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Michela Gerosa

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“IL PICCOLO COMPOSITORE ACADEMY” CHIUDE LE ATTIVITÀ DONIZETTI EDUCATION 2023/2024 CHE SUPERANO LE 9.500 PRESENZE

Venerdì 10 maggio al Teatro Donizetti laboratori e spettacolo per e con gli studenti delle superiori poi una settimana di spettacoli per i più piccoli Pronto il programma 2024/2025 per il decennale del festival Donizetti Opera Il festival Donizetti Opera prevede da sempre una cospicua programmazione dedicata alla formazione e alla partecipazione degli studenti: un ampio calendario di iniziative – diventato anno dopo anno sempre più ricco ed esteso lungo l’intero periodo scolastico – con punte d’intensità durante il festival a novembre. Il 2023-2024, come di consueto, è stato inaugurato al Teatro Donizetti con Lucia Off e adesso, per la prima volta, in occasione del decennale del festival,ha un momento conclusivo, sempre al Teatro Donizetti, venerdì 10 maggio a partire dalle ore 8.30,dal titolo Il piccolo compositore Academy. Dal 13 al 17 maggio 2024 avranno luogo quindi gli ultimi spettacoli per gli studenti della scuola dell’obbligo: Il giovane Gaetano, Gaetano, Gioppino e l’elisir d’amore, Tano di Lammermoor. Con questa settimana quindi si conclude Donizetti Education 2023-2024 che si avvia a superare ampiamente le 9.500 presenze (rispetto alle 8.260 del 2022-2023). Per Il piccolo compositore Academy, vero e proprio school party di fine anno, venerdì 10 maggio nei diversi spazi del teatro bergamasco si svolgeranno, a rotazione dalle 8.30 alle 11, tredici laboratori dedicati ad aspetti, mestieri e professioni che portano alla realizzazione di uno spettacolo musicale o teatrale in genere: regia, attrezzeria, sartoria, trucco e parrucco, produzione e allestimenti, recitazione, coro, direzione di scena, composizione musicale, scrittura, critica musicale, fotografia di scena, direzione d’orchestra. Quindi alle ore 11.30 il sipario del Teatro Donizetti si aprirà su una nuova versione originale del Piccolo compositore di musica di Giovanni Simone Mayr realizzata da cinque istituti superiori bergamaschi, con gli interventi di raccordo di Francesco Micheli, direttore artistico del festival Donizetti Opera. Nel dicembre 2023 il lavoro scritto nel 1811 dal maestro di Donizetti è andato in scena per la prima volta in epoca moderna nell’ambito del festival bergamasco, grazie al lavoro di ricostruzione della partitura svolto dalla musicologa Candida Mantica che ha ritrovato i materiali nella Biblioteca Angelo Mai. Il piccolo compositore di musica è il saggio di fine corso delle “Lezioni caritatevoli” e porta in scena lo stesso Donizetti con alcuni compagni di classe, intenti a provare per l’appunto il loro saggio finale. Da queste pagine emerge il ritratto del giovane compositore bergamasco un po’ saccente e sbruffone, tanto da provocare le reazioni scomposte dei compagni. Considerata la tematica, quest’opera è diventata uno strumento educativo per gli studenti delle scuole superiori sul tema del bullismo e delle relazioni tra pari e, a partire da un canovaccio scritto da Silvia Briozzo econ il coordinamento musicale Silvia Lorenzi, cinque istituti superiori (Liceo Lussana, Liceo Secco Suardo, Istituto Mamoli, Istituto Pesenti, Ente di formazione professionale Sacra Famiglia) hanno lavorato a una personale messinscena della partitura di Mayr che torna oggi a essere un saggio scolastico e un’occasione di confronto e di crescita per gli studenti. Il piccolo compositore Academy è realizzato dalla Fondazione Teatro Donizetti con il contributo della Regione Lombardia, il patrocinio della Provincia di Bergamo e con la collaborazione dell’Ufficio Scolastico Territoriale

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IL CENTRO DELLA MUSICA: “Il diario di Gianburrasca” apre sabato 18 giugno la terza edizione dei concerti nel Ridotto Gavazzeni

