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Michela Gerosa

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“La Maria Brasca” di Giovanni Testori e con la regia di André Ruth Shammah arriva al Teatro Donizetti da martedì 13 a domenica 18 febbraio

Terzo appuntamento per la Stagione di Prosa 2023/2024 della Fondazione Teatro Donizetti: dopo Iliade. Il gioco degli dèi con Alessio Boni e Boomers di Marco Paolini, il Teatro Donizetti ospita La Maria Brasca di Giovanni Testori con la nuova regia di André Ruth Shammah, in cartellone da martedì 13 a domenica 18 febbraio, con replica straordinaria sabato 17 alle ore 17 (spettacoli serali inizio ore 20.30, domenica 18 ore 15.30). In palcoscenico quattro attori: Marina Rocco, nel ruolo che fu di Franca Valeri e poi di Adriana Asti, Mariella Valentini, Luca Sandri, Filippo Lai. Scene di Gianmaurizio Fercioni. Costumi di Daniela Verdenelli. Luci di Oscar Frosio. Musiche di Fiorenzo Carpi. Riallestimento a cura di Albertino Accalai per la scena e Simona Dondoni per i costumi. Produzione Teatro Franco Parenti e Fondazione Teatro della Toscana. Durata: 2 ore compreso intervallo La Maria Brasca è una storia al femminile disegnata negli anni Sessanta con efficace realismo sociale dal grande drammaturgo Giovanni Testori. Un ritratto in­delebile e senza tempo di una donna capace di lottare e di non cedere mai davanti a “sta bestiata che è il mondo”. La Maria Brasca fa la calzettaia in una fab­brica di Niguarda, periferia milanese, e – con qualche scandalo per la gente – fa l’amore come gli uomini: senza problemi. Ma un giorno le capita di innamorarsi di Romeo, un ragazzotto più giovane di lei, nullafacente, un po’ mascalzone che la fa impazzire di passione. Alla Brasca non importa se Ro­meo la tradisce. Lei sa che quello per Ro­meo è un amore definitivo e lo difende come una tigre perché vuole da lui cose definitive. Maria Brasca è «personaggio femminile indimenticabile, una donna vincente che grida al mondo la potenza della passione e l’amore per la vita vissuta fuori da ogni convenzione: uno sti­molo a inseguire i propri sogni e vivere con grande fiducia nel futuro», come osserva nelle sue note di regia Andrée Ruth Shammah. «La prima Maria Brasca di Giovanni Testori è stata Franca Valeri nel marzo del 1960», racconta sempre la regista, «Trent’anni dopo Adriana Asti ha debuttato come Maria Brasca, con la mia regia, proprio dinanzi a lei. Alla prima di Milano, infatti, erano presenti entrambe: Adriana sul palco e Franca in prima fila. Adriana è scesa dal palco e nel parlare all’amica Giuseppa – un personaggio presente nella prima messa in scena del ‘60 – si è rivolta a Franca. Era un modo per creare un passaggio di testimone tra le due attrici e le due messe in scena. Oggi, a distanza di altri trent’anni, questa importante eredità passa a Marina Rocco. Per questo ad aprire lo spettacolo è oggi la voce di Adriana Asti che canta la meravigliosa canzone Quella cosa in Lombardia di Fiorenzo Carpi, con testo di Franco Fortini. Marina, riccioli biondi, labbra che si sposano con il timbro di una voce ferma ma tanto tanto attraente, la ascolta, sorride e manda un bacio, segno tangibile di un legame intangibile, proprio come quello di tanti anni prima

“La Maria Brasca” di Giovanni Testori e con la regia di André Ruth Shammah arriva al Teatro Donizetti da martedì 13 a domenica 18 febbraio2024-02-13T14:31:45+01:00

Per la Stagione di Operetta, Domenica 11 febbraio arriva al Teatro Donizetti “Stelle di Broadway”

