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DONIZETTI OPERA: Riccardo Frizza nominato nuovo direttore artistico dopo Francesco Micheli

Si è riunito oggi a Bergamo il cda della Fondazione Teatro Donizetti, presieduto da Giorgio Berta e composto da Emilio Bellingardi, Enrico Fusi, Elisabetta Ricchiuti, Roberta Sestini, Giovanni Thiella e Alessandro Valoti. All’ordine del giorno, la designazione del nuovo direttore artistico del festival Donizetti Opera dopo la mancata disponibilità al rinnovo di Francesco Micheli. Il consiglio, all’unanimità ha quindi indicato nel direttore d’orchestra Riccardo Frizza – direttore musicale dello stesso festival sin dal 2017 – la nuova guida della rassegna operistica dedicata al compositore bergamasco per il prossimo triennio. «È una scelta ponderata e condivisa – dichiara il presidente Berta – che ha alla base la storia e i successi del festival, due valori irrinunciabili che vedono nella nomina del maestro bresciano un elemento di continuità e di continuo investimento nel “patrimonio culturale” costruito in questi dieci anni. Rinnovo quindi i ringraziamenti al direttore uscente Micheli e mi congratulo a nome di tutta la Fondazione con Frizza con la certezza che saprà ulteriormente accrescere l’eredità del Donizetti Opera». «Sono onorato di assumere la direzione artistica del Donizetti Opera – sottolinea Riccardo Frizza. Gli ultimi otto anni come direttore musicale del festival sono stati un’esperienza straordinaria, resa possibile dalla fiducia di tutta la Fondazione – dal palcoscenico, agli uffici, alla sezione scientifica – oltre che da una collaborazione fruttuosa con Francesco Micheli, a cui va il mio ringraziamento per aver contrassegnato un periodo significativo per la città e il suo festival. Oggi, nella doppia veste di direttore artistico e musicale, abbraccio con entusiasmo questa nuova sfida, con l’obiettivo di proiettare il Donizetti Opera in una dimensione internazionale sempre più ampia. Per fare questo, sono certo di poter contare sul rinnovato sostegno di tutti coloro che hanno accompagnato in questi anni la mia attività di direttore musicale». Prossimamente sarà convocata una conferenza stampa sulle linee guida della nuova direzione artistica e musicale. Riccardo Frizza (Brescia, 1971), direttore musicale del Donizetti Opera di Bergamo dal 2017, è tra i più acclamati direttori d’orchestra della sua generazione, ospite regolare di teatri e di festival nazionali e internazionali quali l’Opéra di Parigi, Lyric Opera di Chicago, Metropolitan di New York, Bayerische Staatsoper, Teatro alla Scala, Teatro Real, Rossini Opera Festival, Gran Teatre del Liceu, Festival Verdi di Parma, Maggio Musicale Fiorentino, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Gewandhausorchester di Lipsia e Sächsische Staatskapelle di Dresda. Tra gli impegni degli ultimi anni spiccano le inaugurazioni 2021, 2022, 2023 e 2024 del festival Donizetti Opera con L’elisir d’amore, La favorite (Premio Abbiati come Miglior spettacolo dell’anno), Il diluvio universale e Roberto Devereux, l’Omaggio a Caruso con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, La clemenza di Tito alla Bilbao Opera, Le tre regine al Teatro San Carlo, L’amico Fritz al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, Lucia di Lammermoor al Metropolitan Opera di New York, Il barbiere di Siviglia e Maria Stuarda al Teatro San Carlo, Simon Boccanegra e Attila al Festival Verdi del Regio di Parma. Sono nel segno di Donizetti le ultime incisioni discografiche: il cd Le tre regine con Sondra Radvanovsky registrato a Chicago e Signor Gaetano con Javier Camarena e l’orchestra del festival bergamasco Gli Originali, oltre a un album con Nadine Sierra per Deutsche Grammophon e Delirio con Jessica Pratt. Nel giugno

DONIZETTI OPERA: Riccardo Frizza nominato nuovo direttore artistico dopo Francesco Micheli2024-12-06T11:19:39+01:00

FESTIVAL DONIZETTI OPERA 2024: La decima edizione si chiude con un nuovo record di presenze che superano quota 14mila

