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Michela Gerosa

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DONIZETTI REVOLUTION VOL. 10: I TEMI DELLO SPETTACOLO IN ATTESA DELLA DECIMA EDIZIONE DONIZETTI OPERA

Per la conferenza spettacolo di e con Francesco Micheli al Teatro Donizetti tanti artisti ospiti, dal celebre baritono Simone Piazzola al performer David Blank ai giovani soprani Sabrina Gárdez e Marianna Mappa Ultimi biglietti in vendita online e alla biglietteria del Teatro Mancano pochi giorni all’apertura ufficiale delle attività della decima edizione del festival Donizetti Opera che, sin dal suo lancio nel 2015, coincide con la Donizetti Revolution, l’attesa presentazione spettacolo di e con il direttore artistico Francesco Micheli in programma quest’anno venerdì 3 maggio alle ore 20 al Teatro Donizetti di Bergamo: una serata ideata e realizzata in collaborazione per la drammaturgia con Alberto Mattioli. Molti gli ospiti di questa Donizetti Revolution vol. 10 tra cui i giovani soprani Sabrina Gárdez e Marianna Mappa, il celebre baritono Simone Piazzola, il performer David Blank (che molti ricorderanno protagonista nel 2023 di LU OpeRave), e ancora Riccardo Frizza (direttore musicale del festival) e Paolo Fabbri (direttore scientifico). Al pianoforte Hana Lee. Presenting partner della serata è Automha. Gli ultimi biglietti (posto unico 10 euro; riduzione under30 e abbonati FTD, 5 euro) si possono acquistare sul sito www.gaetanodonizetti.org oppure alla biglietteria del Teatro Donizetti in Piazza Cavour 15 (tel. 035 4160 601/602/603, da martedì a sabato, ore 13.00-20.00). La Donizetti Revolution vol. 10 sarà un’occasione unica per entrare nel più profondo spirito di riscoperta della figura di Donizetti e della sua terra attraverso la programmazione del festival 2024, che sta già riscuotendo molto favore nella vendita dei biglietti. Il pubblico potrà ascoltare alcune pagine dalle opere in calendario dal 14 novembre all’1 dicembre 2024 – dalla rarissima Zoraida di Granata a due più celebri capolavori come Don Pasquale e Roberto Devereux, senza dimenticare la nuova LU OpeRave – e scoprire i temi che hanno guidato molte scelte: dalla celebrazione per il decimo anno di festival, al tema della maturità e dell’amore anche in età adulta, all’attualità con il dolore per la guerra e la speranza per la ricostruzione e un futuro migliore. In questa nuova edizione della Revolution, grazie ad un apposito QR code inserito nel programma di sala, il pubblico sarà chiamato a “non spegnere i telefoni cellulari durante lo spettacolo” e anzi “interagire” in vari momenti: Francesco Micheli coinvolgerà infatti i presenti con delle domande alle quali si potrà rispondere direttamente dallo smartphone e determinare le varie fasi della narrazione. Oltre agli artisti già citati, anche quest’anno sono stati coinvolti alcuni istituti scolastici superiori della città che partecipano alle attività Education: gli studenti del Liceo delle Scienze Umane e Liceo Musicale “Paolina Secco Suardo”, dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Caterina Caniana” e dell’Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato “Cesare Pesenti” di Bergamo compongono il coro preparato e diretto da Silvia Lorenzi. Gli studenti della Scuola primaria “Scuri” - Istituto comprensivo “I Mille”, saranno invece protagonisti di alcuni video proiettati nel corso dello spettacolo e realizzati da Annachiara Di Stefano. «Donizetti rivoluzionario dell’arte, inventore del romanticismo musicale italiano – sottolinea Alberto Mattioli – sempre avanti sul suo tempo, geniale creatore di storie in cui ancora crediamo perché sono dinamite emozionale che ci esplode nel cuore e nel cervello. Rivoluzionare il rivoluzionario, metterlo in contatto con la contemporaneità, spiegare che le sue non sono vecchie storie, ma storie eterne, è il compito del Festival. Donizetti non è

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“Mio padre – Appunti sulla guerra civile” di e con Andrea Pennacchi. In scena al Teatro Donizetti mercoledì 8 maggio 2024 per la sezione “Storia, Teatro e Società”

