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Michela Gerosa

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BERGAMO JAZZ 2024

Da martedì 16 gennaio in vendita i nuovi abbonamenti per le tre serate al Teatro Donizetti e giovedì 18 presentazione del programma completo con diretta social È iniziato il contro alla rovescia per la 45esima edizione di Bergamo Jazz, la prima con la Direzione Artistica del musicista americano Joe Lovano: da martedì 16 gennaio sono in vendita i nuovi abbonamenti alle tre serate al Teatro Donizetti e i biglietti dei concerti al Teatro Sociale, mentre da mercoledì 24 gennaio sarà possibile acquistare i biglietti delle singole serate al Donizetti e i biglietti per tutti gli altri eventi. Già annunciato lo scorso ottobre, il programma delle serate al Donizetti, da sempre sede principale del Festival, prevede da venerdì 22 a domenica 24 marzo concerti di nomi di risonanza internazionale quali il chitarrista John Scofield, i sassofonisti Bobby Watson e Miguel Zenón, il batterista Don Moye, con un progetto speciale dedicato all’Art Ensemble of Chicago, il pianista Abdullah Ibrahim e un superquartetto comprendente il sassofonista Ernie Watts, il pianista Niels Lan Doky, il batterista Harvey Mason e il bassista Felix Pastorius. Quest’ultimo, figlio del leggendario Jaco e anch’egli musicista prodigioso, prenderà il posto del preannunciato Darryl Jones, che nel mese di marzo sarà impegnato nelle prove del nuovo tour statunitense dei Rolling Stones. Due gli appuntamenti al Teatro Sociale: la sera di giovedì 21 marzo con il trio del pianista Danilo Perez e con il quartetto del trombettista Fabrizio Bosso; domenica 24 alle ore 17 con la violoncellista e cantante cubana Ana Carla Maza. In via di ultimazione è la scaletta degli altri concerti fuori abbonamento, ospitati in vari luoghi della Città: giovedì 18 gennaio, presso la Sala Musica “Tremaglia” del Teatro Donizetti (ore 12), è prevista la presentazione al pubblico e alla stampa del programma completo, con diretta sui canali social di Bergamo Jazz.   PREZZI ABBONAMENTI E BIGLIETTI Abbonamenti alle 3 serate al Teatro Donizetti: da 32 a 80 Euro, ridotti da 26 a 64 Euro Biglietti concerti al Teatro Donizetti: da 15 a 38 Euro, ridotti da 12 a 30 Euro Concerto al Teatro Sociale del 21 marzo: biglietto intero 19 Euro, ridotto 15 Euro Concerto al Teatro Sociale del 24 marzo: biglietto intero 15 Euro, ridotto 12 Euro La riduzione per biglietti e abbonamenti al Teatro Donizetti è valida per i giovani under 30. La riduzione sui biglietti per i concerti fuori abbonamento è valida per giovani under 30 anni, abbonati concerti al Teatro Donizetti, soci LAB 80 e CDpM Europe. La riduzione sui biglietti per i concerti al Teatro Sociale è valida per giovani under 30 anni, abbonati concerti al Teatro Donizetti, soci LAB 80 e CDpM Europe.

