artista la cui grandezza è ancora tutta da esplorare, un monumento di cui siamo fieri, e grati, di aver potuto costruire il primo tassello. Abbiamo cercato, da un lato, di risalire alla fonte dell’uomo e dell’artista, proponendo le sue opere, sia quelle più note che quelle che lo sono meno, in edizioni filologicamente ineccepibili e coerenti con la prassi esecutiva dell’epoca. Dall’altro, abbiamo voluto coniugare al presente la rivoluzionaria teatralità di Donizetti, convinti che nessun teatro sia contemporaneo, vitale e necessario come il suo. L’obiettivo è sempre lo stesso, oggi come dieci anni fa: divulgare l’opera di Donizetti, e diffondere il benefico contagio del nostro amore per lui a Bergamo, in Italia e nel mondo intero».
L’edizione 2024 del festival Donizetti Opera è quindi celebrativa, con i weekend che “cominciano” il giovedì. Sarà riproposta al Balzer Globe LU OpeRave (giovedì 14, giovedì 21 e venerdì 29 novembre), la creazione 2023 ispirata alla più celebre delle opere donizettiane firmata dal regista e coreografo Mattia Agatiello con la direzione creativa di Stefano Libertini Protopapa. Al Teatro Donizetti andranno in scena due capolavori di Gaetano Donizetti: Roberto Devereux (venerdì 15, sabato 23 e giovedì 28 novembre) e Don Pasquale (domenica 17, venerdì 22 e sabato 30 novembre) affidati rispettivamente al direttore musicale del festival Riccardo Frizza e al regista inglese Stephen Langridge il dramma elisabettiano e alla regista Amélie Niemeyer e alla bacchetta del giovane messicano Iván López-Reynoso l’ultima grande commedia della maturità. In prima moderna, al Teatro Sociale, andrà in scena con la regia di Bruno Ravella la versione “Roma 1824” di Zoraida di Granata (sabato 16 novembre, domenica 24 novembre, domenica 1° dicembre) per il ciclo #donizetti200 e Alberto Zanardi sul podio.
A contribuire all’atmosfera festivaliera del weekend tornano i concerti Casa e Bottega: domenica 17 novembre alle ore 11 la Casa natale di Donizetti in Città alta ospiterà il primo dei tre concerti in programma, protagonisti Massimo Spadano, primo violino dell’Orchestra Donizetti Opera, e Francesco Libetta pianista e virtuoso celebre, che presenteranno alcune pagine per violino e pianoforte del Bergamasco come anteprima della loro nuova pubblicazione digitale per Sony Music in uscita nel 2025. Le due domenica successive, 24 novembre e 1° dicembre, sempre alle ore 11.00, concerti degli allievi della Bottega Donizetti accompagnati al pianoforte da Hana Lee, impegnati in brani dalle opere del compositore di casa. Com’è noto, l’attività della Bottega Donizetti è sostenuta dal Rotary Club Terra di San Marco attraverso la vendita durante il festival della Torta del Donizèt nella speciale confezione celebrativa da collezione e la realizzazione del dolce, affidata dalle pasticcerie Balzer, La Marianna e Morlacchi.