Calato il sipario sulla Prosa e su Altri Percorsi, la Stagione dei Teatri 2023/2024 della Fondazione Teatro Donizetti ha ancora in serbo due titoli della sezione “Storia, Teatro e Società”, il primo dei quali avrà come protagonista, mercoledì 8 maggio al Teatro Donizetti (ore 20.30), Andrea Pennacchi. L’attore e regista padovano presenterà Mio padre – Appunti sulla guerra civile, affiancato in palcoscenico da due musicisti, Giorgio Gobbo (chitarra e voce) e Gianluca Segato (lap steel guitar). Produzione Teatro Boxer. Durata 90 minuiti senza intervallo. Mio padre – Appunti sulla guerra civile è la storia di un figlio, lo stesso Andrea Pennacchi, che un giorno si sveglia senza un padre del cui passato sa poco; un padre che lo aiutava a ordinare e a mettere a posto le cose. E allora si mette alla ricerca di ciò che è stato prima della sua nascita: la guerra partigiana, la prigionia, il viaggio di ritorno in una Italia distrutta dalla guerra. E così, lungo questo cammino, lo spettatore si accorge che la scelta di raccontare una storia familiare diventa la possibilità di avere un punto di vista privilegiato da cui guardare il comune passato. «Quando è morto mio padre, mi sono svegliato di colpo, come ci si sveglia dopo una festa in cui non ti divertivi e hai bevuto anche il profumo in bagno. È mattina, ti svegli e stai male, ma il peggio è che non ti ricordi niente, c'è un casino da mettere a posto. E tuo papà, che era bravo a mettere a posto, non c'è più», dice Andrea Pennacchi nelle note di presentazione dello spettacolo, «Così sono finiti i miei favolosi anni '90. La fine di una festa, la nascita di una nuova consapevolezza. Come Telemaco, ma più vecchio e sovrappeso, mi sono messo alla ricerca di mio padre e della sua storia di partigiano, e prigioniero, ma più ancora della sua Odissea di ritorno in un'Italia devastata dalla guerra. Sperando di trovare un insegnamento su come si mettono a posto le cose». Andrea Pennacchi deve larga parte della sua notorietà presso il grande pubblico grazie alla partecipazione alla trasmissione televisiva Propaganda Live. Il suo viaggio teatrale è iniziato nel 1993 col Teatro Popolare di Ricerca di Padova. Si è formato come attore seguendo maestri come Eimuntas Nekrosius, Carlos Alsina, Cesar Brie, Laura Curino e Gigi Dall'aglio. Ha scritto Eroi, finalista al Premio Off del Teatro Stabile del Veneto, prima parte della trilogia della guerra, completata da Trincee: risveglio di primavera e da Mio padre: appunti sulla guerra civile. Ha debuttato nella drammaturgia con Villan People prodotto da Pantakin, poi selezionato al festival Tramedautore del Piccolo Teatro Grassi di Milano e premio Fersen alla regia 2014. Per anni, con la collaborazione di Arteven, ha ideato e portato in scena una serie di lezioni-spettacolo con le quali ha girato le scuole superiori del Veneto: Viva Verdi, Galileo - Le montagne della Luna e altri miracoli, Le avventure di Capitan Salgari e Una feroce primavera. Progetti dedicati alle scuole che tuttora girano grazie

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Conclusa la Stagione di Prosa 2023/2024: 52.672 spettatori complessivi, 18% in più rispetto alla Stagione 2022/2023