Si avvia alla conclusione la decima edizione del festival Donizetti Opera, realizzato a Bergamo dalla Fondazione Teatro Donizetti presieduta da Giorgio Berta, con la direzione generale di Massimo Boffelli, la direzione artistica di Francesco Micheli e quella musicale di Riccardo Frizza: grande festa al Teatro Donizetti venerdì 29 novembre per il dies natalis di Donizetti con una speciale edizione di “Citofonare Gaetano Amarcord”, una serata di parole, musica e immagini per ricordare i momenti e i temi fondamentali che hanno sostenuto le dieci edizioni, guidata dal direttore artistico Micheli e con tanti ospiti come Corrado Rovaris, Valentina Carrasco, Javier Camarena, Carmela Remigio, Roberto de Candia, Raffaella Lupinacci e Omar Mancini, oltre alle testimonianze di tanti collaboratori della manifestazione, del dramaturg Alberto Mattioli e del direttore musicale Riccardo Frizza. La decima edizione del Donizetti Opera ottiene nuovi importanti risultati in termini di presenze, incassi di pubblico, stampa e qualità artistica. Crescono quindi gli spettatori che, nel 2024 – quando ancora non sono chiuse le vendite per gli spettacoli di sabato e domenica – superano le 14.000 presenze, staccando il successo del 2023 (13.120) e i precedenti 2022 (12.484), 2021 (10.788), 2019 (10.293) e 2018 (8.491) e confermando l’attrattività del festival e la qualità della proposta artistica. A questi spettatori paganti se ne possono aggiungere altri 3.000 che hanno frequentato in queste settimane gli eventi gratuiti del festival. Anche gli incassi registrano un aumento superiore al 40% rispetto al 2023. «Sono commosso – sottolinea Francesco Micheli che lascia la direzione artistica – nel constatare che questo decennale, folle, rivoluzionario e pieno d’amore per Gaetano Donizetti, si chiude con un’edizione memorabile. Tre titoli diversi che declinano i tanti talenti del compositore di borgo Canale con spettacoli artisti animati dalla disperata vitalità del nostro maestro. Saluto la mia città, col cuore colmo e la testa alta». «Con questo decennio concludiamo un primo percorso che resterà nella storia del Festival Donizetti fondato da Francesco Micheli – dichiara il presidente della Fondazione Teatro Donizetti Giorgio Berta –. Decennio nel quale abbiamo costruito la base finanziaria per un'iniziativa che oggi conta su più del doppio delle risorse di dieci anni fa, una struttura organizzativa solida e una storia artistica costellata di successi importanti e di riconoscimenti unanimi. La decima edizione è stata il coronamento di una visione che vogliamo portare avanti: rigore economico, eccellenza artistica, partecipazione, ricerca scientifica. Siamo grati a Francesco Micheli per questo percorso indimenticabile, per il suo spirito indomito e per la sua competenza e lo aspettiamo a casa sua in veste di regista nella prossima produzione 2025 di Caterina Cornaro. A fine festival, i miei ringraziamenti vanno anche a tutti gli artisti, i tecnici, i professionisti e i tanti fornitori che, a vario livello, hanno collaborato con noi e che, in queste settimane, hanno profuso il loro impegno per ottenere i risultati che vi presentiamo e per far apprezzare ancora una volta le opere di Donizetti nel mondo». Nel corso di poco più di tre weekend, dal 14 novembre all’1 dicembre 2024, si

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“I ragazzi irresistibili” di Neil Simon, con Umberto Orsini e Franco Branciaroli, sarà spettacolo inaugurale della Stagione di Prosa 2024/2025

