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Michela Gerosa

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Cin Cin Là: Domenica 7 gennaio 2024 al Teatro Donizetti

Ormai da anni immancabile nel quadro delle proposte della Fondazione Teatro Donizetti, sempre salutata da un costante successo di pubblico, la stagione di Operette si apre domenica 7 gennaio (ore 15.30; biglietti da 15 a 38 Euro, ridotti da 12 a 30 Euro) nel segno di una delle operette più conosciute, Cin Cin Là, nell’allestimento di Teatro Musica Novecento. Regia di Alessandro Brachetti, con Corpo di Ballo Novecento e l’Orchestra “Cantieri d’Arte” diretta da Stefano Giaroli. Interpreti e personaggi: Silvia Felisetti (Cin Ci Là), Alessandro Brachetti (Petit Gris), Elena Rapita (Myosotis), Antonio Colamorea (Ciclamino), Fulvio Massa (Principe Fon Kì), Marco Falsetti (Blum), Alessandro Garuti (Blim), Francesco Farioli (Blam), Silvia Caprini (Una Musmé). Scene e costumi di Artemio Cabassi realizzati da ArteScenica - Reggio Emilia. Durata 2 ore compreso intervallo. Se la coppia di riferimento della musica leggera italiana d’anteguerra è quella formata da Bixio e Cherubini, l’operetta nello stesso periodo deve la propria fortuna a un altro duo d’eccezione: Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato. Il primo musicista, librettista e impresario napoletano, il secondo celebre violinista veneziano. È soprattutto grazie a loro che il genere brillante dell’operetta diventa veramente “italiano”: Cin Ci Là rappresenta uno dei più clamorosi successi del loro repertorio. Presentata per la prima volta a Milano il 18 dicembre 1925, Cin Ci Là è una fiaba esotica ambientata a Macao, scenario insolito per una vicenda che lascia trasparire una morale tutta europea e, vista oggi, bonariamente provinciale. Equivoci e divertimento, un cocktail esplosivo, garanzia di colpi di scena, travolgenti duetti, scene appassionate e trovate brillanti: Cin Ci Là è forse l’unica operetta italiana in cui tenore e soprano strappano applausi a scena aperta non solo per i loro acuti, ma anche per le brucianti battute umoristiche. Per questo Cin Ci Là, la produzione preferita di Carlo Lombardo, è così amata da quasi un secolo: con il suo gusto delicato, è il ritratto del teatro leggero italiano. Un modello che ha sempre la stessa grazia incantata di quando è nato. La vicenda favolistica, ambientata a Macao, di Myosotis e Ciclamino, giovani e ingenui sposi che non conoscono i più elementari doveri del matrimonio, e della strampalata coppia parigina Cin-ci-là - Petit-Gris ben si presta ad una interpretazione in chiave ironica con gag e trovate veramente esilaranti ed adatte ad un pubblico di ogni età. Cin Ci Là è l’operetta forse più divertente ed esilarante, che con le sue trovate brillanti, gli equivoci incalzanti, le gag e tanta musica ha superato ormai per la compagnia Teatro Musica Novecento le 300 repliche, con successo di pubblico e critica, grazie anche alla verve comica propria di tutto il cast. La stagione di Operetta del Teatro Donizetti proseguirà domenica 11 febbraio con Stelle di Broadway, spettacolo nato da un’idea di Corrado Abbati che intende accompagnare idealmente lo spettatore sui più prestigiosi palcoscenici del mitico distretto dei teatri di New York. Terzo e ultimo titolo della serie, domenica 17 marzo, La duchessa del Bal Tabarin, proposta dalla Compagnia di Operette Elena D’Angelo: un’operetta magari

