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Michela Gerosa

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DECENNALE DEL FESTIVAL DONIZETTI OPERA: INIZIANO I FESTEGGIAMENTI CON DeCineForum

Nella Sala Musica del Teatro Donizetti saranno proiettate cinque produzioni iconiche della manifestazione bergamasca precedute da una presentazione della sezione scientifica del festival Primo appuntamento sabato 20 aprile alle 14.30 con Enrico di Borgogna Teatro Donizetti, Sala Musica - Ingresso libero con prenotazione su https://www.donizetti.org/it/donizetti-opera-2024-decineforum-donizetti/ Dieci edizioni del Donizetti Opera che racchiudono oltre trenta produzioni tra titoli riscoperti, grandi capolavori e prime assolute di Gaetano Donizetti: rivivere alcuni dei momenti più significativi di questi anni è lo spirito con cui è stato organizzato DeCineForum, ciclo di visioni guidate ideato e curato dalla sezione scientifica del festival Donizetti Opera, che prenderà il via sabato 20 aprile alle ore 14.30 nella Sala Musica del Teatro Donizetti Enrico di Borgogna, melodramma semiserio che segnò l’“ingresso in società” per il giovane compositore bergamasco (Venezia 1818). L’opera sarà proiettata nella versione andata in scena in prima moderna al Teatro Sociale nel 2018 per il ciclo #donizetti200 con la direzione di Alessandro De Marchi, la regia di Silvia Paoli e un cast di interpreti di rilievo come Anna Bonitatibus, Sonia Ganassi e Luca Tittoto. Come per tutti gli altri titoli, la produzione video è quella realizzata dalla casa discografica Dynamic che segue da sempre il festival. Ogni proiezione sarà preceduta da un’introduzione a cura dei musicologi del team scientifico e l’accesso sarà gratuito (prenotazione consigliata su https://www.donizetti.org/it/donizetti-opera-2024-decineforum-donizetti/). DeCineForum è composto da cinque titoli donizettiani appartenenti a generi differenti e scritti per teatri diversi, tra Italia e Francia, che hanno segnato sia la carriera del compositore bergamasco che lo sviluppo del festival. Dopo il primo appuntamento di sabato 20 aprile, presentato da Candida Mantica e dedicato a Enrico di Borgogna (melodramma in due atti su libretto di Bartolomeo Merelli); sabato 27 aprile (ore 14.30) è in programma Olivo e Pasquale, melodramma giocoso in due atti su libretto di Jacopo Ferretti, messo in scena al Teatro Sociale di Bergamo in occasione del festival 2016 nella versione dell'autunno 1827, realizzata per il Teatro Nuovo di Napoli con l’alternanza di dialoghi parlati e numeri cantanti, con la parte di Pasquale in napoletano. Sul podio Federico Maria Sardelli, regia di operAlchemica (Ugo Giacomazzi e Luigi Di Gangi) (presentazione di Livio Aragona) interpreti vocali Bruno Taddia, Filippo Morace, Laura Giordano e Pietro Adaini. Candida Mantica torna a presentare Lucrezia Borgia (sabato 25 maggio, ore 14.30), melodramma in un prologo e due atti su libretto di Felice Romani (tratto dalla Lucrèce Borgia di Victor Hugo) che debuttò al Teatro alla Scala nel 1833, capolavoro indiscusso di Donizetti che sarà proiettato nella versione andata in scena al Teatro Sociale nel 2019 con la regia di Andrea Bernard, la direzione di Riccardo Frizza e protagonisti Carmela Remigio, Xabier Anduaga, Marko Mimica e Varduhi Abrahamyan. In autunno, quando l’edizione n. 10 del Donizetti Opera sarà alle porte, si terranno altre due proiezioni: sabato 28 settembre L’Ange de Nisida, su libretto di Gustave Vaëz e Alphonse Royer che avrebbe dovuto debuttare al Théâtre de la Renaissance di Parigi nel 1839, e che ha invece ricevuto la sua prima, acclamata, rappresentazione in forma scenica proprio al Donizetti Opera nel 2019 con la regia di Francesco Micheli e

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“L’albergo dei poveri” di e con Massimo Popolizio chiude la Stagione di Prosa 2023/2024