Appena calato il sipario sulla Stagione di Prosa 2023/2024, con l’ultima delle rappresentazioni di martedì sera de L’albergo dei poveri con Massimo Popolizio, è già tempo di primi bilanci, che non possono non essere soddisfacenti. 52.672 sono stati infatti gli spettatori complessivi per i sette titoli in cartellone, con una media di oltre 1.000 spettatori a rappresentazione: circa il 18% in più rispetto alla Stagione 2022/2023 che aveva totalizzato 44.526 presenze. 5.181 gli abbonamenti, con un incremento di 490 unità, pari al 10,4% in più. La palma dello spettacolo più applaudito, a parità di otto repliche contro le sette degli altri spettacoli in programma, va a La buona novella con Neri Marcorè, visto da 8.550 spettatori, seguito da Iliade. Il gioco degli dei con Alessio Boni (8.333 presenze), inserito anche nel palinsesto delle iniziative di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, e da Il Mercante di Venezia con Franco Branciaroli (8.245). «Ancora una volta non possiamo che essere soddisfatti dei risultati di pubblico conseguiti», commenta a caldo Massimo Boffelli, Direttore Generale della Fondazione Teatro Donizetti, «Risultati ampiamenti positivi che riguardano tutta la programmazione della Fondazione: il successo della Stagione di Prosa e anche di Altri Percorsi va infatti a completare nel migliore dei modi un quadro che ha già visto il successo dei due festival internazionali, Donizetti Opera e Bergamo Jazz, della Stagione dei Teatri nel suo insieme, con Operetta e la sezione concertistica, e di Lezioni di Storia, la nuova rassegna che ha preso avvio lo scorso gennaio. Con tutto ciò la Fondazione Teatro Donizetti si conferma propulsore della vita culturale cittadina con le sue molteplici proposte, di cui la Stagione di Prosa è uno dei cardini». «E ci fa immenso piacere raccogliere riconoscimenti da parte degli stessi attori che calcano i nostri palcoscenici. Anche loro, quando sono al Donizetti, si sentono a casa, come si sentono tutti i bergamaschi», conclude Massimo Boffelli. Mentre restano in cartellone ancora due degli spettacoli della sezione “Storia, Teatro e Società” – Mio padre – Appunti sulla guerra civile con Andrea Pennacchi, mercoledì 8 maggio al Teatro Donizetti, e L’angelo della storia della compagnia Sotterrano, vincitore del Premio Ubu come migliore spettacolo del 2022, mercoledì 15 maggio al Teatro Sociale -  anche Maria Grazia Panigada, Direttrice Artistica della Stagione di Prosa e Altri Percorsi, esprime la propria soddisfazione: «Uno dei motivi di tanto gradimento da parte del pubblico credo stia nella varietà delle nostre proposte: una varietà di stili e generi che permette di avere una buona panoramica di ciò che il teatro italiano produce, inclusa la ripresa di testi classici, immortali». «E poi, quando mi reco nei camerini del Donizetti o del Sociale per salutare gli attori, vedo nei loro occhi una luce bellissima: la luce di chi ha appena gioito per la calorosa e attenta accoglienza del pubblico. E nei loro occhi, e dalle loro parole, colgo il ringraziamento nei confronti di tutto il personale della Fondazione, dai tecnici a chi si occupa dell’amministrazione e della comunicazione. Un ringraziamento al

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SIMONE GRAZIANO piano solo: Evento speciale in occasione dell’International Jazz Day 2024

BERGAMO JAZZ 2024 Simone Graziano piano solo Evento speciale in occasione dell’International Jazz Day 2024 30 aprile - Mura di Bergamo | Cannoniera di San Giovanni Anche quest’anno Bergamo Jazz aderisce all’International Jazz Day, l’iniziativa che dal 2011 l’UNESCO promuove in tutto il mondo nella giornata del 30 aprile per sottolineare i valori di inclusività e di dialogo tra culture diverse insiti nella musica di estrazione afroamericana, assurta da tempo a linguaggio universale. Bergamo Jazz, unitamente agli altri festival italiani che fanno parte dell’associazione I-Jazz, festeggia dunque la Giornata Internazionale del Jazz con un evento speciale, dal forte carattere simbolico, ospitato sulle Mura di Bergamo, dal 2017 riconosciute dalla stessa UNESCO Patrimonio dell’Umanità. Protagonista del concerto, che si terrà a partire dalle ore 18.00 nei pressi della Cannoniera di S. Giovanni, il pianista Simone Graziano, uno dei più interessanti e innovativi esponenti del jazz italiano ed europeo degli ultimi decenni. In caso di maltempo il concerto si terrà al Teatro Sociale. Sulle Mura non sono previste sedute: il pubblico potrà accomodarsi sul prato e assistere al concerto in attesa del tramonto, condividendo un momento ideale di unione fra musica e bellezze paesaggistiche. Simone Graziano si è affermato per le sue doti di bandleader, compositore e pianista partendo dal jazz e procedendo verso nuove frontiere musicali. Diplomatosi con il massimo dei voti in pianoforte classico al Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze, ha approfondito, contemporaneamente alla musica classica, lo studio del linguaggio jazz frequentando la Berklee School of Music di Boston. Si è perfezionato con John Taylor, Kenny Wheeler, Mulgrew Miller, Riccardo Fassi, Enrico Pieranunzi, Stefano Bollani, Franco D’Andrea, Aaron Goldberg. Nel 2009 ha registrato il suo primo lavoro discografico, Lightwalls, con Ares Tavolazzi al contrabbasso e Stefano Tamborrino alla batteria. Nel 2013 è uscito il primo disco del quintetto Frontal, gruppo che si è esibito in importanti festival e rassegne. L’album più recente di Simone Graziano, Embracing the Future, è un’esplorazione solitaria del pianoforte, appositamente preparato per ottenere sonorità inedite. Accesso libero e gratuito senza prenotazione.