Cin Cin Là: Domenica 7 gennaio 2024 al Teatro Donizetti2023-12-21T16:57:31+01:00

Un musical e un concerto per chiudere e aprire l’anno

La Fondazione Teatro Donizetti saluta il 2023 e dà il benvenuto al nuovo anno con due appuntamenti ormai tradizionali: domenica 31 dicembre (ore 22, biglietti esauriti) va in scena  al Teatro Donizetti All That Musical, spettacolo che, attraverso altrettanti medley, incorpora i momenti più brillanti di otto famosissimi musical di Broadway, mentre per lunedì 1° gennaio è previsto al Teatro Sociale (ore 11; biglietti esauriti) il Concerto di Capodanno di cui sarà protagonista l’Orchestra Filarmonica Italiana nell’esecuzione di classici della ricorrenza e brani tratti da famose opere. Ideato dalla Compagnia BIT, con la regia e le coreografie di Melina Pellicano, le scene di Anna Maria Carbone e i costumi (più di 100) di Marco Caudera e Agostino Porchietto, All That Musical passerà in rassegna A Chorus Line, che introduce idealmente lo spettacolo, e poi via via, in un susseguirsi di melodie, ritmi e balli incalzanti, Notre Dame de Paris, Moulin Rouge, The Phantom of the Opera, Cabaret, Chicago, Grease, non prima di aver rievocato La febbre del sabato sera. Un'audizione per cominciare: come succede sempre prima di una produzione, sulle note di "A Chorus Line", il coreografo scandisce i passi, si provano le coreografie del musical, il cast è formato. A fine audizione tutto è pronto per l’inizio e sulle note di "One" arriva la chiamata in palcoscenico dei ballerini e lo spettacolo può cominciare. Subito dopo la scenografia prende forma e lo show si realizza con le melodie di "Notre Dame de Paris", "Il Tempo delle Cattedrali" e "Clandestini". Sempre restando in Francia, si torna indietro nel tempo, ai primi del ‘900, con uno scatenato can can per assistere alla storia d'amore e di passione del musical Moulin Rouge. Buio in sala, ed è un'altra storia celebre che si racconta: The Phantom of the Opera con uno splendido ballo in maschera. Ed è subito “Cabaret”, omaggio a Liza Minelli, per poi trovarsi all'ingresso del locale più famoso di Chicago tra lo scintillio e le piume dei costumi assistendo alle vicende di Velma Kelly, star dei nightclub con All That Jazz, e di Roxie Hart, una donna che spera di diventare un giorno anche lei una star. Un suggestivo cambio di luci e si vola negli anni Settanta, con tutto il cast in scena per rievocare La febbre del sabato sera con "Disco Inferno", "Saturday Night Fever" e i grandi successi dei Bee Gees, e per finire Grease, giusto il tempo di arrivare a festeggiare lo scoccare della mezzanotte. Il concerto dell’Orchestra Filarmonica Ita­liana, diretta nell’occasione da Marco Dallara, per celebrare l'inizio del 2024 sarà dedicato, come da tradizione, al mondo au­stro-ungarico, con uno spazio rivolto ai gran­di autori del melodramma italiano. La prima parte del programma sarà un omaggio strumen­tale alla terra della lirica: l’Italia da Rossini (sinfonia dall’Italiana in Algeri, a Mascagni (intermezzo sinfonico da Cavalleria rusticana), passando da Ponchielli (“Danza delle ore”), Verdi (preludio atto I da La Traviata) e il Donizetti dell’Ouverture da Don Pasquale: questi gli autori che accompagneranno il pubblico nel viaggio tutto italiano

