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Per la Stagione di Prosa arriva “L’Arte della Commedia” di Eduardo De Filippo. In scena Fausto Russo Alesi

La Stagione di Prosa e Altri Percorsi della Fondazione Teatro Donizetti prosegue nel segno di una delle grandi firme del teatro italiano, Eduardo De Filippo: da sabato 8 a domenica 16 marzo va infatti in scena sul principale palcoscenico cittadino L’Arte della Commedia, con adattamento e regia di Fausto Russo Alesi. Lo stesso attore e regista palermitano, che a Bergamo è stato già apprezzato più volte, vestirà i panni del capocomico Oreste Campese, protagonista principale del testo. Altri interpreti e personaggi: David Meden (Veronesi, piantone), Sem Bonventre (Palmira, padrona d’osteria), Alex Cendron (Sua Eccellenza De Caro, prefetto), Paolo Zuccari (Giacomo Franci, suo segretario), Filippo Luna (Quinto Bassetti), Gennaro De Sia (Padre Salvati), Imma Villa (Lucia Petrella), Demian Troiano Hackman (Gerolamo Pica), Davide Falbo (Un uomo). L’arte della commedia, straordinaria e geniale opera di Eduardo De Filippo, fa parte dei “Giorni Dispari”, la raccolta che – da diverse angolazioni – affronta le difficili questioni del vivere quotidiano. Incredibile è la forza e l’attualità del testo che ci porta in maniera diretta a confrontarci con la mortificazione e la censura della cultura. Scritta nel 1964 – ambigua e allo stesso tempo farsesca – è un’opera poco frequentata, apparentemente meno esplosiva rispetto ai più famosi capolavori; si tratta invece di un testo magistrale, di ampio respiro e straordinariamente imperfetto, come imperfetto è l’essere umano alla ricerca della sua identità, del suo diritto di esistere, alla ricerca insomma di risposte a quelle domande impellenti e necessarie che non possono attendere più. Le domande, i dubbi, le responsabilità, i vincoli e le debolezze che Eduardo mette in campo ci riguardano tutti e quel “Teatro”, sia esso una compagnia teatrale, una comunità o un piccolo mondo, si fa risuonatore del nostro rapporto con il potere e con il bisogno di essere ascoltati e soprattutto riconosciuti. «Venga a teatro Sig. Prefetto! – dice il capocomico Oreste Campese – A Teatro la suprema verità è stata e sarà sempre la suprema finzione…»: tutto parte da qui. Quanto possono aiutarci la distanza e il filtro del teatro, attraverso la finzione, ad affrontare la realtà? Vincitore di tre Premi Ubu come miglior attore protagonista e non protagonista, candidato al David di Donatello come miglior attore non protagonista di Esterno Notte di Marco Bellocchio, Fausto Russo Alesi è sin dai primi anni 2000 uno degli attori di cinema e teatro più apprezzati. Nel cinema, oltre che con Bellocchio, ha lavorato con Silvio Soldini, Florestano Vancini, Mario Monicelli, Carlo Mazzacurati, Sergio Castellitto, Marco Tullio Giordana, Roberto Andò. In teatro ha collaborato con Luca Ronconi, Serena Sinigaglia, Peter Stein, Damiano Michieletto, Gabriele Vacis e altri. Fausto Russo Alesi è stato protagonista nel 2017 al Teatro Sociale di Ivan, spettacolo liberamente tratto dai Fratelli Karamazov di Dostoevskij, co-produzione della Fondazione Teatro Donizetti per la regia di Serena Sinigaglia.