Sabato 18 maggio, nel Ridotto “Gavazzeni” del Teatro Donizetti (ore 17), prende il via la terza edizione de Il Centro della Musica, rassegna musicale ideata dalla Fondazione Teatro Donizetti e organizzata in collaborazione con il Comune di Bergamo - Assessorato alle Politiche Sociali. Nell’occasione un ensemble di fiati, archi e percussioni dell’Orchestra Filarmonica Italiana presenta Il Diario di Gian Burrasca, concerto-spettacolo di impianto teatrale liberamente tratto dal Giornalino di Gian Burrasca, romanzo diventato celebre con l’omonimo sceneggiato televisivo interpretato da una giovanissima Rita Pavone con la regia di Lina Wertmuller e le musiche di Nino Rota. Direzione di Jacopo Rivani. Voci recitanti Camilla Berardi e Marco Saccomandi. Musica, canto e prosa si fondono in questa riscrittura teatrale de Il Giornalino di Gian Burrasca in cui le musiche e le canzoni scritte da Nino Rota vengono riarrangiate e rilette per fungere da musiche di scena. Scena che viene animata da un giovane Giannino interpretato da un’attrice en travesti (Camilla Berardi) e da un secondo attore (Marco Saccomandi) che veste i panni di tutti quei personaggi con cui il turbolento protagonista interagisce, relazionandosi durante la storia giocando con i generi, le età e le forme senza porre limiti al gioco e all’immaginazione. In un’operazione che prende la musica che il Maestro Rota scrisse per la televisione per adattarla al teatro e il testo letterario di Vamba per farne una drammaturgia, l’ensemble dell’Orchestra Filarmonica Italiana si unisce nella sua esperienza al collettivo teatrale ravennate Spazio A a cui è affidato l’adattamento drammaturgico (di Silvia Rossetti) e la regia (di Marco Montanari) dello spettacolo che tocca temi attuali oggi come negli anni ‘60. Il Centro della Musica proseguirà sino a fine giungo con altri quattro concerti: il 1° giugno con Brass Portrait, con musiche di Nino Rota, Ennio Morricone e di altri autori eseguite da un gruppo di ottoni e percussioni con la tromba solista di Andrea Giuffredi; l’8 giugno con l’Ensemble Locatelli che eseguirà musiche di Johann Sebastian Bach; il 15 giugno con Ritratti: Visioni e Sogni della musica da film con composizioni di Nino Rota, Ennio Morricone, Armando Trovajoli e Astor Piazzolla offerte all’ascolto dall’Orchestra Filarmonica Italiana con solista il sassofonista Marco Albonetti; il 29 giugno, infine, con un ensemble di cinque archi più batteria e la voce di Valeria Perboni che renderà omaggio con Divine del Cinema a immortali miti femminili del grande schermo come Marilyn Monroe, Rita Hayworth, Audrey Hepburn, Judy Garland e Sofia Loren, attraverso memorabili melodie legate all’immaginario hollywoodiano.  

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“L’angelo della storia” di Sotterraneo, in scena al Teatro Sociale mercoledì 15 maggio, chiude la sezione “Storia, Teatro e Società”