Domenica 11 febbraio (ore 15.30; biglietti da 15 a 38 Euro, ridotti da 12 a 30 Euro), nell’ambito   della Stagione di Operetta della Fondazione Teatro Donizetti, la Compagnia Corrado Abbati presenta Stelle di Broadway, spettacolo che si rifà alla grande tradizione del musical americano. Coreografie di Francesco Frola. Direzione musicale di Barbara Cocconi. Produzione InScena srl. Durata: 90 minuti senza intervallo Stelle di Broadway è nato da un’idea dell’attore e regista Corrado Abbati e intende accompagnare idealmente lo spettatore sui più prestigiosi palcoscenici del mitico distretto dei teatri di New York, dove i sogni diventano real­tà, dove si può vivere “cantando sotto la pioggia”, incontrare “My fair lady”, stringersi “tutti insieme appassionatamente”, rivedere Evita sul suo balcone o lasciarsi trasci­nare da Ginger e Fred in uno scatenato tip tap. Le diverse estrazioni degli interpreti coinvolti nello spettacolo li han­no portati a fondere la propria esperienza specifica con quella degli altri, creando una ricchezza di intenti, accenti, sfumature, che si riverberano in un amalgama straordina­rio. Il risultato è una sorprendente performance dove canto, ballo, musica, si fanno un tutt’uno tipico dell’espressione più alta del genere musical. La storia della Compagnia di Operette Corrado Abbati si snoda in più di venticinque anni di attività, durante i quali sono stati realizzati una cinquantina di allestimenti. Dai titoli più noti e popolari come La vedova allegra, Cin-ci-là, Il paese dei campanelli, al recupero di operette meno famose ma proprio per questo ancora ricche di fascino, come Frasquita o Il conte di Lussemburgo di Franz Lehàr, Sissi di Fritz Kreisler, Madama di Tebe di Carlo Lombardo, L’Acqua cheta e Addio Giovinezza di Giuseppe Pietri, nonchè le commedie musicali Tea for Two di Vincent Youmans, My Fair Lady di Frederick Loewe, Hello, Dolly! di Jerry Herman, Can Can di Cole Porter, Bulli e Pupe di Frank Loesser. Tutto questo lavoro ha sempre perseguito la filosofia che ha portato la Compagnia Corrado Abbati ad essere oggi leader nazionale nel teatro d’operetta. Dal 1991 la Compagnia ha poi legato il proprio nome ad una vera e propria stagione di operette, realizzata in collaborazione con il Teatro Municipale “Romolo Valli” di Reggio Emilia e che ha dato vita ad una serie di nuove produzioni proposte con grandi consensi su tutto il territorio nazionale e spesso riprese dai canali televisivi della RAI. Dal 2000 si è poi anche affiancata la prestigiosa collaborazione del Teatro Verdi di Trieste, promotore del Festival estivo dell’operetta, che ha concesso alla Compagnia l’allestimento scenico di Mario Catalano per La vedova allegra, a cui è seguito, nella successiva stagione, quello di Cin-ci-là firmato da Sergio D’Osmo e nel 2005 Il Paese dei Campanelli. Da diversi anni, la Compagnia Corrado Abbati è ospite della Stagione di Operetta della Fondazione Teatro Donizetti.

Per la Stagione di Operetta, Domenica 11 febbraio arriva al Teatro Donizetti “Stelle di Broadway”2024-02-13T14:26:41+01:00

LEZIONI DI STORIA: La forza delle idee. Il 10 febbraio incontro con Alessandro Vanoli e “Cristoforo Colombo e l’Occidente”