Ampio spazio durante il festival per l’attività Education e Opera Family. Per la prima volta, l’opera partecipata pensata per gli studenti della scuola primaria e secondaria di I grado, andrà in scena al Teatro Donizetti (non al Sociale come negli anni scorsi) e sarà Don Pasquale. Il grande gioco dell’amore, in programma il 22, 25 e 26 novembre al mattino (doppia recita alle ore 9.30 e alle 11.30; il 26 alle 9.00 e alle 11.00); autore della drammaturgia e regia è Manuel Renga, esperto di spettacoli musicali per bambini e ragazzi, mentre la direzione musicale è di Aram Khacheh con l’Ensemble Donizetti Opera e il pianista Marco Regazzi. Domenica 24 novembre alle 16, Don Pasquale. Il grande gioco dell’amore sarà aperto alle famiglie che alle 14.30 potranno anche partecipare ad un laboratorio di preparazione. Quest’ultimo è uno dei tre appuntamenti del Donizetti Opera Family che prenderanno il via domenica 17 novembre in Città Alta con una caccia al tesoro donizettiana dal titolo Il gufo investigatore (Casa natale, dalle 14 fino alle 16) e poi si completa, sabato 30 novembre (Teatro Donizetti ore 15.30) con Tano di Lammermoor uno spettacolo con i Burattini Cortesi su drammaturgia e regia di Manuel Renga e Simone Dini Gandini e i cantanti Leonardo Moroni, Roberto Dibitonto, Francesca Longa. Fra le attività Donizetti Education rientrano anche le tre anteprime Under30 in programma il 12, 13 e 14 novembre alle ore 17 dedicate alle scuole superiori e all’Università. Particolare importanza in questo ambito riveste la media partnership stretta dal festival con UniBG OnAir, la radio dell’Università di Bergamo.
Attorno ai titoli d’opera sono in programma alcuni momenti di riflessione e approfondimento. Tornano così gli attesi Donizetti Talk a cura dell’Area scientifica del festival con la partecipazione dei direttori e registi delle opere e l’accesso alle prove. Il primo incontro venerdì 8 novembre (Teatro Donizetti, Sala Riccardi, ore 17.30) è per Roberto Devereux con Livio Aragona e Maurizio Merisio; quindi sabato 9 novembre (ore 17.00) alla Biblioteca Mai e poi al Teatro Sociale, sarà dedicato a Zoraida di Granata e vedrà relatori Edoardo Cavalli e Paolo Fabbri. Si prosegue domenica 10 novembre (ore 17.00) nella Sala Riccardi del Teatro Donizetti con Candida Billie Mantica e Livio Aragona per Don Pasquale. Tutti questi incontri sono a ingresso gratuito con prenotazione consigliata su gaetanodonizetti.org
Altro ciclo di incontri è quello dei lunedì di novembre (Teatro Donizetti, Sala Riccardi, ore 18), intitolato Donizetti Today, in cui esperti e professionisti di ambiti non musicali e altre istituzioni cittadine riflettono e discutono su alcuni temi che sostanziano le vicende dei libretti delle opere donizettiane in programma. In dettaglio lunedì 4 novembre Don Giuliano Zanchi, Francesco Mazzucotelli e Andrea Valesini conversano su L’enigma della Pace. Aspirazione necessaria, conflitto inevitabile legato a Zoraida di Granata; lunedì 11 novembre Alberto Mattioli e Marco Ubezio su Tutti pazzi per i Royals creando una connessione tra la passione di Donizetti per “i Tudori” e l’attuale famiglia regnante in Gran Bretagna; infine lunedì 18 novembre lo psichiatra Filippo Tancredi con Albert Mattioli, prendendo spunto da Don Pasquale, conversano su Desiderio senza età. Tutti gli incontri sono a ingresso gratuito con prenotazione consigliata su gaetanodonizetti.org
Si parla di biblioteche e libri con Donizetti Bookmarks (Teatro Donizetti, Sala Musica, ore 18), sabato 23 novembre C’è posta per Mai: una nuova lettera di Donizetti alla Biblioteca Civica con Paolo Fabbri e Fabrizio Capitanio in merito a una nuova acquisizione della Biblioteca “Angelo Mai”; quindi sabato 30 novembre si presenta il nuovo libro di Emilio Sala Opera, neutro plurale (il Saggiatore). Anche questi incontri sono a ingresso gratuito con prenotazione consigliata su gaetanodonizetti.org