Per la Stagione di Prosa arriva “L’Arte della Commedia” di Eduardo De Filippo. In scena Fausto Russo Alesi2025-03-03T14:24:24+01:00

Herbie Hancock | Bergamo Jazz Estate @Lazzaretto 2025

Iscriviti al Ticket Alert! Fondazione Teatro Donizetti e Bergamo Jazz annunciano il ritorno a Bergamo, dopo oltre 50 anni dal suo precedente concerto in città, di Herbie Hancock: il grande pianista americano sarà al Lazzaretto venerdì 18 luglio (ore 21.30), ospite di uno dei tre appuntamenti che Bergamo Jazz organizzerà la prossima estate insieme al Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo, nell’ambito della rassegna di spettacolo promossa dal Comune di Bergamo. «Siamo lieti e orgogliosi di poter dare una notizia così importante: il ritorno a Bergamo di un artista del calibro di Herbie Hancock dopo così tanti anni è un evento di assoluto rilievo», commenta Giorgio Berta, Presidente della Fondazione Teatro Donizetti, «Herbie Hancock è una star internazionale, oltreché un pianista eccezionale, e ci fa molto piacere avere al nostro fianco, in questa occasione speciale, gli amici del Festival Pianistico di Brescia e Bergamo nel segno del ricordo del suo fondatore Filippo Siebaneck». A breve verranno annunciati anche gli altri due concerti di Bergamo Jazz inseriti nel programma di Lazzaretto Estate 2025. I biglietti saranno disponibili presso la Biglietteria del Teatro Donizetti e online sul circuito VivaTicket a partire da martedì 25 marzo 2025 alle ore 16.00. Gli abbonati di Bergamo Jazz Festival 2025 e del Festival Pianistico 2025 potranno avvalersi del diritto di prelazione sulle prenotazioni durante il festival jazz di Bergamo, ossia dal 20 al 23 marzo 2025, sempre dalle 16.00 alle 20.00 presentandosi direttamente in Biglietteria. Nato a Chicago nel 1940, considerato uno dei massimi pianisti jazz presenti sulle scene dagli anni Sessanta in avanti, vincitore di ben 14 Grammy Awards, Herbie Hancock è protagonista di una brillante carriera che via via lo ha portato a confrontarsi con ambiti e generi diversi. Dalla fortunata collaborazione con Miles Davis e dalle storiche registrazioni da leader per la Blue Note (fra le quali Takin’ Off, Maiden Voyage e Speak Like a Child), la sua stella ha brillato anche a contatto con il funk, l’hip hop e la miglior canzone d’autore. Si ricordano, in proposito, la costituzione degli Head Hunters, seminale gruppo funk-jazz, l’album Future Shock del 1980, quello del successo planetario di “Rockit”, la collaborazione con Joni Mitchell. Herbie Hancock si esibì nel marzo del 1972 al Teatro Donizetti: al suo fianco c’erano, fra gli altri, il trombettista Eddie Henderson e il batterista Billy Hart, prossimi protagonisti di Bergamo Jazz 2025 il 22 marzo in qualità di componenti di The Cookers. Dal 2011 Herbie Hancock è patron dell’International Jazz Day dell’UNESCO, al quale Bergamo Jazz aderisce da diversi anni.

Herbie Hancock | Bergamo Jazz Estate @Lazzaretto 20252025-02-28T12:09:56+01:00

Altri Percorsi prosegue con “Amore” di Pippo Delbono, in scena giovedì 6 marzo al Teatro Donizetti