BERGAMO JAZZ 20242024-01-12T14:20:09+01:00

“Boomers” di e con Marco Paolini dal 16 al 21 gennaio 2024 al Teatro Donizetti

Avviata con grande successo con le prime rappresentazioni nazionali di Iliade. Il gioco degli dèi, la Stagione di Prosa 2023/2024 della Fondazione Teatro Donizetti inaugura il nuovo anno con Boomers, spettacolo scritto e diretto da Marco Paolini in scena al Teatro Donizetti da martedì 16 a domenica 21 gennaio, con replica straordinaria sabato 20 gennaio alle ore 17 (spettacoli serali inizio ore 20.30, domenica 21 ore 15.30). In palcoscenico l’attore veneto sarà affiancato dalla cantante e attrice Patrizia Laquidara, che firma le canzoni originali, e da tre musicisti, Luca Chiari, Stefano Dallaporta, Lorenzo Manfredini. Musiche di scena originali di Alfonso Santimone. Disegno luci e progetto scenografico di Michele Mescalchin. Produzione di Michela Signori in coproduzione con Jolefilm e Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale. Durata dello spettacolo 110 minuti senza intervallo. Giovedì 18 gennaio alle ore 18.00, presso la Sala Riccardi del Teatro Donizetti, è previsto un incontro attorno allo spettacolo con la partecipazione di Marco Paolini e sella compagnia. Modera Maria Grazia Panigada, Direttrice Artistica della Stagione di Prosa e Altri Percorsi della Fondazione Teatro Donizetti. Boomers viene definito nelle note di presentazione una ballata teatral-cybernetica: un nuovo album di racconti dove la memoria collettiva di una generazione viene trasformata in scenari da videogioco in realtà virtuale. Nello spettacolo, ironicamente “vietato ai minori di 48 anni non accompagnati”, Nicola - alter ego/avatar di Marco Paolini - ritorna di nuovo giovane nel suo posto-rifugio, il famigerato bar della Jole, per poter rievocare e rivivere avventure, primi amori, faide politiche e un caleidoscopio di 50 anni della storia d’Italia mischiati alla rinfusa da un algoritmo ancora in fase sperimentale. Come fosse un moderno affresco in 8 bit di un mondo nuovo in costruzione, ci si trova a guardare la scena che si svolge sotto un pilone di un ponte autostradale, che passa da un’inaugurazione ad un’altra senza alcuna manutenzione. Sotto al ponte il centro del mondo, il bar della Jole, padrona dell’avvicendarsi di storie e relazioni tra Nicola, clienti abituali e lunatici matti della piazza. Regina lucente per quella fauna di umanità scalcagnata che nei tempi bui in cui vive trova, anche nella luce più fioca, una stella polare cui appoggiarsi, per alleviare la solitudine, almeno fino al giorno dopo. Boomers è anche la storia di un dialogo tra generazioni interrotto, un rapporto padri e figli sfilacciato che si tenta di riallacciare nella realtà ricostruita in un mondo virtuale. Un personale paradiso ideale composto da ricordi e accadimenti storici che nel loro innestarsi, senza ordine cronologico veritiero, creano un Frankenstein narrativo che vive grazie ai racconti-resoconti delle esperienze di gioco che Nicola compie in questo universo creato dal figlio, programmatore di realtà virtuale per una società di videogiochi internazionale. Le nuove tecnologie mettono in crisi la trasmissione dell’esperienza e la funzione maieutica della memoria. La memoria in Boomers diventa esperienza di “messa in gioco” e pone una sfida alla realtà del nostro tempo: vero e reale è ciò che si vive o ciò che si racconta? E noi siamo un

“Boomers” di e con Marco Paolini dal 16 al 21 gennaio 2024 al Teatro Donizetti2024-01-10T13:13:27+01:00

LEZIONI DI STORIA “La forza delle idee”: Incontro con Alessandro Barbero e “La battaglia di Legnano e l’idea di comunità”

Si intitola Lezioni di Storia ed è la nuova iniziativa della Fondazione Teatro Donizetti: un ciclo di incontri realizzato in collaborazione con Editori Laterza e con il sostegno di Cassa Lombarda, il cui sottotitolo La forza delle idee ne esplicita lo spirito e i contenuti. Protagonisti dei cinque appuntamenti, tutti in programma al Teatro Donizetti di sabato mattina alle ore 11.00 (biglietto ingresso 10 euro, riduzione per le scuole) saranno altrettanti storici e studiosi che si addentreranno in epoche e personaggi del passato, svelandone i molteplici risvolti ed evidenziandone i riflessi sul presente. Il tutto con un linguaggio che garantisce a chiunque la possibilità di riuscire a vedere le cose in modo nuovo, da prospettive spesso mai considerate. Il primo appuntamento di Lezioni di Storia avrà come protagonista, sabato 13 gennaio 2024 (biglietto già esauriti da tempo), uno storico e scrittore che con i suoi modi garbati e il suo linguaggio molto comunicativo ha conquistato le platee televisive: Alessandro Barbero. Nell’occasione il professor Barbero racconterà la battaglia di Legnano e l’idea di comunità che ne è derivata con la sconfitta di Federico Barbarossa, la cui incoronazione a re d’Italia provocò forti reazioni da parte di numerose città italiane, a partire da Milano, troppo popolosa e ricca per accettare di rinunciare alla sua autonomia. Dopo vent’anni di guerra il Barbarossa viene alla fine sconfitto. L'Italia non è evidentemente destinata ad essere una monarchia unitaria, ma un coacervo di sfere d’influenza perennemente in contrasto fra loro. Il rovescio della medaglia sta in quel senso di "comunità" e di "mutuo soccorso" capaci di compattare nella Lega lombarda città fin lì in perenne conflitto. Alessandro Barbero è professore ordinario di Storia medievale presso l’Università del Piemonte Orientale. I suoi libri sono bestseller in Italia e nel mondo e le sue “Lezioni di storia” sono molto seguite dal vivo e online. Ha vinto il Premio Strega nel 1996 con il romanzo storico Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle, gentiluomo. Ha collaborato per molti anni con il programma Superquark di Piero Angela e attualmente collabora con i programmi a.C. d.C. e Passato e presente di Rai Storia. Tra le sue molte opere per Laterza: Carlo Magno. Un padre dell’Europa; La battaglia. Storia di Waterloo; 9 agosto 378 il giorno dei barbari; Barbari. Immigrati, profughi, deportati nell’Impero Romano; Benedette guerre. Crociate e jihad; Lepanto. La battaglia dei tre imperi; I prigionieri dei Savoia. La vera storia della congiura di Fenestrelle; Donne, madonne, mercanti e cavalieri. Sei storie medievali; Le parole del papa. Da Gregorio VII a Francesco; Caporetto; Dante; L’aristocrazia nella società francese del Medioevo. Dopo l’incontro inaugurale, le Lezioni di Storia al Donizetti proseguiranno il 20 gennaio con Laura Pepe, docente di Diritto greco antico che riandrà alla figura mitica di Antigone, la cui parabola tragica induce tuttora a riflettere sul reale significato del concetto di giustizia. Il 3 febbraio sarà quindi la volta del docente di Fisica Sperimentale Piero Martin, che avrà il compito di sottolineare l'importanza delle rivoluzionarie intuizioni scientifiche di Galileo Galilei, mentre 10 febbraio Alessandro Vanoli, storico, scrittore e divulgatore, si interrogherà poi sull’idea di Occidente e sul senso