Venerdì 29 novembre Dies natalis di Gaetano Donizetti sarà il momento culminante dei festeggiamenti per il decennale del festival. Ci sarà infatti D come Dieci, seconda giornata delle iniziative programmate per celebrare il traguardo, ripercorrendo insieme al pubblico e alla città le tappe fondamentali del Donizetti Opera, per ricordare e commentare le produzioni più amate e importanti che hanno permesso di scoprire nuovi aspetti e nuovi tesori dell’arte del compositore orobico. Sarà possibile ancora una volta visitare il Teatro Donizetti (dalle ore 10 alle ore 13), mentre invece in Città alta è in programma (ore 11.15) la tradizionale Elevazione musicale nella Basilica di Santa Maria Maggiore e l’omaggio ai monumenti funebri di Donizetti e Mayr; gli studenti inoltre (ore 10.30) saranno coinvolti in un flash mob in piazza Vecchia per ricordare sia Donizetti che Giacomo Puccini, del quale nello stesso giorno ricorre il centenario della morte. Si torna al Teatro Donizetti (ore 14.30) per DeCineForum con la presentazione e proiezione dell’opera La Favorite messa in scena nel 2021 e riconosciuta dall’Associazione Nazionale Critici Musicali con il Premio Abbiati per il miglior spettacolo dell’anno. Al Donizetti Studio (ore 18) ci sarà un nuovo laboratorio di canto per i più giovani che si esibiranno alle ore 19.30 davanti al Teatro, mentre in Sala Riccardi alle ore 19 torna Un Donizetti è per sempre, conversazione e aperitivo tra musica e preziosi grazie a un altro degli Ambasciatori storici del festival, Curnis Gioielli che porterà in teatro le creazioni di Roberto Coin. Già molto attesa (alle 20, ingresso gratuito) l’edizione speciale e dal vivo di Citofonare Gaetano, Amarcord, il format nato per commentare le opere nel periodo covid attraverso il web: per questa edizione speciale Francesco Micheli, Ricardo Frizza e Alberto Mattioli raccoglieranno sul palcoscenico del Donizetti alcuni degli artisti che hanno segnato i dieci anni di festival e proietteranno in anteprima alcuni estratti della prima opera che ha lasciato il segno nella recente interpretazione donizettiana e cioè Anna Bolena nell’edizione del 2015. Finale di serata al Balzer Globe dove ci sarà la replica prevista in programma di LU OpeRave (ore 21.30). Le attività del Dies natalis sono realizzate con il sostegno di Stucchi S.p.A.
Dai prossimi giorni per raccontare da vicino il festival sarà sempre più ricco di informazioni il Donizetti Social Club – community di WhatsApp per conoscere tutto quello che accade intorno a Gaetano con particolare attenzione al festival (novità, backstage, anteprime ecc.). Saranno a breve disponibili sulla Donizetti Opera Tube alcune apprezzate video serie come “Alle prove con Mattioli” – introduzioni alle opere registrate quest’anno nella Casa natale –, “Parla con Gaetano” con gli artisti che si “confessano” davanti alla statua di Donizetti e la nuova “Parla con Gaetano City Edition” con i bergamaschi che dialogano con il compositore, oltre a “I bambini ti raccontano le opere”, giovanissimi narratori d’eccezione raccontano i personaggi e le trame del festival 2024.
Le opere del Donizetti Opera 2024
La ripresa di LU OpeRave
La settimana inaugurale 2024 del festival Donizetti Opera – già vincitore nel 2019 dell’“Oper! Award” come miglior festival europeo per la critica tedesca e con quattro nomination all’International Opera Award sempre come miglior festival dell’anno – si apre al Balzer Globe con la ripresa di uno dei progetti più innovativi e apprezzati durante queste dieci edizioni del festival: LU OpeRave (giovedì 14, giovedì 21 e venerdì 29 novembre) in cui la musica di Donizetti incontra l’elettronica e le nuove tendenze; dal titolo è chiaro il riferimento a Lucia di Lammermoor, alla quale gli autori di questo progetto sperimentale si sono ispirati. All’origine di LU OpeRave ci sono Mixopera vol. 1 e vol. 2, gli EP di musica elettronica ispirati alla musica di Donizetti e realizzati da alcuni fra i più importanti musicisti elettronici europei raccolti intorno all’etichetta Fluidostudio, disponibili su tutte le piattaforme di streaming (Spotify, iTunes, Amazon Music, YouTube Music). Fra gli artisti degli EP coinvolti in LU OpeRave ci sono Stefano Libertini Protopapa (direttore creativo del progetto), ilromantico, H.E.R. autori delle musiche. Il libretto è dei Maniaci d’amore. La regia e la coreografia sono di Mattia Agatiello, che porta in scena la sua Fattoria Vittadini pluripremiata e celebre compagnia di danza con sede a Milano alla Fabbrica del Vapore. Le scene e i costumi sono di Andrea Cammarosano e Leonardo Persico. Gli interpreti sono di formazione ed esperienze musicali diverse – il soprano Laura Ulloa (allieva della Bottega nel 2021), il noto vocalist David Blank e la performer M¥SS KETA come voce narrante – e rappresentano una fusione pensata per parlare al pubblico di ogni generazione, confermando la forza innovativa e rivoluzionaria della poetica donizettiana.