A distanza di tre anni dalla rappresentazione de La Gioia, torna al Teatro Donizetti Pippo Delbono, autore, attore e regista di fama internazionale, poeta del teatro di ricerca, per proporre Amore, in programma giovedì 6 marzo (ore 20.30) nell’ambito della Stagione di Altri Percorsi della Fondazione Teatro Donizetti. Lo spettacolo vedrà sul palcoscenico del principale teatro cittadino un nutrito gruppo di attori: Dolly Albertin, Margherita Clemente, Ilaria Distante, Mario Intruglio, Pedro Jóia, Nelson Lariccia, Gianni Parenti, Miguel Ramos, Pepe Robledo, Grazia Spinella, Selma Uamusse. Musiche originali di Pedro Jóia e altri autori. Amore nasce dall’incontro e dall’amicizia di Pippo Delbono con il produttore teatrale italiano, da anni attivo in Portogallo, Renzo Barsotti e dal loro desiderio di realizzare insieme uno spettacolo sul Portogallo. Da qui inizia la ricerca sull’“amore” come sentimento, stato dell’anima. Un vero e proprio ingranaggio nell’organismo umano, che seleziona, sposta, frantuma e ricompone tutto ciò che vediamo, che sentiamo, tutto ciò che desideriamo. Amore è un viaggio musicale e lirico attraverso una geografia esterna – oltre al Portogallo, l’Angola, Capo Verde – e una interna, quella delle corde dell’anima che vibrano al minimo colpo della vita. Le note sono quelle malinconiche del fado, che esplodono in slanci energici attraverso la voce dei suoi cantanti, spalancata a raggiungere ogni angolo della sala; il ritmo quello ora di una parata, ora di un tableau vivant, ora di una lenta processione; l’immagine è un quadro che muta nei colori, si scalda e si raffredda. E c’è, poi, la parola poetica, restituita dal registro caldo dell’artista ligure attraverso il suo consueto, ipnotico, salmodiare al microfono. Le parole sono quelle di Carlos Drummond de Andrade, Eugénio De Andrade, Daniel Damásio Ascensão Filipe, Sophia de Mello Breyner Andresen, Jacques Prévert, Rainer Maria Rilke e Florbela Espanca. «Questo spettacolo – racconta lo stesso Pippo Delbono – presenta una duplice visione dell’amore. Da una parte – e sono i testi a prendere voce – ci mettiamo, tutti, alla ricerca di quell’amore, cercando di sfuggire alla paura che ci assale. In questo viaggio si cerca di evitarlo, questo amore, anche se ne riconosciamo costantemente l’urgenza; io lo ricerco, ma anche lo voglio, ed è proprio questo che fa paura. Ma il cammino – fatto di musiche, voci, immagini – riesce poi, forse, a portarci verso una riconciliazione, un momento di pace in cui quell’amore possa manifestarsi al di là di ogni singola paura». A tenere insieme un montaggio emotivo mai del tutto pacificato è una grammatica scenica che alterna il pieno al vuoto, il canto alla musica, la voce viva al silenzio, alla ricerca di una rappresentazione onirica ed elegiaca della crudele risacca di distacco e ricongiungimento. Protagonista è l’assenza, è la distanza, è la nostalgia, una mappatura di emozioni che scava nell’animo dell’autore, dei suoi interpreti e dello stesso spettatore, chiamato a cercare sempre con gli occhi ciò che manca e che, inesorabilmente, tarda a manifestarsi. Amore è ancora una volta il tentativo di portare dentro al teatro la vita. Nominando questa parola, invocandola in

Altri Percorsi prosegue con “Amore” di Pippo Delbono, in scena giovedì 6 marzo al Teatro Donizetti2025-02-24T14:21:56+01:00

Loris Zanatta con il suo “Fidel Castro: l’ultimo re cattolico” chiude l’edizione 2025 di Lezioni di Storia

