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Michela Gerosa

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LEZIONI DI STORIA: La forza delle idee. Il 3 febbraio incontro con Piero Martin e “Galileo Galilei e la rivoluzione scientifica”

Iniziate con gli incontri con Alessandro Barbero e con Laura Pepe, riprendono dopo una settimana di pausa le Lezioni di Storia organizzate da Fondazione Teatro Donizetti in collaborazione con Editori Laterza e con il sostegno di Cassa Lombarda: sabato 3 febbraio al Teatro Donizetti (ore 11) sarà la volta di Piero Martin, docente di Fisica sperimentale all’Università di Padova, che affronterà il tema “Galileo Galilei e la rivoluzione scientifica”. L’incontro verrà introdotto da Max Pavan, responsabile dell’informazione di Bergamo TV. Biglietti 10 Euro, con riduzione per le scuole. “Sventurata la terra che ha bisogno di eroi”: quella che forse è la citazione più famosa della “Vita di Galileo” di Bertold Brecht può essere utilizzata per illustrare la portata della rivoluzione per il pensiero moderno operata dal suo artefice. Dopo Galileo la scienza non ha più bisogno di eroi, di depositari del sapere venerati e indiscutibili: grazie al "metodo" di colui che è considerate il padre della scienza moderna diventa infatti di tutti, cade il principio di autorità e prevale la forza dei fatti e degli esperimenti. La conoscenza del mondo non è più appannaggio di pochi, ma, anche grazie a un linguaggio condiviso, disponibile per tutti coloro che vogliano impegnarsi nella ricerca e accettino un confronto senza confini. Piero Martin è professore ordinario di Fisica sperimentale all’Università di Padova ed è esperto di fusione termonucleare. Fellow dell’American Physical Society, è Chief Physicist di DTT, il nuovo grande esperimento europeo in costruzione a Frascati. È stato responsabile scientifico di grandi progetti di ricerca internazionali, come RFX a Padova e la Task force europea “Eurofusion Medium Size Tokamak”. Attivo nella divulgazione, scrive per La Stampa e Lavoce.info. Ha pubblicato L’era dell’atomo (con A. Viola, Il Mulino 2014), Zerologia (con C. Bartocci e A. Tagliapietra, Il Mulino 2016) e Trash. Tutto quello che dovreste sapere sui rifiuti (con A. Viola, Codice edizioni 2018), è risultato tra i cinque finalisti al Premio Galileo 2018 e vincitore al Premio nazionale di divulgazione scientifica). Le 7 misure del mondo, pubblicato per Laterza, è stato finalista al Premio Galileo 2022 ed è tradotto in numerose lingue. Sempre per Laterza è di questi giorni l’uscita di Storie di errori memorabili, un viaggio sorprendente tra incidenti di percorso della scienza, alla scoperta di storie affascinanti di chimica, biologia, medicina e soprattutto di fisica, dal punto di vista di chi sbaglia. Le Lezioni di Storia al Donizetti proseguiranno il 10 febbraio con Alessandro Vanoli, storico, scrittore e divulgatore che si interrogherà sull’idea di Occidente e sul senso che ancora oggi ha la figura di Cristoforo Colombo, per concludersi il 24 febbraio con lo storico dell’arte Costantino D'Orazio che delineerà un ritratto di Andy Warhol e del suo apporto alla cultura pop.

LEZIONI DI STORIA: La forza delle idee. Il 3 febbraio incontro con Piero Martin e “Galileo Galilei e la rivoluzione scientifica”2024-02-13T14:14:34+01:00

“Italia Brasile 3 a 2. Il ritorno” di e con Davide Enia in scena al Teatro Donizetti mercoledì 31 gennaio