La Stagione di Prosa della Fondazione Teatro Donizetti è ai blocchi di partenza. Da sabato 7 a domenica 15 dicembre va infatti in scena I ragazzi irresistibili, primo dei sette titoli in cartellone, con otto repliche ciascuno, fino a maggio 2025. La celebre commedia dell’americano Neil Simon vedrà in palcoscenico, per la regia di Massimo Popolizio, due grandi maestri del teatro italiano, Umberto Orsini e Franco Branciaroli, affiancati da Flavio Francucci, Chiara Stoppa, Eros Pascale e Emanuela Saccardi. Traduzione di Masolino D’Amico. Scene di Maurizio Balò. Costumi di Gianluca Sbicca. Luci Carlo Pediani. Suono Alessandro Saviozzi. Produzione Teatro de Gli Incamminati, Compagnia Orsini, Teatro Biondo Palermo, in collaborazione con CTB Centro Teatrale Bresciano e con AMAT Associazione Marchigiana Attività Teatrali e Comune di Fabriano. Durata 2 ore compreso intervallo. Orari spettacoli: serale ore 20.30, escluso lunedì 9; domenica 8 e 15 dicembre ore 15.30. Ispirata alla vita di una famosa coppia di artisti del vaudeville, Joe Smith e Charles Dale, I ragazzi irresistibili (titolo originale The Sunshine Boys) debuttò a Broadway nel 1972 con la regia di Alan Arkin. Numerosi e di grande successo nei decenni successivi gli allestimenti teatrali in tutto il mondo e, con la sceneggiatura dello stesso autore, pluripremiata fu la versione cinematografica del 1975 diretta da Herbert Ross, con Walter Matthau e George Burns. Del 1995 è la trasposizione per il piccolo schermo statunitense affidata a due stelle di prima grandezza: Woody Allen e Peter Falk. I due personaggi principali della commedia di Neil Simon, giustamente considerato uno dei maggiori scrittori americani degli ultimi cinquant’anni, sono due anziani attori di varietà che hanno lavorato in coppia per tutta la loro esistenza dando vita ad un duo diventato famoso come “I ragazzi irresistibili” e che, dopo essersi separati per insanabili incomprensioni, sono chiamati a riunirsi, undici anni dopo, in occasione di una trasmissione televisiva che li vuole insieme, per una sola sera, per celebrare la storia del glorioso varietà americano. I due, con le loro diverse personalità, cercano quindi di ricucire quello strappo che li ha separati per tanti anni nel tentativo di ridare vita ad un numero comico che li ha resi famosi. Le incomprensioni antiche si ripresentano più radicate e questa difficile alchimia è il pretesto per un gioco di geniale comicità e di profonda melanconia. Certi scambi di battute e situazioni esilaranti sono fonte non solo di comicità ma anche di uno sguardo di profonda tenerezza per quel mondo del teatro che, quando vede i suoi artefici avviati sul viale del declino, mostra tutta la sua umana fragilità. Umberto Orsini e Franco Branciaroli si ritrovano insieme in, I ragazzi irresistibili per ridare vita a questo testo, ormai diventato un classico, nel tentativo di cogliere tutto quello che lo rende più vicino al teatro di un Beckett (Finale di Partita) o addirittura a un Cechov (Il Canto del Cigno), piuttosto che a un lavoro di puro intrattenimento. In questo omaggio al mondo degli attori, alle loro piccole e deliziose manie e tragiche miserie, li affianca la regia di Massimo Popolizio che ritrova nei due protagonisti quei compagni di strada coi quali ha condiviso tante esperienze tra le più intense e

“I ragazzi irresistibili” di Neil Simon, con Umberto Orsini e Franco Branciaroli, sarà spettacolo inaugurale della Stagione di Prosa 2024/20252024-11-27T14:06:58+01:00

The Five Elements con Alessandro Quarta e l’Orchestra Filarmonica Italiana giovedì 5 dicembre al Teatro Sociale

Giovedì 5 dicembre 2024 al Teatro Sociale (ore 20.30) prende avvio La Stagione dei Teatri 2024/2025 della Fondazione Teatro Donizetti, che fino a maggio 2025 si articolerà fra la Stagione di Prosa e Altri Percorsi (dal 7 dicembre), l’Operetta e una serie di appuntamenti musicali. Si comincia proprio con la musica e con un concerto che getta un ponte fra sonorità differenti: The Five Elements: Terra Aria Acqua Fuoco Etere, progetto del violinista Alessandro Quarta, coadiuvato nell’occasione dal pianista Giuseppe Magagnino e dagli archi dell’Orchestra Filarmonica Italiana. The Five Elements è musica senza confini spazio-temporali, senza limiti di genere o di stili. Già dalle prime note si coglie il senso di una partitura cinematografica, evocativa, densa di immagini che prepotentemente si propongono all’ascolto. È musica ricca di colori, in un continuo contrasto di luci ed ombre, suggestioni forti che si avvicendano vorticosamente. Il progetto è stato concepito dall’estroso violinista Alessandro Quarta come un succedersi di visioni dove le note si sostituiscono alle parole. La Terra è immaginata come una dama la cui voce, rappresentata da un valzer malinconico eseguito dal solo violino, è quella di una vecchia signora che porta sulle spalle milioni di anni. Segue Acqua, nata da un’immagine legata a un luogo molto caro al musicista salentino: «Porta d’Oriente più importante del Mediterraneo, Otranto è la città d’Italia più ad est, la prima che vede sorgere il sole e dove alle cinque del mattino senti il profumo del mare e vedi un cielo tinto di rosso, verso Oriente». Acqua inizia sulle note di un tema medio-orientale ai violoncelli: «Tutto nasce nel deserto d’Africa da una goccia d’acqua che prima di diventare mare è un torrente, poi un fiume, infine un mare in tempesta, meraviglioso. Poi, come un rewind, il nastro si riavvolge per fare ritorno alle origini». Aria, elemento apparentemente invisibile, è respiro, vento, uragano. Tre accordi, tre motivi: mi minore, sol maggiore, si maggiore. Si riconosce lo stile “seicentesco” di una scrittura densa, complessa: una fuga a tre voci, progressioni alla maniera di Vivaldi.  Fuoco inizia con un tango cubano: è il fuoco dell’eros che alimenta la vita, la sessualità, è il momento più travolgente dell’intero lavoro. Infine Etere, considerato dai Greci il quinto elemento, e in The Five Elements pezzo conclusivo che fa pensare ad una landa algida. Evoca pace, tranquillità, ma la quiete dura solo un attimo e la musica riprende quota fino al termine dell’opera. Violinista, polistrumentista e compositore, Alessandro Quarta è cresciuto musicalmente con i più grandi direttori del mondo come Maazel, Inbal, Dutoit, Rostropovich, Chung, Pretre, Metha, Morricone. Nel contempo si è avvicinato al mondo crossover collaborando con artisti di fama mondiale, tra i quali Carlos Santana, Lucio Dalla, Mark Knopfler, Boy George, Dionne Warwick, Celine Dion, Liza Minnelli, Joe Cocker, Lenny Kravitz, Jovanotti. Nel 2017 è stato premiato a Montecitorio come “Miglior Eccellenza Italiana nel Mondo” per la musica. Il suo brano “Dorian Gray”, composto, arrangiato ed eseguito live in prima mondiale con Roberto Bolle all’Arena di Verona, ha ottenuto grande