SIMONE GRAZIANO piano solo: Evento speciale in occasione dell’International Jazz Day 20242024-04-23T15:00:29+02:00

AL TEATRO SOCIALE VA IN SCENA “TURANDOT. ENIGMI AL MUSEO”, SPETTACOLO PER LE FAMIGLIE

Nell’anno delle celebrazioni pucciniane, AsLiCo e Opéra Grand Avignon, producono la versione per bambini e famiglie dell’ultima opera del compositore toscano. La regia è firmata da Andrea Bernard e la rielaborazione musicale è di Enrico Minaglia. Il pubblico può partecipare al Family Lab per imparare melodie e coreografie così da interagire durante la rappresentazione. Bergamo, Teatro Sociale, domenica 21 aprile ore 15.30 Family Lab ore 17 Spettacolo Una domenica in famiglia da trascorrere in teatro nel segno di Giacomo Puccini: domenica 21 aprile alle ore 17 al Teatro Sociale, debutta infatti a Bergamo Turandot. Enigmi al museo, spettacolo per bambini e famiglie prodotto dal Teatro Sociale di Como AsLiCo, in coproduzione con l’Opéra Grand Avignon, ispirato alla celebre ultima opera del compositore toscano in occasione del centenario della morte. Turandot. Enigmi al museo è il nuovo titolo messo in scena dall’istituzione comasca per la XXVIII edizione di Opera Domani e andrà in tournée in più di venti teatri italiani per far conoscere il capolavoro di Puccini a studenti e famiglie. Il progetto è patrocinato dal Comitato promotore delle celebrazioni pucciniane e da ICOM (International Council of Museums). Lunedì 22 e martedì 23 aprile, sempre al Teatro Sociale di Bergamo, alle ore 9.30, 11.30 e 14.30 Turandot. Enigmi al museo sarà in scena per le scuole. Turandot è una favola che racconta una Cina magica e grandiosa, dove – tra enigmi da risolvere, principi d’oriente, gong del destino, boia e fastosi palazzi imperiali – prende vita la storia della Principessa dal cuore di ghiaccio. Il regista Andrea Bernard sceglie come ambientazione della vicenda, un museo in cui, tra i visitatori, ci sono anche il giovane Calaf, con il padre Timur e con Liù. Il misterioso mondo di Turandot si materializza e riverbera tra statue, ceramiche pregiate, costumi tradizionali e stampe d’epoca. La lettura di un antico manoscritto anima le opere d’arte del museo e i visitatori vengono catapultati tra gli enigmi della Principessa Turandot, che – con l’aiuto di Ping, Pong e Pang, tre statue dell’esercito di terracotta – altro non aspetta che trovare il vero amore ed essere ricordata per sempre. Turandot. Enigmi al museo, oltre alla regia di Andrea Bernard – che il pubblico bergamasco ha applaudito per la sua messa in scena di Lucrezia Borgia per il festival Donizetti Opera del 2019 – vede le scene di Alberto Beltrame, i costumi di Elena Beccaro e le coreografie di Giulia Tornarollila; sul podio dell’Orchestra 1813 salirà Sieva Borzak che concerterà anche le voci dei cantanti selezionati da AsLiCo. La recita per le famiglie di domenica 21 aprile è preceduta alle ore 15.30 da un Family Lab: chi partecipa allo spettacolo potrà imparare le arie e le coreografie e vivere poi in teatro un’esperienza più partecipativa. Inoltre i bambini potranno prepararsi allo spettacolo, già da casa, grazie al “Kit dello spettatore”, in cui troveranno, come una vera e propria “cassetta degli attrezzi”, tutti gli strumenti che serviranno per prepararsi alla visione dell’opera partecipativa, scaricabile dal sito della Fondazione Teatro Donizetti al seguente link: https://www.teatrodonizetti.it/it/evento/turandot-enigmi-al-museo-recita-family/ I biglietti, dal costo di 5 e 10

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DONIZETTI SUMMER CAMP 2024: QUATTRO DIVERSE SETTIMANE DI CAMPUS ESTIVO AL TEATRO DONIZETTI