La Stagione di Prosa 2023/2024 della Fondazione Teatro Donizetti si conclude con L’Albergo dei Poveri, spettacolo di Massimo Popolizio tratto dall’opera omonima di Maksim Gor’kij, in programma nel principale teatro cittadino da mercoledì 17 a martedì 23 aprile (ore 20.30; domenica ore 15.30). Sul palcoscenico del Donizetti Massimo Popolizio, che vestirà i panni di Luka, il pellegrino, salirà insieme ad altri 15 attori: Giovanni Battaglia (Il Barone), Gabriele Brunelli (Aleška), Luca Carbone (L’Attore), Martin Chishimba (Il Principe), Giampiero Cicciò (Bubnov, pellicciaio), Carolina Ellero (Nastja, ragazza), Raffaele Esposito (Pepel), Diamara Ferrero (Nataša, sorella di Vasilisa), Francesco Giordano (Michail Kostylev, proprietario del dormitorio), Marco Mavaracchio (Medvedev, la guardia), Michele Nani (Klešč, fabbro), Aldo Ottobrino (Satin, il baro), Silvia Pietta (Kvasnjia, ex prostituta), Sandra Toffolatti (Vasilisa, moglie di Kostylev), Zoe Zolferino (Anna, moglie di Klešč). Drammaturgia di Emanuele Trevi. Scene di Marco Rossi. Costumi di Gianluca Sbicca. Luci di Luigi Biondi. Lo spettacolo, che vede Bergamo tra le quattro città, oltre a Roma, Milano e Napoli, in cui l’attore ha scelto al momento di rappresentarlo, è una coproduzione Teatro Stabile di Roma e Piccolo Teatro di Miano. Durata 110 minuti più intervallo.   Giovedì 18 aprile, alle ore 18.00 è previsto alla Sala Riccardi del Teatro Donizetti un incontro con Massimo Popolizio e con la compagnia. Modera Maria Grazia Panigada, Direttrice Artistica della Stagione di Prosa e Altri Percorsi.   Conosciuto anche come I bassifondi, o Sul fondo, o ancora Il dormitorio, il grande dram­ma di Maksim Gor’kij, rappresentato per la prima volta a Mosca nel 1902, fu ribattezzato L’albergo dei poveri da Giorgio Strehler nel 1947, in occasione della memorabile regia che inaugurò il Piccolo Teatro di Milano nel maggio del 1947. Ed è quest’ultimo titolo che Massimo Popolizio ha deciso di riproporre al pubblico, in virtù del suo valore emblematico e poetico, oltre che storico. L’albergo dei poveri è un grande dramma corale, che si potrebbe definire shakespea­riano nel suo sapiente dosaggio di pathos, denuncia sociale, amara comicità, riflessio­ne filosofica e morale sul destino umano. Il numero elevato degli attori in scena impone alla regia la ricerca di un ritmo adeguato al continuo mutare delle situazioni e dei punti di vista, in un crescendo di tensione reso an­cora più evidente dall’angustia dello spazio evocato: un rifugio di derelitti e alcolizzati dove i personaggi trascorrono i loro giorni tentando di non soccombere alla disperazio­ne e all’inerzia della sconfitta. Si tratta di una sfida che, dopo Stanislavskij che fu il primo regista del dramma di Gor’kij, è stata rac­colta da grandi maestri della regia teatrale, come Strehler, e anche cinematografica, tra gli altri, Resnais e Kurosawa. Se le grandi opere viaggiano nel tempo per essere rilette a ogni generazione da ango­lature diverse, lo stile di regia di Popolizio, la sua maniera di dirigere gli attori e il mec­canismo teatrale nel suo complesso, sem­bra particolarmente adeguato a scrivere un nuovo capitolo di questa storia di interpre­tazioni. Il nostro non è il mondo del 1902, e nemmeno quello del 1947: è mutato anche il concetto

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IL CENTRO DELLA MUSICA: Concerti nel Ridotto Gavazzeni – III Edizione