The Five Elements con Alessandro Quarta e l’Orchestra Filarmonica Italiana giovedì 5 dicembre al Teatro Sociale2024-11-27T13:57:59+01:00

LA CULTURA NEI REGIMI DITTATORIALI: FRA PROPAGANDA E ARTE LIBERA. Incontri intorno allo spettacolo “Re Lear è morto a Mosca”

La cultura nei regimi dittatoriali: fra propaganda e arte libera è il titolo del ciclo di tre incontri che precedono la rappresentazione di Re Lear è morto a Mosca, lo spettacolo dell’argentino César Brie che giovedì 19 dicembre al Teatro Sociale aprirà la rassegna di Altri Percorsi della Fondazione Teatro Donizetti. «Re Lear è morto a Mosca è uno spettacolo prezioso da un punto di vista teatrale e dalla grande riflessione civile. Otto giovani artisti guidati dal regista argentino César Brie, tra i quali Michelangelo Nervosi, uno dei ragazzi del nostro Progetto Young, narrano in scena la storia del teatro ebraico Goset fondato a Mosca nel 1919 dal regista Aleksandr Granovskij e dal pittore-scenografo Marc Chagall. Un Teatro ammirato da Gordon Craig, che Stalin distrusse assassinando gli attori-registi che lo guidavano, Solomon Michoels e Venjamin Zuskin. Nello spettacolo la verità storica si intreccia alla capacità immaginifica di trasformare semplici oggetti, ritmi, movenze, danze e cori in un affresco sorprendente di umanità», racconta Maria Grazia Panigada, Direttrice Artistica della Stagione di Prosa e Altri Percorsi. «Re Lear è morto a Mosca mostra come i regimi dittatoriali, in questo caso quello di Stalin, temano la libertà», prosegue Panigada, «Negli incontri, curati da esperti dei singoli settori, verrà proposta una riflessione sui linguaggi artistici – cinema, musica e arti visive – durante le dittature, con l’obiettivo di offrire una conoscenza storica, ma anche di dare strumenti di decodificazione e lettura sui linguaggi e sui messaggi che essi possono trasmettere». Realizzati in collaborazione con ISREC - Istituto Bergamasco per la Storia della Resistenza e dell'Età Contemporanea, gli incontri si svolgeranno tutti alle ore 18.00 nella Sala della Musica “M. Tremaglia” del Teatro Donizetti con ingresso libero su prenotazione ai link EventBrite riportati sul sito del teatro. Si comincia mercoledì 4 dicembre con “L’arte al servizio del regime. Il regime al servizio dell’arte. Continuità e discontinuità del cinema tra propaganda fascista e primo dopoguerra”, incontro a cura di Isrec con la partecipazione di Luciana Bramati (Isrec) e di Giorgio Giovanetti (Istituto nazionale Ferruccio Parri). In questo primo incontro si ricostruirà - attraverso materiali d’epoca - come il fascismo abbia piegato l’arte cinematografica a potente strumento di propaganda, ma allo stesso tempo come il cinema si sia preso la rivincita crescendo una generazione di autori che hanno dato corpo alla rivoluzione del neorealismo. Esemplare il caso di Roberto Rossellini, autore tra il 1941 e il 1943 della cosiddetta Trilogia della guerra fascista e poi di Roma città aperta nel 1945, che verrà presentato e analizzato. Mercoledì 11 dicembre sarà la volta della musica, con Sulle note di una canzone. I casi del “Canto dei deportati”, delle “Canzoni tristi” di Frida Misul e di “Fischia il vento”. Relatori: Elisabetta Ruffini e Angelo Bendotti di Isrec. Nel corso dell’incontro si considererà quanto la musica possa approfondire lo studio della vita all’interno dei lager nazisti, sia dalla prospettiva dei carcerieri che da quella delle vittime. Da una parte l’uso delle orchestre nei lager, voluto dalle SS, metterà a fuoco