Trascorsi cinque secoli, che senso ha ancora per parlare ancora di Cristoforo Colombo? E perché la sua memoria sembra vacillare fino a provocare l’abbattimento delle statue che lo celebrano in tutto il mondo? Sono queste alcune delle domande attorno alle quali ruoterà il quarto appuntamento con le Lezioni di Storia organizzate da Fondazione Teatro Donizetti in collaborazione con Editori Laterza e con il sostegno di Cassa Lombarda. Sabato 10 febbraio al Teatro Donizetti (ore 11), Alessandro Vanoli, storico, scrittore e divulgatore, affronterà il tema “Cristoforo Colombo e l’Occidente”, raccontando la vicenda dello “scopritore dell’America” e collocando la sua figura nella complessità della cultura occidentale. L’incontro verrà introdotto da Max Pavan, responsabile dell’informazione di Bergamo TV. Biglietti 10 Euro, con riduzione per le scuole. È stato per primo lo stesso Colombo a raccontare la sua vicenda: le attese, gli studi, i viaggi, le scoperte, i trionfi; e la sfida di quel mondo lontano e incomprensibile. Si dispiega davanti ai suoi e agli occhi di tutti quell’orizzonte vastissimo che lui, incapace di comprendere il senso della via che aveva tracciato, non ha mai saputo riconoscere fino in fondo. E la sua storia parla di noi. Della nostra eredità, del nostro futuro, delle nostre radici. Alessandro Vanoli è esperto di storia mediterranea. Ha insegnato all’Università di Bologna e per un breve periodo all’Università Statale di Milano, occupandosi di storia del Mediterraneo e della presenza islamica in Spagna e Sicilia. Da anni si occupa anche di comunicazione e divulgazione con progetti teatrali e attività didattiche legate alla conoscenza del mondo islamico e alla promozione della storia come parte irrinunciabile del rapporto tra culture differenti. Nel 2015 ha pubblicato Quando guidavano le stelle, racconto, in parte autobiografico, di un viaggio sviluppato nel tempo e nello spazio. Ad esso ha fatto seguire L'ignoto davanti a noi, in cui riprendeva lo stile narrativo del precedente lavoro, affrontando il tema della scoperta geografica e della fine dello spazio esplorabile. Sulla base di Quando guidavano le stelle e del saggio Storie di parole arabe, ha scritto il reading teatrale Le Parole e il mare, portato in scena dal 2017 assieme a Lino Guanciale e Marco Morandi. Ha curato la mostra Goccia a goccia dal cielo cade la vita. Acqua, Islam e Arte, allestita nel 2019 presso il Museo d'arte orientale di Torino). Collabora con la RAI e con il Corriere della Sera. Per Laterza è autore, con Amedeo Feniello, di Storia del Mediterraneo in 20 oggetti (2018) e Storia del mare (2022). Le Lezioni di Storia al Donizetti si concluderanno il 24 febbraio con lo storico dell’arte Costantino D'Orazio che delineerà un ritratto di Andy Warhol e del suo apporto alla cultura pop.

LEZIONI DI STORIA: La forza delle idee. Il 10 febbraio incontro con Alessandro Vanoli e “Cristoforo Colombo e l’Occidente”2024-02-13T14:23:32+01:00

“La casa degli spiriti” di Isabel Allende con Silvia Giulia Mendola in scena giovedì 8 febbraio al Teatro Sociale

La Stagione di Altri Percorsi della Fondazione Teatro Donizetti prosegue giovedì 8 febbraio al Teatro Sociale (ore 20.30) con La casa degli spiriti, spettacolo tratto dall’omonimo romanzo di Isabel Allende e interpretato da Silvia Giulia Mendola, attrice che si distingue da tempo nel saper portare sul palcoscenico con passione e originalità l’universo femminile. Adattamento e regia di Corrado Accordino. Musiche e voce dal vivo Linda Messerklinger. Scene e costumi di Elisa Bianchini.. Produzione Compagnia Teatro Binario 7 in collaborazione con PianoinBilico. Durata 70 minuti senza intervallo.  Biglietti: intero: 19 Euro, ridotto 15 Euro. «A mia madre, a mia nonna e alle altre stra­ordinarie donne di questa storia»: è la dedica che apre il romanzo di Isabel Allende La casa degli spiriti, un romanzo matriarcale. Le tre donne che rappresenta­no le diverse generazioni della famiglia sono complesse, complete e diversissime tra loro. Clara, la chiaroveggente, la figlia Blanca, l’artista, e Alba, che vive la rivoluzione. Ac­canto a loro molti altri personaggi femminili: nessuna di loro si presenta come un’eroina, tutte cercano di fare quello che trovano giu­sto. Ed è proprio da un punto di vista femmi­nile che prende avvio la narrazione in questo monologo, interpretato da una donna che, attraverso gli occhi e le voci di altre donne, racconta la storia di una famiglia. Le vicende si svolgono sullo sfondo politico-sociale del Cile durante gli ultimi decenni del Novecen­to, quelli del golpe del generale Pinochet del 1973, la violenza e il terrore della dittatura militare e la lenta ripresa di una vita norma­le, del ritorno della democrazia. A dar voce al monologo è Alba, che poi si calerà nelle vesti di tutte le donne che, una generazione dietro l’altra, le hanno consentito di essere quello che è ora. La loro storia, circolare ed ereditaria, è un misto di spiritismo, realtà e finzione, amori e crudeltà, carità e follia: nel loro mondo le bambine nascono con i capelli verdi e le apparizioni siedono a tavola con­versando con i mortali. Accanto a quello dei vivi si dispiega il mondo dei morti, vivi come chi è in vita.  La casa degli spiriti è la più intensa crea­zione artistica di Isabel Allende, portata con successo a teatro dal regista Corrado Ac­cordino, che ne ha curato anche la versione drammaturgica.  Questo, che fu il suo primo romanzo, all’e­poca (1982) fece scalpore, proiettandola nel gotha della letteratura internazionale, ma quando lo scrisse, Isabel Allende lo fece innanzitutto come forma di liberazione per­sonale dal durissimo decennio seguito al Golpe dei militari in Cile. Liberazione con una storia che tiene tutto insieme, micro e macro politica, con al centro la storica op­pressione del genere femminile. Diplomata all’Accademia dei Filodrammatici nel 2003, Silvia Giulia Mendola ha collezionato premi e riconoscimenti importanti, quali “Premio alla vocazione Hystrio 2004”, il concorso teatrale femminile “La Parola e il Gesto 2004”, la “Segnalazione Premio Ubu 2007” per lo spettacolo Sei personaggi in cerca d’autore, Primo Premio al Concorso Nazionale di prosa Salicedoro 2011. È presidente dell’Associazione culturale PianoinBilico, ha diretto spettacoli di grande successo