In collaborazione con Comune di Bergamo – Assessorato alle Politiche Sociali   Cinque concerti nel Ridotto “Gavazzeni” del Teatro Donizetti, in programma fra il 18 maggio e il 29 giugno; cinque appuntamenti per far vivere di sabato pomeriggio le magie della musica e dello stare insieme in teatro: è la terza edizione de Il Centro della Musica, rassegna musicale ideata dalla Fondazione Teatro Donizetti, organizzata in collaborazione con il Comune di Bergamo - Assessorato alle Politiche Sociali. Un ampio ventaglio di proposte musicali da Bach a Nino Rota, Ennio Morricone e altri grandi autori di musica per il cinema all’omaggio a indimenticabili dive del grande schermo. «Dopo il successo delle prime due edizioni, si conferma Il Centro della Musica, una rassegna che vuole offrire momenti di condivisione musicale in una giornata della settimana e in un orario che consentono di far vivere sia il Teatro Donizetti che l’antistante Centro Piacentiniano», specifica Massimo Boffelli, Direttore Generale della Fondazione Teatro Donizetti, «La collaborazione dell’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Bergamo testimonia una sinergia istituzionale che  consente di valorizzare al meglio un’iniziativa dal carattere inclusivo destinato a un pubblico di tutte le età». «Quest’anno si consolidano anche le partnership con due significative realtà musicali come l’Orchestra Filarmonica Italiana e l’Ensemble Locatelli, già presenti nelle precedenti edizioni de Il Centro della Musica e in altre rassegne promosse dalla nostra Fondazione», conclude Massimo Boffelli. La terza edizione de Il Centro della Musica inizia il 18 maggio con una delle tante diramazioni dell’Orchestra Filarmonica Italiana, protagonista con progetti sempre diversi  di quattro dei cinque concerti della rassegna: nell’occasione, un ensemble diretto da Jacopo Rivani, con le voci recitanti di Camilla Berardi e Marco Saccomandi, proporrà Il Diario di Gian Burrasca, concerto-spettacolo di impianto teatrale liberamente tratto dal Giornalino di Gian Burrasca, romanzo diventato celebre con l’omonimo sceneggiato televisivo interpretato da una giovanissima Rita Pavone con la regia di Lina Wertmuller e le musiche di Nino Rota. A seguire, il 1° giugno, Brass Portrait: musiche di Nino Rita, Ennio Morricone e altri autori eseguite da un gruppo di ottoni e percussioni con alla tromba Andrea Giuffredi, solista di fama internazionale. Sabato 8 giugno, invece, saranno di scena la musica di Johann Sebastian Bach e l’Ensemble Locatelli diretto da Thomas Chigioni. L’affermata formazione bergamasca di musica barocca eseguirà cinque composizioni fuoriuscite dal genio bachiano: il Concerto per violino e orchestra in la minore BWV 1041, la Sonata per violino e basso continuo in sol maggiore BWV 1021, il Concerto per violino e orchestra in mi maggiore BWV 1042, la Sinfonia dalla cantata BWV 75 e il Concerto per 2 violini e orchestra in re minore BWV 1043. Gli ultimi due concerti saranno dedicati all’immaginario cinematografico con di nuovo sugli scudi il marchio dell’Orchestra Filarmonica Italiana. Il 15 giugno, in Ritratti: Visioni e Sogni della musica da film si ascolteranno brani di Nino Rota, Ennio Morricone, Armando Trovajoli e Astor Piazzolla. Solista Marco Albonetti al sax soprano e baritono. Infine, il 29 giugno, un ensemble di cinque archi

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SI RINNOVA IL PROGETTO DI MEMBERSHIP DEGLI AMBASCIATORI DI DONIZETTI

Solo 74 posti, a rappresentare il compositore bergamasco e le opere che ha scritto, destinati ad aziende e professionisti per sostenere le attività e mantenere lo stesso livello produttivo raggiunto negli ultimi anni dalla Fondazione Teatro Donizetti Per la cultura a Bergamo si investe in Art Bonus 10 volte di più rispetto alla media nazionale I recenti risultati ottenuti dal Teatro Donizetti – dal restauro alla qualità e quantità della produzione artistica di ogni settore, dalle stagioni ai festival e alla ripresa posti pandemica – sono in parte merito di importanti campagne di raccolta di risorse private che si sono sommate ai fondi pubblici. Nell’ultimo decennio sono stati raccolti infatti oltre 15 mln di euro (soprattutto in Art Bonus, lo strumento governativo per favorire il sostegno dei privati al finanziamento della cultura, con agevolazioni fiscali del 65% in tre anni) con un costante aumento annuale. Di questi, 9,6 mln sono stati destinati al restauro del teatro stesso, mentre circa 5,5 mln di euro sono andati all’attività artistica, didattica e di ricerca. Un risultato raggiunto grazie al ruolo fondamentale del presidente della Fondazione Teatro Donizetti Giorgio Berta e a una struttura articolata e finalizzata a questo scopo, che ha pochissimi uguali in Italia tra i Teatri di Tradizione (categoria ministeriale cui appartiene il Donizetti). Accanto alla raccolta per il restauro dell’edificio, la svolta principale è stata la nascita e la valorizzazione del festival Donizetti Opera che ha catalizzato un ampio gruppo di sostenitori, diventati nel tempo promotori della riscoperta di valori condivisi e veri e propri “ambasciatori” dell’arte di Donizetti e dell’identità di Bergamo. Prima della nascita del festival nel 2015 e poi degli Ambasciatori di Donizetti la produzione artistica del Teatro non raccoglieva alcuna risorsa privata. Il successo della formula è stato sancito anche da due importanti riconoscimenti nazionali, il Premio Cultura+Impresa 2019/2020 e il Premio Speciale 2023 del Concorso Art Bonus – ideato da Ales Arte Lavoro e Servizi spa, società in-house del Ministero della Cultura e da Promo PA – come istituzione arrivata alla fase finale del contest che più di tutte si è distinta per la qualità dei risultati della campagna di mecenatismo Ambasciatori di Donizetti e per il coinvolgimento nel concorso del tessuto civile ed economico cittadino. Nel 2022 e nel 2023 il Teatro ha beneficiato poi di una serie di contributi speciali legati a Bergamo Brescia Capitale della Cultura che hanno permesso di raggiungere significativi traguardi di qualità e progettualità artistica, oltre che di quantità produttiva. Così, dopo questi anni di successi e per adattarsi alle nuove necessità e ai nuovi ambiziosi obiettivi, il progetto degli Ambasciatori di Donizetti si rinnova e chiama a raccolta tutti gli imprenditori della bergamasca per poter garantire alla produzione della Fondazione Teatro Donizetti gli stessi livelli (dell’ultimo biennio) e forse ancora di più. Il traguardo è ambizioso ma i dati diffusi dal Ministero della Cultura legati alle donazioni Art Bonus fanno ben sperare. In Italia, dal 2014, sono stati raccolti 914 milioni raccolti da 40.000 mecenati per 2.600 Enti culturali. La Lombardia è al primo posto in Italia

