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Michela Gerosa

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Iliade. Il gioco degli dèi: la mostra. Dal 9 al 18 dicembre in esposizione progetti, disegni e bozzetti

Iliade. Il gioco degli dèi, lo spettacolo che va in scena al Teatro Donizetti in prima nazionale dal 12 al 18 dicembre, è anche una mostra: da sabato 9 dicembre (dalle ore 15 alle ore 19.30) e fino all’ultimo giorno di rappresentazione, nel Donizetti Studio e nello spazio adiacente la biglietteria saranno in esposizione i progetti, i disegni e i bozzetti che hanno scandito il lungo cammino ideativo dello spettacolo che vedrà in palcoscenico Alessio Boni e Iaia Forte con altri sei attori. La mostra, curata da Clelia Epis, referente dell’archivio iconografico della Fondazione Teatro Donizetti, intende proprio documentare il processo creativo che ha portato alla messa in scena teatrale. Ciò attraverso i bozzetti e gli studi grafici preparati da Alberto Favretto, i disegni delle scene di Massimo Troncanetti, dei costumi di Francesco Esposito e delle marionette di Alberto Favretto, Raquel Silva e Marta Montevecchi. «Il visitatore/spettatore si immergerà nei processi realizzativi tra studi, ripensamenti, intuizioni», racconta Clelia Epis, «Molteplici sono i riferimenti iconografici che spaziano tra tempo e culture, tra rigore e invenzione. La linea delle figure o quella di un profilo rimandano alla mente il grafismo, l’eleganza e la sintesi dei vasi attici, uno sguardo allungato e un volto ovale riportano alla mente le forme dell’arte contemporanea, forse di Modigliani, il ricco ricamo di un abito si porta negli occhi le texture di Klimt». «Lance, scudi, sguardi e gesti suggeriscono il costante, e irrinunciabile, contatto con le fonti scritte e immateriali. E poi ci sono le marionette, eroi come simulacri o idoli, lontani dalla dimensione umana. È per questo che le marionette sono delle vere macchine di scena. Maschili o femminili, manipolate dagli attori, sono sempre sovradimensionate; con le loro movenze iconiche traducono in modo eloquente il carattere dei personaggi. Il temperamento dei personaggi o l’unicità dei loro gesti si definisce attraverso segni e colori, tonalità dense e profonde, segni leggeri come un’intuizione: tante le piste percorse, solo alcune poi scelte. Stampe di grande formato sono utili a suggerire l’immersione tra i campi di battaglia, o la convocazione al cospetto di dèi ed eroi. I guerrieri schierati evocano quelli greci o troiani, segnano il percorso di preparazione per il soldato o quella per diventare eroe», specifica Clelia Epis nell’accompagnare il pubblico alla mostra. Oltre che sabato 9 dicembre, la mostra sarà visitabile nei seguenti giorni e orari: domenica 10 dicembre, ore 9.30-13.00 e 15.00-19.30; da martedì 12 a sabato 16 dicembre, ore 15.00-20.30; domenica 17 dicembre, ore 9.30-13.00 e 15.00-19.30; lunedì 18 dicembre, ore 15.00-20.30.

Iliade. Il gioco degli dèi: la mostra. Dal 9 al 18 dicembre in esposizione progetti, disegni e bozzetti2023-12-06T11:04:16+01:00

“Iliade. Il gioco degli dèi” con Alessio Boni e Iaia Forte dal 12 al 18 dicembre 2023 in prima nazionale al Teatro Donizetti di Bergamo