Mercoledì 31 gennaio è in programma al Teatro Donizetti (ore 20.30), quale primo appuntamento della sezione Storia, Teatro e Società della Stagione di Prosa 2023/2024 della Fondazione Teatro Donizetti, lo spettacolo Italia Brasile 3 a 2. Il ritorno, scritto e interpretato da Davide Enia, drammaturgo, attore e regista più volte vincitore del Premio Ubu, considerato uno dei massimi esponenti del teatro di narrazione. Lo spettacolo, andato in scena per la prima volta nel 2002 al Festival dei Due Mondi di Spoleto e diventato subito un successo teatrale, arriva a Bergamo nel suo nuovo allestimento ideato nel 2022 in occasione di un doppio anniversario: il ventennale del suo debutto e il quarantennale della partita di calcio, rievocata nello stesso spettacolo, allo Stadio Sarrià di Bar­cellona, che oggi non esiste più. Le musiche eseguite in scena sono di Giulio Barocchieri e Fabio Finocchio. Luci di Paolo Casati. Suoni di Paolo Cillerai. Produzione Teatro Metastasio di Prato e Fondazione Sipario Toscana in collaborazione con Fondazione Armunia Castello Pasquini Castiglioncello - Festival Inequilibrio. Durata: 90 minuti. Prezzi biglietti: posto unico 19 Euro, ridotto 15 Euro. La nuova messa in scena di Ita­lia Brasile 3 a 2 ha rivisitato il testo originale con nuova regia, nuove luci e nuove mu­siche. Il mondo è cambiato, diverse sono le urgenze, i vuoti urlano più dei pieni. I tempi sono cupi, si profila un conflitto sociale du­rissimo, il Covid e l'esperienza del lockdown hanno segnato uno spartiacque che rimette in discussione lo stesso dispositivo teatrale, la sua urgenza, il suo fine. Italia Brasile 3 a 2 opera su un doppio bina­rio. Il primo è quello della coscienza colletti­va, tramite il ricordo di quell'evento specifico, la partita del mondiale del 1982, che segna un atto identitario e comunitario. Il secondo binario è quello della coscienza intima, ov­vero l'operazione privata di scomposizione e ricomposizione dei temi e dei sentimenti affrontati, rapportandoli al proprio vissuto personale. La partita epica della nazionale contro il Bra­sile diventa uno strumento liberatorio, il suo ricordo è intriso di gioia e questo restituisce al dispositivo teatrale il suo ruolo di costi­tuente della coscienza comunitaria. E poi c'è qualcosa che appartiene a una dimen­sione più profonda e misteriosa, legata a doppio filo con l'essenza del teatro stesso: il rapporto tra i vivi e morti. La presenza di chi non c'è più continua a vibrare da questa par­te della vita, si impone nella memoria, segna traiettorie nel futuro. A differenza di quando debuttò nel 2002, sono morti tanti protago­nisti di questo lavoro: è morto Paolo Rossi, è morto Enzo Bearzot, è morto Socrates, è morto Valdir Peres, è morto lo zio Beppe. Eppure, i loro occhi, le loro voci, le loro gesta continuano a ripresentarsi come presenze vive, scena dopo scena, parola dopo paro­la, gol dopo gol, schiudendo le porte dell'i­nesprimibile, invitando ad abbandonarci al mistero, permettendoci di scorgere ciò che brilla nel buio e non fa male. Italia Brasile 3 a 2 è un vero e proprio «caso» teatrale. Monologo da sempre in tournée, portato in giro

“Italia Brasile 3 a 2. Il ritorno” di e con Davide Enia in scena al Teatro Donizetti mercoledì 31 gennaio2024-02-13T13:40:40+01:00

Grande successo al Teatro Donizetti per “Boomers” di Marco Paolini con oltre 7.600 presenze

«Visto che è l’ultima volta facciamo una foto tutti insieme»: domenica pomeriggio, all’invito al selfie collettivo di Marco Paolini il pubblico ha risposto prontamente alzando le braccia verso il soffitto del teatro che ha visto trionfare l’attore e regista di Belluno con il suo Boomers, applaudito da 7.653 spettatori nell’arco di sette repliche, con una media di quasi 1.100 presenze a rappresentazione. Un successo condiviso da Paolini con Patrizia Laquidara, che nel finale è scesa in platea per intonare “Figli delle stelle” coinvolgendo tutti, e con i tre musicisti - Luca Chiari, Stefano Dallaporta e Lorenzo Manfredini - in scena con loro. Affollato, con tanti giovani seduti anche per terra intorno al tavolo, è stato anche l’incontro di giovedì scorso alla Sala Riccardi, coordinato da Maria Grazia Panigada, Direttrice Artistica della Stagione di Prosa e Altri Percorsi della Fondazione Teatro Donizetti. «Il Donizetti è un teatro che ha una crescita esponenziale dei suoi abbonati che chiedono turni di abbonamento in più. E ciò vuol dire che c’è, di fondo, una politica sul territorio fatta bene di cui beneficiamo tutti, anche noi attori», commenta a caldo Marco Paolini, «Il piacere di lavorare per una settimana al Donizetti non è dato solo dal fatto di rappresentare lo spettacolo ma dalla percezione di comunità che c’è intorno al teatro». «Per me ogni rappresentazione è diversa dall’altra, perché ogni volta si rinnova una sfida. Può capitare che una sera la reazione non arrivi subito, e allora il vecchio capo comico che è in te si protende verso il pubblico per cogliere le sfumature, i segnali», aggiunge Paolini, «Ma si deve evitare di esercitare il controllo, bisogna lasciarsi andare e aspettare che scatti il feeling. E quando alla fine di ogni replica, come è avvenuto qui a Bergamo, senti il calore del pubblico, vuol dire che quello che hai raccontato è arrivato ed è servito».