Mercoledì 15 maggio al Teatro Sociale (ore 20.30) si conclude, con l’ultimo dei quattro titoli della sezione “Storia, Teatro e Società”, la Stagione dei Teatri 2023/2024 della Fondazione Teatro Donizetti: nell’occasione, la compagnia Sotterraneo, già protagonista di Altri Percorsi nel 2023 con Atlante Linguistico della Pangea, propone L’angelo della storia, insignito nel 2022 del Premio Ubu per il miglior spettacolo dell’anno. Ideazione e regia di Sara Bonaventura, Claudio Cirri, Daniele Villa. In scena: Sara Bonaventura, Claudio Cirri, Lorenza Guerrini, Daniele Pennati, Giulio Santolini. Scrittura di Daniele Villa. Luci di Marco Santambrogio. Costumi di Ettore Lombardi. Suoni di Simone Arganini. Montaggio danze di Giulio Santolini. Produzione Sotterraneo in coproduzione con Marche Teatro, ATP Teatri di Pistoia Centro di Produzione Teatrale, CSS Teatro stabile di innovazione del FVG, Teatro Nacional D. Maria. Durata: 85 minuti senza intervallo L’Angelo della Storia assembla aneddoti sto­rici di secoli e geografie differenti, gesti che raccontano le contraddizioni di intere epoche, azioni che suscitano spaesamento o commo­zione, momenti che in una parola potremmo definire paradossali. Così la stessa compagnia presenta lo spettacolo: «Ispirandoci a quelle che il filosofo Walter Benjamin chiamava costel­lazioni svelate, proviamo a raccontare questi episodi mettendoli in risonanza col presente, componendo una nostra personale mappa del paradosso fatta di microstorie, istanti so­spesi, momenti fatali di persone illustri o sco­nosciute: fatti e pensieri lontani fra loro ma uniti da quella tela di narrazioni, credenze, miti e ideologie che secondo lo storico Yuval Noah Harari compongono la materia stessa di cui è fatta la Storia. Oggi che la complessità ci richiede immaginari inediti e nuovi proces­si cognitivi, ci piace pensare che a teatro si possano recuperare narrazioni e circostanze a cui Sapiens ha aderito nei millenni, smon­tarle, ricombinarle, prenderne distanza allon­tanandoci nel tempo e cercare almeno un po’ di quella vertigine che coglie un astronauta quando osserva la Terra allontanandosi nello spazio». Sotterraneo si forma a Firenze nel 2005 come gruppo di ricerca teatrale composto da un nucleo autoriale fisso cui si affianca un cluster di collaboratori che variano a seconda dei progetti. Ogni lavoro del gruppo è una sonda lanciata a indagare le possibilità linguistiche del teatro, luogo a un tempo fisico e intellettuale, antico e irrimediabilmente contemporaneo. Con opere trasversali e stratificate nella ricerca su forme e contenuti, Sotterraneo si muove attraverso i formati – dallo spettacolo frontale al site-specific passando per la performance – focalizzando le contraddizioni e i coni d’ombra del presente, secondo un approccio avant-pop che cerca di cantare il nostro tempo rimanendo in equilibrio fra l’immaginario collettivo e il pensiero più anticonvenzionale, considerando la scena un luogo di cittadinanza e gesti quotidiani di cultura che allenano la coscienza critica del pubblico, destinatario e centro di senso di ogni nostro progetto. Sotterraneo riceve negli anni alcuni tra i più importanti riconoscimenti teatrali a livello nazionale e internazionale: Premio Lo Straniero (2009), Premio Ubu Speciale (2009), Premio Hystrio Castel dei Mondi (2010), Silver Laurel Wreath Award / MESS Festival di Sarajevo (2011) per Dies irae, Eolo Award (2012) per La Repubblica dei Bambini, ACT

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IL RACCONTO DI UNA STAGIONE DI PROGETTI: I progetti formativi della Stagione di Prosa e Altri Percorsi 2023-2024

Oltre 5.600 i ragazzi coinvolti nella visione degli spettacoli e nei singoli progetti: è questo il primo dato saliente dei progetti formativi legati alla Stagione di Prosa e Altri Percorsi 2023/2024 della Fondazione Teatro Donizetti. Un dato che conferma l’interesse dei giovani verso l’espressività teatrale in generale e verso le specifiche tematiche affrontate via via dai titoli in cartellone. «Da tempo la nostra programmazione tiene in debito conto il coinvolgimento delle nuove generazioni, attraverso iniziative che favoriscono la partecipazione agli spettacoli e che si svolgono negli stessi istituti scolastici», dichiara Giorgio Berta, Presidente della Fondazione Teatro Donizetti, «La formazione dei giovani è uno degli obbiettivi della Fondazione: il futuro è nelle loro mani e anche chi si occupa di spettacolo ha il dovere di fornire strumenti atti a far crescere culturalmente i nostri ragazzi e a sollecitarne le sensibilità». Per Maria Grazia Panigada, Direttrice Artistica della Stagione di Prosa e Altri Percorsi, il coinvolgimento dei giovani rappresenta un aspetto di assoluto rilievo nell’attività della Fondazione Teatro Donizetti: «Se dovessi identificare un cuore del mio lavoro al Teatro Donizetti, lo collocherei proprio nel metterci in ascolto delle nuove generazioni. Credo sia un dovere per un teatro civico come il nostro promuovere la formazione e la partecipazione attiva dei giovani cittadini. Diversi sono i modi che adottiamo, ma ogni volta progettando e verificando ciò che proponiamo. Le proposte dei Servizi Educativi del Teatro Donizetti sono buone pratiche di public development che, appassionando ragazzi e ragazze al teatro di prosa, portano pubblico giovane al Donizetti e al Sociale. Ma credo che l’aspetto più interessante sia quello più nascosto, più intimo, che emerge quando, parlando con questi giovani, si capisce come, grazie ai nostri percorsi, hanno avuto una intuizione, hanno iniziato a dare maggiore attenzione alla realtà che li circonda o alla storia che li precede. In altre parole, ci rendiamo conto di avere generato un cambiamento in direzione di una maggiore capacità di ascolto e di sguardo verso loro stessi e verso gli altri. E per fare ciò il teatro è uno strumento potente, fin dai tempi antichi, da sempre. Sono grata agli operatori ed educatori teatrali, storici, docenti che hanno collaborato con noi quest’anno perché lo hanno fatto con una serietà e una competenza davvero preziose». Nel corso della Stagione di Prosa e Altri Percorsi 2023/2024 numerosi sono stati i progetti proposti agli istituti scolastici, andandosi ad affiancare ai corsi di fonica e illuminotecnica che si svolgeranno nel mese di giugno e al Progetto Young per giovani aspiranti attori, che culminerà in uno spettacolo finale previsto per il 9 giugno al Teatro Sociale. I PROGETTI DELLA STAGIONE 2023/2024: UN RIASSUNTO  “In cerca di Buone Novelle” Prendendo spunto dal concerto-spettacolo La buona novella con Neri Marcorè, imperniato sull’omonimo album di Fabrizio De André, il progetto “In cerca di Buone Novelle” è stato realizzato con il coordinamento scientifico di Ivo Lizzola, professore di Pedagogia Sociale del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università di Bergamo, e la collaborazione della formatrice Silvia Brena. Il