È l’evento che precede la chiusura ufficiale di “Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023” e il primo titolo della Stagione di Prosa 2023/2024 della Fondazione Teatro Donizetti: in cartellone al Teatro Donizetti in prima rappresentazione nazionale dal 12 al 18 dicembre (con doppia replica fuori abbonamento sabato 16), Iliade. Il gioco degli dèi, con Alessio Boni e Iaia Forte, si preannuncia spettacolo di indubbio spessore e di grande impatto, su testo liberamente ispirato al capolavoro di Omero. Drammaturgia, testo e regia recano la firma del collaudato team del Quadrivio formato da Roberto Aldorasi, Alessio Boni, Francesco Niccolini e Marcello Prayer. Oltre all’attore bergamasco nel ruolo di Zeus e a Iaia Forte nei panni di Era, saranno sul palcoscenico Haroun Fall (Hermes, Patroclo), Jun Ichikawa (Afrodite, Calcante), Francesco Meoni (Ares, Paride, Agamennone, Sarpedonte), Elena Nico (Atena, Elena), Marcello Prayer (Apollo, Ettore, Priamo) e Elena Vanni (Teti, Andromaca). Scene di Massimo Troncanetti. Costumi di Francesco Esposito. Disegno luci di Davide Scognamiglio. Musiche di Francesco Forni. Creature e oggetti di scena di Alberto Favretto, Marta Montevecchi e Raquel Silva. Produzione Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo in coproduzione con Fondazione Teatro Donizetti, Fondazione Teatro della Toscana e Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Inizio spettacoli ore 20.30; replica pomeridiana di sabato 16 ore 17.00. Iliade. Il gioco degli dèi sarà anche al centro di una mostra curata da Clelia Epis e ospitata dal 9 al 18 dicembre all’interno di Donizetti Studio e negli spazi del Teatro Donizetti adiacenti la biglietteria: uno sguardo al dietro le quinte attraverso i bozzetti e i disegni delle scene, dei costumi e, soprattutto, delle creature e degli oggetti di scena. Infine, giovedì 14 dicembre (ore 18, nella Sala della Musica “Tremaglia” del Donizetti) è previsto un incontro con gli artisti della compagnia, che entreranno nei dettagli dello spettacolo, dei suoi contenuti, rendendosi disponibili alle domande e alla curiosità del pubblico. «Ci sono tutti i semi del tramonto del nostro Occidente in Iliade che, come accade con la grande poesia, contiene anche il suo opposto: la possibilità di assumersi le responsabilità, la libertà di scegliere e di dire no all’orrore», commentano gli autori dello spettacolo, «Iliade canta di un mondo in cui l’etica del successo non lascia spazio alla giustizia e gli uomini non decidono nulla ma sono agiti dagli dèi, in una lunga e terribile guerra senza vincitori né vinti. La coscienza e la scelta non sono ancora cose che riguardano gli umani: la civiltà dovrà attendere l’età della Tragedia per conoscere la responsabilità personale e tutto il peso della libertà da quegli dèi che sono causa di tutto ma non hanno colpa di nulla. In quel mondo arcaico dominato dalla forza, dal Fato ineluttabile e dagli dèi capricciosi non è difficile specchiarci e riconoscere il nostro: le nostre vite dominate dalla paura, dal desiderio di ricchezza, dall’ossessione del nemico e da tutte le forze distruttive che ci sprofondano nell’irrazionale e rendono possibile la guerra».  Iliade. Il gioco degli dèi offre quindi l’occasione per specchiarsi nei miti

“Iliade. Il gioco degli dèi” con Alessio Boni e Iaia Forte dal 12 al 18 dicembre 2023 in prima nazionale al Teatro Donizetti di Bergamo2023-12-05T14:27:35+01:00

FESTIVAL DONIZETTI OPERA 2023: SUPERATE LE 13MILA PRESENZE, 87 LE TESTATE ACCREDITATE

NEL 2024 “ROBERTO DEVEREUX”, “DON PASQUALE” E “ZORAIDA DI GRANATA” Il 93% dei gruppi organizzati arriva dall’estero Fondamentale l’apporto di sponsor e Ambasciatori di Donizetti Si conclude con risultati estremamente favorevoli la nona edizione del festival Donizetti Opera realizzata dalla Fondazione Teatro Donizetti presieduta da Giorgio Berta, con la direzione generale di Massimo Boffelli, la direzione artistica di Francesco Micheli e quella musicale di Riccardo Frizza. Un’edizione speciale poiché l’impianto consolidato è stato arricchito dalle iniziative per Bergamo Brescia Capitale della Cultura, le cui aree tematiche e il concept hanno attraversato le produzioni. Opere, laboratori per le famiglie, spettacoli per le scuole, incontri, presentazioni, film e anche una caccia al tesoro: sono stati ben 55 gli appuntamenti del festival Donizetti Opera (molti a ingresso libero), il più ricco di sempre. I tre weekend si sono allungati presentando il giovedì LU OpeRave (16, 23 e 30 novembre), nuova creazione ispirata alla più celebre delle opere donizettiane che ha lanciato uno sguardo verso la contemporaneità e l’innovazione; quindi al Teatro Donizetti sono andati in scena due rarissimi titoli di Gaetano Donizetti – Il diluvio universale (17 e 25 novembre e il 3 dicembre) e Alfredo il Grande (19 e il 24 novembre) – e la farsa di Giovanni Simone Mayr Il piccolo compositore di musica (2 dicembre) in prima moderna; al Teatro Sociale invece Lucie de Lammermoor (18 e 26 novembre e 1 dicembre), la versione francese del grande capolavoro. Crescono le presenze che, nel 2023, sono state 13.120, superando il successo del 2022 (12.484) e i precedenti 2021 (10.788), 2019 (10.293) e 2018 (8.491) e confermando l’attrattività del festival e la qualità della proposta artistica. Il pubblico straniero aumenta sempre di più: il 93% dei gruppi organizzati arriva dall’estero; mentre per i singoli (su un campione di circa 700 acquirenti online) il pubblico straniero è pari al 31% delle presenze. In media è stato calcolato che in una recita d’opera del festival 2023 il pubblico era composto dal 40% di stranieri, dal 35% di italiani di varia provenienza e dal 25% di bergamaschi. Sempre più numerosi i paesi di provenienza – quest’anno 26 – molti dei quali collegati dalle tratte attive sull’aeroporto di Milano Bergamo gestito da SACBO: Regno Unito, Svizzera, Francia, Spagna, Austria, Stati Uniti, Giappone, Svezia, Paesi Bassi, Ungheria, Belgio, Finlandia, Polonia, Romania, Argentina, Lituania, Israele, Slovacchia, Grecia, Repubblica Ceca, Singapore, Portogallo, Lettonia, Cina, Irlanda (in ordine di quantità). La programmazione è stata apprezzata anche da un nutrito gruppo di critici musicali italiani e stranieri (91) accreditati per 87 testate giornalistiche (di cui 48 estere) fra mondo cartaceo, web, radio e tv, provenienti anche da Stati Uniti, Canada, Messico, Germania, Gran Bretagna, Francia, Spagna, Austria, Svizzera, Polonia che hanno descritto il festival, dedicando anche spazio al coinvolgimento della città di Bergamo e al legame con il compositore. Anche la comunicazione digitale (sito e social media) ha registrato dati molto positivi per i mesi di ottobre e novembre, superando i 30mila follower. In particolare continua a essere molto seguita la Donizetti OperaTube, la webTV del Festival lanciata nel 2020, che ha superato i 4.000 iscritti per la visione dei contenuti gratuiti e i