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Corsi di Illuminotecnica e Fonica: al via le selezioni dal 3 aprile

Anche quest’anno, sulla scorta dei riscontri positivi degli anni passati, la Fondazione Teatro Donizetti indice un bando di selezione per partecipare ai corsi di illuminotecnica e di fonica legati alla Stagione di Prosa e Altri Percorsi, condotti da personale esperto della stessa Fondazione. I corsi si rivolgono ai giovani di età maggiore o uguale a 17 anni (anche ancora da compiere, purché entro la fine del 2024). Per partecipare, i candidati dovranno inviare il proprio curriculum vitae contenente eventuali esperienze pregresse e gli studi fatti, oltre a una lettera motivazionale, compilando il form al link https://forms.gle/mSDEpx57uTpjnnsU6 entro e non oltre le ore 12 di mercoledì 17 aprile.  A seguito della selezione sulla base dei documenti e delle lettere inviati, mercoledì 8 maggio sarà reso noto l’esito del bando. Il corso di illuminotecnica inizierà lunedì 3 giugno, mentre il corso di fonica partirà martedì 4 giugno. Entrambi i corsi, al cui termine verrà rilasciato un attestato di frequentazione, forniranno elementi teorici dei criteri, della metodologia e della terminologia base, cui seguiranno prove pratiche con il capo-elettricista e il capo-fonico del Teatro Donizetti.  È previsto un incontro introduttivo comune per entrambi i corsi; a seguire, ciascun corso si svolgerà in due giornate intensive dove verranno poste le fondamenta teoriche e pratiche delle discipline. I partecipanti al corso illuminotecnica avranno l’opportunità di vivere un’esperienza diretta presso l’azienda Claypaky, brand di riferimento a livello internazionale nel settore dei sistemi di illuminazione professionale. La giornata prevederà una visita al museo e al settore produttivo dell’azienda e una sessione tecnica. Gli allievi del corso di fonica vivranno invece l’esperienza di registrazione di una band live. «I corsi  di illuminotecnico e di fonico, insieme a quelli del Progetto Young, rappresentano una parte fondamentale della nostra attività, integrandosi con tutte le proposte di spettacolo», specifica Maria Grazia Panigada, Direttrice Artistica della Stagione di Prosa e Altri Percorsi della Fondazione Teatro Donizetti, «Ne costituiscono la parte formativa e sono per noi importanti perché sentiamo il dovere di dare la possibilità ai giovani di conoscere le professioni del teatro e di poter avvicinarsi a questo mondo per poi in futuro poterne far parte. Personalmente sono grata a tutti coloro che rendono possibile questo progetto mettendo in gioco la propria professionalità e manifestando un’attenzione educativa». Per maggiori info: e-mail: info@fondazioneteatrodonizetti.org

Corsi di Illuminotecnica e Fonica: al via le selezioni dal 3 aprile2024-03-29T16:55:51+01:00

“Il Mercante di Venezia” con Franco Branciaroli in scena al Teatro Donizetti da martedì 9 a domenica 14 aprile 2024