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DONIZETTI REVOLUTION VOL. 10: I TEMI DELLO SPETTACOLO IN ATTESA DELLA DECIMA EDIZIONE DONIZETTI OPERA

Per la conferenza spettacolo di e con Francesco Micheli al Teatro Donizetti tanti artisti ospiti, dal celebre baritono Simone Piazzola al performer David Blank ai giovani soprani Sabrina Gárdez e Marianna Mappa Ultimi biglietti in vendita online e alla biglietteria del Teatro Mancano pochi giorni all’apertura ufficiale delle attività della decima edizione del festival Donizetti Opera che, sin dal suo lancio nel 2015, coincide con la Donizetti Revolution, l’attesa presentazione spettacolo di e con il direttore artistico Francesco Micheli in programma quest’anno venerdì 3 maggio alle ore 20 al Teatro Donizetti di Bergamo: una serata ideata e realizzata in collaborazione per la drammaturgia con Alberto Mattioli. Molti gli ospiti di questa Donizetti Revolution vol. 10 tra cui i giovani soprani Sabrina Gárdez e Marianna Mappa, il celebre baritono Simone Piazzola, il performer David Blank (che molti ricorderanno protagonista nel 2023 di LU OpeRave), e ancora Riccardo Frizza (direttore musicale del festival) e Paolo Fabbri (direttore scientifico). Al pianoforte Hana Lee. Presenting partner della serata è Automha. Gli ultimi biglietti (posto unico 10 euro; riduzione under30 e abbonati FTD, 5 euro) si possono acquistare sul sito www.gaetanodonizetti.org oppure alla biglietteria del Teatro Donizetti in Piazza Cavour 15 (tel. 035 4160 601/602/603, da martedì a sabato, ore 13.00-20.00). La Donizetti Revolution vol. 10 sarà un’occasione unica per entrare nel più profondo spirito di riscoperta della figura di Donizetti e della sua terra attraverso la programmazione del festival 2024, che sta già riscuotendo molto favore nella vendita dei biglietti. Il pubblico potrà ascoltare alcune pagine dalle opere in calendario dal 14 novembre all’1 dicembre 2024 – dalla rarissima Zoraida di Granata a due più celebri capolavori come Don Pasquale e Roberto Devereux, senza dimenticare la nuova LU OpeRave – e scoprire i temi che hanno guidato molte scelte: dalla celebrazione per il decimo anno di festival, al tema della maturità e dell’amore anche in età adulta, all’attualità con il dolore per la guerra e la speranza per la ricostruzione e un futuro migliore. In questa nuova edizione della Revolution, grazie ad un apposito QR code inserito nel programma di sala, il pubblico sarà chiamato a “non spegnere i telefoni cellulari durante lo spettacolo” e anzi “interagire” in vari momenti: Francesco Micheli coinvolgerà infatti i presenti con delle domande alle quali si potrà rispondere direttamente dallo smartphone e determinare le varie fasi della narrazione. Oltre agli artisti già citati, anche quest’anno sono stati coinvolti alcuni istituti scolastici superiori della città che partecipano alle attività Education: gli studenti del Liceo delle Scienze Umane e Liceo Musicale “Paolina Secco Suardo”, dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Caterina Caniana” e dell’Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato “Cesare Pesenti” di Bergamo compongono il coro preparato e diretto da Silvia Lorenzi. Gli studenti della Scuola primaria “Scuri” - Istituto comprensivo “I Mille”, saranno invece protagonisti di alcuni video proiettati nel corso dello spettacolo e realizzati da Annachiara Di Stefano. «Donizetti rivoluzionario dell’arte, inventore del romanticismo musicale italiano – sottolinea Alberto Mattioli – sempre avanti sul suo tempo, geniale creatore di storie in cui ancora crediamo perché sono dinamite emozionale che ci esplode nel cuore e nel cervello. Rivoluzionare il rivoluzionario, metterlo in contatto con la contemporaneità, spiegare che le sue non sono vecchie storie, ma storie eterne, è il compito del Festival. Donizetti non è