“La casa degli spiriti” di Isabel Allende con Silvia Giulia Mendola in scena giovedì 8 febbraio al Teatro Sociale2024-02-13T14:19:30+01:00

LEZIONI DI STORIA: La forza delle idee. Il 3 febbraio incontro con Piero Martin e “Galileo Galilei e la rivoluzione scientifica”

Iniziate con gli incontri con Alessandro Barbero e con Laura Pepe, riprendono dopo una settimana di pausa le Lezioni di Storia organizzate da Fondazione Teatro Donizetti in collaborazione con Editori Laterza e con il sostegno di Cassa Lombarda: sabato 3 febbraio al Teatro Donizetti (ore 11) sarà la volta di Piero Martin, docente di Fisica sperimentale all’Università di Padova, che affronterà il tema “Galileo Galilei e la rivoluzione scientifica”. L’incontro verrà introdotto da Max Pavan, responsabile dell’informazione di Bergamo TV. Biglietti 10 Euro, con riduzione per le scuole. “Sventurata la terra che ha bisogno di eroi”: quella che forse è la citazione più famosa della “Vita di Galileo” di Bertold Brecht può essere utilizzata per illustrare la portata della rivoluzione per il pensiero moderno operata dal suo artefice. Dopo Galileo la scienza non ha più bisogno di eroi, di depositari del sapere venerati e indiscutibili: grazie al "metodo" di colui che è considerate il padre della scienza moderna diventa infatti di tutti, cade il principio di autorità e prevale la forza dei fatti e degli esperimenti. La conoscenza del mondo non è più appannaggio di pochi, ma, anche grazie a un linguaggio condiviso, disponibile per tutti coloro che vogliano impegnarsi nella ricerca e accettino un confronto senza confini. Piero Martin è professore ordinario di Fisica sperimentale all’Università di Padova ed è esperto di fusione termonucleare. Fellow dell’American Physical Society, è Chief Physicist di DTT, il nuovo grande esperimento europeo in costruzione a Frascati. È stato responsabile scientifico di grandi progetti di ricerca internazionali, come RFX a Padova e la Task force europea “Eurofusion Medium Size Tokamak”. Attivo nella divulgazione, scrive per La Stampa e Lavoce.info. Ha pubblicato L’era dell’atomo (con A. Viola, Il Mulino 2014), Zerologia (con C. Bartocci e A. Tagliapietra, Il Mulino 2016) e Trash. Tutto quello che dovreste sapere sui rifiuti (con A. Viola, Codice edizioni 2018), è risultato tra i cinque finalisti al Premio Galileo 2018 e vincitore al Premio nazionale di divulgazione scientifica). Le 7 misure del mondo, pubblicato per Laterza, è stato finalista al Premio Galileo 2022 ed è tradotto in numerose lingue. Sempre per Laterza è di questi giorni l’uscita di Storie di errori memorabili, un viaggio sorprendente tra incidenti di percorso della scienza, alla scoperta di storie affascinanti di chimica, biologia, medicina e soprattutto di fisica, dal punto di vista di chi sbaglia. Le Lezioni di Storia al Donizetti proseguiranno il 10 febbraio con Alessandro Vanoli, storico, scrittore e divulgatore che si interrogherà sull’idea di Occidente e sul senso che ancora oggi ha la figura di Cristoforo Colombo, per concludersi il 24 febbraio con lo storico dell’arte Costantino D'Orazio che delineerà un ritratto di Andy Warhol e del suo apporto alla cultura pop.