Nell’avvicinarsi alla sua conclusione, con L’Albergo dei Poveri di Massimo Popolizio dal 17 al 23 aprile, la Stagione di Prosa della Stagione di Prosa 2023/2024 della Fondazione Teatro Donizetti propone uno dei capolavori di William Shakespeare: Il Mercante di Venezia. A portarlo in scena al Teatro Donizetti, da martedì 9 a domenica 14 aprile, sarà Franco Branciaroli: l’attore milanese, nel ruolo di Shylock, avrà al suo fianco Piergiorgio Fasolo (Antonio), Riccardo Maranzana (Salerio / Doge), Emanuele Fortunati (Solanio / Principe di Marocco), Stefano Scandaletti (Bassanio), Lorenzo Guadalupi (Lorenzo), Giulio Cancelli (Graziano / Principe di Aragona), Valentina Violo (Porzia), Mersila Sokoli (Nerissa), Mauro Malinverno (Lancillotto / Tubal), Veronica Dariol (Jessica). Traduzione di Masolino D’Amico. Regia e adattamento di Paolo Valerio. Scene di Marta Crisolini Malatesta. Costumi di Stefano Nicolao. Luci di Gigi Saccomandi. Musiche di Antonio Di Pof. Movimenti di scena Monica Codena. Produzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Centro Teatrale Bresciano, Teatro de Gli Incamminati. Giovedì 11 aprile matinée ore 10.30; sabato 13 doppia replica ore 17 e ore 20.30. Domenica 14 inizio spettacolo ore 15.30. Durata: 135 minuti compreso intervallo. Con i suoi potenti temi universali Il mercante di Venezia di William Shakespeare - rappresentato per la prima volta a Londra nel 1598 - pone al pubblico contemporaneo questioni di assoluta necessità: scontri etici, rapporti sociali e interreligiosi mai pacificati, l’amore, l’odio, il valore dell’amicizia e della lealtà, l’avidità e il ruolo del denaro. È un testo fondamentale riproposto nel raffinato allestimento firmato da Paolo Valerio, con Franco Branciaroli che interpreta Shylock, figura sfaccettata, misteriosa, crudele nella sua sete di vendetta, ma che spiazza gli spettatori suscitando anche la loro compassione. A lui, ebreo, usuraio, si rivolge Antonio, ricco mercante veneziano, che pur avendo impegnato i suoi beni in traffici rischiosi non esita a farsi garante per l’amico Bassanio che ha bisogno di tremila ducati per armare una nave e raggiungere Belmonte, dove spera di cambiare il proprio destino. Shylock che ha livore verso i gentili e sete di vendetta per il disprezzo che gli mostrano, impone una spietata obbligazione. Se la somma non sarà restituita, egli pretenderà una libbra della carne di Antonio, tagliata vicino al cuore. Parallelamente allo scellerato patto che Antonio sottoscrive, evolvono altre linee del plot creando un’architettura drammaturgica di simmetrie e specularità dense di senso. «C’è sempre qualcosa di potentemente fisico a caratterizzare la figura di Shylock: un forte rapporto con la materia, con il corpo, con ciò che è divorabile… “sazierò l’antico rancore” è una delle prime asserzioni dell’ebreo. Un verbo non scelto a caso, in una battuta che pone subito in luce il tema fondante della vendetta contro una società che esclude chi le è estraneo», commenta Paolo Valerio nelle note di regia. «Sono infatti odio e spirito di vendetta - per gli sputi subiti, per gli insulti di Antonio che lo paragona a un cane rabbioso, per il suo opporsi all’usura - a suggerire a Shylock la crudele obbligazione per il prestito al mercante, la famosa libbra di carne: “Lui

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Al via un nuovo anno di laboratori e incontri per grandi e piccoli da “Donizetti Studio. Uno sguardo dal teatro sulla città”.