Gesù, Cleopatra, Giovanna D’Arco, Robespierre e ora Fidel Castro: sabato 1° marzo al Teatro Donizetti (ore 11.00), l’ultimo de I Ribelli al centro della seconda edizione di “Lezioni di Storia”, iniziativa ideata da Editori Laterza e realizzata in coproduzione con la Fondazione Teatro Donizetti e con il sostegno di Cassa Lombarda, sarà infatti proprio il líder máximo di Cuba. Il compito di tracciarne un ritratto da una prospettiva inusuale spetterà a Loris Zanatta: Fidel Castro, agli occhi del docente dell’Università di Bologna, appare come “l’ultimo re cattolico”, che appunto come i re cattolici fu artefice di una fusione tra politica e religione, arrivando a concepire una religione ‘politica’. Secondo Loris Zanatta, Fidel Castro non creò una comunità politica ma una comunità di fede, inclusiva verso i fedeli, spietata con gli eretici. E i suoi nemici sono stati gli stessi della Spagna cattolica: la civiltà protestante e l’Illuminismo, ribattezzati ‘capitalismo’ e ‘liberalismo’. Anche l’ultimo appuntamento di “Lezioni di Storia”, che sta ottenendo un notevole successo con una media di oltre 900 presenze nelle prime quattro “lezioni”, sarà introdotto dal giornalista Max Pavan, responsabile dell’informazione di Bergamo TV. Al termine dell’incontro, l’autore si fermerà con il pubblico per il firmacopie presso il Ridotto Gavazzeni del Donizetti. Loris Zanatta insegna Storia e Istituzioni dell’America Latina all’Università di Bologna. È editorialista dei quotidiani di Buenos Aires «La Nación» e «Clarín» e membro della Accademia della Storia della Repubblica Argentina. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni di carattere storico, tra cui: Eva Perón. Una biografia politica (Rubbettino, 2009); Storia dell’America Latina contemporanea (Laterza, 2010); Il populismo (Carocci, 2013); La Nazione cattolica. Chiesa e dittatura nell’Argentina di Bergoglio (Laterza, 2014, edito anche in Argentina), Fidel Castro. L’ultimo «re cattolico» (Salerno, 2019) e Il populismo gesuita. Perón, Fidel, Bergoglio (Laterza, 2020).

Loris Zanatta con il suo “Fidel Castro: l’ultimo re cattolico” chiude l’edizione 2025 di Lezioni di Storia2025-02-24T14:13:01+01:00

Bottega Donizetti 2025: pubblicato l’elenco degli ammessi alle audizioni in presenza

È stato pubblicato l’elenco degli ammessi alle audizioni in presenza della edizione 2025 della Bottega Donizetti, il laboratorio di perfezionamento per cantanti lirici che ogni anno la Fondazione Teatro Donizetti attiva per le giovani voci dei cantanti lirici. Quest’anno sono arrivate oltre 150 candidature da 31 paesi differenti e la commissione ha ammesso alle selezioni in presenza, che si terranno lunedì 31 marzo e martedì 1° aprile 2025, 31 cantanti. Fra loro saranno scelti 6 partecipanti (2 soprani, 1 mezzosoprano, 1 tenore, 1 baritono, 1 basso/basso-baritono/baritono) che prenderanno parte alle produzione del festival Donizetti Opera 2025. Il laboratorio di perfezionamento dedicato al repertorio donizettiano, a cura di Giulio Zappa, nell’edizione 2025 vedrà fra i docenti Riccardo Frizza, Alessandro Corbelli e Cristiano Sandri. Candidati ammessi

Bottega Donizetti 2025: pubblicato l’elenco degli ammessi alle audizioni in presenza2025-02-20T15:59:58+01:00

La Stagione di Prosa prosegue con “Ciarlatani” di Pablo Remón: in scena Silvio Orlando