Dal 10 al 14 giugno, dal 24 al 28 giugno, dall’1 al 5 luglio e dall’8 al 12 luglio, bambini e ragazzi dagli 8 ai 14 anni potranno vivere una nuova esperienza fra palcoscenico, scene e costumi Due settimane saranno dedicate alle opere donizettiane Don Pasquale e Lucia di Lammermoor, una all’Iliade e una alla Turandot per celebrare l’anno pucciniano Iscrizioni entro il 19 maggio 2024 L’estate è alle porte e la Fondazione Teatro Donizetti propone, dopo il successo delle passate edizioni, ben quattro diverse settimane di Donizetti Summer Camp 2024 ovvero storie immortali e avventure meravigliose, una in più rispetto allo scorso anno: bambini e ragazzi tra gli 8 e i 14 anni potranno così vivere in modo inusuale gli spazi del Teatro Donizetti, dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 17.00 (con possibilità di anticipo alle 8.00 e posticipo alle 17.30). Donizetti Summer Camp 2024 è realizzato con il sostegno di UniAcque. Le iscrizioni sono aperte fino al 19 maggio. Dettagli e form al seguente link https://www.teatrodonizetti.it/it/donizetti-summer-camp/ L’edizione 2024 del Donizetti Summer Camp presenta una grande novità: accanto alle due settimane dedicate ad opere di Gaetano Donizetti, che quest’anno sono Don Pasquale (dal 24 al 28 giugno) e Lucia di Lammermoor (dall’8 al 12 luglio), le altre due settimane sono invece ispirate ad altre produzioni della Fondazione Teatro Donizetti: Iliade (dal 10 al 14 giugno), lavoro tratto dal poema omerico andato in scena nella Stagione di prosa per Bergamo Brescia Capitale Italiana della cultura 2023, e Turandot (dall’1 al 5 luglio), opera di Giacomo Puccini che si inserisce nelle celebrazioni internazionali dell’anno pucciniano in occasione del centesimo anniversario della morte del compositore toscano. Durante i cinque giorni in cui si articola ogni Donizetti Summer Camp, i partecipanti potranno scoprire la sala prove, i camerini e anche salire sul palcoscenico del Teatro Donizetti da protagonisti: ogni settimana infatti terminerà con una originale messa in scena dell’opera approfondita, interpretata naturalmente dagli stessi frequentanti che canteranno, reciteranno e avranno collaborato alla creazione di costumi e scenografie. Il saggio finale si svolgerà il venerdì alle 17.30 e sarà aperto alle famiglie e a tutti coloro che avranno piacere di partecipare. L’aspetto pedagogico e artistico del Donizetti Summer Camp è stato curato da formatrici specializzate nelle differenti discipline (Paola Rivolta, scene e costumi - Alessandra Giolo, musica - Silvia Briozzo, teatro – Serena Marossi, danza), affiancate da due educatori certificati di Edoomark. Per partecipare, oltre alla registrazione, è prevista l’iscrizione di 200€ per ogni bambino o ragazzo e di 185€ per i fratelli o le sorelle. Il pasto può essere fornito autonomamente dalla famiglia o può essere consegnato in teatro da un servizio di mensa scolastica, al costo di 30€ a settimana.