In arrivo anche i primi eventi speciali in occasione della Giornata Mondiale del Teatro e delle Festività Pasquali Dal 26 marzo la moderna struttura della Fondazione Teatro Donizetti, nel cuore di Bergamo, riapre a cittadini e visitatori, tornando ad ospitare un ricco palinsesto di corsi, eventi ed esperienze per sperimentare l’arte e la creatività ad ogni età. Bergamo, 19 marzo 2024 – Prende il via il 26 marzo la nuova stagione di “Donizetti Studio. Uno sguardo dal teatro sulla città”, la moderna struttura circolare dalle pareti trasparenti della Fondazione Teatro Donizetti, nel cuore di Bergamo, aperta a cittadini e visitatori di ogni età, dove vivere l’arte sperimentando la creatività in tutte le sue forme, tra laboratori, mostre e incontri formativi. Dopo il successo della prima stagione, Donizetti Studio si appresta ora ad accogliere un nuovo, ricco calendario di esperienze per bambini e famiglie, ragazzi e adulti con nuove attività, nuove espressioni artistiche ed esplorazioni: un ampio e variegato ventaglio di proposte rivolte tutta la cittadinanza, pensate tanto per un arricchimento culturale e personale quanto per il benessere psico-fisico, che vedrà percorsi laboratoriali e incontri alternarsi ad eventi speciali in occasione delle Festività e di alcune Giornate Mondiali per offrire nuovi spunti e nuove modalità per riflettere e celebrare grandi tematiche come il teatro, la musica, la sostenibilità ambientale e l’importanza dei legami famigliari. E, se le novità sono numerose, Donizetti Studio conferma l’apprezzata struttura “flessibile” della sua offerta, permettendo di scegliere se seguire un intero percorso, partecipare solo ad un incontro o, più semplicemente, lasciarsi guidare dalla curiosità e varcare la soglia per dare “uno sguardo dal teatro sulla città”. A inaugurare la nuova stagione di eventi di Donizetti Studio sarà “Crescere con la musica”, il laboratorio in 6 incontri complementari che si terranno ogni martedì dalle 17.00 alle 18.00 a partire dal 26 marzo, dove i piccoli dai 3 ai 5 anni, insieme con la mamma e/o il papà, potranno sviluppare l’orecchio melodico, ritmico ed armonico, le abilità motorie, l’ascolto e l’osservazione. Mercoledì 27 marzo si terrà il primo evento speciale gratuito in occasione della Giornata Mondiale del Teatro: dalle 18.00 un laboratorio teatrale per giovani e adulti, con o senza esperienza, coinvolgerà i partecipanti nella preparazione su un testo teatrale condiviso, coadiuvato da Silvia Briozzo, attrice e regista, per arrivare, alle 19.30, a offrire una vera e propria performance corale, fuori dagli spazi del Teatro Donizetti, ai passanti sul Sentierone. La partecipazione è gratuita con iscrizione obbligatoria entro il 22 marzo. Largo ai piccoli, invece, per le attività dedicate alle Pasqua. Si inizia giovedì 28 marzo, dalle 15.00 alle 17.00, con il laboratorio “Ghirlanda Pasquale”, in cui i bambini dai 7 agli 11 anni potranno mettere alla prova fantasia, creatività e manualità e lasciarsi ispirare dalla natura per realizzare una coloratissima ghirlanda pasquale tutta di carta. A chiudere il mese, sabato 30 marzo, “Danza che ti Pasqua!”, il laboratorio creativo che, dalle 9.30 alle 11.00 e dalle 11.15 alle 12.45, coinvolgerà i bambini dai 5 ai 10 anni

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Opα di e con Mélina Martin è lo spettacolo di chiusura di Altri Percorsi: giovedì 4 aprile al Teatro Sociale

La Stagione di Altri Percorsi della Fondazione Teatro Donizetti si conclude giovedì 4 aprile al Teatro Sociale (ore 20.30) con Opα, spettacolo scritto e interpretato da Mélina Martin, per la prima volta ospite della rassegna, che porterà in scena Elena di Troia, donna bellissima, ma anche donna rapita, ferita, esibita come un trofeo. Collaborazione artistica di Jean-Daniel Piguet. Luci di Leo Garcia. Produzione Compagnie Room To Rent in coproduzione con Arsenic – centre d’art scénique contemporain e PREMIO – prix d’encouragement pour les arts de la scène, con il supporto di Pour-cent culturel Migros dans le cadre de PREMIO, Jean-Gabriel Eynard Fondation Fluxum, Corodis et La Loterie Romande, Fondation SIS, Pro Helvetia. Durata: 50 minuti senza intervallo. Biglietti: intero: 19 Euro, ridotto 15 Euro. Opα, prima produzione della società Room to Rent, pone le basi per un approccio artistico che si nutre inizialmente di un'esplo­razione dell'identità che attinge alle origini - geografiche, identitarie, di genere - ma che è anche attratto da un rapporto diretto con il pubblico durante la performance. Il piacere che guida la performan­ce stessa, l'intuizione e la necessità come base cre­ativa hanno ispirato l'autorialità scenica da cui Mélina Martin ha gradualmente crea­to lo spettacolo. La figura di Elena mette in gioco il concetto di bellezza: «I vari testi, scritti nel corso dei millenni, le conferiscono un carattere ambiguo. La sua storia è a volte oscura, a volte contraddittoria. È stata presa con la forza da Paride? O ha ceduto all'amore a prima vista? È ma­nipolata o manipolatrice? Attiva o passiva? Pura o puttana? Felice o infelice? Solo una cosa è certa: Elena è bellissima. Attraverso lei voglio mettere in discussione, sul palco­scenico, il potere dell'aspetto fisico», racconta Mélina Martin. «Uno dei punti di forza di Elena sul palco è quello di giocare con i pensieri dello spet­tatore», prosegue l’attrice greco-svizzera «Dicendo "Sono la donna più bella del mondo", la sua immaginazione è subi­to collegata. Fingendo di incarnare la sua fantasia, creo delle aspettative. Poi spingo il cliché un po' oltre, rivelando la sua mostruo­sità. Le aspettative vengono deluse, lo spet­tatore è fuorviato. Il mio legame più diretto con la figura di Ele­na deriva dalle mie origini. Anch'io sono gre­ca. Greca per metà. Amo la Grecia e amo il mio lato greco, che mi nutre tanto sul palco quanto nella vita. È dalla "mia Grecia” che attingo la solarità e la gioia di vivere. Attingo dai miei ricordi, dalla mia musica, dai miei in­contri, dalla mia famiglia, dalle risorse, dalla sensibilità, dai modi di fare le cose, di com­prendere e risolvere. Li uso come motori del­la recitazione, come materiale teatrale. La mia Grecia costituisce un materiale vivente e gioioso che arric­chisce la mia pratica attoriale. Ma è come esule dal mio paese del cuore che arrivo ad apprezzarlo nella sua interezza. Esiliata come Elena a Troia per dieci anni, prima di essere riportata a Sparta. Anche lei è stata sopraffatta dalla nostalgia?». Mélina Martin si forma inizialmente come danzatrice presso la Dance Area di Ginevra. Ha poi