LEZIONI DI STORIA: La forza delle idee. Il 3 febbraio incontro con Piero Martin e “Galileo Galilei e la rivoluzione scientifica”2024-02-13T14:14:34+01:00

“Italia Brasile 3 a 2. Il ritorno” di e con Davide Enia in scena al Teatro Donizetti mercoledì 31 gennaio

Mercoledì 31 gennaio è in programma al Teatro Donizetti (ore 20.30), quale primo appuntamento della sezione Storia, Teatro e Società della Stagione di Prosa 2023/2024 della Fondazione Teatro Donizetti, lo spettacolo Italia Brasile 3 a 2. Il ritorno, scritto e interpretato da Davide Enia, drammaturgo, attore e regista più volte vincitore del Premio Ubu, considerato uno dei massimi esponenti del teatro di narrazione. Lo spettacolo, andato in scena per la prima volta nel 2002 al Festival dei Due Mondi di Spoleto e diventato subito un successo teatrale, arriva a Bergamo nel suo nuovo allestimento ideato nel 2022 in occasione di un doppio anniversario: il ventennale del suo debutto e il quarantennale della partita di calcio, rievocata nello stesso spettacolo, allo Stadio Sarrià di Bar­cellona, che oggi non esiste più. Le musiche eseguite in scena sono di Giulio Barocchieri e Fabio Finocchio. Luci di Paolo Casati. Suoni di Paolo Cillerai. Produzione Teatro Metastasio di Prato e Fondazione Sipario Toscana in collaborazione con Fondazione Armunia Castello Pasquini Castiglioncello - Festival Inequilibrio. Durata: 90 minuti. Prezzi biglietti: posto unico 19 Euro, ridotto 15 Euro. La nuova messa in scena di Ita­lia Brasile 3 a 2 ha rivisitato il testo originale con nuova regia, nuove luci e nuove mu­siche. Il mondo è cambiato, diverse sono le urgenze, i vuoti urlano più dei pieni. I tempi sono cupi, si profila un conflitto sociale du­rissimo, il Covid e l'esperienza del lockdown hanno segnato uno spartiacque che rimette in discussione lo stesso dispositivo teatrale, la sua urgenza, il suo fine. Italia Brasile 3 a 2 opera su un doppio bina­rio. Il primo è quello della coscienza colletti­va, tramite il ricordo di quell'evento specifico, la partita del mondiale del 1982, che segna un atto identitario e comunitario. Il secondo binario è quello della coscienza intima, ov­vero l'operazione privata di scomposizione e ricomposizione dei temi e dei sentimenti affrontati, rapportandoli al proprio vissuto personale. La partita epica della nazionale contro il Bra­sile diventa uno strumento liberatorio, il suo ricordo è intriso di gioia e questo restituisce al dispositivo teatrale il suo ruolo di costi­tuente della coscienza comunitaria. E poi c'è qualcosa che appartiene a una dimen­sione più profonda e misteriosa, legata a doppio filo con l'essenza del teatro stesso: il rapporto tra i vivi e morti. La presenza di chi non c'è più continua a vibrare da questa par­te della vita, si impone nella memoria, segna traiettorie nel futuro. A differenza di quando debuttò nel 2002, sono morti tanti protago­nisti di questo lavoro: è morto Paolo Rossi, è morto Enzo Bearzot, è morto Socrates, è morto Valdir Peres, è morto lo zio Beppe. Eppure, i loro occhi, le loro voci, le loro gesta continuano a ripresentarsi come presenze vive, scena dopo scena, parola dopo paro­la, gol dopo gol, schiudendo le porte dell'i­nesprimibile, invitando ad abbandonarci al mistero, permettendoci di scorgere ciò che brilla nel buio e non fa male. Italia Brasile 3 a 2 è un vero e proprio «caso» teatrale. Monologo da sempre in tournée, portato in giro

“Italia Brasile 3 a 2. Il ritorno” di e con Davide Enia in scena al Teatro Donizetti mercoledì 31 gennaio2024-02-13T13:40:40+01:00

Grande successo al Teatro Donizetti per “Boomers” di Marco Paolini con oltre 7.600 presenze