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D COME DIECI: NEL DIES NATALIS DI DONIZETTI SI FESTEGGIA IL DECENNALE DEL FESTIVAL

Il 29 novembre spettacoli, visite guidate, incontri, attività per i più piccoli, nel segno del compositore e delle prime dieci edizioni del DO Al Teatro Donizetti “Citofonare Gaetano, Amarcord” con Francesco Micheli e tanti ospiti Il Donizetti Opera, festival dedicato al compositore bergamasco, giunge nel 2024 al traguardo della decima edizione: il culmine dei festeggiamenti è in programma venerdì 29 novembre Dies natalis di Gaetano Donizetti. D come Dieci è l’insieme di queste iniziative, realizzate con il sostegno di Stucchi S.p.A., avviate a settembre e ideate per ripercorrere insieme al pubblico e alla città le tappe fondamentali del Donizetti Opera, commentando le produzioni più amate e importanti che hanno permesso di scoprire nuovi aspetti e nuovi tesori dell’arte del compositore orobico. Tutte le iniziative D come dieci (tranne le visite guidate e LU OpeRave)) sono gratuite con prenotazioni sul sito gaetanodonizetti.org oppure in biglietteria (martedì-sabato ore 16-20). Venerdì 29 novembre si comincia alle ore 10 (fino alle ore 12.40, biglietto 5 euro) con Donizetti Welcome, le visite guidate del Teatro Donizetti che, com’è noto, è stato sottoposto a un profondo restauro. Nel ridotto Gavazzeni si potrà vedere l’esposizione dei manifesti degli spettacoli allestiti in questi dieci anni e illustrati da diversi autori, individuati dallo Studio Temp di Bergamo che, nel 2015, ha ideato l’immagine del festival. Dalle ore 10 alle ore 20, nella sala mostre accanto alla biglietteria, si potrà visitare gratuitamente la mostra fotografica Dieci parole per Dieci anni a cura di Clelia Epis e Floriana Tessitore con le immagini di Photo Studio U.V., realizzata con il sostegno di Assolari Luigi & C.: «2015-2024, dieci edizioni del festival Donizetti Opera: per raccontarle – si legge nella presentazione della mostra – dieci parole chiave e molte immagini tratte dal patrimonio iconografico della Fondazione che documenta la visione del direttore artistico Francesco Micheli e lo spirito che l’ha animata, alimentando la memoria cittadina. Come immagine di apertura L’ange de Nisida, opera-simbolo di questi dieci anni e di quello che li ha caratterizzati: prima di tutto Gaetano Donizetti e la sua musica, ma anche coraggio, visione, riscoperte, studio, ricerca, continuo coinvolgimento del pubblico, superamento dei confini tradizionali, riconoscimenti della critica nazionale e internazionale». Le dieci parole / sezioni che fanno da guida alla raccolta di immagini sono: teatro e città, sconfinamenti, riscoperte, capolavori, donne, Covid-19, premi, notte, maestri, giovani. La mattina di attività prosegue in Città Alta dove, in piazza Vecchia alle ore 10.30, è in programma G come Giacomo e Gaetano flash mob corale delle scuole; il 29 novembre infatti è anche la data della morte di Giacomo Puccini avvenuta proprio 100 anni fa. Per questo motivo, le scuole di tutt’Italia sono state sollecitate da Opera Education / AsLiCo in collaborazione con AGIS a partecipare a un flash mob corale che, a Bergamo, unirà Donizetti a Puccini. Il programma due cori da Turandot (“Là sui monti dell’est”, “O sole, vita, eternità”) e due da Don Pasquale (“Bella siccome un’angelo”, “Che interminabile andirivieni”). Alle ore 11.15 il momento solenne del Dies natalis è come sempre l’Elevazione musicale nella Basilica di Santa Maria Maggiore con la deposizione delle corone sulle tombe di Donizetti e di Mayr. La celebrazione musicale è