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DONIZETTI REVOLUTION VOL. 10: INIZIANO I FESTEGGIAMENTI PER IL DECENNALE DEL DONIZETTI OPERA

Sul palcoscenico del Teatro Donizetti tanti ospiti per la conferenza spettacolo di e con Francesco Micheli alla scoperta del programma del festival DO24 Biglietti in vendita online e alla biglietteria del Teatro È ormai una consuetudine: la Donizetti Revolution inaugura ufficialmente le attività del festival Donizetti Opera. Ed è ancora più significativo l’appuntamento 2024 che segna l’edizione n. 10 della manifestazione dedicata al compositore bergamasco. La presentazione spettacolo di e con il direttore artistico Francesco Micheli è in programma venerdì 3 maggio alle ore 20 al Teatro Donizetti di Bergamo: un appuntamento sempre attesissimo, ideato e realizzato in collaborazione per la drammaturgia con Alberto Mattioli. Molti gli ospiti di questa Donizetti Revolution vol. 10 tra cui i soprani Sabrina Gárdez e Marianna Mappa, il celebre baritono Simone Piazzola, David Blank che molti ricorderanno protagonista nel 2023 di LU OpeRave, e ancora Riccardo Frizza (direttore musicale del festival) e Paolo Fabbri (direttore scientifico). Al pianoforte Hana Lee. Presenting partner della serata è Automha. I biglietti (posto unico 10 euro; riduzione under 30, 5 euro) si possono acquistare sul sito www.gaetanodonizetti.org oppure alla biglietteria del Teatro Donizetti in Piazza Cavour 15 (tel. 035.4160 601/602/603, da martedì a sabato, ore 13.00-20.00). La Donizetti Revolution vol. 10 sarà un’occasione unica per entrare nel più profondo spirito di riscoperta della figura di Donizetti e della sua terra attraverso la programmazione del festival 2024, che sta già riscuotendo molto favore nella vendita dei biglietti. Il pubblico potrà ascoltare alcune pagine dalle opere in calendario dal 14 novembre all’1 dicembre 2024 – dalla rarissima Zoraida di Granata a due più celebri capolavori come Don Pasquale e Roberto Devereux, senza dimenticare la nuova LU OpeRave – e scoprire i temi che hanno guidato molte scelte: dalla celebrazione per il decimo anno di festival, al tema della maturità e dell’amore anche in età adulta, all’attualità con il dolore per la guerra e la speranza per la ricostruzione e un futuro migliore. In questa nuova edizione della Revolution, grazie ad un apposito QR code stampato nel programma di sala, il pubblico sarà chiamato a “non spegnere i telefoni cellulari durante lo spettacolo” e anzi “interagire” in vari momenti: Francesco Micheli coinvolgerà infatti i presenti con delle domande alle quali si potrà rispondere direttamente dallo smartphone e determinare le varie fasi della narrazione. Oltre agli artisti già citati, anche quest’anno sono stati coinvolti alcuni istituti scolastici superiori della città che partecipano alle attività Education: gli studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Caterina Caniana” e dell’Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato “Cesare Pesenti” di Bergamo compongono il coro preparato e diretto da Silvia Lorenzi. «Donizetti rivoluzionario dell’arte, inventore del romanticismo musicale italiano – sottolinea Alberto Mattioli – sempre avanti sul suo tempo, geniale creatore di storie in cui ancora crediamo perché sono dinamite emozionale che ci esplode nel cuore e nel cervello. Rivoluzionare il rivoluzionario, metterlo in contatto con la contemporaneità, spiegare che le sue non sono vecchie storie, ma storie eterne, è il compito del Festival. Donizetti non è una rassicurante icona del passato ma uno stimolo per il presente, un nostro contemporaneo che da due secoli ci spiega come siamo, e perché. Ma anche che scoprirlo insieme a lui è uno spettacolo, una festa e una gioia. Rivoluzionari».