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“Mio padre – Appunti sulla guerra civile” di e con Andrea Pennacchi. In scena al Teatro Donizetti mercoledì 8 maggio 2024 per la sezione “Storia, Teatro e Società”

Calato il sipario sulla Prosa e su Altri Percorsi, la Stagione dei Teatri 2023/2024 della Fondazione Teatro Donizetti ha ancora in serbo due titoli della sezione “Storia, Teatro e Società”, il primo dei quali avrà come protagonista, mercoledì 8 maggio al Teatro Donizetti (ore 20.30), Andrea Pennacchi. L’attore e regista padovano presenterà Mio padre – Appunti sulla guerra civile, affiancato in palcoscenico da due musicisti, Giorgio Gobbo (chitarra e voce) e Gianluca Segato (lap steel guitar). Produzione Teatro Boxer. Durata 90 minuiti senza intervallo. Mio padre – Appunti sulla guerra civile è la storia di un figlio, lo stesso Andrea Pennacchi, che un giorno si sveglia senza un padre del cui passato sa poco; un padre che lo aiutava a ordinare e a mettere a posto le cose. E allora si mette alla ricerca di ciò che è stato prima della sua nascita: la guerra partigiana, la prigionia, il viaggio di ritorno in una Italia distrutta dalla guerra. E così, lungo questo cammino, lo spettatore si accorge che la scelta di raccontare una storia familiare diventa la possibilità di avere un punto di vista privilegiato da cui guardare il comune passato. «Quando è morto mio padre, mi sono svegliato di colpo, come ci si sveglia dopo una festa in cui non ti divertivi e hai bevuto anche il profumo in bagno. È mattina, ti svegli e stai male, ma il peggio è che non ti ricordi niente, c'è un casino da mettere a posto. E tuo papà, che era bravo a mettere a posto, non c'è più», dice Andrea Pennacchi nelle note di presentazione dello spettacolo, «Così sono finiti i miei favolosi anni '90. La fine di una festa, la nascita di una nuova consapevolezza. Come Telemaco, ma più vecchio e sovrappeso, mi sono messo alla ricerca di mio padre e della sua storia di partigiano, e prigioniero, ma più ancora della sua Odissea di ritorno in un'Italia devastata dalla guerra. Sperando di trovare un insegnamento su come si mettono a posto le cose». Andrea Pennacchi deve larga parte della sua notorietà presso il grande pubblico grazie alla partecipazione alla trasmissione televisiva Propaganda Live. Il suo viaggio teatrale è iniziato nel 1993 col Teatro Popolare di Ricerca di Padova. Si è formato come attore seguendo maestri come Eimuntas Nekrosius, Carlos Alsina, Cesar Brie, Laura Curino e Gigi Dall'aglio. Ha scritto Eroi, finalista al Premio Off del Teatro Stabile del Veneto, prima parte della trilogia della guerra, completata da Trincee: risveglio di primavera e da Mio padre: appunti sulla guerra civile. Ha debuttato nella drammaturgia con Villan People prodotto da Pantakin, poi selezionato al festival Tramedautore del Piccolo Teatro Grassi di Milano e premio Fersen alla regia 2014. Per anni, con la collaborazione di Arteven, ha ideato e portato in scena una serie di lezioni-spettacolo con le quali ha girato le scuole superiori del Veneto: Viva Verdi, Galileo - Le montagne della Luna e altri miracoli, Le avventure di Capitan Salgari e Una feroce primavera. Progetti dedicati alle scuole che tuttora girano grazie

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Conclusa la Stagione di Prosa 2023/2024: 52.672 spettatori complessivi, 18% in più rispetto alla Stagione 2022/2023