FESTIVAL DONIZETTI OPERA 2023: SUPERATE LE 13MILA PRESENZE, 87 LE TESTATE ACCREDITATE2023-12-05T14:28:37+01:00

Il piccolo compositore di musica: al Donizetti Opera il debutto della quinta produzione del festival 2023, fondamentale testimonianza della didattica

La regia dell’opera riscoperta di Mayr firmata da Francesco Micheli, impegnato come narratore   Nel cast gli allievi della Bottega Donizetti   Alberto Zanardi dirige Orchestra e Coro del Politecnico delle Arti di Bergamo, istituzione coinvolta anche nella messa in scena Il piccolo compositore di musica è il quinto titolo del Donizetti Opera 2023: sabato 2 dicembre alle ore 20.00 al Teatro Donizetti andrà in scena, infatti, questo singolare tesoro riscoperto del maestro di Donizetti, Giovanni Simone Mayr, con la regia del direttore artistico del festival Francesco Micheli; interpreti vocali gli allievi della Bottega Donizetti 2023, mentre Coro e Orchestra, guidati da Alberto Zanardi, sono quelli del Politecnico delle Arti “G. Donizetti – G. Carrara”. Si tratta dell’appuntamento conclusivo del Donizetti Christmas Day, giornata di festa tra il Teatro Donizetti e il Centro Piacentiniano, realizzata dal festival con il sostegno di Immobiliare della Fiera e Stucchi S.p.A. Il piccolo compositore di musica, sul cui recupero della partitura ha lavorato Candida Mantica della sezione scientifica del festival, andò in scena il 13 settembre 1811 come saggio finale delle Lezioni Caritatevoli. Nello spirito della farsa originale, Francesco Micheli insieme a Giorgio Pesenti hanno approntato una versione appositamente progettata per il festival, finalizzata a mettere in luce i talenti di oggi, prima tappa di un work-in-progress che si svilupperà nel tempo. Mayr, adottando un modello formale settecentesco, ha costruito la partitura ispirandosi agli stessi allievi dei suoi corsi presso le Lezioni Caritatevoli – dove anche Donizetti studiava – interpreti di sé stessi alle prese con la preparazione del saggio finale. Il suo esempio resta ancora oggi validissimo per la capacità con la quale seppe coltivare e assecondare il talento dei suoi giovani allievi, dando loro una formazione solidissima nella quale sono contemplate, fra le doti del buon musicista, anche la leggerezza, l’ironia e l’umorismo, come traspare da queste pagine e come Donizetti ben presto dimostrerà in alcuni suoi capolavori. «Nell’opera di Mayr – racconta Alberto Zanardi – si celebra la sua straordinaria attività di didatta nelle Lezioni caritatevoli, da lui fondate a beneficio di ragazzi poveri che ricevevano così un’educazione musicale e non solo. L’opera mette in scena una giornata-tipo dei corsi di Mayr. La particolarità è che tutti e cinque i personaggi sono effettivamente esistiti, anzi erano davvero gli allievi di quell’anno, il 1811. C’è un Gaetano Donizetti che interpreta sé stesso insieme a quello che diventerà uno dei suoi migliori amici, Antonio Dolci, e ad altri tre studenti, Giuseppe Manghenoni, Antonio Tavecchi e Giuseppe Pontiroli, che poi tanto amici non erano perché a un certo punto, stanchi della grande autostima un po’ presuntuosa (ma, con il senno di poi, giustificata) di Gaetano, lo bullizzano». Donizetti sarà interpretato da Eduardo Martínez, presentato ironicamente come giovane aspirante compositore molto sicuro del proprio talento (memorabili i versi: «Vasta ho la mente, rapido l’ingegno | pronta la fantasia, e nel comporre | un fulmine son io»). Nonostante il tono comico, appare chiaro l’intento promozionale di Mayr, che crede realmente nelle capacità del suo giovane allievo. Donizetti è affiancato da quattro compagni di scuola, a loro volta