Grande successo al Teatro Donizetti per “Boomers” di Marco Paolini con oltre 7.600 presenze2024-01-22T13:33:17+01:00

Madama Butterfly di Giacomo Puccini: venerdì 26 e domenica 28 gennaio 2024 al Teatro Donizetti

La sezione Opera&Concerti della Stagione dei Teatri 2023/2024 della Fondazione Teatro Donizetti si conclude nel segno di una delle opere più amate dal grande pubblico: Madama Butterfly. Il capolavoro di Giacomo Puccini, di cui ricorre quest’anno il centenario dalla morte, va in scena al Teatro Donizetti venerdì 26 (ore 20) e domenica 28 gennaio (ore 15.30) nel nuovo allestimento prodotto da I Teatri di OperaLombardia. Regia di Rodula Gaitanou. Scene e costumi di Takis. Luci di Fiammetta Baldisseri. Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano e Coro di OperaLombardia. Maestro del Coro Diego Maccagnola. Maestro concertatore e Direttore Alessandro D’Agostini. Interpreti e personaggi: Yasko Sato (26 gennaio) e Federica Vitali (28 gennaio) nel ruolo di Cio-Cio-san, Riccardo Della Sciucca (F. B. Pinkerton), Asude Karayavuz (Suzuki), Devid Cecconi (Sharpless), Giuseppe Raimondo (Goro), Fulvio Valenti (Lo zio Bonzo), Alex Martini (Il Principe Yamadori), Maria Cristina Bellantuono (Kate Pinkerton), Masashi Tomosugi (Lo zio Yakusidé), Tong Liu (Il commissario imperiale), Mattia Rossi (L’ufficiale del registro), Daryna Shypulina (La zia), Tiziana Falco (La cugina), Serena Pulpito (La madre), Letizia Algaroti Buelli (Dolore). Durata: 180' compresi 2 intervalli. Prezzi biglietti: da 22 a 70 Euro, ridotti da 12 a 56 Euro. Mercoledì 24 gennaio alle ore 18, presso la Sala Musica “M. Tremaglia” del Teatro Donizetti è previsto un incontro celebrativo dell’anniversario della morte di Giacomo Puccini e dei 120 anni dalla nascita di Madama Butterfly. Relatori: Livio Aragona, musicologo della Fondazione Teatro Donizetti e docente del Conservatorio "G. Verdi" di Milano; Paolo Fabbri, direttore del Centro Studi Donizettiani della Fondazione Teatro Donizetti e professore emerito dell'Università di Ferrara; e Virgilio Bernardoni, ordinario di Musicologia presso l'Università di Bergamo e vice-presidente del Centro Studi Giacomo Puccini di Lucca, autore della fondamentale monografia Puccini (Milano, Il Saggiatore 2023). Ingresso gratuito con prenotazione consigliata su eventbrite. Rappresentata in prima nazionale la scorsa estate al Teatro Grande di Brescia, in cartellone poi a Cremona e a Como e, dopo Bergamo, a Pavia e Lucca, la Madama Butterfly allestita da OperaLombardia si riferisce a una versione dell’opera rivista dallo stesso Puccini che si differisce  sia da quella originariamente andata in scena alla Scala nel 1904, sia da quella che normalmente viene eseguita e che fa riferimento a versioni successive che il Maestro rimaneggiò in occasione di riprese tra il 1905 e il 1907. La regista greca Rodula Gaitanou specifica nelle sue note che «il personaggio di Cio Cio San diventa simbolo di una donna estremamente forte, che lotta contro tutti e tutto per quella che ritiene essere la propria realtà, che sostiene le proprie scelte con una forza indescrivibile e affronta il suo tragico destino con dignità e integrità. Invece di farsi vittima delle circostanze, si fa artefice delle proprie scelte e si attiene ai risultati delle sue credenze e convinzioni fino alla fine. La sua fine è una scelta personale, un'apoteosi di una vita incondizionata, incondizionatamente vissuta». Madama Butterfly è un'opera in tre atti (in origine due) di Giacomo Puccini, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, definita nello spartito