Silvio Orlando torna al Teatro Donizetti, dopo il grande successo del 2022 con La vita davanti a sé: il popolare attore napoletano, tra i più rappresentativi del cinema e del teatro italiano di oggi, porterà a Bergamo l’ultimo spettacolo prodotto dalla sua compagnia, Ciarlatani, scritto e diretto dallo spagnolo Pablo Remón, in cartellone da sabato 22 febbraio a domenica 2 marzo nell’ambito della Stagione di Prosa e Altri Percorsi della Fondazione Teatro Donizetti. Sul palcoscenico del principale teatro cittadino Silvio Orlando sarà affiancato da Francesca Botti, Francesco Brandi e da Blu Yoshimi. Giovedì 27 febbraio presso la Sala della Musica “M. Tremaglia” del Teatro Donizetti (ore 18) è previsto un incontro sullo spettacolo con Silvio Orlando e la compagnia. Coordina Maria Grazia Panigada, Direttrice Artistica della Stagione di Prosa e Altri Percorsi. Ingresso libero su prenotazione registrandosi al link Eventbrite pubblicato sul sito del Teatro Donizetti. «Ciarlatani racconta la storia di due personaggi legati al mondo del cinema e del teatro. Anna Velasco è un’attrice la cui carriera è in fase di stallo. Dopo aver recitato in piccole produzioni di opere classiche, ora lavora come insegnante di pilates e nei fine settimana fa teatro per bambini. Tra soap opera televisive e spettacoli alternativi, Anna è alla ricerca del grande personaggio che la farà finalmente trionfare. Diego Fontana è un regista di successo di film commerciali che si sta imbarcando in una grande produzione: una serie da girare in tutto il mondo, con star internazionali. Un incidente lo porterà ad affrontare una crisi personale e a ripensare la sua carriera. Questi due personaggi sono collegati dalla figura del padre di Anna, Eusebio Velasco, regista di culto degli anni ’80, scomparso e isolato dal mondo», scrive Pablo Remón nelle note di regia. «Ciarlatani sono anche diverse opere in una: ognuno di questi racconti ha uno stile, un tono e una forma particolari. Il racconto di Anna ha uno stile eminentemente cinematografico, con un narratore che ci guida, e in cui sogno e realtà si confondono. La storia di Diego è un’opera teatrale più classica, rappresentata in spazi più realistici. E infine c’è, a mo’ di pausa o parentesi, un autofiction in cui l’autore dell’opera a cui stiamo assistendo si difende dalle accuse di plagio. Queste storie sono raccontate in parallelo, si alimentano a vicenda, sono specchi degli stessi temi. L’insieme è costruito con capitoli in parte indipendenti, che formano una struttura più vicina al romanzo che al teatro. L’intenzione è che Ciarlatani sia una narrazione eminentemente teatrale, ma con un’aspirazione romanzesca e cinematografica». «Infine, Ciarlatani è una commedia in cui solo quattro attori viaggiano attraverso decine di personaggi, spazi e tempi. Una satira sul mondo del teatro e dell’audiovisivo, ma anche una riflessione sul successo, sul fallimento e sui ruoli che ricopriamo, dentro e fuori la finzione», conclude il regista madrileno.

La Stagione di Prosa prosegue con “Ciarlatani” di Pablo Remón: in scena Silvio Orlando2025-02-17T14:56:26+01:00

La Stagione di Altri Percorsi prosegue con “Lo Specchio della Regina”, giovedì 20 febbraio al Teatro Sociale