DONIZETTI SUMMER CAMP 2024: QUATTRO DIVERSE SETTIMANE DI CAMPUS ESTIVO AL TEATRO DONIZETTI2024-04-17T11:45:12+02:00

DECENNALE DEL FESTIVAL DONIZETTI OPERA: INIZIANO I FESTEGGIAMENTI CON DeCineForum

Nella Sala Musica del Teatro Donizetti saranno proiettate cinque produzioni iconiche della manifestazione bergamasca precedute da una presentazione della sezione scientifica del festival Primo appuntamento sabato 20 aprile alle 14.30 con Enrico di Borgogna Teatro Donizetti, Sala Musica - Ingresso libero con prenotazione su https://www.donizetti.org/it/donizetti-opera-2024-decineforum-donizetti/ Dieci edizioni del Donizetti Opera che racchiudono oltre trenta produzioni tra titoli riscoperti, grandi capolavori e prime assolute di Gaetano Donizetti: rivivere alcuni dei momenti più significativi di questi anni è lo spirito con cui è stato organizzato DeCineForum, ciclo di visioni guidate ideato e curato dalla sezione scientifica del festival Donizetti Opera, che prenderà il via sabato 20 aprile alle ore 14.30 nella Sala Musica del Teatro Donizetti Enrico di Borgogna, melodramma semiserio che segnò l’“ingresso in società” per il giovane compositore bergamasco (Venezia 1818). L’opera sarà proiettata nella versione andata in scena in prima moderna al Teatro Sociale nel 2018 per il ciclo #donizetti200 con la direzione di Alessandro De Marchi, la regia di Silvia Paoli e un cast di interpreti di rilievo come Anna Bonitatibus, Sonia Ganassi e Luca Tittoto. Come per tutti gli altri titoli, la produzione video è quella realizzata dalla casa discografica Dynamic che segue da sempre il festival. Ogni proiezione sarà preceduta da un’introduzione a cura dei musicologi del team scientifico e l’accesso sarà gratuito (prenotazione consigliata su https://www.donizetti.org/it/donizetti-opera-2024-decineforum-donizetti/). DeCineForum è composto da cinque titoli donizettiani appartenenti a generi differenti e scritti per teatri diversi, tra Italia e Francia, che hanno segnato sia la carriera del compositore bergamasco che lo sviluppo del festival. Dopo il primo appuntamento di sabato 20 aprile, presentato da Candida Mantica e dedicato a Enrico di Borgogna (melodramma in due atti su libretto di Bartolomeo Merelli); sabato 27 aprile (ore 14.30) è in programma Olivo e Pasquale, melodramma giocoso in due atti su libretto di Jacopo Ferretti, messo in scena al Teatro Sociale di Bergamo in occasione del festival 2016 nella versione dell'autunno 1827, realizzata per il Teatro Nuovo di Napoli con l’alternanza di dialoghi parlati e numeri cantanti, con la parte di Pasquale in napoletano. Sul podio Federico Maria Sardelli, regia di operAlchemica (Ugo Giacomazzi e Luigi Di Gangi) (presentazione di Livio Aragona) interpreti vocali Bruno Taddia, Filippo Morace, Laura Giordano e Pietro Adaini. Candida Mantica torna a presentare Lucrezia Borgia (sabato 25 maggio, ore 14.30), melodramma in un prologo e due atti su libretto di Felice Romani (tratto dalla Lucrèce Borgia di Victor Hugo) che debuttò al Teatro alla Scala nel 1833, capolavoro indiscusso di Donizetti che sarà proiettato nella versione andata in scena al Teatro Sociale nel 2019 con la regia di Andrea Bernard, la direzione di Riccardo Frizza e protagonisti Carmela Remigio, Xabier Anduaga, Marko Mimica e Varduhi Abrahamyan. In autunno, quando l’edizione n. 10 del Donizetti Opera sarà alle porte, si terranno altre due proiezioni: sabato 28 settembre L’Ange de Nisida, su libretto di Gustave Vaëz e Alphonse Royer che avrebbe dovuto debuttare al Théâtre de la Renaissance di Parigi nel 1839, e che ha invece ricevuto la sua prima, acclamata, rappresentazione in forma scenica proprio al Donizetti Opera nel 2019 con la regia di Francesco Micheli e

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“L’albergo dei poveri” di e con Massimo Popolizio chiude la Stagione di Prosa 2023/2024

La Stagione di Prosa 2023/2024 della Fondazione Teatro Donizetti si conclude con L’Albergo dei Poveri, spettacolo di Massimo Popolizio tratto dall’opera omonima di Maksim Gor’kij, in programma nel principale teatro cittadino da mercoledì 17 a martedì 23 aprile (ore 20.30; domenica ore 15.30). Sul palcoscenico del Donizetti Massimo Popolizio, che vestirà i panni di Luka, il pellegrino, salirà insieme ad altri 15 attori: Giovanni Battaglia (Il Barone), Gabriele Brunelli (Aleška), Luca Carbone (L’Attore), Martin Chishimba (Il Principe), Giampiero Cicciò (Bubnov, pellicciaio), Carolina Ellero (Nastja, ragazza), Raffaele Esposito (Pepel), Diamara Ferrero (Nataša, sorella di Vasilisa), Francesco Giordano (Michail Kostylev, proprietario del dormitorio), Marco Mavaracchio (Medvedev, la guardia), Michele Nani (Klešč, fabbro), Aldo Ottobrino (Satin, il baro), Silvia Pietta (Kvasnjia, ex prostituta), Sandra Toffolatti (Vasilisa, moglie di Kostylev), Zoe Zolferino (Anna, moglie di Klešč). Drammaturgia di Emanuele Trevi. Scene di Marco Rossi. Costumi di Gianluca Sbicca. Luci di Luigi Biondi. Lo spettacolo, che vede Bergamo tra le quattro città, oltre a Roma, Milano e Napoli, in cui l’attore ha scelto al momento di rappresentarlo, è una coproduzione Teatro Stabile di Roma e Piccolo Teatro di Miano. Durata 110 minuti più intervallo.   Giovedì 18 aprile, alle ore 18.00 è previsto alla Sala Riccardi del Teatro Donizetti un incontro con Massimo Popolizio e con la compagnia. Modera Maria Grazia Panigada, Direttrice Artistica della Stagione di Prosa e Altri Percorsi.   Conosciuto anche come I bassifondi, o Sul fondo, o ancora Il dormitorio, il grande dram­ma di Maksim Gor’kij, rappresentato per la prima volta a Mosca nel 1902, fu ribattezzato L’albergo dei poveri da Giorgio Strehler nel 1947, in occasione della memorabile regia che inaugurò il Piccolo Teatro di Milano nel maggio del 1947. Ed è quest’ultimo titolo che Massimo Popolizio ha deciso di riproporre al pubblico, in virtù del suo valore emblematico e poetico, oltre che storico. L’albergo dei poveri è un grande dramma corale, che si potrebbe definire shakespea­riano nel suo sapiente dosaggio di pathos, denuncia sociale, amara comicità, riflessio­ne filosofica e morale sul destino umano. Il numero elevato degli attori in scena impone alla regia la ricerca di un ritmo adeguato al continuo mutare delle situazioni e dei punti di vista, in un crescendo di tensione reso an­cora più evidente dall’angustia dello spazio evocato: un rifugio di derelitti e alcolizzati dove i personaggi trascorrono i loro giorni tentando di non soccombere alla disperazio­ne e all’inerzia della sconfitta. Si tratta di una sfida che, dopo Stanislavskij che fu il primo regista del dramma di Gor’kij, è stata rac­colta da grandi maestri della regia teatrale, come Strehler, e anche cinematografica, tra gli altri, Resnais e Kurosawa. Se le grandi opere viaggiano nel tempo per essere rilette a ogni generazione da ango­lature diverse, lo stile di regia di Popolizio, la sua maniera di dirigere gli attori e il mec­canismo teatrale nel suo complesso, sem­bra particolarmente adeguato a scrivere un nuovo capitolo di questa storia di interpre­tazioni. Il nostro non è il mondo del 1902, e nemmeno quello del 1947: è mutato anche il concetto