Madama Butterfly di Giacomo Puccini: venerdì 26 e domenica 28 gennaio 2024 al Teatro Donizetti2024-01-19T17:20:40+01:00

“Bubikopf. Tragedia comica per pupazzi” di Politheater sarà in scena giovedì 25 gennaio al Teatro Sociale per la rassegna Altri Percorsi

Si intitola Bubikopf, sottotitolo Tragedia comica per pupazzi, il terzo spettacolo della Stagione di Altri Percorsi della Fondazione Teatro Donizetti. A portarlo in scena sarà, giovedì 25 gennaio al Teatro Sociale (ore 20,30), Politheater, affermata compagnia attiva nel campo del teatro di figura. Lo spettacolo reca la firma di Silvia Fancelli, Damiano Augusto Zigrino, entrambi anche attori e ideatori di Politheater, e del regista di origine australiana Neville Tranter, fondatore dello Stuffet Puppet Theatre. Scenografia di Jimmy Davies e Luca Giovagnoli. Sound design Giacomo Calli. Musiche Emanuele Frusi. Disegno luci Giacomo Polverino. Costumi Manuela Capaccioni. Pupazzi e produzione di Politheater. Durata spettacolo 65 minuti senza intervallo. Biglietti intero: 19 Euro, ridotto 15 Euro. Bubikopf trae il nome dall’iconica acconciatura che portavano tutte le donne alla moda nel periodo storico in cui il cabaret tedesco ha raggiunto il suo apice. I suoi protagonisti cono Bubi e Hullo: Bubi canta per pochi spiccioli, nelle strade, ma il suo grande talento la porta diretta­mente dalla strada al palcoscenico, grazie ad Hullo. Lui è il capocomico di una compa­gnia di cabaret, che cerca di sopravvivere in tempi molto difficili: la vita dei suoi membri (Hedwig la diva, Suse la primadonna e Ri­chard il compositore), è minacciata dai "Cani Sciolti", un gruppo armato reazionario, in ra­pida e violenta ascesa. Affrontando pericoli e sacrifici, arrivano al debutto di un nuovo meraviglioso spettacolo, la loro ultima gran­de possibilità per il futuro: dimenticando la fame, i pericoli, le avversità. Si sentono vivi nei momenti gloriosi trascorsi sul palco. La loro vita è consacrata all'arte, ma ce la faranno? Bubikopf nasce dall’incontro tra i due artefici di Politheater e Neville Tran­ter. «L'incontro con questo grande artista di origine australiana, affermato e molto ap­prezzato da circa quarant’anni sulla sce­na internazionale del teatro di figura, ci ha condotti alla scelta della tecnica del pupazzo in gommapiuma, manipolato a vista. Dopo aver svolto una cospicua formazione con Neville Tranter, siamo stati da lui scelti come prima compagnia italiana con la quale colla­borare. Il percorso di lavoro che ha prodotto Bubikopf si è avviato nel marzo 2019: ormai concluso, siamo lieti di presenta­re al pubblico questa innovativa e sorpren­dente produzione, nella quale le molteplici possibilità comunicative e la poetica magia del teatro di figura trovano la loro massima espressione». Neville Tranter è maestro consacrato del te­atro di figura a livello mondiale. Alla fine degli anni Settanta ha lasciato l’Australia con il suo gruppo Stuffet Puppet Theatre per appro­dare in Olanda, dove ha approfondito il suo lavoro con pupazzi a dimensioni umane ma­nipolati dagli attori, in spettacoli di potente suggestione teatrale, e dove diventa punto di riferimento per gli artisti europei. La compagnia Politheater, nata a Città di Castello nel 2005 e composta da Damiano Augusto Zigrino e dalla moglie Silvia Fancelli, si occupa di teatro di figura, ambito sperimentale in cui la ricca formazione teatrale ed artistica dei componenti si esprime in maniera fortemente creativa ed originale, mediante strumenti vari: burattini, marionette, muppet, ombre. Le figure sono realizzate interamente a mano da Damiano

“Bubikopf. Tragedia comica per pupazzi” di Politheater sarà in scena giovedì 25 gennaio al Teatro Sociale per la rassegna Altri Percorsi2024-01-15T12:34:56+01:00