Dopo Otello Circus, presentato con successo nel 2023, la compagnia Teatro La Ribalta torna a Bergamo con Lo Specchio della Regina, spettacolo inserito nella Stagione di Altri Percorsi della Fondazione Teatro Donizetti e in programma giovedì 20 febbraio al Teatro Sociale (ore 20.30). Scritto e diretto da Antonio Viganò, Lo Specchio della Regina riprende in modo originale la fiaba di Biancaneve, offrendo una riflessione sulla bellezza che è contenuta nella diversità di ciascuno. In scena tre attori: Jason Mattia De Majo, Maria Magdolna Johannes e Rocco Ventura, già protagonisti di Otello Circus. Coreografie di Eleonora Chiocchini. Assistente alla drammaturgia e disegno sonoro Paola Guerra. Collaborazione alla creazione Paola Guerra e Paolo Grossi. Scene di Roberto Banci e Antonio Viganò. Light design Melissa Pircali. Produzione Teatro La Ribalta in coproduzione con Tanz Bozen Bolzano Danza Festival, con il sostegno di L’arboreto – Teatro Dimora, Centro di Residenza Emilia-Romagna e degli Istituti Culturali della Repubblica di San Marino. Durata 50 minuti senza intervallo. Ne Lo Specchio della Regina, la celebre fiaba di Biancaneve vede come protagonisti due improbabili personaggi: una Regina affaticata dal dover essere sempre “la più bella del Reame” e il suo Specchio che, stanco di dover ripetere sempre “quello che fanno gli altri”, cercherà una via di fuga. La Regina, orfana della sua immagine riflessa, dovrà dunque trovare un modo per riconquistare la fiducia dello Specchio. Il risultato è un appassionante racconto che smonta e rimonta una delle fiabe più famose di tutti i tempi. Le coreografie di Eleonora Chiocchini reinterpretano il testo teatrale di Antonio Viganò Bianca & Neve, già andato in scena e tradotto in varie lingue: lo Specchio e la Regina si animano in una danza di relazioni, sfumature giocose, a volte litigiose, a tratti misteriose, colorano il loro dialogo che si farà corpo. Sempre complici come può esserlo soltanto uno specchio e l’immagine che esso riflette. Scriveva Antonio Viganò nelle note di regia al momento del debutto de Lo Specchio della Regina: «Il Teatro la Ribalta-Kunst der Vielfalt nel 2023 compie 10 anni. Questo compleanno lo festeggiamo guardandoci indietro, per capire quanto abbiamo fatto e quali tracce e quali segni di questa avventura sono rimasti. Questo guardarci indietro ci serve per vedere avanti, per capire e poi disegnare un prossimo futuro. Il Festival Bolzano Danza, coproduttore dello spettacolo, ha avuto un ruolo importante in questa nostra breve ma intensa storia: il primo spettacolo, Il Minotauro, nasce con la complicità del Festival così come lo spettacolo Il suono della caduta, uno spettacolo firmato dalla coreografa Julie Anne Stanzak, storica danzatrice del Tanztheater Wuppertal di Pina Bausch. Ecco allora che questo nostro ritorno al Festival Bolzano Danza ha un sapore speciale. Lo spettacolo è destinato anche ad un pubblico dell’infanzia e dell’adolescenza perché abbiamo voglia di incontrare le nuove generazioni, il nostro futuro. Un pubblico, quello dei bambini, che conosce bene il linguaggio del corpo e incontrerà, grazie a questo spettacolo, degli interpreti, danzatori e attori di-versi, che riveleranno loro che essere definiti “diversi” non è qualcosa in

La Stagione di Altri Percorsi prosegue con “Lo Specchio della Regina”, giovedì 20 febbraio al Teatro Sociale2025-02-11T11:01:37+01:00

LEZIONI DI STORIA 2025 prosegue con “Robespierre: al cuore della Rivoluzione” con Luigi Mascilli Migliorini

Sull’onda del successo di pubblico dei primi tre incontri, che hanno registrato oltre 900 presenze ciascuno, prosegue sabato 15 febbraio al Teatro Donizetti (ore 11) la seconda edizione di “Lezioni di Storia”, iniziativa ideata da Editori Laterza e realizzata in coproduzione con la Fondazione Teatro Donizetti e con il sostegno di Cassa Lombarda. Dopo Gesù, Cleopatra e Giovanna D’Arco, il prossimo “ribelle” sarà Robespierre, la cui figura sarà analizzata da Luigi Mascilli Migliorini, docente di Storia Moderna. La lezione verrà introdotta dal giornalista Max Pavan, responsabile dell’informazione di Bergamo TV. Da beneducato avvocato di una cittadina di provincia a simbolo della Rivoluzione francese, delle sue illusioni, dei suoi orrori: la controversa personalità di Robespierre, tuttora ricca di fascino e oggetto di studio e dibattito, rispecchia il disagio di un animo borghese manifestato in una “incorruttibilità” poi incarnatasi nei sacri principi di una Rivoluzione, suo malgrado, inevitabilmente destinata a corrompersi. Membro dell’Accademia dei Lincei, già presidente della SISEM e professore di Storia moderna presso l’Università L’Orientale, Luigi Mascilli Migliorini è uno dei maggiori studiosi dell’età napoleonica e della Restaurazione in Europa, a cui ha dedicato due importanti biografie: Napoleone (Salerno Editrice 2002, nuova edizione 2015) e Metternich (Salerno Editrice 2014). È Commandeur de l’Ordre des Palmes Académiques, Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres della Repubblica francese e professore invitato presso l’École Normale Supérieure a Parigi e l’Università Cattolica di Santiago del Cile. Fa parte del Comitato scientifico della Correspondance di Napoleone presso l’editore Fayard. Per Laterza ha pubblicato, tra l’altro, L’età moderna. Una storia globale (2022). Le “Lezioni di Storia” si concluderanno sabato 1° marzo con il professore Loris Zanatta, che presenterà la figura di Fidel Castro e la sua rivoluzionaria “religione politica” (1° marzo). Al termine degli incontri, gli autori si fermeranno con il pubblico per il firmacopie presso il Ridotto Gavazzeni del Teatro.