Appena calato il sipario sulla Stagione di Prosa 2023/2024, con l’ultima delle rappresentazioni di martedì sera de L’albergo dei poveri con Massimo Popolizio, è già tempo di primi bilanci, che non possono non essere soddisfacenti. 52.672 sono stati infatti gli spettatori complessivi per i sette titoli in cartellone, con una media di oltre 1.000 spettatori a rappresentazione: circa il 18% in più rispetto alla Stagione 2022/2023 che aveva totalizzato 44.526 presenze. 5.181 gli abbonamenti, con un incremento di 490 unità, pari al 10,4% in più. La palma dello spettacolo più applaudito, a parità di otto repliche contro le sette degli altri spettacoli in programma, va a La buona novella con Neri Marcorè, visto da 8.550 spettatori, seguito da Iliade. Il gioco degli dei con Alessio Boni (8.333 presenze), inserito anche nel palinsesto delle iniziative di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, e da Il Mercante di Venezia con Franco Branciaroli (8.245). «Ancora una volta non possiamo che essere soddisfatti dei risultati di pubblico conseguiti», commenta a caldo Massimo Boffelli, Direttore Generale della Fondazione Teatro Donizetti, «Risultati ampiamenti positivi che riguardano tutta la programmazione della Fondazione: il successo della Stagione di Prosa e anche di Altri Percorsi va infatti a completare nel migliore dei modi un quadro che ha già visto il successo dei due festival internazionali, Donizetti Opera e Bergamo Jazz, della Stagione dei Teatri nel suo insieme, con Operetta e la sezione concertistica, e di Lezioni di Storia, la nuova rassegna che ha preso avvio lo scorso gennaio. Con tutto ciò la Fondazione Teatro Donizetti si conferma propulsore della vita culturale cittadina con le sue molteplici proposte, di cui la Stagione di Prosa è uno dei cardini». «E ci fa immenso piacere raccogliere riconoscimenti da parte degli stessi attori che calcano i nostri palcoscenici. Anche loro, quando sono al Donizetti, si sentono a casa, come si sentono tutti i bergamaschi», conclude Massimo Boffelli. Mentre restano in cartellone ancora due degli spettacoli della sezione “Storia, Teatro e Società” – Mio padre – Appunti sulla guerra civile con Andrea Pennacchi, mercoledì 8 maggio al Teatro Donizetti, e L’angelo della storia della compagnia Sotterrano, vincitore del Premio Ubu come migliore spettacolo del 2022, mercoledì 15 maggio al Teatro Sociale -  anche Maria Grazia Panigada, Direttrice Artistica della Stagione di Prosa e Altri Percorsi, esprime la propria soddisfazione: «Uno dei motivi di tanto gradimento da parte del pubblico credo stia nella varietà delle nostre proposte: una varietà di stili e generi che permette di avere una buona panoramica di ciò che il teatro italiano produce, inclusa la ripresa di testi classici, immortali». «E poi, quando mi reco nei camerini del Donizetti o del Sociale per salutare gli attori, vedo nei loro occhi una luce bellissima: la luce di chi ha appena gioito per la calorosa e attenta accoglienza del pubblico. E nei loro occhi, e dalle loro parole, colgo il ringraziamento nei confronti di tutto il personale della Fondazione, dai tecnici a chi si occupa dell’amministrazione e della comunicazione. Un ringraziamento al

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SIMONE GRAZIANO piano solo: Evento speciale in occasione dell’International Jazz Day 2024