“Antigone e la giustizia”: il 20 gennaio incontro con Laura Pepe

Inaugurato con grandissimo successo da Alessandro Barbero, acclamato da un teatro sold out con 1.200 presenze, il ciclo di incontri dal titolo Lezioni di Storia, organizzato da Fondazione Teatro Donizetti in collaborazione con Editori Laterza e con il sostegno di Cassa Lombarda, vedrà salire sul palcoscenico del Teatro Donizetti, sabato 20 gennaio (ore 11.00), la docente di Diritto greco antico Laura Pepe. Tema dell’incontro, introdotto da Max Pavan, responsabile dell’informazione di Bergamo TV, sarà “Antigone e la giustizia”. Biglietti 10 Euro, con riduzione per le scuole. Antigone è il dramma di Sofocle in cui si illustra l’eterno conflitto tra autorità e potere. L’intervento di Laura Pepe prenderà spunto dalle parole della protagonista nell’esprimere il suo dissenso nei confronti di Creonte, re di Tebe: “Non credevo che il tuo decreto avesse tanta forza e che tu, un mortale, potessi violare le leggi non scritte e stabili degli dèi”. Antigone è quindi impressa nell’immaginario comune come una ragazza pura e pia che sfida il Male, accettando di morire in nome di una giustizia assoluta che va oltre la logica delle decisioni umane. Eppure presenta anche tratti ambigui, e la sua parabola tragica induce ancora oggi a riflettere su che cosa sia la giustizia. Laura Pepe partirà dunque dal passato per riflettere sul presente. Laura Pepe insegna Istituzioni di diritto romano e Diritto greco antico all’Università degli Studi di Milano. Oltre a libri e saggi accademici su diritto penale e diritto di famiglia nell’antichità, ha scritto diversi manuali di storia antica e grammatica latina per la scuola secondaria superiore. Ha pubblicato Atene a processo. Il diritto ateniese attraverso le orazioni giudiziarie (Zanichelli 2019) e ha curato per il Corriere della Sera la collana in 35 volumi “Vita degli antichi” (2020). Collabora come divulgatore scientifico con il canale televisivo Focus. Per Laterza è autrice di Gli eroi bevono vino. Il mondo antico in un bicchiere (2018), La voce delle Sirene. I Greci e l’arte della persuasione (2020), e di Storie meravigliose di giovani greci (2022). Le Lezioni di Storia al Donizetti proseguiranno quindi il 3 febbraio con il docente di Fisica Sperimentale Piero Martin, che avrà il compito di sottolineare l'importanza delle rivoluzionarie intuizioni scientifiche di Galileo Galilei, e il 10 febbraio con Alessandro Vanoli, storico, scrittore e divulgatore che si interrogherà sull’idea di Occidente e sul senso che ancora oggi ha la figura di Cristoforo Colombo. Chiuderà il ciclo, il 24 febbraio, lo storico dell’arte Costantino D'Orazio con un ritratto di Andy Warhol e una incursione nel mondo della cultura pop.

“Antigone e la giustizia”: il 20 gennaio incontro con Laura Pepe2024-01-15T11:48:15+01:00