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IL CENTRO DELLA MUSICA: Concerti nel Ridotto Gavazzeni – III Edizione

In collaborazione con Comune di Bergamo – Assessorato alle Politiche Sociali   Cinque concerti nel Ridotto “Gavazzeni” del Teatro Donizetti, in programma fra il 18 maggio e il 29 giugno; cinque appuntamenti per far vivere di sabato pomeriggio le magie della musica e dello stare insieme in teatro: è la terza edizione de Il Centro della Musica, rassegna musicale ideata dalla Fondazione Teatro Donizetti, organizzata in collaborazione con il Comune di Bergamo - Assessorato alle Politiche Sociali. Un ampio ventaglio di proposte musicali da Bach a Nino Rota, Ennio Morricone e altri grandi autori di musica per il cinema all’omaggio a indimenticabili dive del grande schermo. «Dopo il successo delle prime due edizioni, si conferma Il Centro della Musica, una rassegna che vuole offrire momenti di condivisione musicale in una giornata della settimana e in un orario che consentono di far vivere sia il Teatro Donizetti che l’antistante Centro Piacentiniano», specifica Massimo Boffelli, Direttore Generale della Fondazione Teatro Donizetti, «La collaborazione dell’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Bergamo testimonia una sinergia istituzionale che  consente di valorizzare al meglio un’iniziativa dal carattere inclusivo destinato a un pubblico di tutte le età». «Quest’anno si consolidano anche le partnership con due significative realtà musicali come l’Orchestra Filarmonica Italiana e l’Ensemble Locatelli, già presenti nelle precedenti edizioni de Il Centro della Musica e in altre rassegne promosse dalla nostra Fondazione», conclude Massimo Boffelli. La terza edizione de Il Centro della Musica inizia il 18 maggio con una delle tante diramazioni dell’Orchestra Filarmonica Italiana, protagonista con progetti sempre diversi  di quattro dei cinque concerti della rassegna: nell’occasione, un ensemble diretto da Jacopo Rivani, con le voci recitanti di Camilla Berardi e Marco Saccomandi, proporrà Il Diario di Gian Burrasca, concerto-spettacolo di impianto teatrale liberamente tratto dal Giornalino di Gian Burrasca, romanzo diventato celebre con l’omonimo sceneggiato televisivo interpretato da una giovanissima Rita Pavone con la regia di Lina Wertmuller e le musiche di Nino Rota. A seguire, il 1° giugno, Brass Portrait: musiche di Nino Rita, Ennio Morricone e altri autori eseguite da un gruppo di ottoni e percussioni con alla tromba Andrea Giuffredi, solista di fama internazionale. Sabato 8 giugno, invece, saranno di scena la musica di Johann Sebastian Bach e l’Ensemble Locatelli diretto da Thomas Chigioni. L’affermata formazione bergamasca di musica barocca eseguirà cinque composizioni fuoriuscite dal genio bachiano: il Concerto per violino e orchestra in la minore BWV 1041, la Sonata per violino e basso continuo in sol maggiore BWV 1021, il Concerto per violino e orchestra in mi maggiore BWV 1042, la Sinfonia dalla cantata BWV 75 e il Concerto per 2 violini e orchestra in re minore BWV 1043. Gli ultimi due concerti saranno dedicati all’immaginario cinematografico con di nuovo sugli scudi il marchio dell’Orchestra Filarmonica Italiana. Il 15 giugno, in Ritratti: Visioni e Sogni della musica da film si ascolteranno brani di Nino Rota, Ennio Morricone, Armando Trovajoli e Astor Piazzolla. Solista Marco Albonetti al sax soprano e baritono. Infine, il 29 giugno, un ensemble di cinque archi