Il piccolo compositore di musica: al Donizetti Opera il debutto della quinta produzione del festival 2023, fondamentale testimonianza della didattica2023-11-29T13:54:34+01:00

FESTIVAL DONIZETTI OPERA 2023: il programma completo del Dies Natalis di Gaetano Donizetti

Il 29 novembre, da mattino a sera, attività per tutte le età:   Le scuole e i bambini tra il Teatro Sociale, la Casa natale e il Museo Donizettiano  Al Teatro Donizetti si presenta Il piccolo compositore di musica  Festa di compleanno al Globe con Superbuut, Massimiliano Milesi, Kanie sciolte, Jodi Pedrali & Davide Rossi   Continua il ciclo di film Donizetti e la Bergamo del belcanto Opera per i più piccoli, laboratori, incontri, film e anche una festa: una intera giornata di iniziative a Bergamo per il Dies Natalis di Gaetano Donizetti mercoledì 29 novembre dalle 9 alle 21. La mattina è dedicata alle attività Education programmate in Città Alta. Si comincia alle ore 9 con Un bergamasco in Europa. Vita nomade di Gaetano Donizetti, laboratorio per le scuole primarie e secondarie di primo grado, ideato e condotto da Clelia Epis della Fondazione Teatro Donizetti e da Paola Palermo del Museo delle Storie - Museo Donizettiano, che si svolgerà in Casa Natale e nel Museo, sancendo la collaborazione tra le due istituzioni cittadine per la prima volta in occasione del Dies Natalis. Il laboratorio, che ha l’obiettivo di far conoscere la vita del compositore orobico attraverso il tema del viaggio e degli spostamenti nell’Ottocento, sarà replicato alle ore 10.30 e alle ore 14.30. Alle ore 9.30 è alle ore 11 al Teatro Sociale andrà in scena la nuova opera Luce di Lammermoor per gli studenti della scuola primaria e secondaria di primo grado; autore della drammaturgia e regia è Manuel Renga, esperto di spettacoli musicali per bambini e ragazzi. La direzione musicale è di Aram Khacheh con il Quartetto Gli Originali e il pianista Marco Regazzi; le scene sono di Mauro Tinti, le illustrazioni di Paola Rivolta, il videomaker è Fabio Brusadin, il light designer Matteo Benzoni. Interpreti vocali Vittoria Licostini (Spirito di Lucia), Nicolò Dal Ben (Spirito di Edgardo), Elcin Adil (Spirito di Enrico), Luca Rota (Spirito di Normanno e di Arturo) e due attori Francesca Massari (Luce) e Edoardo Rivoira (Spirito di Caleb). Il soggetto di questa produzione prende spunto dal romanzo di Walter Scott sul quale si basa anche il libretto dell’opera di Gaetano Donizetti e si articola su alcuni topoi narrativi come il bosco (archetipo del viaggio di crescita) ed elementi fiabeschi come i fantasmi e l’incontro con sé stessi: «a partire da questi spunti – racconta Manuel Renga – ho elaborato la storia della giovane Luce, del suo incontro con gli spiriti del bosco, in particolare con quello di Caleb (personaggio assente nell’opera, ma molto presente nel testo di Scott) un fool, il custode del castello di Lammermoor. In questa cornice narrativa si inserisce la storia di Lucia di Lammermoor, del suo amore per Edgardo, dell’ostilità con il fratello Enrico, della follia. Il nostro bosco incantato rappresenta una sorta di labirinto e, proprio per questo, gli eventi dell’opera di Donizetti non seguiranno la linea cronologica che tutti conosciamo, ma il filo della memoria e del racconto dei personaggi. La domanda di Luce, “Perché quello spirito piange”, genera in Caleb la necessità di partire dalla fine

FESTIVAL DONIZETTI OPERA 2023: il programma completo del Dies Natalis di Gaetano Donizetti2023-11-28T11:28:14+01:00