BERGAMO JAZZ 2024

Da martedì 16 gennaio in vendita i nuovi abbonamenti per le tre serate al Teatro Donizetti e giovedì 18 presentazione del programma completo con diretta social È iniziato il contro alla rovescia per la 45esima edizione di Bergamo Jazz, la prima con la Direzione Artistica del musicista americano Joe Lovano: da martedì 16 gennaio sono in vendita i nuovi abbonamenti alle tre serate al Teatro Donizetti e i biglietti dei concerti al Teatro Sociale, mentre da mercoledì 24 gennaio sarà possibile acquistare i biglietti delle singole serate al Donizetti e i biglietti per tutti gli altri eventi. Già annunciato lo scorso ottobre, il programma delle serate al Donizetti, da sempre sede principale del Festival, prevede da venerdì 22 a domenica 24 marzo concerti di nomi di risonanza internazionale quali il chitarrista John Scofield, i sassofonisti Bobby Watson e Miguel Zenón, il batterista Don Moye, con un progetto speciale dedicato all’Art Ensemble of Chicago, il pianista Abdullah Ibrahim e un superquartetto comprendente il sassofonista Ernie Watts, il pianista Niels Lan Doky, il batterista Harvey Mason e il bassista Felix Pastorius. Quest’ultimo, figlio del leggendario Jaco e anch’egli musicista prodigioso, prenderà il posto del preannunciato Darryl Jones, che nel mese di marzo sarà impegnato nelle prove del nuovo tour statunitense dei Rolling Stones. Due gli appuntamenti al Teatro Sociale: la sera di giovedì 21 marzo con il trio del pianista Danilo Perez e con il quartetto del trombettista Fabrizio Bosso; domenica 24 alle ore 17 con la violoncellista e cantante cubana Ana Carla Maza. In via di ultimazione è la scaletta degli altri concerti fuori abbonamento, ospitati in vari luoghi della Città: giovedì 18 gennaio, presso la Sala Musica “Tremaglia” del Teatro Donizetti (ore 12), è prevista la presentazione al pubblico e alla stampa del programma completo, con diretta sui canali social di Bergamo Jazz.   PREZZI ABBONAMENTI E BIGLIETTI Abbonamenti alle 3 serate al Teatro Donizetti: da 32 a 80 Euro, ridotti da 26 a 64 Euro Biglietti concerti al Teatro Donizetti: da 15 a 38 Euro, ridotti da 12 a 30 Euro Concerto al Teatro Sociale del 21 marzo: biglietto intero 19 Euro, ridotto 15 Euro Concerto al Teatro Sociale del 24 marzo: biglietto intero 15 Euro, ridotto 12 Euro La riduzione per biglietti e abbonamenti al Teatro Donizetti è valida per i giovani under 30. La riduzione sui biglietti per i concerti fuori abbonamento è valida per giovani under 30 anni, abbonati concerti al Teatro Donizetti, soci LAB 80 e CDpM Europe. La riduzione sui biglietti per i concerti al Teatro Sociale è valida per giovani under 30 anni, abbonati concerti al Teatro Donizetti, soci LAB 80 e CDpM Europe.

BERGAMO JAZZ 20242024-01-12T14:20:09+01:00

“Boomers” di e con Marco Paolini dal 16 al 21 gennaio 2024 al Teatro Donizetti

Avviata con grande successo con le prime rappresentazioni nazionali di Iliade. Il gioco degli dèi, la Stagione di Prosa 2023/2024 della Fondazione Teatro Donizetti inaugura il nuovo anno con Boomers, spettacolo scritto e diretto da Marco Paolini in scena al Teatro Donizetti da martedì 16 a domenica 21 gennaio, con replica straordinaria sabato 20 gennaio alle ore 17 (spettacoli serali inizio ore 20.30, domenica 21 ore 15.30). In palcoscenico l’attore veneto sarà affiancato dalla cantante e attrice Patrizia Laquidara, che firma le canzoni originali, e da tre musicisti, Luca Chiari, Stefano Dallaporta, Lorenzo Manfredini. Musiche di scena originali di Alfonso Santimone. Disegno luci e progetto scenografico di Michele Mescalchin. Produzione di Michela Signori in coproduzione con Jolefilm e Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale. Durata dello spettacolo 110 minuti senza intervallo. Giovedì 18 gennaio alle ore 18.00, presso la Sala Riccardi del Teatro Donizetti, è previsto un incontro attorno allo spettacolo con la partecipazione di Marco Paolini e sella compagnia. Modera Maria Grazia Panigada, Direttrice Artistica della Stagione di Prosa e Altri Percorsi della Fondazione Teatro Donizetti. Boomers viene definito nelle note di presentazione una ballata teatral-cybernetica: un nuovo album di racconti dove la memoria collettiva di una generazione viene trasformata in scenari da videogioco in realtà virtuale. Nello spettacolo, ironicamente “vietato ai minori di 48 anni non accompagnati”, Nicola - alter ego/avatar di Marco Paolini - ritorna di nuovo giovane nel suo posto-rifugio, il famigerato bar della Jole, per poter rievocare e rivivere avventure, primi amori, faide politiche e un caleidoscopio di 50 anni della storia d’Italia mischiati alla rinfusa da un algoritmo ancora in fase sperimentale. Come fosse un moderno affresco in 8 bit di un mondo nuovo in costruzione, ci si trova a guardare la scena che si svolge sotto un pilone di un ponte autostradale, che passa da un’inaugurazione ad un’altra senza alcuna manutenzione. Sotto al ponte il centro del mondo, il bar della Jole, padrona dell’avvicendarsi di storie e relazioni tra Nicola, clienti abituali e lunatici matti della piazza. Regina lucente per quella fauna di umanità scalcagnata che nei tempi bui in cui vive trova, anche nella luce più fioca, una stella polare cui appoggiarsi, per alleviare la solitudine, almeno fino al giorno dopo. Boomers è anche la storia di un dialogo tra generazioni interrotto, un rapporto padri e figli sfilacciato che si tenta di riallacciare nella realtà ricostruita in un mondo virtuale. Un personale paradiso ideale composto da ricordi e accadimenti storici che nel loro innestarsi, senza ordine cronologico veritiero, creano un Frankenstein narrativo che vive grazie ai racconti-resoconti delle esperienze di gioco che Nicola compie in questo universo creato dal figlio, programmatore di realtà virtuale per una società di videogiochi internazionale. Le nuove tecnologie mettono in crisi la trasmissione dell’esperienza e la funzione maieutica della memoria. La memoria in Boomers diventa esperienza di “messa in gioco” e pone una sfida alla realtà del nostro tempo: vero e reale è ciò che si vive o ciò che si racconta? E noi siamo un