Un musical e un concerto per chiudere e aprire l’anno2023-12-21T16:55:31+01:00

Grandissimo successo per “Iliade. Il gioco degli dèi”: oltre 8.300 spettatori

8.333 spettatori (di cui 5.181 abbonati), con una media di 1.042 a replica, hanno assistito nell’insieme alle otto rappresentazioni in prima nazionale di Iliade. Il gioco degli dèi, lo spettacolo con Alessio Boni e Iaia Forte che ha felicemente inaugurato la Stagione di Prosa 2023/2024 della Fondazione Teatro Donizetti. Un grande successo, come sottolinea Maria Grazia Panigada, Direttrice Artistica della Stagione: «È stato bellissimo iniziare con un’opera corale che rappresenta fortemente quello che è lo spirito della Fondazione Teatro Donizetti e della stessa Stagione di Prosa. Uno degli scopi della Fondazione è il coinvolgimento delle nuove generazioni che sono il futuro del nostro teatro: il lavoro di preparazione a Iliade, così come per molti altri spettacoli che vedremo nei prossimi mesi, credo sia un valore aggiunto. E vedere il teatro così pieno di persone di tutte le età che insieme partecipano a uno spettacolo, dà il senso di  un luogo di incontro della comunità. Con Alessio Boni c’è un legame consolidato, ma questa volta è venuto al Donizetti con un significato diverso: abbiamo davvero condiviso per diversi mesi un progetto e penso che questo teatro sia diventato per lui e per tutta la compagnia una “casa”». Alessio Boni, protagonista principale dello spettacolo, si sofferma sulle reazioni degli spettatori: «Il pubblico ci ha dato tantissimo in questi giorni, perché replica dopo replica ci ha fatto capire dove cambiare delle cose, dove aggiungere o togliere qualcosa. In teatro si assiste a un processo che è una sorta di terapia di gruppo. Le prime repliche sono sempre fondamentali: qui a Bergamo c’è stato un pubblico trasversale che ha riunito l’intellettuale, il colto, l’intenditore, il ragazzo e magari anche qualcuno che non ha mai neanche letto l’Iliade. In ogni caso il teatro colpisce, non è mai distante o asettico, in qualche modo si insinua nei meandri del pensiero, del quotidiano. Il teatro fa riflettere, soprattutto quando si ha a che fare con un grande poeta come Omero». «Di queste repliche al Donizetti mi porto dietro la densità del silenzio del pubblico. Questo, per quanto mi riguarda, è un segnale fortissimo. Poi ci stanno anche le risate, perché lo spettacolo è anche ironico. Ma questa profonda attenzione mi ha davvero colpito», conclude l’attore bergamasco. Un commento a caldo anche per Iaia Forte, altro nome di punta del nutrito cast di Iliade. Il gioco degli dèi: «É stato bellissimo stare in questo teatro, in questa casa regale, per l’accoglienza ricevuta sia da parte del pubblico che delle persone che lavorano all’interno della Fondazione Donizetti. Ed è rincuorante constatare quanto un classico come l’Iliade parli eternamente a tutti. Mi ha piacevolmente sorpreso vedere tra gli spettatori anche tanti giovani». Ora Iliade. Il gioco degli dèi parte per una lunga tournée che sino a fine marzo lo porterà in molte città italiane: Savona, Bologna, Arezzo, Rovereto, Foggia, La Spezia, Firenze, Trieste e infine Roma, tra le tante in cui farà tappa. «Siamo felici che Il viaggio di Iliade sia iniziato da Bergamo, perché quando uno spettacolo viene visto

Grandissimo successo per “Iliade. Il gioco degli dèi”: oltre 8.300 spettatori2023-12-19T12:31:13+01:00

Concerto di Natale con I Piccoli Musici: sabato 23 dicembre 2023 al Teatro Sociale