FESTIVAL DONIZETTI OPERA 2023: tutti gli appuntamenti del secondo weekend

Ai tenori bergamaschi dell’Ottocento Andrea Nozzari e Giovanni Battista Rubini è dedicato il convegno organizzato dalla sezione scientifica ed ospitato al Teatro Donizetti il 24 e il 25 novembre Debuttano sulla Donizetti Opera Tube le opere Alfredo il Grande e Il diluvio universale Domenica 26 in Città Alta il concerto degli allievi della Bottega Donizetti in Casa Natale e la caccia al tesoro Il gufo investigatore Bergamo città di Donizetti, ma anche di tenori. Sarà questo il tema centrale del convegno che apre il secondo weekend del Donizetti Opera: la Sala Musica del Teatro Donizetti ospiterà infatti venerdì24 novembre dalle 15.00 e sabato 25 novembre dalle 10.00 le due sessioni dell’incontro intitolato Nozzari, Rubini: tenori contro. Il ruolo del tenore nell’opera di inizio Ottocento sarà analizzato attraverso le vite e le carriere di Giovanni Battista Rubini e Andrea Nozzari, entrambi bergamaschi, quest’ultimo primo interprete anche del ruolo-titolo dell’opera Alfredo il Grande. Il convegno è organizzato dalla sezione scientifica del festival Donizetti diretta da Paolo Fabbri, musicologo che presiederà la prima sessione con interventi di Giorgio Appolonia, esperto di voci del primo Ottocento, di Saverio Lamacchia e Marco Beghelli, docenti dell’Università di Bologna, e di Livio Aragona, Edoardo Cavalli e Maurizio Merisio, componenti della sezione scientifica. Alla sessione di sabato 25 novembre, presieduta da Livio Aragona, parteciperanno, oltre a Paolo Fabbri, Maria Chiara Bertieri e Candida Mantica, anche Andrea Malnati, collaboratore della Fondazione Rossini di Pesaro, e Cecilia Nicolò, docente di storia della musica al Conservatorio di Pesaro. Ospite d’onore sarà il tenore Antonino Siragusa, impegnato come Alfredo il Grande nell’edizione dell’opera in scena per il festival 2023. La partecipazione al convegno è gratuita con prenotazione sul sito gaetanodonizetti.org. Il programma operistico prosegue quindi al Teatro Donizetti con Alfredo il Grande (venerdì 24 novembre ore 20.00) diretto da Corrado Rovaris con la regia di Stefano Simone Pintor e Il diluvio universale (sabato 25 novembre ore 20.00) diretto da Riccardo Frizza con l’allestimento firmato da MASBEDO, Mariano Furlani e 2050+. Le due opere saranno precedute dai Pre-opera che, durante l’ora che precede gli spettacoli, animeranno il Sentierone offrendo ai passati e al pubblico un’anticipazione dello spettacolo in scena. Domenica 26 novembre l’intera giornata è invece da trascorrere in Città Alta: si inizia con il concerto Casa e Bottega alle ore 11.00 alla Casa natale di Donizetti con gli allievi della Bottega Donizetti accompagnati al pianoforte da Hana Lee, impegnati nelle raccolte Soireés d’automne à l’Infrascata e Nuits d’été à Pausillippe. Sostenitore delle attività della Bottega Donizetti è il Rotary Club Terra di San Marco che raccoglierà nuovi fondi con la vendita della Turta del Dunizèt, la torta originale creata da Balzer nel 1948 per il centenario della morte del compositore bergamasco e che sarà messa in vendita in una confezione creata appositamente per questo scopo. Per Donizetti Opera Family, sempre in Città Alta, si potrà partecipare all’avvincente caccia al tesoro donizettiana dal titolo Il gufo investigatore: grandi e piccoli potranno divertirsi fra le strade e i vicoli storici alla ricerca delle parole chiave utili a scrivere il libretto per la prossima opera di Donizetti. Partenza da Casa natale in via Borgo canale ogni 30 minuti dalle 15 fino alle 16.30.

FESTIVAL DONIZETTI OPERA 2023: tutti gli appuntamenti del secondo weekend2023-11-23T16:41:01+01:00