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Il 16 dicembre al Teatro Donizetti di Bergamo “In concerto con Enzo” con Paolo Jannacci

Fondazione Banco dell’energia e Fondazione Teatro Donizetti, in collaborazione con A2A, organizzano una serata charity tra musica jazz e canzoni d'autore: “IN CONCERTO CON ENZO” con Paolo Jannacci al Teatro Donizetti di Bergamo il 16 dicembre alle ore 20.30. Un modo di far rivivere le canzoni di Enzo Jannacci con canto e musica, che comprende il repertorio di Paolo e le canzoni più care al pubblico di papà Enzo. Accompagna Paolo Jannacci una band straordinaria, composta da Stefano Bagnoli, batteria e percussioni, Marco Ricci al contrabbasso e basso elettrico, Daniele Moretto alla tromba/flicorno e cori. Sarà uno spettacolo pieno di energia poetica e musicale dove l’artista si esibirà suonando il pianoforte in trio o in quartetto. “Ricorderò mio padre a chi lo conosce e cercando di farlo conoscere a chi non ha mai sentito parlare di lui. Durante lo spettacolo non ci saranno tanti fronzoli; solo il reale della musica, che spero arrivi dritta al cuore di chi l'ascolta” ha dichiarato Paolo Jannacci. I biglietti sono in vendita sul circuito Vivaticket o direttamente alla biglietteria del Teatro Donizetti. Per info e prenotazioni: 035.4160 601/602/603. Il ricavato della vendita dei biglietti sarà devoluto alla Fondazione Banco dell’energia, l’ente filantropico promosso da A2A e dalle sue Fondazioni AEM, ASM e LGH, che sostiene le persone in situazioni di vulnerabilità economica e sociale, con particolare attenzione alla povertà energetica. Per saperne di più è possibile visitare il sito www.bancodellenergia.it. Per l’occasione, la facciata del Teatro sarà illuminata in modo speciale coordinato con l’installazione artistica FLOWING COLORS realizzata per A2A da Stefano Mazzanti, light designer di fama internazionale, in collaborazione con IDRA Teatro. Questa iniziativa evidenzia il collegamento tra A2A e il mondo del Teatro e dell’Arte. L'installazione sarà visibile dal 23 novembre 2024 al 6 gennaio 2025, nell’ambito della mostra diffusa Christmas Design, promossa dal DUC - Distretto Urbano del Commercio per il Natale a Bergamo. A2A, dopo aver dato un contributo significativo a Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023 attraverso le iniziative di Light is Life, intende rinnovare il proprio impegno nei confronti dei territori con cui ha uno storico legame. Quest'anno, la scelta dell'installazione e della sua posizione è stata effettuata per valorizzare ulteriormente la storica partnership con il Teatro Donizetti di Bergamo.    

Il 16 dicembre al Teatro Donizetti di Bergamo “In concerto con Enzo” con Paolo Jannacci2024-11-25T12:28:48+01:00

Between art and life: Maria Callas e Marina Abramović eroine donizettiane sul palcoscenico e fuori