IL CENTRO DELLA MUSICA: Concerti nel Ridotto Gavazzeni – III Edizione2024-04-08T16:46:19+02:00

SI RINNOVA IL PROGETTO DI MEMBERSHIP DEGLI AMBASCIATORI DI DONIZETTI

Solo 74 posti, a rappresentare il compositore bergamasco e le opere che ha scritto, destinati ad aziende e professionisti per sostenere le attività e mantenere lo stesso livello produttivo raggiunto negli ultimi anni dalla Fondazione Teatro Donizetti Per la cultura a Bergamo si investe in Art Bonus 10 volte di più rispetto alla media nazionale I recenti risultati ottenuti dal Teatro Donizetti – dal restauro alla qualità e quantità della produzione artistica di ogni settore, dalle stagioni ai festival e alla ripresa posti pandemica – sono in parte merito di importanti campagne di raccolta di risorse private che si sono sommate ai fondi pubblici. Nell’ultimo decennio sono stati raccolti infatti oltre 15 mln di euro (soprattutto in Art Bonus, lo strumento governativo per favorire il sostegno dei privati al finanziamento della cultura, con agevolazioni fiscali del 65% in tre anni) con un costante aumento annuale. Di questi, 9,6 mln sono stati destinati al restauro del teatro stesso, mentre circa 5,5 mln di euro sono andati all’attività artistica, didattica e di ricerca. Un risultato raggiunto grazie al ruolo fondamentale del presidente della Fondazione Teatro Donizetti Giorgio Berta e a una struttura articolata e finalizzata a questo scopo, che ha pochissimi uguali in Italia tra i Teatri di Tradizione (categoria ministeriale cui appartiene il Donizetti). Accanto alla raccolta per il restauro dell’edificio, la svolta principale è stata la nascita e la valorizzazione del festival Donizetti Opera che ha catalizzato un ampio gruppo di sostenitori, diventati nel tempo promotori della riscoperta di valori condivisi e veri e propri “ambasciatori” dell’arte di Donizetti e dell’identità di Bergamo. Prima della nascita del festival nel 2015 e poi degli Ambasciatori di Donizetti la produzione artistica del Teatro non raccoglieva alcuna risorsa privata. Il successo della formula è stato sancito anche da due importanti riconoscimenti nazionali, il Premio Cultura+Impresa 2019/2020 e il Premio Speciale 2023 del Concorso Art Bonus – ideato da Ales Arte Lavoro e Servizi spa, società in-house del Ministero della Cultura e da Promo PA – come istituzione arrivata alla fase finale del contest che più di tutte si è distinta per la qualità dei risultati della campagna di mecenatismo Ambasciatori di Donizetti e per il coinvolgimento nel concorso del tessuto civile ed economico cittadino. Nel 2022 e nel 2023 il Teatro ha beneficiato poi di una serie di contributi speciali legati a Bergamo Brescia Capitale della Cultura che hanno permesso di raggiungere significativi traguardi di qualità e progettualità artistica, oltre che di quantità produttiva. Così, dopo questi anni di successi e per adattarsi alle nuove necessità e ai nuovi ambiziosi obiettivi, il progetto degli Ambasciatori di Donizetti si rinnova e chiama a raccolta tutti gli imprenditori della bergamasca per poter garantire alla produzione della Fondazione Teatro Donizetti gli stessi livelli (dell’ultimo biennio) e forse ancora di più. Il traguardo è ambizioso ma i dati diffusi dal Ministero della Cultura legati alle donazioni Art Bonus fanno ben sperare. In Italia, dal 2014, sono stati raccolti 914 milioni raccolti da 40.000 mecenati per 2.600 Enti culturali. La Lombardia è al primo posto in Italia

SI RINNOVA IL PROGETTO DI MEMBERSHIP DEGLI AMBASCIATORI DI DONIZETTI2024-04-05T12:11:20+02:00
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