Due capolavori assoluti al Teatro Donizetti
Roberto Devereux (1837) su libretto di Salvadore Cammarano e Don Pasquale (1843) su libretto di Giovanni Ruffini sono due tra i più noti e amati titoli donizettiani che quest’anno vengono messi in scena per la prima volta al festival; per entrambi si farà riferimento all’Edizione Nazionale realizzata da Casa Ricordi in collaborazione e con il contributo del Comune di Bergamo e della Fondazione Teatro Donizetti. Per Roberto Devereux si tratta di quella curata da Julia Lockhart e pubblicata nel 2022, mentre per Don Pasquale sarà una vera primizia, curata da Roger Parker e Gabriele Dotto, la cui uscita ufficiale è prevista nel 2026.
Donizetti è un vero artista romantico, che inaugura il XIX secolo sfidando i canoni classici, drammaturgici e musicali, e proponendo un’arte rivoluzionaria per il suo tempo ma indispensabile anche al nostro. Il tempo non è il miglior giudice, né nell’arte né nella vita. Lo dimostra, fra l’altro, il tema che accomuna due dei tre titoli del Donizetti Opera, Roberto Devereux e Don Pasquale: quello, scottante, della possibilità di amare, e dunque di desiderare, anche in età matura o addirittura tarda, senza distinzione di generi. Un argomento dove, una volta di più, il teatro donizettiano si dimostra capace di parlare alla nostra contemporaneità.
«Roberto Devereux è la mia opera donizettiana preferita» ha avuto modo più volte di dichiarare il direttore musicale del festival Riccardo Frizza che, dopo averla interpretata in giro per il mondo, la dirigerà con l’Orchestra Donizetti Opera a Bergamo per il festival 2024 (Teatro Donizetti, venerdì 15, sabato 23 e giovedì 28 novembre). La regia è invece dell’inglese Stephen Langridge che, già a capo della Gothenburg Opera, è attualmente direttore artistico del festival di Glyndebourne oltre a essere ospite fisso di importanti palcoscenici come la Royal Opera House di Londra, la Lyric Opera di Chicago, il festival di Salisburgo. Protagonisti vocali di questa che è «l’ultima tappa della saga noir che negli anni Donizetti dedicò alla dinastia Tudor» (P. Fabbri), sono alcuni celebri interpreti del Belcanto come Jessica Pratt (Elisabetta), John Osborn (Roberto Devereux), Simone Piazzola (Nottingham), Raffaella Lupinacci (Sara), David Astorga (Cecil) e gli allievi della Bottega Donizetti 2023); scene e costumi sono di Katie Davenport; l’allestimento è coprodotto con il Teatro Sociale di Rovigo. Donizetti lavorò alla composizione dell’opera nel corso dell’estate del 1837, un periodo funestato da eventi negativi, come la morte del terzo figlio e soprattutto dell’amata moglie Virginia Vasselli. Il Devereux è un’opera di svolta. Rispetto ai precedenti titoli “inglesi”, e giovandosi dell’esperienza maturata, il musicista indagò più a fondo la figura di Elisabetta, e ne ricavò un personaggio tragico e sfaccettato, al quale corrisponde una vocalità impervia, virtuosistica e dolente allo stesso tempo.