LEZIONI DI STORIA 2025 prosegue con “Robespierre: al cuore della Rivoluzione” con Luigi Mascilli Migliorini2025-02-11T10:55:28+01:00

BERGAMO JAZZ 2025: Variazione nel programma della serata del 21 marzo al Teatro Donizetti

Myra Melford, Dayna Stephens, Nick Dunston, Allison Miller sostituiscono il duo Dave Holland/Lionel Loueke A seguito dell’improvvisa cancellazione del tour europeo del duo Dave Holland/Lionel Loueke, a causa di problemi di salute occorsi al contrabbassista inglese, la serata di Bergamo Jazz di venerdì 21 marzo al Teatro Donizetti sarà aperta dal Lux Quartet, formazione diretta dalla pianista Myra Melford e dalla batterista Allison Miller e completata dal sassofonista Dayna Stephens e dal contrabbassista Nick Dunston, tutti musicisti di primo piano del panorama jazzistico internazionale. Rimangono confermati il progetto dedicato a Wayne Shorter - con Danilo Pérez, John Patitucci, Brian Blade e Ravi Coltrane - previsto per la stessa sera, e tutto il resto del programma del Festival. Solo per i possessori di biglietto d’ingresso alla singola serata di venerdì 21 marzo al Teatro Donizetti, sarà possibile, qualora lo desiderassero, chiedere il rimborso del costo del biglietto rivolgendosi alla Biglietteria del Teatro Donizetti entro e non oltre il 25 febbraio, scrivendo una email a biglietteria@fondazioneteatrodonizetti.org. Tale modalità è valida anche per chi avesse acquistato il biglietto online sul circuito VivaTicket. Costituitosi di recente attorno a due delle principali figure del jazz declinato al femminile, la pianista Myra Melford, già ospite di Bergamo Jazz nel 2014 con un’altra formazione, e la batterista Allison Miller, il Lux Quartet è assurto immediatamente alle cronache musicali con la pubblicazione nell’agosto 2024 dell’album Tomorrowland, al quale la rivista americana Down Beat ha attribuito ben quattro stelle. Il nome del gruppo è ispirato alla luce in tutte le sue manifestazioni, dalla vitalità dei raggi del sole alla bioluminescenza delle creature negli oceani più profondi, simboleggiando tutte le altezze e le profondità che il quartetto intende esplorare musicalmente. Myra Melford è sin dalla fine degli anni Ottanta una delle stelle più brillanti del firmamento pianistico jazz. Tra le sue principali esperienze collaborative si ricordano quelle con Henry Threadgill, Butch Morris e Dave Douglas. A fine anni Novata ha costituito insieme al violinista Leroy Jenkins e al sassofonista dell’Art Ensemble of Chicago Joseph Jarman il trio Equal Interest. Nelle vesti di leader ha registrato numerosi album che ne attestano anche lo spessore compositivo e la varietà di ambiti espressivi frequentati, dal piano solo al quintetto. Da diversi anni Myra Melford ha avviato un fecondo sodalizio artistico con la batterista Allison Miller, nota pe la sua militanza nel pluridecorato quintetto all women Artemis, nonché per numerose collaborazioni anche in ambito cantautorale (Ani DiFranco, Natalie Merchant, Brandi Carlile). Dayna Stephens è uno dei principali sassofonisti emersi negli ultimi decenni. Oltre ad aver registrato diversi dischi a proprio nome, ha suonato con Kenny Barron, Ambrose Akinmusire, Julian Lage, Gerald Clayton e molti altri. Anche il bassista Nick Dunston vanta un curriculum di tutto rispetto: Marc Ribot, Vijay Iyer, Mary Halvorson, Tyshawn Sorey, Craig Taborn e Dave Douglas sono solo alcuni dei colleghi ai quali si è affiancato sino ad ora.