LEZIONI DI STORIA “La forza delle idee”: Incontro con Alessandro Barbero e “La battaglia di Legnano e l’idea di comunità”2024-01-10T13:10:48+01:00

“Prometeo”: uno spettacolo di Gabriele Vacis, Roberto Tarasco e gli attori di PEM

Dopo l’avvio a dicembre con il gruppo tedesco Familie Flöz, la rassegna di Altri Percorsi della Fondazione Teatro Donizetti propone uno dei titoli che meglio ne caratterizza lo spirito e il percorso artistico: giovedì 11 e venerdì 12 gennaio al Teatro Sociale (con doppia replica in entrambe le giornate, matinée alle ore 10.30 e la sera alle 20.30) va in scena Prometeo, spettacolo tratto dall’omonima tragedia di Eschilo firmato da Gabriele Vacis e da Roberto Tarasco. In palcoscenico ci saranno i giovani attori di PEM - Potenziali Evocati Multimediali, tutti diplomati alla Scuola del Tea­tro Stabile di Torino: Davide Antenucci, Andrea Caiazzo, Pietro Maccabei, Eva Meskhi, Enrica Rebaudo, Edoardo Roti, Letizia Russo, Lorenzo Tombesi, Gabriele Valchera e la bergamasca Erica Nava, già allieva del Progetto Young della Fondazione Teatro Donizetti e alla quale la Direttrice Artistica Maria Grazia Panigada ha affidato il coordinamento del percorso formativo per gi studenti delle scuole superiori legato allo stesso spettacolo. Insieme alle performance dei ragazzi di PEM, sigla dietro la quale si cela un’analisi neurologica che calcola il tempo di reazione dei nervi periferici agli impulsi cerebrali, ha rilievo in Prometeo l’aspetto sonoro curato da Roberto Tarasco e da Riccardo Di Gianni, con i cori a cura di Erica Rebaudo. Durata dello spettacolo 80 minuti senza intervallo. Biglietto posto unico 19 Euro, ridotto 15 Euro. Prometeo indaga il senso profondo dell’o­pera di Eschilo: ruba a Eschilo il fuoco della sua tragedia per donarlo al pubblico. L’obiettivo è “calarsi” nel sentimento tragico che l’opera propone, elaborando una lingua che preservi la “solennità” dei millenni, ren­dendo comprensibile il senso al pubblico di oggi. Prometeo è interpretato da ragazzi, perché la tragedia raccon­ta un tempo giovane. La regia di Gabriele Vacis – un percorso creativo condiviso con tutti gli attori – lavora, contestualmente, su parole, azioni fisiche, musiche e allestimento scenico. Perché la parola non è l'unico strumento utile all'evo­cazione di un sentimento: componenti irri­nunciabili all'espressione del sentimento tra­gico sono infatti la musica, il gesto, il movimento. Se la tragedia di Eschilo scava alle radici del coraggio, lo spettacolo mette in scena la paura e il coraggio di affrontarla. La ri­bellione alla paura è nelle parole di Eschilo, che attraversano i corpi dei giovani attori in scena. Prometeo è l’archetipo della conoscenza, liberata dalle catene della superstizione e dell’ignoranza. Ed è il simbolo della ribellio­ne. È un personaggio che i giovani amano, perché non riesce a contenere i suoi senti­menti e sfida l’autorità costituita valicando i recinti delle convenzioni. Si è soliti dire che i classici sono attuali. In realtà sono contemporanei. Attualità e con­temporaneità, infatti, non sono sinonimi. Attualità è stare in un solo tempo: adesso. Contemporaneità è riuscire a comprendere tutti i tempi. Ed è questo che fa Prometeo.    