«Visto che è l’ultima volta facciamo una foto tutti insieme»: domenica pomeriggio, all’invito al selfie collettivo di Marco Paolini il pubblico ha risposto prontamente alzando le braccia verso il soffitto del teatro che ha visto trionfare l’attore e regista di Belluno con il suo Boomers, applaudito da 7.653 spettatori nell’arco di sette repliche, con una media di quasi 1.100 presenze a rappresentazione. Un successo condiviso da Paolini con Patrizia Laquidara, che nel finale è scesa in platea per intonare “Figli delle stelle” coinvolgendo tutti, e con i tre musicisti - Luca Chiari, Stefano Dallaporta e Lorenzo Manfredini - in scena con loro. Affollato, con tanti giovani seduti anche per terra intorno al tavolo, è stato anche l’incontro di giovedì scorso alla Sala Riccardi, coordinato da Maria Grazia Panigada, Direttrice Artistica della Stagione di Prosa e Altri Percorsi della Fondazione Teatro Donizetti. «Il Donizetti è un teatro che ha una crescita esponenziale dei suoi abbonati che chiedono turni di abbonamento in più. E ciò vuol dire che c’è, di fondo, una politica sul territorio fatta bene di cui beneficiamo tutti, anche noi attori», commenta a caldo Marco Paolini, «Il piacere di lavorare per una settimana al Donizetti non è dato solo dal fatto di rappresentare lo spettacolo ma dalla percezione di comunità che c’è intorno al teatro». «Per me ogni rappresentazione è diversa dall’altra, perché ogni volta si rinnova una sfida. Può capitare che una sera la reazione non arrivi subito, e allora il vecchio capo comico che è in te si protende verso il pubblico per cogliere le sfumature, i segnali», aggiunge Paolini, «Ma si deve evitare di esercitare il controllo, bisogna lasciarsi andare e aspettare che scatti il feeling. E quando alla fine di ogni replica, come è avvenuto qui a Bergamo, senti il calore del pubblico, vuol dire che quello che hai raccontato è arrivato ed è servito».

Grande successo al Teatro Donizetti per “Boomers” di Marco Paolini con oltre 7.600 presenze2024-01-22T13:33:17+01:00

Madama Butterfly di Giacomo Puccini: venerdì 26 e domenica 28 gennaio 2024 al Teatro Donizetti

La sezione Opera&Concerti della Stagione dei Teatri 2023/2024 della Fondazione Teatro Donizetti si conclude nel segno di una delle opere più amate dal grande pubblico: Madama Butterfly. Il capolavoro di Giacomo Puccini, di cui ricorre quest’anno il centenario dalla morte, va in scena al Teatro Donizetti venerdì 26 (ore 20) e domenica 28 gennaio (ore 15.30) nel nuovo allestimento prodotto da I Teatri di OperaLombardia. Regia di Rodula Gaitanou. Scene e costumi di Takis. Luci di Fiammetta Baldisseri. Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano e Coro di OperaLombardia. Maestro del Coro Diego Maccagnola. Maestro concertatore e Direttore Alessandro D’Agostini. Interpreti e personaggi: Yasko Sato (26 gennaio) e Federica Vitali (28 gennaio) nel ruolo di Cio-Cio-san, Riccardo Della Sciucca (F. B. Pinkerton), Asude Karayavuz (Suzuki), Devid Cecconi (Sharpless), Giuseppe Raimondo (Goro), Fulvio Valenti (Lo zio Bonzo), Alex Martini (Il Principe Yamadori), Maria Cristina Bellantuono (Kate Pinkerton), Masashi Tomosugi (Lo zio Yakusidé), Tong Liu (Il commissario imperiale), Mattia Rossi (L’ufficiale del registro), Daryna Shypulina (La zia), Tiziana Falco (La cugina), Serena Pulpito (La madre), Letizia Algaroti Buelli (Dolore). Durata: 180' compresi 2 intervalli. Prezzi biglietti: da 22 a 70 Euro, ridotti da 12 a 56 Euro. Mercoledì 24 gennaio alle ore 18, presso la Sala Musica “M. Tremaglia” del Teatro Donizetti è previsto un incontro celebrativo dell’anniversario della morte di Giacomo Puccini e dei 120 anni dalla nascita di Madama Butterfly. Relatori: Livio Aragona, musicologo della Fondazione Teatro Donizetti e docente del Conservatorio "G. Verdi" di Milano; Paolo Fabbri, direttore del Centro Studi Donizettiani della Fondazione Teatro Donizetti e professore emerito dell'Università di Ferrara; e Virgilio Bernardoni, ordinario di Musicologia presso l'Università di Bergamo e vice-presidente del Centro Studi Giacomo Puccini di Lucca, autore della fondamentale monografia Puccini (Milano, Il Saggiatore 2023). Ingresso gratuito con prenotazione consigliata su eventbrite. Rappresentata in prima nazionale la scorsa estate al Teatro Grande di Brescia, in cartellone poi a Cremona e a Como e, dopo Bergamo, a Pavia e Lucca, la Madama Butterfly allestita da OperaLombardia si riferisce a una versione dell’opera rivista dallo stesso Puccini che si differisce  sia da quella originariamente andata in scena alla Scala nel 1904, sia da quella che normalmente viene eseguita e che fa riferimento a versioni successive che il Maestro rimaneggiò in occasione di riprese tra il 1905 e il 1907. La regista greca Rodula Gaitanou specifica nelle sue note che «il personaggio di Cio Cio San diventa simbolo di una donna estremamente forte, che lotta contro tutti e tutto per quella che ritiene essere la propria realtà, che sostiene le proprie scelte con una forza indescrivibile e affronta il suo tragico destino con dignità e integrità. Invece di farsi vittima delle circostanze, si fa artefice delle proprie scelte e si attiene ai risultati delle sue credenze e convinzioni fino alla fine. La sua fine è una scelta personale, un'apoteosi di una vita incondizionata, incondizionatamente vissuta». Madama Butterfly è un'opera in tre atti (in origine due) di Giacomo Puccini, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, definita nello spartito

