The Five Elements con Alessandro Quarta e l’Orchestra Filarmonica Italiana giovedì 5 dicembre al Teatro Sociale
Giovedì 5 dicembre 2024 al Teatro Sociale (ore 20.30) prende avvio La Stagione dei Teatri 2024/2025 della Fondazione Teatro Donizetti, che fino a maggio 2025 si articolerà fra la Stagione di Prosa e Altri Percorsi (dal 7 dicembre), l’Operetta e una serie di appuntamenti musicali. Si comincia proprio con la musica e con un concerto che getta un ponte fra sonorità differenti: The Five Elements: Terra Aria Acqua Fuoco Etere, progetto del violinista Alessandro Quarta, coadiuvato nell’occasione dal pianista Giuseppe Magagnino e dagli archi dell’Orchestra Filarmonica Italiana. The Five Elements è musica senza confini spazio-temporali, senza limiti di genere o di stili. Già dalle prime note si coglie il senso di una partitura cinematografica, evocativa, densa di immagini che prepotentemente si propongono all’ascolto. È musica ricca di colori, in un continuo contrasto di luci ed ombre, suggestioni forti che si avvicendano vorticosamente. Il progetto è stato concepito dall’estroso violinista Alessandro Quarta come un succedersi di visioni dove le note si sostituiscono alle parole. La Terra è immaginata come una dama la cui voce, rappresentata da un valzer malinconico eseguito dal solo violino, è quella di una vecchia signora che porta sulle spalle milioni di anni. Segue Acqua, nata da un’immagine legata a un luogo molto caro al musicista salentino: «Porta d’Oriente più importante del Mediterraneo, Otranto è la città d’Italia più ad est, la prima che vede sorgere il sole e dove alle cinque del mattino senti il profumo del mare e vedi un cielo tinto di rosso, verso Oriente». Acqua inizia sulle note di un tema medio-orientale ai violoncelli: «Tutto nasce nel deserto d’Africa da una goccia d’acqua che prima di diventare mare è un torrente, poi un fiume, infine un mare in tempesta, meraviglioso. Poi, come un rewind, il nastro si riavvolge per fare ritorno alle origini». Aria, elemento apparentemente invisibile, è respiro, vento, uragano. Tre accordi, tre motivi: mi minore, sol maggiore, si maggiore. Si riconosce lo stile “seicentesco” di una scrittura densa, complessa: una fuga a tre voci, progressioni alla maniera di Vivaldi. Fuoco inizia con un tango cubano: è il fuoco dell’eros che alimenta la vita, la sessualità, è il momento più travolgente dell’intero lavoro. Infine Etere, considerato dai Greci il quinto elemento, e in The Five Elements pezzo conclusivo che fa pensare ad una landa algida. Evoca pace, tranquillità, ma la quiete dura solo un attimo e la musica riprende quota fino al termine dell’opera. Violinista, polistrumentista e compositore, Alessandro Quarta è cresciuto musicalmente con i più grandi direttori del mondo come Maazel, Inbal, Dutoit, Rostropovich, Chung, Pretre, Metha, Morricone. Nel contempo si è avvicinato al mondo crossover collaborando con artisti di fama mondiale, tra i quali Carlos Santana, Lucio Dalla, Mark Knopfler, Boy George, Dionne Warwick, Celine Dion, Liza Minnelli, Joe Cocker, Lenny Kravitz, Jovanotti. Nel 2017 è stato premiato a Montecitorio come “Miglior Eccellenza Italiana nel Mondo” per la musica. Il suo brano “Dorian Gray”, composto, arrangiato ed eseguito live in prima mondiale con Roberto Bolle all’Arena di Verona, ha ottenuto grande