BERGAMO FILM MEETING inaugura BERGAMO JAZZ

Bergamo Jazz, tanti concerti ma non solo. La marcia di avvicinamento al Festival, in programma dal 20 al 23 marzo, viene scandita da alcuni eventi di particolare significato che mettono a contatto la musica con altre arti, ad iniziare dal cinema. È infatti previsto anche quest’anno il tradizionale passaggio di testimone da Bergamo Film Meeting, che nella sua giornata conclusiva propone all’Auditorium di Piazza della Libertà due appuntamenti: la proiezione del film Il coltello nell’acqua di Roman Polanski (ore 14.15) e la sonorizzazione di Töchter (Due sorelle) di Ernst Lubitsch da parte del polistrumentista Danilo Gallo (ore 17.30).

Il coltello nell’acqua è il primo lungometraggio firmato da Roman Polanski, all’epoca non ancora trentenne, e uno dei più fortunati debutti registici della storia della cinematografia: venne presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove vinse il Premio Fipresci, e fu il primo film polacco a ricevere una candidatura agli Oscar come miglior film straniero (fu battuto da di Fellini). La colonna sonora reca la firma di Krzysztof Komeda, pianista e compositore polacco considerato uno dei più originali esponenti del jazz europeo degli anni Sessanta. Il suo sestetto, di cui faceva parte tra gli altri il trombettista Tomasz Stanko, rimane una delle più pregevoli e innovative formazioni di quel periodo. Komeda, scomparso nel 1969, scrisse anche le musiche di Ingenui perversi di Andrzej Wajda e di Good Bye, Till Tomorrow di Janusz Morgenstern, oltre che di Cul-de-sac, di Per favore, non mordermi sul collo! e di Rosemary’s Baby dello stesso Polanski.

Vagamente ispirato a La bisbetica domata di Shakespeare, Due sorelle è un film del 1920 riconducibile al filone commedia sentimentale ma con tratti surreali: Ernst Lubitsch, uno dei maestri del cinema tedesco, lo ambientò in un paesino imprecisato del Sud della Bavaria, raccontando la vicenda amorosa, contrassegnata da un turbine di equivoci, di un giovane e di due sorelle, l’una bellissima, l’altra inavvicinabile per la sua bruttezza.

Danilo Gallo è uno dei più versatili e quotati bassisti italiani, a suo agio in diversi contesti stilistici. Spazia infatti con naturalezza dal jazz al rock, dalla musica improvvisata a collaborazioni che vedono la musica interagire con altre discipline quali teatro, danza, poesia, cinema. È leader o co-leader di gruppi di portata internazionale come Dark Dry Tears, Gallo & The Roosters, Guano Padano, The Last Coat of Pink e del progetto Lacy In The Sky with Diamonds (con Roberto Ottaviano e Ferdinando Faraò).

Mostra FILIPPO SIEBANECK: UN UOMO DI CULTURA PER BERGAMO

Mercoledì 19 marzo (ore 18; apertura al pubblico dalle 18.30) si inaugura poi al Donizetti Studio, di fronte alla biglietteria del teatro, la mostra Filippo Siebaneck: un uomo di cultura per Bergamo: attraverso l’esposizione di fotografie che lo ritraggono assieme a grandi artisti, di manifesti e documenti, la Fondazione Teatro Donizetti e Bergamo Jazz, insieme al Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo e all’Associazione Amici dell’Accademia Carrara, intendono ricordare, a 25 anni dalla scomparsa, Filippo Siebaneck, che per molti decenni è stato una straordinaria figura che ha segnato la vita culturale della città di Bergamo e non solo. Nello specifico Filippo Siebaneck ha collaborato alla realizzazione di numerose iniziative: Rassegna Internazionale del Jazz, Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo, numerose mostre d’arte, tra cui quella su Giovan Battista Moroni nel 1979, Tesori Miniati nel 1995 e il Bicentenario dell’Accademia Carrara nel 1996. Filippo Siebaneck si è distinto come persona che ha cercato in tutti i modi di creare e valorizzare un’immagine di Bergamo come città d’arte. In qualità di Presidente dell’Azienda Autonoma del Turismo, ma ancora prima di ricoprire tale incarico, Filippo Siebaneck è stato – insieme a un gruppo di appassionati di musica jazz, tra i quali il giornalista Paolo Arzano – uno dei motori della Rassegna Internazionale del Jazz, di cui Bergamo Jazz è l’erede naturale. Rimasta in vita dal 1969 al 1978 e poi per due altre edizioni nel 1982 e 1983, la Rassegna ha ospitato, al Teatro Donizetti e poi al Palazzetto dello Sport, nomi illustri quali Julian “Cannonball” Adderley, Dizzy Gillespie, Maynard Ferguson, Lionel Hampton, Keith Jarrett, Max Roach, Gerry Mulligan, Art Blakey, Charles Mingus, Herbie Hancock, Archie Shepp, Sam Rivers, Elvin Jones, Art Ensemble of Chicago, Chick Corea, Lee Konitz, Freddie Hubbard e moltissimi altri.

La mostra sarà visitabile anche da giovedì 20 a domenica 23 marzo dalle ore 18.30 fino alle ore 20.30.