Madama Butterfly di Giacomo Puccini: venerdì 26 e domenica 28 gennaio 2024 al Teatro Donizetti2024-01-19T17:20:40+01:00

“Bubikopf. Tragedia comica per pupazzi” di Politheater sarà in scena giovedì 25 gennaio al Teatro Sociale per la rassegna Altri Percorsi

Si intitola Bubikopf, sottotitolo Tragedia comica per pupazzi, il terzo spettacolo della Stagione di Altri Percorsi della Fondazione Teatro Donizetti. A portarlo in scena sarà, giovedì 25 gennaio al Teatro Sociale (ore 20,30), Politheater, affermata compagnia attiva nel campo del teatro di figura. Lo spettacolo reca la firma di Silvia Fancelli, Damiano Augusto Zigrino, entrambi anche attori e ideatori di Politheater, e del regista di origine australiana Neville Tranter, fondatore dello Stuffet Puppet Theatre. Scenografia di Jimmy Davies e Luca Giovagnoli. Sound design Giacomo Calli. Musiche Emanuele Frusi. Disegno luci Giacomo Polverino. Costumi Manuela Capaccioni. Pupazzi e produzione di Politheater. Durata spettacolo 65 minuti senza intervallo. Biglietti intero: 19 Euro, ridotto 15 Euro. Bubikopf trae il nome dall’iconica acconciatura che portavano tutte le donne alla moda nel periodo storico in cui il cabaret tedesco ha raggiunto il suo apice. I suoi protagonisti cono Bubi e Hullo: Bubi canta per pochi spiccioli, nelle strade, ma il suo grande talento la porta diretta­mente dalla strada al palcoscenico, grazie ad Hullo. Lui è il capocomico di una compa­gnia di cabaret, che cerca di sopravvivere in tempi molto difficili: la vita dei suoi membri (Hedwig la diva, Suse la primadonna e Ri­chard il compositore), è minacciata dai "Cani Sciolti", un gruppo armato reazionario, in ra­pida e violenta ascesa. Affrontando pericoli e sacrifici, arrivano al debutto di un nuovo meraviglioso spettacolo, la loro ultima gran­de possibilità per il futuro: dimenticando la fame, i pericoli, le avversità. Si sentono vivi nei momenti gloriosi trascorsi sul palco. La loro vita è consacrata all'arte, ma ce la faranno? Bubikopf nasce dall’incontro tra i due artefici di Politheater e Neville Tran­ter. «L'incontro con questo grande artista di origine australiana, affermato e molto ap­prezzato da circa quarant’anni sulla sce­na internazionale del teatro di figura, ci ha condotti alla scelta della tecnica del pupazzo in gommapiuma, manipolato a vista. Dopo aver svolto una cospicua formazione con Neville Tranter, siamo stati da lui scelti come prima compagnia italiana con la quale colla­borare. Il percorso di lavoro che ha prodotto Bubikopf si è avviato nel marzo 2019: ormai concluso, siamo lieti di presenta­re al pubblico questa innovativa e sorpren­dente produzione, nella quale le molteplici possibilità comunicative e la poetica magia del teatro di figura trovano la loro massima espressione». Neville Tranter è maestro consacrato del te­atro di figura a livello mondiale. Alla fine degli anni Settanta ha lasciato l’Australia con il suo gruppo Stuffet Puppet Theatre per appro­dare in Olanda, dove ha approfondito il suo lavoro con pupazzi a dimensioni umane ma­nipolati dagli attori, in spettacoli di potente suggestione teatrale, e dove diventa punto di riferimento per gli artisti europei. La compagnia Politheater, nata a Città di Castello nel 2005 e composta da Damiano Augusto Zigrino e dalla moglie Silvia Fancelli, si occupa di teatro di figura, ambito sperimentale in cui la ricca formazione teatrale ed artistica dei componenti si esprime in maniera fortemente creativa ed originale, mediante strumenti vari: burattini, marionette, muppet, ombre. Le figure sono realizzate interamente a mano da Damiano