BERGAMO JAZZ 2024 Simone Graziano piano solo Evento speciale in occasione dell’International Jazz Day 2024 30 aprile - Mura di Bergamo | Cannoniera di San Giovanni Anche quest’anno Bergamo Jazz aderisce all’International Jazz Day, l’iniziativa che dal 2011 l’UNESCO promuove in tutto il mondo nella giornata del 30 aprile per sottolineare i valori di inclusività e di dialogo tra culture diverse insiti nella musica di estrazione afroamericana, assurta da tempo a linguaggio universale. Bergamo Jazz, unitamente agli altri festival italiani che fanno parte dell’associazione I-Jazz, festeggia dunque la Giornata Internazionale del Jazz con un evento speciale, dal forte carattere simbolico, ospitato sulle Mura di Bergamo, dal 2017 riconosciute dalla stessa UNESCO Patrimonio dell’Umanità. Protagonista del concerto, che si terrà a partire dalle ore 18.00 nei pressi della Cannoniera di S. Giovanni, il pianista Simone Graziano, uno dei più interessanti e innovativi esponenti del jazz italiano ed europeo degli ultimi decenni. In caso di maltempo il concerto si terrà al Teatro Sociale. Sulle Mura non sono previste sedute: il pubblico potrà accomodarsi sul prato e assistere al concerto in attesa del tramonto, condividendo un momento ideale di unione fra musica e bellezze paesaggistiche. Simone Graziano si è affermato per le sue doti di bandleader, compositore e pianista partendo dal jazz e procedendo verso nuove frontiere musicali. Diplomatosi con il massimo dei voti in pianoforte classico al Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze, ha approfondito, contemporaneamente alla musica classica, lo studio del linguaggio jazz frequentando la Berklee School of Music di Boston. Si è perfezionato con John Taylor, Kenny Wheeler, Mulgrew Miller, Riccardo Fassi, Enrico Pieranunzi, Stefano Bollani, Franco D’Andrea, Aaron Goldberg. Nel 2009 ha registrato il suo primo lavoro discografico, Lightwalls, con Ares Tavolazzi al contrabbasso e Stefano Tamborrino alla batteria. Nel 2013 è uscito il primo disco del quintetto Frontal, gruppo che si è esibito in importanti festival e rassegne. L’album più recente di Simone Graziano, Embracing the Future, è un’esplorazione solitaria del pianoforte, appositamente preparato per ottenere sonorità inedite. Accesso libero e gratuito senza prenotazione.

SIMONE GRAZIANO piano solo: Evento speciale in occasione dell’International Jazz Day 20242024-04-23T15:00:29+02:00

AL TEATRO SOCIALE VA IN SCENA “TURANDOT. ENIGMI AL MUSEO”, SPETTACOLO PER LE FAMIGLIE

Nell’anno delle celebrazioni pucciniane, AsLiCo e Opéra Grand Avignon, producono la versione per bambini e famiglie dell’ultima opera del compositore toscano. La regia è firmata da Andrea Bernard e la rielaborazione musicale è di Enrico Minaglia. Il pubblico può partecipare al Family Lab per imparare melodie e coreografie così da interagire durante la rappresentazione. Bergamo, Teatro Sociale, domenica 21 aprile ore 15.30 Family Lab ore 17 Spettacolo Una domenica in famiglia da trascorrere in teatro nel segno di Giacomo Puccini: domenica 21 aprile alle ore 17 al Teatro Sociale, debutta infatti a Bergamo Turandot. Enigmi al museo, spettacolo per bambini e famiglie prodotto dal Teatro Sociale di Como AsLiCo, in coproduzione con l’Opéra Grand Avignon, ispirato alla celebre ultima opera del compositore toscano in occasione del centenario della morte. Turandot. Enigmi al museo è il nuovo titolo messo in scena dall’istituzione comasca per la XXVIII edizione di Opera Domani e andrà in tournée in più di venti teatri italiani per far conoscere il capolavoro di Puccini a studenti e famiglie. Il progetto è patrocinato dal Comitato promotore delle celebrazioni pucciniane e da ICOM (International Council of Museums). Lunedì 22 e martedì 23 aprile, sempre al Teatro Sociale di Bergamo, alle ore 9.30, 11.30 e 14.30 Turandot. Enigmi al museo sarà in scena per le scuole. Turandot è una favola che racconta una Cina magica e grandiosa, dove – tra enigmi da risolvere, principi d’oriente, gong del destino, boia e fastosi palazzi imperiali – prende vita la storia della Principessa dal cuore di ghiaccio. Il regista Andrea Bernard sceglie come ambientazione della vicenda, un museo in cui, tra i visitatori, ci sono anche il giovane Calaf, con il padre Timur e con Liù. Il misterioso mondo di Turandot si materializza e riverbera tra statue, ceramiche pregiate, costumi tradizionali e stampe d’epoca. La lettura di un antico manoscritto anima le opere d’arte del museo e i visitatori vengono catapultati tra gli enigmi della Principessa Turandot, che – con l’aiuto di Ping, Pong e Pang, tre statue dell’esercito di terracotta – altro non aspetta che trovare il vero amore ed essere ricordata per sempre. Turandot. Enigmi al museo, oltre alla regia di Andrea Bernard – che il pubblico bergamasco ha applaudito per la sua messa in scena di Lucrezia Borgia per il festival Donizetti Opera del 2019 – vede le scene di Alberto Beltrame, i costumi di Elena Beccaro e le coreografie di Giulia Tornarollila; sul podio dell’Orchestra 1813 salirà Sieva Borzak che concerterà anche le voci dei cantanti selezionati da AsLiCo. La recita per le famiglie di domenica 21 aprile è preceduta alle ore 15.30 da un Family Lab: chi partecipa allo spettacolo potrà imparare le arie e le coreografie e vivere poi in teatro un’esperienza più partecipativa. Inoltre i bambini potranno prepararsi allo spettacolo, già da casa, grazie al “Kit dello spettatore”, in cui troveranno, come una vera e propria “cassetta degli attrezzi”, tutti gli strumenti che serviranno per prepararsi alla visione dell’opera partecipativa, scaricabile dal sito della Fondazione Teatro Donizetti al seguente link: https://www.teatrodonizetti.it/it/evento/turandot-enigmi-al-museo-recita-family/ I biglietti, dal costo di 5 e 10

