Sabato 8 giugno, nel Ridotto “Gavazzeni” del Teatro Donizetti (ore 17), la terza edizione de Il Centro della Musica, rassegna musicale organizzata dalla Fondazione Teatro Donizetti in collaborazione con il Comune di Bergamo – Assessorato alle Politiche Sociali, prosegue nel solco della musica di Bach proposta dall’Ensemble Locatelli, collaudatissima formazione di musica barocca. Per l’occasione l’ensemble sarà costituito da: Pietro Battistoni, Gabriele Toscani, Emilie Chigioni, Rossella Borsoni ai violini, Nicola Sangaletti alla viola, Thomas Chigioni a violoncello e direzione, Carlo Sgarro al contrabbasso e Sobin Jo al clavicembalo. L’appuntamento prevede l’esecuzione del Concerto per violino e orchestra in mi maggiore BWV 1042 (violino solista: Pietro Battistoni), del Concerto per violino e orchestra in la minore BWV 1041 (violino solista: Gabriele Toscani), del Concerto per violino e orchestra in re minore BWV 1052R (violino solista: Emilie Chigioni) e della Sinfonia dalla cantata BWV 75.
Il legame che accomuna l’Ensemble Locatelli alla famiglia Bach vive un nuovo episodio: da numerosi anni infatti il gruppo dedica alla famiglia Bach almeno un concerto all’anno. Nel 2019 sono stati eseguiti concerti per clavicembalo, violoncello piccolo e violino, nel 2021 i concerti brandeburghesi, nel 2022 i concerti per violoncello di Carl Philipp Emmanuel e nel 2023 un programma di trascrizioni originali dal repertorio organistico. Ora tocca ai celeberrimi Concerti per violino e orchestra di Johann Sebastian Bach.
Quella legata alla produzione violinistica è una pagina molto fortunata nel corpus bachiano: vi trovano infatti spazio, oltre alle sonate e partite per violino solo, 6 sonate per clavicembalo e violino, tre sonate per violino e basso continuo, 2 concerti per violino originali, un concerto per due violini; senza contare le ricostruzioni di altri innumerevoli lavori dedicati a questo strumento.
Il concerto dell’Ensemble Locatelli vuole dunque proporre il meglio del barocco tedesco ed esplorare come la scrittura di Bach risalti tutte le potenzialità del violino, partendo dal modello del concerto italiano di vivaldiana memoria per adattarlo al suo linguaggio con forme più dilatate, scrittura densa e ricca di contrappunto.
A completamento del programma, verrà proposta una sinfonia da una cantata in cui alla fitta scrittura strumentale Bach contrappone il canto fermo di un corale, affidato in questa versione al violino invece che alla tromba.