“Bubikopf. Tragedia comica per pupazzi” di Politheater sarà in scena giovedì 25 gennaio al Teatro Sociale per la rassegna Altri Percorsi2024-01-15T12:34:56+01:00

“Antigone e la giustizia”: il 20 gennaio incontro con Laura Pepe

Inaugurato con grandissimo successo da Alessandro Barbero, acclamato da un teatro sold out con 1.200 presenze, il ciclo di incontri dal titolo Lezioni di Storia, organizzato da Fondazione Teatro Donizetti in collaborazione con Editori Laterza e con il sostegno di Cassa Lombarda, vedrà salire sul palcoscenico del Teatro Donizetti, sabato 20 gennaio (ore 11.00), la docente di Diritto greco antico Laura Pepe. Tema dell’incontro, introdotto da Max Pavan, responsabile dell’informazione di Bergamo TV, sarà “Antigone e la giustizia”. Biglietti 10 Euro, con riduzione per le scuole. Antigone è il dramma di Sofocle in cui si illustra l’eterno conflitto tra autorità e potere. L’intervento di Laura Pepe prenderà spunto dalle parole della protagonista nell’esprimere il suo dissenso nei confronti di Creonte, re di Tebe: “Non credevo che il tuo decreto avesse tanta forza e che tu, un mortale, potessi violare le leggi non scritte e stabili degli dèi”. Antigone è quindi impressa nell’immaginario comune come una ragazza pura e pia che sfida il Male, accettando di morire in nome di una giustizia assoluta che va oltre la logica delle decisioni umane. Eppure presenta anche tratti ambigui, e la sua parabola tragica induce ancora oggi a riflettere su che cosa sia la giustizia. Laura Pepe partirà dunque dal passato per riflettere sul presente. Laura Pepe insegna Istituzioni di diritto romano e Diritto greco antico all’Università degli Studi di Milano. Oltre a libri e saggi accademici su diritto penale e diritto di famiglia nell’antichità, ha scritto diversi manuali di storia antica e grammatica latina per la scuola secondaria superiore. Ha pubblicato Atene a processo. Il diritto ateniese attraverso le orazioni giudiziarie (Zanichelli 2019) e ha curato per il Corriere della Sera la collana in 35 volumi “Vita degli antichi” (2020). Collabora come divulgatore scientifico con il canale televisivo Focus. Per Laterza è autrice di Gli eroi bevono vino. Il mondo antico in un bicchiere (2018), La voce delle Sirene. I Greci e l’arte della persuasione (2020), e di Storie meravigliose di giovani greci (2022). Le Lezioni di Storia al Donizetti proseguiranno quindi il 3 febbraio con il docente di Fisica Sperimentale Piero Martin, che avrà il compito di sottolineare l'importanza delle rivoluzionarie intuizioni scientifiche di Galileo Galilei, e il 10 febbraio con Alessandro Vanoli, storico, scrittore e divulgatore che si interrogherà sull’idea di Occidente e sul senso che ancora oggi ha la figura di Cristoforo Colombo. Chiuderà il ciclo, il 24 febbraio, lo storico dell’arte Costantino D'Orazio con un ritratto di Andy Warhol e una incursione nel mondo della cultura pop.

“Antigone e la giustizia”: il 20 gennaio incontro con Laura Pepe2024-01-15T11:48:15+01:00
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