Il dramma buffo Don Pasquale (Teatro Donizetti, domenica 17, venerdì 22 e sabato 30 novembre) è certamente tra i titoli più conosciuti ed amati del Bergamasco sin dal trionfale debutto a Parigi nel 1843:sarà affidato vocalmente a due “maestri” come Roberto de Candia (Don Pasquale) e Javier Camarena (Ernesto) affiancato dalle voci degli allievi della Bottega Donizetti, ribadendo ancora una volta il desiderio della manifestazione bergamasca di essere trampolino di lancio per le voci nuove. Lo spettacolo – firmato dalla regista Amélie Niemeyer con le scene e i costumi di Maria-Alice Bahra – arriva dall’Opéra de Dijon. Sul podio dell’Orchestra Donizetti Opera il giovane messicano Iván López Reynoso che, rivelatosi al Rossini Opera Festival, è attualmente direttore musicale dell’Orchestra del Teatro Bellas Artes a Città del Messico. «Come Elisir, come Lucia, Don Pasquale – sottolinea il direttore scientifico Paolo Fabbri – non ha mai smesso di essere rappresentato da quando nacque. Un capolavoro evergreen dell’ultima stagione creativa di Donizetti. A quell’epoca non è che se ne contassero poi tanti, in ambito comico. Anzi, era proprio il genere dell’opera comica ad essere in crisi. […] Don Pasquale va oltre, verso una commedia da camera il cui protagonista sfiora a tratti la caricatura, ma ne resta quasi sempre al di qua. Delle fregole amorose di un anziano per una giovane, per secoli si era riso: Ruffini e Donizetti preferirono sorriderne con malinconia, anche perché il compositore ‒ come sappiamo dalla sua biografia ‒ stava sorridendo di sé stesso». Donizetti, con la sua musica, sfonda i confini delle convenzioni comiche, tanto che la modernità della partitura avrebbe dovuto trovare riscontro nella messinscena che il compositore desiderava fosse contemporanea.
Il ciclo #donizetti200 al Teatro Sociale
Il titolo che compie i due secoli e che annualmente viene rappresentato come #donizetti200 è, nel 2024, Zoraida di Granata (Teatro Sociale 16 e 24 novembre, 1° dicembre) su libretto di Bartolomeo Merelli e – per la versione che debuttò al Teatro Argentina di Roma il 7 gennaio 1824 – Jacopo Ferretti. Si tratta di una coproduzione con il Wexford Festival Opera che alcuni mesi fa ha presentato lo stesso titolo ma nella versione del 1822; in entrambi i casi l’edizione critica è stata curata da Edoardo Cavalli per la Fondazione Teatro Donizetti. Regista dello spettacolo è Bruno Ravella, nato a Casablanca con origini italiane e polacche, studi in Francia e adesso stabile a Londra; scene e costumi sono di Gary McCann. Il cast comprende Konu Kim (Almuzir, unico interprete in comune con il festival irlandese), Zuzana Marková (Zoraida), Cecilia Molinari, (Abenamet) e anche per questo titolo alcuni personaggi saranno affidati agli Allievi della Bottega Donizetti. Sul podio Alberto Zanardi, giovane bacchetta cresciuta in questi anni “dietro le quinte” del festival, interprete nel 2023 del Piccolo compositore di musica, sarà alla guida dell’orchestra di strumenti d’epoca Gli Originali.
Fondamentale come sempre – nella stesura del programma festivaliero, nella scelta delle edizioni e nella restituzione filologica dei testi musicali – è l’attività di studio e ricerca sull’eredità e sull’individualità stilistica di Donizetti, affidata alle cure della sezione scientifica della Fondazione diretta da Paolo Fabbri.
Prosegue anche nel 2024 la collaborazione con l’Accademia Teatro alla Scala con la presenza del suo Coro diretto da Salvo Sgrò. Come di consueto, in buca ci saranno l’Orchestra Donizetti e l’Orchestra Gli Originali, con cui si sta realizzando l’esplorazione sistematica di pagine donizettiane su strumenti d’epoca.