DONIZETTI OPERA: ECCO I TITOLI PRINCIPALI DEL FESTIVAL 2024

Inaugurazione con Roberto Devereux, la rarità Zoraida di Granata per il ciclo #donizetti200 e Don Pasquale A Bergamo dal 15 novembre all’1 dicembre 2024 Sarà l’edizione n. 10 quella del festival Donizetti Opera 2024 che, in coincidenza con l’inaugurazione 2023, svela al proprio pubblico i titoli principali che saranno in scena a Bergamo “Città di Gaetano Donizetti” il prossimo anno, dal 15 novembre all’1 dicembre. Inaugurazione venerdì 15 novembre al Teatro Donizetti con uno dei grandi capolavori seri cioè Roberto Devereux (repliche domenica 24 e giovedì 28 novembre)tragedia lirica su libretto di Salvadore Cammarano nell’edizione critica a cura di Julia Lockhart per Casa Ricordi nell’ambito dell’Edizione Nazionale realizzata con la collaborazione e il contributo del Comune di Bergamo e della Fondazione Teatro Donizetti. Quindi sabato 16 novembre al Teatro Sociale, per il ciclo #donizetti200, Zoraida di Granata (repliche sabato 23 novembre e domenica 1° dicembre) melodramma eroico su libretto di Bartolomeo Merelli e Jacopo Ferretti nell’edizione critica a cura di Edoardo Cavalli per la Fondazione Teatro Donizetti. Infine domenica 17 novembre, di nuovo al Teatro Donizetti, uno dei titoli più famosi, pagina della maturità del compositore, Don Pasquale (repliche domenica 22 e sabato 30 novembre) dramma buffo di Giovanni Ruffini e lo stesso Donizetti che sarà presentato nella nuova edizione critica a cura di Roger Parker e Gabriele Dotto per Casa Ricordi, realizzata sempre nell’ambito dell’Edizione Nazionale. Un programma di rilievo per il traguardo del decimo anno di programmazione del festival internazionale dedicato al compositore bergamasco, organizzato dalla Fondazione Teatro Donizetti presieduta da Giorgio Berta con la direzione generale di Massimo Boffelli, la direzione artistica di Francesco Micheli e quella musicale di Riccardo Frizza. Sin da ora è possibile prenotare i carnet su gaetanodonizetti.org È Paolo Fabbri, direttore dell’Area Scientifica del festival Donizetti Opera a introdurre le tre opere in programma nel 2024: «Come Elisir, come Lucia, Don Pasquale non ha mai smesso di essere rappresentato, dal 1843 quando nacque. Un capolavoro evergreen dell’ultima stagione creativa di Donizetti. A quell’epoca non è che se ne contassero poi tanti, in ambito comico. Anzi, era proprio il genere dell’opera comica ad essere in crisi. Bellini, ad esempio, non aveva scritto nessuna opera davvero di quel tipo. Verdi ne compose giusto una, a inizio carriera (Un giorno di regno, 1840).Il pubblico del pieno Ottocento era diventato serioso? Aveva capito, in quella prima Modernità, che lo attendevano tempi in cui c’era poco da ridere? Si divertiva di più a versar lacrime, piuttosto che farsi una bella risata? Di opere comiche come da tradizione, e di successo, Donizetti ne aveva scritte: talvolta le aveva insaporite con una punta di sentimentalismo. Don Pasquale va oltre, verso una commedia da camera il cui protagonista sfiora a tratti la caricatura, ma ne resta quasi sempre al di qua. Delle fregole amorose di un anziano per una giovane, per secoli si era riso: Ruffini e Donizetti preferirono sorriderne con malinconia, anche perché il compositore ‒ come sappiamo dalla sua biografia ‒ stava sorridendo di sé stesso. In guardia però dal collegare meccanicamente vita e opere. In Roberto Devereux (1837), l’ultima tappa della saga noir che negli anni Donizetti dedicò alla dinastia Tudor, niente lascia trasparire la sua

DONIZETTI OPERA: ECCO I TITOLI PRINCIPALI DEL FESTIVAL 20242023-11-17T11:16:54+01:00

DONIZETTI OPERA: “ALFREDO IL GRANDE” DOPO DUECENTO ANNI, TORNA IN SCENA L’OPERA DEDICATA AL SOVRANO BRITANNICO CHE FU MAGNANIMO E SOSTENITORE DELLA CULTURA

Sul podio il bergamasco Corrado Rovaris alla guida dell’Orchestra Donizetti Opera e del Coro della Radio Ungherese per la prima volta ospite al festival La regia è affidata a Stefano Simone Pintor; nella parte del sovrano inglese il tenore Antonino Siragusa Bergamo, Teatro Donizetti, domenica 19 ore 15.30 e venerdì 24 novembre ore 20.00 Anteprima under 30 giovedì 16 novembre ore 17.00 Disponibile su Donizetti Opera Tube dal 24 novembre Il 2023 non è solo l’anno dell’incoronazione di Carlo III d’Inghilterra, ma anche il bicentenario del debutto di Alfredo il Grande, sovrano inglese del IX secolo e soggetto dell’opera andata in scena nel 1823 al Teatro San Carlo di Napoli, che il Donizetti Opera propone per la prima volta in tempi moderni per il ciclo #donizetti200 domenica 19 novembre alle 15.30 al Teatro Donizetti (anteprima under 30 giovedì 16 novembre alle 17 e replica venerdì 24 novembre alle ore 20.00). Il dramma eroico Alfredo il Grande sarà eseguito secondo una nuova edizione controllata sulle fonti dell’opera, curata da Edoardo Cavalli per la Fondazione Teatro Donizetti e in riferimento alla tematica della Capitale Italiana della Cultura 2023 “La città dei tesori nascosti”. La regia è affidata a Stefano Simone Pintor mentre la direzione è del bergamasco Corrado Rovaris, musicista ricorrente nella programmazione del festival, alla guida dell’Orchestra Donizetti Opera e del Coro della Radio Ungherese preparato da Zoltán Pad, ospite per la prima volta nella manifestazione cittadina. Le scene sono di Gregorio Zurla, i costumi di Giada Masi, le luci di Fiammetta Baldiserri, il video design di Virginio Levrio. Nei personaggi principali Antonino Siragusa (Alfredo) e Gilda Fiume (Amalia), Valeria Girardello (Enrichetta), Lodovico Filippo Ravizza (Eduardo), Adolfo Corrado (Atkins), Floriana Cicìo (Margherita), Antonio Gares (Guglielmo), Andrés Agudelo (Rivers). Il titolo fa parte di quel gruppo di opere nelle quali Donizetti sperimenta e affina i propri mezzi compositivi misurandoli su vari generi operistici; tra gli elementi caratteristici, la presenza imponente di una banda in palcoscenico, testimone delle finalità encomiastiche della partitura. Alfredo segue a meno di un anno l’andata in scena di Chiara e Serafina, titolo del progetto #donizetti200 programmato nel 2022, ma si orienta su un soggetto di carattere storico, cioè le vicende dell’omonimo sovrano medievale inglese – venerato come santo dai cattolici e dagli anglicani – la cui rilevanza si deve all’ampia cultura, all’incoraggiamento dell’istruzione e della legislazione, oltre che a un ruolo positivo svolto in ogni ambito della vita civile e religiosa. Il libretto è di Andrea Leone Tottola, già “poeta teatrale” di Rossini (anche per Mosé in Egitto che è a sua volta il riferimento più vicino a Il diluvio universale). «Per un musicista – dichiara Corrado Rovaris – è sempre estremamente motivante affrontare opere che non hanno avuto successo e quindi non sono mai entrate in repertorio. La novità, e questa è un’autentica novità che ci arriva dal passato, è sempre interessante. Per un festival dedicato a Donizetti recuperare queste opere è doveroso, per me dirigerle è stimolante. Non ci sono precedenti, termini di paragone, convenienze della tradizione: parti dal nulla e devi scavare nella partitura. Infatti il confronto con Edoardo Cavalli, che ne ha curato l’edizione critica, e con gli altri musicologi dell’Area scientifica della Fondazione Donizetti è stato continuo». «Per progettare lo spettacolo – racconta Stefano Simone Pintor – sono