DONIZETTI REVOLUTION VOL. 10: INIZIANO I FESTEGGIAMENTI PER IL DECENNALE DEL DONIZETTI OPERA2024-03-28T17:24:14+01:00

BERGAMO JAZZ 2024: Il festival giorno per giorno dal 21 al 24 marzo

Bergamo Jazz 2024 entra nel vivo: da giovedì 21 a domenica 24 marzo la città sarà letteralmente invasa dai mille suoni del jazz, grazie a un ricco programma di concerti ospitati nei teatri e in altri luoghi. Alla sua 45a edizione, organizzato da Fondazione Teatro Donizetti con Comune di Bergamo e altri partner istituzionali e privati, Bergamo Jazz si avvale quest’anno della Direzione Artistica di uno dei nomi più prestigiosi della scena musicale: Joe Lovano. Sotto la guida del sassofonista statunitense, uno dei più longevi festival jazz d’Europa si mantiene fedele alla sua naturale visione internazionale, configurandosi ancora una volta come finestra aperta su una musica che, senza trascurare il proprio passato, continua a mostrare segni di vitalità nel suo essere mutevole e ideale punto di incontro tra musiche e culture diverse. In The Moment of Now, il titolo scelto dallo stesso Joe Lovano, è già di per sé una dichiarazione di intenti: è la rappresentazione dell’oggi con le sue radici profonde e le sue possibilità creative proiettate verso il futuro. Questi gli appuntamenti giorno per giorno di Bergamo Jazz 2024. Giovedì 21 marzo Il via ufficiale al Festival verrà dato in Città Alta, al Teatro Sant’Andrea (ore 17), dove si potrà assistere alla solo performance di un veterano degli 88 tasti, Dave Burrell, protagonista della stagione della new thing degli anni Sessanta, accanto a Archie Shepp e altri, e poi artefice di una personale sintesi tra diversi stilemi pianistici di matrice afroamericana. Di seguito, al Circolino, con doppio set alle ore 18 e alle ore 19.15, primo appuntamento di “Scintille di Jazz”, la rassegna curata da Tino Tracanna e dedicata ai giovani talenti: di scena il raffinato duo voce – pianoforte di Simona Parrinello e Gianluca Di Ienno. Alle 20.30 si alzerà quindi il sipario al Teatro Sociale: in scaletta prima il trio del pianista di origine panamense Danilo Pérez, del bassista John Patitucci e del batterista Adam Cruz, tutti fuoriclasse nei rispettivi strumenti capaci di interagire tra loro ad armi pari, e poi il quartetto di Fabrizio Bosso, uno dei jazzisti italiani più amati dal grande pubblico. Il trombettista torinese avrà al suo fianco i consueti partner – il pianista Julian Oliver Mazzariello, il contrabbassista Jacopo Ferrazza e il batterista Nicola Angelucci – che insieme all’autorevole leader costituiscono una macchina musicale ben oliata in tutti gli ingranaggi. Venerdì 22 marzo Bergamo Jazz entra nella sua “casa” principale con la prima delle tre serate in abbonamento al Teatro Donizetti che sarà aperta (ore 20.30) da uno dei massimi esponenti della chitarra jazz da diversi decenni a questa parte: John Scofield. Il musicista nativo dell’Ohio presenterà il suo progetto “Yankee Go Home”, un viaggio alla riscoperta del rock e del folk a stelle e strisce, ovviamente filtrate dalla sensibilità jazzistica del leader, nonché dei suoi partner, il pianista Jon Cowherd, il contrabbassista Vicente Archer e il batterista Josh Dion. Nella seconda parte si ascolterà il quartetto del sassofonista di origine portoricana Miguel Zenón, uno dei più brillanti alfieri odierni del

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