BERGAMO JAZZ 2025: Variazione nel programma della serata del 21 marzo al Teatro Donizetti2025-02-07T13:20:59+01:00

Grandissimo successo per Alessandro Haber e “La Coscienza di Zeno”: 9.265 spettatori

9.265 spettatori complessivi, una media di oltre 1.000 presenze a replica: La coscienza di Zeno, secondo titolo della Stagione di Prosa della Fondazione Teatro Donizetti andato in scena nel principale teatro cittadino da sabato 25 gennaio a domenica scorsa, ha ottenuto un grandissimo successo. «Sono stati giorni fantastici: grazie Bergamo e un saluto alla Sindaca che oggi è con noi!»: così Alessandro Haber, protagonista principale dello spettacolo, si è congedato al termine dell’ultima delle nove repliche, una delle quali è stata applaudita da oltre 1.000 studenti. A sipario calato, nei camerini, è poi avvenuto il cordiale incontro con Elena Carnevali, che a sua volta ha ringraziato il grande attore per la bellissima prova di tutta la compagnia. «È il secondo anno che rappresentiamo questo spettacolo. Ci sono città in cui il pubblico è più avvezzo ad andare a teatro e dove registriamo reazioni più sottili, che colgono certe sfumature. Tra queste c’è sicuramente Bergamo: il Teatro Donizetti è uno dei teatri che più amo e che più ho frequentato nel mio lungo percorso», ha raccontato a caldo Alessandro Haber, «Qui si capisce che il pubblico viene a teatro con piacere, con la voglia di abbracciarti, di accoglierti. Certo, dipende molto dallo spettacolo: è come fare all’amore, quando si trova quel quid particolare. E a Bergamo credo siamo riusciti a toccare il pubblico, anche grazie alla regia di Paolo Valerio che io trovo bellissima e alla bravura di tutta compagnia, costituita da un gruppo di attori all’altezza. Con Bergamo ho un rapporto speciale, forse anche per via del fatto che la mia prima storia d’amore fu con una ragazza della vostra città. Al di là di questo, anche questa volta mi sono trovato particolarmente bene». Al suo debutto al Donizetti era invece Francesco Godina, che nello spettacolo interpreta Zeno da giovane: «Di queste impegnative repliche mi porto a casa prima di tutto la bellezza del Teatro Donizetti, di cui avevo sentito parlare ma che non avevo avuto ancora la fortuna di frequentare. Siamo quasi alla fine della tournée, ci mancano una quindicina di rappresentazioni per arrivare alle 100 previste: a Bergamo. la replica alla quale hanno assistito gli studenti è stata una delle migliori. I giovani magari ridono in momenti diversi da quelli del pubblico, diciamo, tradizionale. Questo vuol dire che forse sono più sensibili a una comicità differente che li cattura. La soddisfazione è proprio quando le risate arrivano sul testo di Svevo. Il che vuol dire che la nostra operazione è riuscita».  

Grandissimo successo per Alessandro Haber e “La Coscienza di Zeno”: 9.265 spettatori2025-02-03T14:21:26+01:00
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