“Prometeo”: uno spettacolo di Gabriele Vacis, Roberto Tarasco e gli attori di PEM2023-12-22T15:54:15+01:00

Cin Cin Là: Domenica 7 gennaio 2024 al Teatro Donizetti

Ormai da anni immancabile nel quadro delle proposte della Fondazione Teatro Donizetti, sempre salutata da un costante successo di pubblico, la stagione di Operette si apre domenica 7 gennaio (ore 15.30; biglietti da 15 a 38 Euro, ridotti da 12 a 30 Euro) nel segno di una delle operette più conosciute, Cin Cin Là, nell’allestimento di Teatro Musica Novecento. Regia di Alessandro Brachetti, con Corpo di Ballo Novecento e l’Orchestra “Cantieri d’Arte” diretta da Stefano Giaroli. Interpreti e personaggi: Silvia Felisetti (Cin Ci Là), Alessandro Brachetti (Petit Gris), Elena Rapita (Myosotis), Antonio Colamorea (Ciclamino), Fulvio Massa (Principe Fon Kì), Marco Falsetti (Blum), Alessandro Garuti (Blim), Francesco Farioli (Blam), Silvia Caprini (Una Musmé). Scene e costumi di Artemio Cabassi realizzati da ArteScenica - Reggio Emilia. Durata 2 ore compreso intervallo. Se la coppia di riferimento della musica leggera italiana d’anteguerra è quella formata da Bixio e Cherubini, l’operetta nello stesso periodo deve la propria fortuna a un altro duo d’eccezione: Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato. Il primo musicista, librettista e impresario napoletano, il secondo celebre violinista veneziano. È soprattutto grazie a loro che il genere brillante dell’operetta diventa veramente “italiano”: Cin Ci Là rappresenta uno dei più clamorosi successi del loro repertorio. Presentata per la prima volta a Milano il 18 dicembre 1925, Cin Ci Là è una fiaba esotica ambientata a Macao, scenario insolito per una vicenda che lascia trasparire una morale tutta europea e, vista oggi, bonariamente provinciale. Equivoci e divertimento, un cocktail esplosivo, garanzia di colpi di scena, travolgenti duetti, scene appassionate e trovate brillanti: Cin Ci Là è forse l’unica operetta italiana in cui tenore e soprano strappano applausi a scena aperta non solo per i loro acuti, ma anche per le brucianti battute umoristiche. Per questo Cin Ci Là, la produzione preferita di Carlo Lombardo, è così amata da quasi un secolo: con il suo gusto delicato, è il ritratto del teatro leggero italiano. Un modello che ha sempre la stessa grazia incantata di quando è nato. La vicenda favolistica, ambientata a Macao, di Myosotis e Ciclamino, giovani e ingenui sposi che non conoscono i più elementari doveri del matrimonio, e della strampalata coppia parigina Cin-ci-là - Petit-Gris ben si presta ad una interpretazione in chiave ironica con gag e trovate veramente esilaranti ed adatte ad un pubblico di ogni età. Cin Ci Là è l’operetta forse più divertente ed esilarante, che con le sue trovate brillanti, gli equivoci incalzanti, le gag e tanta musica ha superato ormai per la compagnia Teatro Musica Novecento le 300 repliche, con successo di pubblico e critica, grazie anche alla verve comica propria di tutto il cast. La stagione di Operetta del Teatro Donizetti proseguirà domenica 11 febbraio con Stelle di Broadway, spettacolo nato da un’idea di Corrado Abbati che intende accompagnare idealmente lo spettatore sui più prestigiosi palcoscenici del mitico distretto dei teatri di New York. Terzo e ultimo titolo della serie, domenica 17 marzo, La duchessa del Bal Tabarin, proposta dalla Compagnia di Operette Elena D’Angelo: un’operetta magari

