Sounds of Joy: è il titolo che Joe Lovano ha voluto imprimere all’edizione 2025 di Bergamo Jazz Festival, la seconda con la Direzione Artistica del celebre sassofonista statunitense. Organizzato da Fondazione Teatro Donizetti, con il sostegno di Comune di Bergamo, MIC-Ministero della Cultura e di sponsor privati, il Festival si terrà dal 20 al 23 marzo, con concerti al Teatro Donizetti e al Teatro Sociale affiancati da numerosi eventi sparsi per la Città, che per la 46esima volta si animerà dei mille suoni di una musica che a Bergamo ha messo da tempo salde e profonde radici.
«Sounds of Joy significa la celebrazione di una comunità musicale nata in mezzo alla gente per la gente. La festa del jazz dalle sue origini sino ad oggi. La danza della vita, dell’amore e dello spirito ci unisce come un tutt’uno», specifica Joe Lovano, «L’idea dell’improvvisazione jazzistica ha preso molte strade nel corso degli anni ed è una bellissima forma d’arte con molte direzioni e influenze. Questa idea ha ispirato i musicisti più innovativi e influenti del mondo della musica su scala globale: i suoni multigenerazionali e multiculturali che animano la gioia nel sentire la musica arriveranno a noi attraverso la passione e l’espressività di tutti gli artisti che abbiamo invitato per la 46ª edizione del festival jazz di Bergamo».
Immancabilmente fedele alla naturale visione internazionale del Festival, l’edizione 2025 di Bergamo Jazz sarà quindi ancora una volta una finestra spalancata sulla composita scena di un universo espressivo che continua a mostrare segni di vitalità nel suo essere ideale punto di incontro tra musiche e culture diverse.
Mentre sono in via di definizione numerose iniziative realizzate in collaborazione con altrettante realtà del territorio, inclusi gli incontri con le scuole e la sezione “Scintille di Jazz” dedicata ai nuovi talenti, il cartellone dei concerti al Teatro Donizetti e al Teatro Sociale è già ultimato nei dettagli, così da poter dare avvio alla campagna abbonamenti e alla vendita dei biglietti. I vecchi abbonati potranno infatti procedere al rinnovo dal 3 al 21 dicembre 2024 (cambio posto dall’8 al 10 gennaio 2025), con diritto di prelazione per i concerti al Sociale. I nuovi abbonamenti saranno quindi disponibili dal 14 gennaio 2025, con possibilità di acquisto anche dei biglietti del Sociale, mentre i biglietti per le singole serate al Donizetti saranno in vendita dal 28 gennaio.
Jazz al Donizetti
Venerdì 21 marzo, la prima delle tre serate in abbonamento al Teatro Donizetti, con inizio alle ore 20.30, amatissime sia dai bergamaschi sia da chi proviene da ogni parte d’Italia e da oltre confine, sarà aperta dal duo formato da un fuoriclasse del contrabbasso come Dave Holland e da Lionel Loueke, uno dei chitarristi più innovativi apparsi sulle scene del jazz negli ultimi decenni. Una coppia artistica di spessore che fungerà da “apripista” al concerto della Wayne Shorter Legacy, ovvero il pianista Danilo Pérez, il contrabbassista John Patitucci e il batterista Brian Blade, che per quasi 25 anni hanno condiviso con il grande sassofonista e compositore scomparso nel marzo 2023 una cruciale esperienza collaborativa. Special guest del gruppo sarà il sassofonista Ravi Coltrane, musicista che ha saputo personalizzare sia gli influssi musicali paterni che quelli shorteriani, senza tuttavia ricalcarne pedissequamente i modelli.
Anche la serata di sabato 22 vedrà di scena un autentico supergruppo: The Cookers. Della band, che ben rappresenta una fetta consistente di quello che viene comunemente inteso come mainstream jazz, fanno parte sette veterani di infinite battaglie a suon di jazz a tutto tondo, con profonde radici nel passato ma ben calate nel presente: i trombettisti Eddie Henderson e David Weiss, i sassofonisti Azar Lawrence e Donald Harrison, il pianista George Cables, il contrabbassista Cecil McBee e il batterista Billy Hart.
Il concerto dei The Cookers sarà preceduto da quello del più internazionale dei jazzisti italiani, Enrico Rava. Il trombettista e flicornista, già Direttore Artistico di Bergamo Jazz dal 2012 al 2015, sarà alla guida dei suoi “Fearless Five”, formazione di recente costituzione che allinea il trombonista Matteo Paggi, il chitarrista Francesco Diodati, il contrabbassista Francesco Ponticelli e la batterista Evita Polidoro.
Domenica 23, l’ultima serata al Donizetti sarà scandita dalla prima apparizione sul palcoscenico del principale teatro cittadino del chitarrista Marc Ribot e dal ritorno dopo dieci anni di una delle più carismatiche voci femminili, Dianne Reeves.
Marc Ribot, tra i più immaginifici specialisti delle sei corde della scena musicale contemporanea, si esibirà a capo del suo nuovissimo quartetto “Hurry Red Telephone” – con Ava Mendoza alla chitarra, Sebastian Steinberg al contrabbasso e Chad Taylor alla batteria – che promette sonorità fuori dagli schemi. La cantante di Detroit porrà quindi il sigillo finale a Bergamo Jazz 2025 insieme alla sua rodata band che schiera il pianista John Beasley, il chitarrista brasiliano Romero Lubambo, il contrabbassista Reuben Rogers e il batterista Terreon Gully.
Jazz al Sociale
Anche nel 2025 saranno due gli appuntamenti al Teatro Sociale di Città Alta, il primo dei quali, la sera di giovedì 20 marzo (sempre ore 20.30,) proporrà dapprima il trio “Tributes” del pianista Antonio Faraò, musicista di grande esperienza, apprezzatissimo anche all’estero, che per questa sua prima partecipazione a Bergamo Jazz avrà al suo fianco il contrabbassista Ameen Saleem e il batterista Jeff Ballard, già partner di Chick Corea e Brad Melhdau e ben conosciuto dal pubblico del Festival.
A seguire, Lizz Wright, tra le più intense voci nere di oggi, che, grazie a una spiccata forza interpretativa, meglio riflettono l’humus culturale afro-americano muovendosi con naturalezza tra jazz, blues, gospel, canzone d’autore.
Domenica 23 (alle ore 17.00) Bergamo Jazz 2025 amplierà i propri orizzonti proponendo un formidabile trio che trae linfa vitale dalla commistione fra improvvisazione, experimental rock e altro ancora, oltre che dalla straordinaria padronanza strumentale dei suoi componenti. Stick Men, questo il nome del gruppo, vedrà in campo il bassista e massimo virtuoso dello Stick Tony Levin, uomo di fiducia di Peter Gabriel e di tanti altri, oltre che membro di varie edizioni dei King Crimson dal 1981 in avanti, il chitarrista tedesco Markus Reuter e il batterista Pat Mastelotto, che i più conoscono per averlo ascoltato nelle ultime edizioni degli stessi King Crimson.
Come già accennato, il programma Bergamo Jazz 2025 sarà completato da appuntamenti ospitati, anche la mattina e fino a tarda sera, in altri teatri, musei e locali portando i Sounds of Joy della musica jazz a contatto con il tessuto cittadino, contagiandolo con il suo spirito di avventura, con il suo messaggio universale di pace e di dialogo tra popoli diversi. Un messaggio attuale e necessario soprattutto in tempi difficili come quelli che stiamo vivendo.