DONIZETTI OPERA: “ALFREDO IL GRANDE” DOPO DUECENTO ANNI, TORNA IN SCENA L’OPERA DEDICATA AL SOVRANO BRITANNICO CHE FU MAGNANIMO E SOSTENITORE DELLA CULTURA2023-11-15T15:07:12+01:00

“LUCIE DE LAMMERMOOR”: AL TEATRO SOCIALE LA VERSIONE FRANCESE DELLA PIÙ NOTA OPERA DI DONIZETTI

La regia è affidata a Jacopo Spirei mentre la direzione musicale è di Pierre Dumoussaud esperto del repertorio francese Nel cast vocale Caterina Sala, Patrick Kabongo e Vito Priante Bergamo, Teatro Sociale, 18 e 26 novembre, 1° dicembre 2023 Anteprima under 30, 15 novembre Disponibile su Donizetti Opera Tube dal 26 novembre L’opera più nota di Gaetano Donizetti va in scena al festival Donizetti Opera di Bergamo in una versione originale dello stesso compositore orobico ma meno usuale e drammaturgicamente più essenziale e intensa: si tratta di Lucie de Lammermoor, preparata da Donizetti espressamente per il Théâtre de la Renaissance di Parigi, dove debuttò trionfalmente nel 1839, e che sabato 18 novembre alle 20 arriva al Teatro Sociale di Bergamo (anteprima under 30 mercoledì 15 novembre alle 17), in replica domenica 26 novembre alle 15.30 e venerdì 1° dicembre alle 20.00. La nuova produzione della Fondazione Teatro Donizetti è firmata dal regista Jacopo Spirei (già allievo e assistente del compianto Graham Vick), oggi uno degli artisti italiani più richiesti, che impronta la sua lettura per il festival donizettiano sottolineando gli aspetti più crudi della vicenda, messi in luce dalle scelte dell’autore per la trasposizione parigina. Le scene sono di Mauro Tinti, i costumi di Agnese Rabatti e le luci di Giuseppe Di Iorio. Sul podio dell’Orchestra Gli Originali – che ricordiamo usa strumenti e diapason d’epoca – sale il giovane Pierre Dumoussaud, già assistente di Marc Minkovski, al suo debutto italiano dopo successi e incisioni discografiche dedicate soprattutto al repertorio romantico francese. Nel cast vocale la giovanissima Caterina Sala (Adina accolta trionfalmente nell’Elisir d’amore del 2021) sarà impegnata come Lucie, mentre Patrick Kabongo sarà Edgard e Vito Priante Henri, David Astorga invece sarà Gilbert (personaggio “nuovo”, fondamentale in questa versione francese dell’opera), Julien Henric come Arthur e Roberto Lorenzi Raimond. Il coro è quello dell’Accademia Teatro alla Scala diretto da Salvo Sgrò. Lo spettacolo è coprodotto con il Teatro Comunale di Bologna. Donizetti piega così il suo capolavoro, dopo il debuttato a Napoli nel 1835, alle direttive specifiche della sala parigina che “per legge” doveva distinguersi dalle altre “ufficiali”, sovvenzionate dallo Stato. Non si tratta di una “semplice” traduzione dei versi in francese ma proprio di una riscrittura del libretto, affidato a Alphonse Royer e Gustave Vaëz, e di un adattamento secondo i canoni del teatro francese, molto attento alle unità aristoteliche. «Oggi non tolleriamo le opere se non nella lingua in cui furono scritte. Ma all’epoca di Donizetti la traduzione era indispensabile e approvata, se non addirittura voluta dagli autori, come nel caso di Lucie – commenta Jacopo Spirei – fra l’altro, più rileggiamo la scena della pazzia e più ci dobbiamo interrogare su quanto sia vera “pazzia” o invece su quanto la società che non riesca a gestire delle donne che prendono in mano la loro vita, ribellandosi al percorso che la società o la famiglia hanno deciso per loro. Questo ci obbliga a interrogarci su quanto la cosiddetta pazzia sia un elemento della personalità o quanto invece sia la società che decide che una certa persona è pazza. Una donna che si ribella e che dà sfogo alle sue passioni è subito tacciata di essere isterica,