Cin Cin Là: Domenica 7 gennaio 2024 al Teatro Donizetti2023-12-21T16:57:31+01:00

Un musical e un concerto per chiudere e aprire l’anno

La Fondazione Teatro Donizetti saluta il 2023 e dà il benvenuto al nuovo anno con due appuntamenti ormai tradizionali: domenica 31 dicembre (ore 22, biglietti esauriti) va in scena  al Teatro Donizetti All That Musical, spettacolo che, attraverso altrettanti medley, incorpora i momenti più brillanti di otto famosissimi musical di Broadway, mentre per lunedì 1° gennaio è previsto al Teatro Sociale (ore 11; biglietti esauriti) il Concerto di Capodanno di cui sarà protagonista l’Orchestra Filarmonica Italiana nell’esecuzione di classici della ricorrenza e brani tratti da famose opere. Ideato dalla Compagnia BIT, con la regia e le coreografie di Melina Pellicano, le scene di Anna Maria Carbone e i costumi (più di 100) di Marco Caudera e Agostino Porchietto, All That Musical passerà in rassegna A Chorus Line, che introduce idealmente lo spettacolo, e poi via via, in un susseguirsi di melodie, ritmi e balli incalzanti, Notre Dame de Paris, Moulin Rouge, The Phantom of the Opera, Cabaret, Chicago, Grease, non prima di aver rievocato La febbre del sabato sera. Un'audizione per cominciare: come succede sempre prima di una produzione, sulle note di "A Chorus Line", il coreografo scandisce i passi, si provano le coreografie del musical, il cast è formato. A fine audizione tutto è pronto per l’inizio e sulle note di "One" arriva la chiamata in palcoscenico dei ballerini e lo spettacolo può cominciare. Subito dopo la scenografia prende forma e lo show si realizza con le melodie di "Notre Dame de Paris", "Il Tempo delle Cattedrali" e "Clandestini". Sempre restando in Francia, si torna indietro nel tempo, ai primi del ‘900, con uno scatenato can can per assistere alla storia d'amore e di passione del musical Moulin Rouge. Buio in sala, ed è un'altra storia celebre che si racconta: The Phantom of the Opera con uno splendido ballo in maschera. Ed è subito “Cabaret”, omaggio a Liza Minelli, per poi trovarsi all'ingresso del locale più famoso di Chicago tra lo scintillio e le piume dei costumi assistendo alle vicende di Velma Kelly, star dei nightclub con All That Jazz, e di Roxie Hart, una donna che spera di diventare un giorno anche lei una star. Un suggestivo cambio di luci e si vola negli anni Settanta, con tutto il cast in scena per rievocare La febbre del sabato sera con "Disco Inferno", "Saturday Night Fever" e i grandi successi dei Bee Gees, e per finire Grease, giusto il tempo di arrivare a festeggiare lo scoccare della mezzanotte. Il concerto dell’Orchestra Filarmonica Ita­liana, diretta nell’occasione da Marco Dallara, per celebrare l'inizio del 2024 sarà dedicato, come da tradizione, al mondo au­stro-ungarico, con uno spazio rivolto ai gran­di autori del melodramma italiano. La prima parte del programma sarà un omaggio strumen­tale alla terra della lirica: l’Italia da Rossini (sinfonia dall’Italiana in Algeri, a Mascagni (intermezzo sinfonico da Cavalleria rusticana), passando da Ponchielli (“Danza delle ore”), Verdi (preludio atto I da La Traviata) e il Donizetti dell’Ouverture da Don Pasquale: questi gli autori che accompagneranno il pubblico nel viaggio tutto italiano