Introduzione di Roberto Pesenti, presidente gres art 671 Conversazione con Francesco Micheli e Fabio Cleto moderata da Francesca Acquati L’attrice Matilde Facheris interpreta un monologo di Alberto Mattioli, il soprano Eleonora Boaretto con il pianista Giulio Zappa La prima collaborazione tra il festival Donizetti Opera e gres art 671 Bergamo, gres art 671 mercoledì 27 novembre, ore 19.00 Un appuntamento “fuori programma” per il festival Donizetti Opera 2024 che nasce da una nuova importante collaborazione della manifestazione musicale, organizzata dalla Fondazione Teatro Donizetti, in collaborazione con Fondazione Pesenti Ets che – nell’anno di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023 – ha inaugurato gres art 671, il nuovo polo culturale sviluppato dal Gruppo Italmobiliare. A gres art 671, mercoledì 27 novembre alle ore 19.00, si terrà un appuntamento che concretizza l’intreccio tra musica, arte, storia e contemporaneità che anima le due istituzioni bergamasche. Between Art and Life: Maria Callas e Marina Abramović eroine donizettiane sul palcoscenico e fuori è il titolo di questo incontro in cui Francesco Micheli, direttore artistico del Donizetti Opera, dialogherà con Fabio Cleto, docente ordinario di Letteratura Inglese e Storia Culturale dell’Università di Bergamo, moderatrice è Francesca Acquati, General Manager gres art 671. L’obiettivo è tracciare il filo ideale che unisce il passato al presente e le eroine delle opere di Donizetti (nell’interpretazione paradigmatica di Maria Callas) a un progetto di Marina Abramović, donna-simbolo dell’arte contemporanea, come la Callas prima di lei, alla quale ha dedicato Seven Deaths, performance in cui convivono arte visiva, opera lirica e tensione dialettica tra l’evocazione di Maria Callas e l’immanenza della stessa Abramović, donne in cui vita e arte convergono. Questa iniziativa si propone come nuova occasione di approfondimento legata alle suggestioni che provengono dalle opere donizettiane e al fascino che l’opera continua a esercitare sugli artisti di oggi. L’attrice bergamasca Matilde Facheris interpreterà inoltre un monologo inedito scritto da Alberto Mattioli e dedicato a Maria Callas, mentre il soprano Eleonora Boaretto, accompagnata dal pianista Giulio Zappa, eseguirà pagine di Donizetti. Al termine della conversazione il pubblico potrà accedere alla mostra Marina Abramović, between Breath and Fire negli spazi di gres art 671. L’incontro è a ingresso gratuito con prenotazione fino a esaurimento posti disponibili al link https://ticket.gresart671.org/acquisto/evento.aspx?ID=6343 Questa nuova occasione di collaborazione tra due realtà culturali bergamasche sottolinea comuni intenti, e soprattutto comune volontà di portare a Bergamo esperienze artistiche internazionali, come il festival Donizetti Opera e la programmazione multidisciplinare e inclusiva di gres art 671.

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DONIZETTI OPERA 2024: INIZIA LA DECIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL DEDICATO AL COMPOSITORE BERGAMASCO

Il primo weekend ricco di appuntamenti con i debutti di tutte le produzioni operistiche, Roberto Devereux, Don Pasquale e Zoraida di Granata, il ritorno di LU OpeRave al Balzer Globe Venerdì 15 novembre inaugurazione della mostra D come Dieci. Dieci parole per dici anninella Sala Mostre del Teatro Donizetti Domenica 17 novembre il concerto in Casa natale con Massimo Spadano e Francesco Libetta e la prima attività Opera Family con Il gufo investigatore Il weekend inaugurale del X festival Donizetti Opera – già vincitore nel 2019 dell’“Oper! Award” come miglior festival europeo per la critica tedesca e con quattro nomination all’International Opera Award sempre come miglior festival dell’anno – si apre al Balzer Globe giovedì 14 novembre 2024 alle 21.30 con la ripresa di uno dei progetti più innovativi e apprezzati durante queste dieci edizioni del festival: LU OpeRave in cui la musica di Donizetti incontra l’elettronica e le nuove tendenze; dal titolo è chiaro il riferimento a Lucia di Lammermoor, alla quale gli autori di questo progetto sperimentale si sono ispirati. All’origine di LU OpeRave ci sono Mixopera vol. 1 e vol. 2, gli EP di musica elettronica ispirati alla musica di Donizetti e realizzati da alcuni fra i più importanti musicisti elettronici europei raccolti intorno all’etichetta Fluidostudio, disponibili su tutte le piattaforme di streaming (Spotify, iTunes, Amazon Music, YouTube Music). Fra gli artisti degli EP coinvolti in LU OpeRave ci sono Stefano Libertini Protopapa(direttore creativo del progetto), ilromantico, H.E.R. autori delle musiche. Il libretto è dei Maniaci d’amore. La regia e la coreografia sono di Mattia Agatiello, che porta in scena la sua Fattoria Vittadini pluripremiata e celebre compagnia di danza con sede a Milano alla Fabbrica del Vapore. Le scene e i costumi sono di Andrea Cammarosano e Leonardo Persico. Gli interpreti sono di formazione ed esperienze musicali diverse – il soprano Laura Ulloa (allieva della Bottega nel 2021), il noto vocalist David Blank e la performer M¥SS KETA come voce narrante – e rappresentano una fusione pensata per parlare al pubblico di ogni generazione, confermando la forza innovativa e rivoluzionaria della poetica donizettiana. Per celebrare il decennale, in coincidenza con il festival, venerdì 15 novembre dalle ore 18.30, sarà aperta la mostra fotografica Dieci parole per Dieci anni a cura di Clelia Epis e Floriana Tessitore con le immagini di Photo Studio U.V., allestita nelle Sala mostre del Teatro Donizetti, di fianco l’ingresso della biglietteria e realizzata con il sostegno di Assolari Luigi & C., che rientra fra le iniziative intitolate D come Dieci e che avranno il loro culmine nella giornata di venerdì 29 novembre che coincide con il Dies natalis di Donizetti. Queste le dieci parole / sezioni che fanno da guida alla raccolta di immagini: teatro e città, sconfinamenti, riscoperte, capolavori, donne, Covid-19, premi, notte, maestri, giovani. La mostra fotografica, a ingresso libero, è visitabile in occasione degli spettacoli, dal 14 novembre all’1 dicembre, da due ore prima dell’inizio. Sabato e domenica anche ore 10-13. Il 29 novembre (Dies natalis) ore 10-20. Tutti al debutto i tre titoli operisti attorno ai quali si sviluppa tutta la programmazione del festival: al Teatro Donizetti andranno in scena i due capolavori di Gaetano Donizetti Roberto Devereux (venerdì 15 novembre ore 20) e Don Pasquale (domenica 17 novembre ore 15.30) affidati rispettivamente al