“LUCIE DE LAMMERMOOR”: AL TEATRO SOCIALE LA VERSIONE FRANCESE DELLA PIÙ NOTA OPERA DI DONIZETTI2023-11-15T10:26:40+01:00

Iliade. “Il gioco degli dèi”: gli incontri

È l’evento che precede la chiusura ufficiale di “Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023” e il primo titolo della Stagione di Prosa 2023/2024 della Fondazione Teatro Donizetti: in cartellone dal 12 al 18 dicembre (con doppia replica fuori abbonamento sabato 16), Iliade. “Il gioco degli dèi”, a Bergamo in prima rappresentazione nazionale, si preannuncia spettacolo di indubbio spessore e di grande impatto. A firmarne la regia il collaudato team formato da Alessio Boni, Roberto Aldorasi, Francesco Niccolini e Marcello Prayer. Lo stesso attore bergamasco sarà anche sul palcoscenico insieme a Iaia Forte e ad altri attori. Spettacolo complesso, le cui prove sono in corso a Roma prima di essere completate a Bergamo in vista del debutto, Iliade. “Il gioco degli dèi” offre l’opportunità di un’ampia riflessione grazie a una serie di incontri sulle diverse tematiche che emergono tutt’oggi dal grande poema omerico, al quale lo spettacolo è liberamente ispirato. Gli incontri, in programma alle ore 17.30 presso la Sala della Musica “M. Tremaglia” del Teatro Donizetti, sono rivolti al pubblico della Stagione, e in particolare agli studenti che poi assisteranno alle varie repliche, e vedranno la partecipazione di docenti delle scuole bergamasche, con la moderazione di Maria Grazia Panigada, Direttrice Artistica della Stagione di Prosa e Altri Percorsi. Ingresso libero fino a esaurimento posti. Il ciclo di incontri prende avvio mercoledì 22 novembre con l’intervento del professor Alfredo Viscomi, docente di latino e greco presso il Liceo Classico “Paolo Sarpi” e di Lingua e Letteratura Latina presso l’Università Cattolica di Brescia. L’incontro, dal titolo L’Iliade, il poema di una civiltà, indagherà il testo omerico attraverso passi rappresentativi in cui gli eroi e gli dèi protagonisti della guerra di Troia incarnano, con le loro azioni e il loro pensiero, i valori di riferimento nei quali ancora oggi è possibile riconoscere vizi e virtù dell’umanità intera. In questa prospettiva, l’Iliade non appare quindi solo come il più grande poema di guerra della storia dell’uomo, ma anche il poema di una civiltà, un testo fondativo in cui si delineano i valori della Grecia antica, costituendo una vera e propria enciclopedia della cultura e della civiltà greche, gettando le basi per gli sviluppi successivi della civiltà europea e occidentale. Tema dell’incontro di martedì 28 novembre sarà quindi L’Attualizzazione del mito dell’eroe, con il professor Marco Pacati, docente di italiano e latino alle scuole superiori, ex dirigente dell’Istituto Professionale per l'Industria e l'Artigianato “Cesare Pesenti”. Lungi dal costringere il testo omerico in anacronistiche e forzate attualizzazioni, il professor Pacati cercherà di mostrare l’universalità extratemporale dei comportamenti umani di cui gli eroi dell’Iliade sono emblematici interpreti, anche alla luce della recente epidemia e dell’invasività dei social nella vita di tutti giorni. Martedì 5 dicembre si affronterà invece il tema de L’Iliade nell’arte con la professoressa Maria Grazia Recanati, docente di Storia dell’Arte Moderna presso l’Accademia di Belle Arti “G. Carrara”, che offrirà una panoramica della ricezione dell’Iliade da parte degli artisti del mondo antico e tardoantico, che con le loro opere hanno rappresentato un repertorio

Iliade. “Il gioco degli dèi”: gli incontri2023-11-14T11:40:35+01:00
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