“Boomers” di e con Marco Paolini dal 16 al 21 gennaio 2024 al Teatro Donizetti2024-01-10T13:13:27+01:00

LEZIONI DI STORIA “La forza delle idee”: Incontro con Alessandro Barbero e “La battaglia di Legnano e l’idea di comunità”

Si intitola Lezioni di Storia ed è la nuova iniziativa della Fondazione Teatro Donizetti: un ciclo di incontri realizzato in collaborazione con Editori Laterza e con il sostegno di Cassa Lombarda, il cui sottotitolo La forza delle idee ne esplicita lo spirito e i contenuti. Protagonisti dei cinque appuntamenti, tutti in programma al Teatro Donizetti di sabato mattina alle ore 11.00 (biglietto ingresso 10 euro, riduzione per le scuole) saranno altrettanti storici e studiosi che si addentreranno in epoche e personaggi del passato, svelandone i molteplici risvolti ed evidenziandone i riflessi sul presente. Il tutto con un linguaggio che garantisce a chiunque la possibilità di riuscire a vedere le cose in modo nuovo, da prospettive spesso mai considerate. Il primo appuntamento di Lezioni di Storia avrà come protagonista, sabato 13 gennaio 2024 (biglietto già esauriti da tempo), uno storico e scrittore che con i suoi modi garbati e il suo linguaggio molto comunicativo ha conquistato le platee televisive: Alessandro Barbero. Nell’occasione il professor Barbero racconterà la battaglia di Legnano e l’idea di comunità che ne è derivata con la sconfitta di Federico Barbarossa, la cui incoronazione a re d’Italia provocò forti reazioni da parte di numerose città italiane, a partire da Milano, troppo popolosa e ricca per accettare di rinunciare alla sua autonomia. Dopo vent’anni di guerra il Barbarossa viene alla fine sconfitto. L'Italia non è evidentemente destinata ad essere una monarchia unitaria, ma un coacervo di sfere d’influenza perennemente in contrasto fra loro. Il rovescio della medaglia sta in quel senso di "comunità" e di "mutuo soccorso" capaci di compattare nella Lega lombarda città fin lì in perenne conflitto. Alessandro Barbero è professore ordinario di Storia medievale presso l’Università del Piemonte Orientale. I suoi libri sono bestseller in Italia e nel mondo e le sue “Lezioni di storia” sono molto seguite dal vivo e online. Ha vinto il Premio Strega nel 1996 con il romanzo storico Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle, gentiluomo. Ha collaborato per molti anni con il programma Superquark di Piero Angela e attualmente collabora con i programmi a.C. d.C. e Passato e presente di Rai Storia. Tra le sue molte opere per Laterza: Carlo Magno. Un padre dell’Europa; La battaglia. Storia di Waterloo; 9 agosto 378 il giorno dei barbari; Barbari. Immigrati, profughi, deportati nell’Impero Romano; Benedette guerre. Crociate e jihad; Lepanto. La battaglia dei tre imperi; I prigionieri dei Savoia. La vera storia della congiura di Fenestrelle; Donne, madonne, mercanti e cavalieri. Sei storie medievali; Le parole del papa. Da Gregorio VII a Francesco; Caporetto; Dante; L’aristocrazia nella società francese del Medioevo. Dopo l’incontro inaugurale, le Lezioni di Storia al Donizetti proseguiranno il 20 gennaio con Laura Pepe, docente di Diritto greco antico che riandrà alla figura mitica di Antigone, la cui parabola tragica induce tuttora a riflettere sul reale significato del concetto di giustizia. Il 3 febbraio sarà quindi la volta del docente di Fisica Sperimentale Piero Martin, che avrà il compito di sottolineare l'importanza delle rivoluzionarie intuizioni scientifiche di Galileo Galilei, mentre 10 febbraio Alessandro Vanoli, storico, scrittore e divulgatore, si interrogherà poi sull’idea di Occidente e sul senso