Un musical e un concerto per chiudere e aprire l’anno2023-12-21T16:55:31+01:00

Grandissimo successo per “Iliade. Il gioco degli dèi”: oltre 8.300 spettatori

8.333 spettatori (di cui 5.181 abbonati), con una media di 1.042 a replica, hanno assistito nell’insieme alle otto rappresentazioni in prima nazionale di Iliade. Il gioco degli dèi, lo spettacolo con Alessio Boni e Iaia Forte che ha felicemente inaugurato la Stagione di Prosa 2023/2024 della Fondazione Teatro Donizetti. Un grande successo, come sottolinea Maria Grazia Panigada, Direttrice Artistica della Stagione: «È stato bellissimo iniziare con un’opera corale che rappresenta fortemente quello che è lo spirito della Fondazione Teatro Donizetti e della stessa Stagione di Prosa. Uno degli scopi della Fondazione è il coinvolgimento delle nuove generazioni che sono il futuro del nostro teatro: il lavoro di preparazione a Iliade, così come per molti altri spettacoli che vedremo nei prossimi mesi, credo sia un valore aggiunto. E vedere il teatro così pieno di persone di tutte le età che insieme partecipano a uno spettacolo, dà il senso di  un luogo di incontro della comunità. Con Alessio Boni c’è un legame consolidato, ma questa volta è venuto al Donizetti con un significato diverso: abbiamo davvero condiviso per diversi mesi un progetto e penso che questo teatro sia diventato per lui e per tutta la compagnia una “casa”». Alessio Boni, protagonista principale dello spettacolo, si sofferma sulle reazioni degli spettatori: «Il pubblico ci ha dato tantissimo in questi giorni, perché replica dopo replica ci ha fatto capire dove cambiare delle cose, dove aggiungere o togliere qualcosa. In teatro si assiste a un processo che è una sorta di terapia di gruppo. Le prime repliche sono sempre fondamentali: qui a Bergamo c’è stato un pubblico trasversale che ha riunito l’intellettuale, il colto, l’intenditore, il ragazzo e magari anche qualcuno che non ha mai neanche letto l’Iliade. In ogni caso il teatro colpisce, non è mai distante o asettico, in qualche modo si insinua nei meandri del pensiero, del quotidiano. Il teatro fa riflettere, soprattutto quando si ha a che fare con un grande poeta come Omero». «Di queste repliche al Donizetti mi porto dietro la densità del silenzio del pubblico. Questo, per quanto mi riguarda, è un segnale fortissimo. Poi ci stanno anche le risate, perché lo spettacolo è anche ironico. Ma questa profonda attenzione mi ha davvero colpito», conclude l’attore bergamasco. Un commento a caldo anche per Iaia Forte, altro nome di punta del nutrito cast di Iliade. Il gioco degli dèi: «É stato bellissimo stare in questo teatro, in questa casa regale, per l’accoglienza ricevuta sia da parte del pubblico che delle persone che lavorano all’interno della Fondazione Donizetti. Ed è rincuorante constatare quanto un classico come l’Iliade parli eternamente a tutti. Mi ha piacevolmente sorpreso vedere tra gli spettatori anche tanti giovani». Ora Iliade. Il gioco degli dèi parte per una lunga tournée che sino a fine marzo lo porterà in molte città italiane: Savona, Bologna, Arezzo, Rovereto, Foggia, La Spezia, Firenze, Trieste e infine Roma, tra le tante in cui farà tappa. «Siamo felici che Il viaggio di Iliade sia iniziato da Bergamo, perché quando uno spettacolo viene visto

Grandissimo successo per “Iliade. Il gioco degli dèi”: oltre 8.300 spettatori2023-12-19T12:31:13+01:00

Concerto di Natale con I Piccoli Musici: sabato 23 dicembre 2023 al Teatro Sociale