AL TEATRO SOCIALE VA IN SCENA “TURANDOT. ENIGMI AL MUSEO”, SPETTACOLO PER LE FAMIGLIE2024-04-23T14:53:00+02:00

DONIZETTI SUMMER CAMP 2024: QUATTRO DIVERSE SETTIMANE DI CAMPUS ESTIVO AL TEATRO DONIZETTI

Dal 10 al 14 giugno, dal 24 al 28 giugno, dall’1 al 5 luglio e dall’8 al 12 luglio, bambini e ragazzi dagli 8 ai 14 anni potranno vivere una nuova esperienza fra palcoscenico, scene e costumi Due settimane saranno dedicate alle opere donizettiane Don Pasquale e Lucia di Lammermoor, una all’Iliade e una alla Turandot per celebrare l’anno pucciniano Iscrizioni entro il 19 maggio 2024 L’estate è alle porte e la Fondazione Teatro Donizetti propone, dopo il successo delle passate edizioni, ben quattro diverse settimane di Donizetti Summer Camp 2024 ovvero storie immortali e avventure meravigliose, una in più rispetto allo scorso anno: bambini e ragazzi tra gli 8 e i 14 anni potranno così vivere in modo inusuale gli spazi del Teatro Donizetti, dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 17.00 (con possibilità di anticipo alle 8.00 e posticipo alle 17.30). Donizetti Summer Camp 2024 è realizzato con il sostegno di UniAcque. Le iscrizioni sono aperte fino al 19 maggio. Dettagli e form al seguente link https://www.teatrodonizetti.it/it/donizetti-summer-camp/ L’edizione 2024 del Donizetti Summer Camp presenta una grande novità: accanto alle due settimane dedicate ad opere di Gaetano Donizetti, che quest’anno sono Don Pasquale (dal 24 al 28 giugno) e Lucia di Lammermoor (dall’8 al 12 luglio), le altre due settimane sono invece ispirate ad altre produzioni della Fondazione Teatro Donizetti: Iliade (dal 10 al 14 giugno), lavoro tratto dal poema omerico andato in scena nella Stagione di prosa per Bergamo Brescia Capitale Italiana della cultura 2023, e Turandot (dall’1 al 5 luglio), opera di Giacomo Puccini che si inserisce nelle celebrazioni internazionali dell’anno pucciniano in occasione del centesimo anniversario della morte del compositore toscano. Durante i cinque giorni in cui si articola ogni Donizetti Summer Camp, i partecipanti potranno scoprire la sala prove, i camerini e anche salire sul palcoscenico del Teatro Donizetti da protagonisti: ogni settimana infatti terminerà con una originale messa in scena dell’opera approfondita, interpretata naturalmente dagli stessi frequentanti che canteranno, reciteranno e avranno collaborato alla creazione di costumi e scenografie. Il saggio finale si svolgerà il venerdì alle 17.30 e sarà aperto alle famiglie e a tutti coloro che avranno piacere di partecipare. L’aspetto pedagogico e artistico del Donizetti Summer Camp è stato curato da formatrici specializzate nelle differenti discipline (Paola Rivolta, scene e costumi - Alessandra Giolo, musica - Silvia Briozzo, teatro – Serena Marossi, danza), affiancate da due educatori certificati di Edoomark. Per partecipare, oltre alla registrazione, è prevista l’iscrizione di 200€ per ogni bambino o ragazzo e di 185€ per i fratelli o le sorelle. Il pasto può essere fornito autonomamente dalla famiglia o può essere consegnato in teatro da un servizio di mensa scolastica, al costo di 30€ a settimana.

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