LEZIONI DI STORIA “La forza delle idee”: Incontro con Alessandro Barbero e “La battaglia di Legnano e l’idea di comunità”2024-01-10T13:10:48+01:00

“Prometeo”: uno spettacolo di Gabriele Vacis, Roberto Tarasco e gli attori di PEM

Dopo l’avvio a dicembre con il gruppo tedesco Familie Flöz, la rassegna di Altri Percorsi della Fondazione Teatro Donizetti propone uno dei titoli che meglio ne caratterizza lo spirito e il percorso artistico: giovedì 11 e venerdì 12 gennaio al Teatro Sociale (con doppia replica in entrambe le giornate, matinée alle ore 10.30 e la sera alle 20.30) va in scena Prometeo, spettacolo tratto dall’omonima tragedia di Eschilo firmato da Gabriele Vacis e da Roberto Tarasco. In palcoscenico ci saranno i giovani attori di PEM - Potenziali Evocati Multimediali, tutti diplomati alla Scuola del Tea­tro Stabile di Torino: Davide Antenucci, Andrea Caiazzo, Pietro Maccabei, Eva Meskhi, Enrica Rebaudo, Edoardo Roti, Letizia Russo, Lorenzo Tombesi, Gabriele Valchera e la bergamasca Erica Nava, già allieva del Progetto Young della Fondazione Teatro Donizetti e alla quale la Direttrice Artistica Maria Grazia Panigada ha affidato il coordinamento del percorso formativo per gi studenti delle scuole superiori legato allo stesso spettacolo. Insieme alle performance dei ragazzi di PEM, sigla dietro la quale si cela un’analisi neurologica che calcola il tempo di reazione dei nervi periferici agli impulsi cerebrali, ha rilievo in Prometeo l’aspetto sonoro curato da Roberto Tarasco e da Riccardo Di Gianni, con i cori a cura di Erica Rebaudo. Durata dello spettacolo 80 minuti senza intervallo. Biglietto posto unico 19 Euro, ridotto 15 Euro. Prometeo indaga il senso profondo dell’o­pera di Eschilo: ruba a Eschilo il fuoco della sua tragedia per donarlo al pubblico. L’obiettivo è “calarsi” nel sentimento tragico che l’opera propone, elaborando una lingua che preservi la “solennità” dei millenni, ren­dendo comprensibile il senso al pubblico di oggi. Prometeo è interpretato da ragazzi, perché la tragedia raccon­ta un tempo giovane. La regia di Gabriele Vacis – un percorso creativo condiviso con tutti gli attori – lavora, contestualmente, su parole, azioni fisiche, musiche e allestimento scenico. Perché la parola non è l'unico strumento utile all'evo­cazione di un sentimento: componenti irri­nunciabili all'espressione del sentimento tra­gico sono infatti la musica, il gesto, il movimento. Se la tragedia di Eschilo scava alle radici del coraggio, lo spettacolo mette in scena la paura e il coraggio di affrontarla. La ri­bellione alla paura è nelle parole di Eschilo, che attraversano i corpi dei giovani attori in scena. Prometeo è l’archetipo della conoscenza, liberata dalle catene della superstizione e dell’ignoranza. Ed è il simbolo della ribellio­ne. È un personaggio che i giovani amano, perché non riesce a contenere i suoi senti­menti e sfida l’autorità costituita valicando i recinti delle convenzioni. Si è soliti dire che i classici sono attuali. In realtà sono contemporanei. Attualità e con­temporaneità, infatti, non sono sinonimi. Attualità è stare in un solo tempo: adesso. Contemporaneità è riuscire a comprendere tutti i tempi. Ed è questo che fa Prometeo.    

“Prometeo”: uno spettacolo di Gabriele Vacis, Roberto Tarasco e gli attori di PEM2023-12-22T15:54:15+01:00
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