Sabato 23 dicembre al Teatro Sociale (ore 15.30; biglietti esauriti) è in programma, nell’ambito della sezione Opera&Concerti della Stagione dei Teatri 2023/2024 della Fondazione Teatro Donizetti, il consueto Concerto di Natale con protagonista il Coro I Piccoli Musici diretto da Mario Mora. Nella speciale occasione verrà proposto La leggenda del saggio Artaban, rac­conto musicale natalizio per voce recitante, soli, coro e piccola orchestra composto da Domenico Clapasson, su  testo di Ottavio de Carli liberamente tratto da The Story of the Other Wise Man (1895) dell’americano Henry Van Dyke. Lo spettacolo mette in mu­sica il racconto del viaggio di un leggendario quarto Magio che, mancato l’appuntamento con i compagni, si trova a dover percorrere da solo la strada che dopo lunghe peregrina­zioni lo porterà infine a trovare il proprio Re. Pienamente aderente alla più pura tradizio­ne del repertorio natalizio, il racconto è ricco di toccante poesia e di contenuti profondi e, in quanto tale, coinvolgente per un pubblico di tutte le età. La musica, accattivante e raf­finata, svolge un ruolo predominante nell’e­saltazione dei contenuti poetici del testo, cosicché lo spettacolo si inserisce perfetta­mente nella tradizione dei concerti natalizi, arricchendo il repertorio di elemen­ti nuovi e originali, e offrendo un contributo al genere della moderna fiaba musicale. Il Coro I Piccoli Musici di Casazza, diretto fin dalla fondazione da Mario Mora, si è co­stituito nel 1986, espressione della scuola di musica omonima. Nella sua intensa attività artistica, il Coro è stato invitato a tenere con­certi nell’ambito di importanti festival corali internazionali. Ha partecipato a concerti tra­smessi da RAI, Mediaset, TV e Radio Sviz­zera: "Natale in Vaticano" alla presenza di Giovanni Paolo II, "Note di Natale", "Natale nel Duomo di Milano", "Christmas Time". Dal 2007 al 2023 ha eseguito con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI il Concerto di Natale trasmesso in Eurovisione dalla Basili­ca di Assisi. Ha, inoltre, inciso opere di Men­delssohn e Britten e una raccolta di Canti e Melodie Internazionali dal titolo “Around the world” per le Edizioni Carrara di Bergamo, i "Vespri di Natale" di Willaert e una raccolta di canti natalizi per la Stradivarius di Milano, (giudicato dalla rivista francese “Repertoire” il miglior disco di Natale dell’anno 2000), per la Feniarco una raccolta di canti per bambi­ni e ragazzi dal titolo “Giro, Giro Canto 3“. Il Coro I Piccoli Musici è Ambasciatore Cultu­rale dell’Europa per la Federazione dei Cori dell’Unione.  

Concerto di Natale con I Piccoli Musici: sabato 23 dicembre 2023 al Teatro Sociale2023-12-13T16:40:29+01:00

Teatro Delusio di Famile Flöz in scena giovedì 21 dicembre 2023 al Teatro Donizetti

Dopo l’avvio della Stagione di Prosa con la prima nazionale di Iliade. Il gioco degli dèi, anche la rassegna Atri Percorsi della Fondazione Teatro Donizetti è ai blocchi di partenza: giovedì 21 dicembre è infatti in programma al Teatro Donizetti (ore 20.30; biglietto intero 19 Euro, ridotto 15 Euro) lo spettacolo Teatro Delusio, titolo inaugurale della rassegna che si protrarrà sino a metà maggio offrendo uno spaccato dei diversi linguaggi che oggi confluiscono nella ricerca teatrale. A portarlo in scena sarà Familie Flöz, gruppo di punta del teatro di figura contemporaneo europeo, che all’uso di maschere abbina danza, clownerie, acrobazia, magia. Firmato da Paco González, Björn Leese, Hajo Schüler e Michael Vogel, con in palcoscenico Sebastian Kautz, Daniel Matheus e Dana Schmidt, Teatro Delusio è uno spettacolo che è teatro nel teatro, giocando con le innumerevoli sfaccettature del mondo teatrale: l’inquie­tante vivezza delle maschere, le fulminee trasformazioni ed una poesia tipicamente Flöz trascinano il pubblico in un mondo a sé stante, carico di misteriosa comicità. Con l’aiuto di costumi raffinati e di suoni e luci ben concepiti, i tre attori mettono in scena 29 personaggi e danno vita ad un teatro completo. Mentre la scena diventa backstage e il backstage è messo in scena, mentre sul palco appena riconoscibile si rappresentano diversi generi teatrali, dal mondo opulen­to dell’opera a selvaggi duelli di spada, da intrighi lucidamente freddi a scene d’amore passionali, i tecnici di scena Bob, Bernd e Ivan tirano a campare dietro le quinte. Tre aiutanti instancabili, divisi dal luccicante mondo del palcoscenico solo da un misero sipario, eppur lontani da esso anni luce, che lottano per realizzare i propri sogni: Bernd, sensibile e cagionevole, cerca la felicità nel­la letteratura, ma la trova improvvisamente personificata nella ballerina tardiva; il de­siderio di riconoscimento di Bob lo porterà al trionfo e alla distruzione, mentre Ivan, il capo del backstage che non vuole perdere il controllo sul teatro, finirà per perdere tutto il resto... Le loro vite all’ombra della ribalta si intrecciano nei modi più strani al mondo scintillante dell’apparenza. E all’improvviso loro stessi si ritrovano ad essere i protagoni­sti di quel palcoscenico che in fondo equiva­le al loro mondo. I Familie Flöz sono adorati dai pubblici di tutte le età e hanno conquistato la critica di tutto il mondo. Sono una delle più clamorose rivelazioni internazionali degli ultimi decenni, riuscendo a fare un teatro sorprendente, che pone lo spettatore di fronte ai grandi e piccoli momenti della vita grazie a un linguaggio fisico e a delle maschere originalissime, legandosi alla migliore tradizione della clownerie e del mimo. Dopo Hotel Paradiso, rappresentato nel 2010, tornano al Teatro Donizetti con Teatro Delusio, offrendo agli spettatori un momento di vera poesia e potente comicità.