DONIZETTI OPERA 2024: INIZIA LA DECIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL DEDICATO AL COMPOSITORE BERGAMASCO2024-11-13T15:50:55+01:00

Il 27 novembre l’appuntamento su Maria Callas e Marina Abramonić al gres art 671

Between art and life Maria Callas e Marina Abramović eroine donizettiane sul palcoscenico e fuori Introduzione di Roberto Pesenti, Presidente Gres Art 671 Conversazione con Francesco Micheli e Fabio Cleto moderata da Francesca Acquati L’attrice Matilde Facheris interpreta un monologo di Alberto Mattioli, il soprano Eleonora Boaretto con il pianista Giulio Zappa La prima collaborazione tra il festival Donizetti Opera e Gres Art 671 Bergamo, Gres Art 671 Mercoledì 27 novembre 2024, ore 19.00 Un appuntamento “fuori programma” per il festival Donizetti Opera 2024 che nasce da una nuova importante collaborazione della manifestazione musicale, organizzata dalla Fondazione Teatro Donizetti, in collaborazione con Fondazione Pesenti Ets che – nell’anno di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023 – ha inaugurato gres art 671, il nuovo polo culturale sviluppato dal Gruppo Italmobiliare. A gres art 671, mercoledì 27 novembre alle ore 19.00, si terrà un appuntamento che concretizza l’intreccio tra musica, arte, storia e contemporaneità che anima le due istituzioni bergamasche. Between Art and Life: Maria Callas e Marina Abramović eroine donizettiane sul palcoscenico e fuori è il titolo di questo incontro in cui Francesco Micheli, direttore artistico del Donizetti Opera, dialogherà con Fabio Cleto, docente ordinario di Letteratura Inglese e Storia Culturale dell’Università di Bergamo, moderatrice è Francesca Acquati, General Manager gres art 671. L’obiettivo è tracciare il filo ideale che unisce il passato al presente e le eroine delle opere di Donizetti (nell’interpretazione paradigmatica di Maria Callas) a un progetto di Marina Abramović, donna-simbolo dell’arte contemporanea, come la Callas prima di lei, alla quale ha dedicato Seven Deaths, performance in cui convivono arte visiva, opera lirica e tensione dialettica tra l’evocazione di Maria Callas e l’immanenza della stessa Abramović, donne in cui vita e arte convergono. Questa iniziativa si propone come nuova occasione di approfondimento legata alle suggestioni che provengono dalle opere donizettiane e al fascino che l’opera continua a esercitare sugli artisti di oggi. L’attrice bergamasca Matilde Facheris interpreterà inoltre un monologo inedito scritto da Alberto Mattioli e dedicato a Maria Callas, mentre il soprano Eleonora Boaretto, accompagnata dal pianista Giulio Zappa, eseguirà pagine di Donizetti. Al termine della conversazione il pubblico potrà accedere alla mostra Marina Abramović, between Breath and Fire negli spazi di gres art 671. L’incontro è a ingresso gratuito con prenotazione fino a esaurimento posti disponibili al link https://ticket.gresart671.org/acquisto/evento.aspx?ID=6343 Questa nuova occasione di collaborazione tra due realtà culturali bergamasche sottolinea comuni intenti, e soprattutto comune volontà di portare a Bergamo esperienze artistiche internazionali, come il festival Donizetti Opera e la programmazione multidisciplinare e inclusiva di gres art 671.

Il 27 novembre l’appuntamento su Maria Callas e Marina Abramonić al gres art 6712024-11-13T10:44:28+01:00
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