Teatro Delusio di Famile Flöz in scena giovedì 21 dicembre 2023 al Teatro Donizetti2023-12-12T11:53:17+01:00

Enrico Pieranunzi Trio & Orchestra in Blues & Bach: The Music of John Lewis

Un incontro tra jazz e musica classica: è questo il perno attorno al quale ruota il concerto in programma martedì 19 dicembre al Teatro Sociale (ore 20.30; biglietto intero 25 Euro, ridotto 18 Euro), in apertura della sezione Opera&Concerti della Stagione dei Teatri 2023/2024 della Fondazione Teatro Donizetti. Ne sarà protagonista il trio del pianista Enrico Pieranunzi (con Luca Bulgarelli al contrabbasso e Mauro Beggio alla batteria) insieme all’ensemble (cinque archi e cinque fiati) dell’Orchestra Filarmonica Italiana; direzione di Michele Corcella. Il concerto, che si avvale anche del sigillo di Bergamo Jazz, ha per titolo “Blues & Bach: The Music of John Lewis”, con esplicito rimando a una delle figure cardine del jazz e del connubio tra musica afroamericana e di estrazione europea. Oltre che raffinatissimo pianista, John Lewis è stato infatti, in qualità di componente del Modern Jazz Quartet ma anche in altri contesti, uno dei principali esponenti di quella corrente passata alla storia come Third Stream Music, che negli anni Cinquanta gettò un ponte musicale tra le due sponde dell’Atlantico. Tra le sue composizioni più conosciute ci sono “Sketting in Central Park”, “Spanish Steps”, “Vendome”, “Django”, “Concorde”, “Milano”, “Jasmine Tree”, tutte inserite nel programma del concerto di Pieranunzi, la cui scaletta sarà completata da “Autumn in New York” di Vernon Duke. L’opera di John Lewis può essere assimilata per vari aspetti a quella di un altro pilastro della musica americana del Novecento: George Gershwin. Entrambi hanno infatti operato all’incrocio tra musiche diverse, ma partendo da linguaggi differenti: con capolavori come “Rapsodia in blu” e la folk opera “Porgy & Bess”, Gershwin ha impresso il suo nome nella storia della musica grazie alla fusione di elementi della musica popolare, in particolare il blues, con altri tipici della tradizione classica europea. John Lewis si è mosso nella stessa direzione ma da una visione ed esperienza opposta, mescolando le innovazioni del jazz moderno con il grande amore per Bach, facendo del binomio blues/Bach il vessillo della sua vita artistica. Il Modern Jazz Quartet, da lui fondato nel 1952 – per quasi mezzo secolo uno dei gruppi più celebrati della scena jazzistica internazionale – è stato il veicolo inconfondibile della sua concezione musicale. Concezione a cui, a poco più di due decenni dalla scomparsa del pianista e compositore statunitense, “Blues and Bach” vuole rendere sentito omaggio. Più volte applaudito ospite di Bergamo Jazz, Enrico Pieranunzi è uno dei pianisti più in vista del panorama jazzistico europeo e internazionale. Nell’arco della sua carriera, iniziata negli anni Settanta, ha collaborato con illustri jazzmen d’Oltre Oceano, da Chet Baker a Lee Konitz, da Paul Motian a Charlie Haden e Chris Potter. Con il bassista Marc Johnson e con il batterista Joey Baron ha costituito uno dei piano jazz trios più rilevanti e apprezzati. Pluripremiato come miglior musicista italiano nel “Top Jazz” della rivista Musica Jazz (1989, 2003, 2008) e come miglior musicista europeo (Django d’Or, 1997), Pieranunzi ha portato la sua musica sui palcoscenici di tutto il mondo esibendosi nei più importanti festival internazionali, da Montreal

Enrico Pieranunzi Trio & Orchestra in Blues & Bach: The Music of John Lewis2023-12-12T11:50:19+01:00
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