Sabato 23 dicembre al Teatro Sociale (ore 15.30; biglietti esauriti) è in programma, nell’ambito della sezione Opera&Concerti della Stagione dei Teatri 2023/2024 della Fondazione Teatro Donizetti, il consueto Concerto di Natale con protagonista il Coro I Piccoli Musici diretto da Mario Mora. Nella speciale occasione verrà proposto La leggenda del saggio Artaban, rac­conto musicale natalizio per voce recitante, soli, coro e piccola orchestra composto da Domenico Clapasson, su  testo di Ottavio de Carli liberamente tratto da The Story of the Other Wise Man (1895) dell’americano Henry Van Dyke. Lo spettacolo mette in mu­sica il racconto del viaggio di un leggendario quarto Magio che, mancato l’appuntamento con i compagni, si trova a dover percorrere da solo la strada che dopo lunghe peregrina­zioni lo porterà infine a trovare il proprio Re. Pienamente aderente alla più pura tradizio­ne del repertorio natalizio, il racconto è ricco di toccante poesia e di contenuti profondi e, in quanto tale, coinvolgente per un pubblico di tutte le età. La musica, accattivante e raf­finata, svolge un ruolo predominante nell’e­saltazione dei contenuti poetici del testo, cosicché lo spettacolo si inserisce perfetta­mente nella tradizione dei concerti natalizi, arricchendo il repertorio di elemen­ti nuovi e originali, e offrendo un contributo al genere della moderna fiaba musicale. Il Coro I Piccoli Musici di Casazza, diretto fin dalla fondazione da Mario Mora, si è co­stituito nel 1986, espressione della scuola di musica omonima. Nella sua intensa attività artistica, il Coro è stato invitato a tenere con­certi nell’ambito di importanti festival corali internazionali. Ha partecipato a concerti tra­smessi da RAI, Mediaset, TV e Radio Sviz­zera: "Natale in Vaticano" alla presenza di Giovanni Paolo II, "Note di Natale", "Natale nel Duomo di Milano", "Christmas Time". Dal 2007 al 2023 ha eseguito con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI il Concerto di Natale trasmesso in Eurovisione dalla Basili­ca di Assisi. Ha, inoltre, inciso opere di Men­delssohn e Britten e una raccolta di Canti e Melodie Internazionali dal titolo “Around the world” per le Edizioni Carrara di Bergamo, i "Vespri di Natale" di Willaert e una raccolta di canti natalizi per la Stradivarius di Milano, (giudicato dalla rivista francese “Repertoire” il miglior disco di Natale dell’anno 2000), per la Feniarco una raccolta di canti per bambi­ni e ragazzi dal titolo “Giro, Giro Canto 3“. Il Coro I Piccoli Musici è Ambasciatore Cultu­rale dell’Europa per la Federazione dei Cori dell’Unione.  

Concerto di Natale con I Piccoli Musici: sabato 23 dicembre 2023 al Teatro Sociale2023-12-13T16:40:29+01:00

Teatro Delusio di Famile Flöz in scena giovedì 21 dicembre 2023 al Teatro Donizetti

Dopo l’avvio della Stagione di Prosa con la prima nazionale di Iliade. Il gioco degli dèi, anche la rassegna Atri Percorsi della Fondazione Teatro Donizetti è ai blocchi di partenza: giovedì 21 dicembre è infatti in programma al Teatro Donizetti (ore 20.30; biglietto intero 19 Euro, ridotto 15 Euro) lo spettacolo Teatro Delusio, titolo inaugurale della rassegna che si protrarrà sino a metà maggio offrendo uno spaccato dei diversi linguaggi che oggi confluiscono nella ricerca teatrale. A portarlo in scena sarà Familie Flöz, gruppo di punta del teatro di figura contemporaneo europeo, che all’uso di maschere abbina danza, clownerie, acrobazia, magia. Firmato da Paco González, Björn Leese, Hajo Schüler e Michael Vogel, con in palcoscenico Sebastian Kautz, Daniel Matheus e Dana Schmidt, Teatro Delusio è uno spettacolo che è teatro nel teatro, giocando con le innumerevoli sfaccettature del mondo teatrale: l’inquie­tante vivezza delle maschere, le fulminee trasformazioni ed una poesia tipicamente Flöz trascinano il pubblico in un mondo a sé stante, carico di misteriosa comicità. Con l’aiuto di costumi raffinati e di suoni e luci ben concepiti, i tre attori mettono in scena 29 personaggi e danno vita ad un teatro completo. Mentre la scena diventa backstage e il backstage è messo in scena, mentre sul palco appena riconoscibile si rappresentano diversi generi teatrali, dal mondo opulen­to dell’opera a selvaggi duelli di spada, da intrighi lucidamente freddi a scene d’amore passionali, i tecnici di scena Bob, Bernd e Ivan tirano a campare dietro le quinte. Tre aiutanti instancabili, divisi dal luccicante mondo del palcoscenico solo da un misero sipario, eppur lontani da esso anni luce, che lottano per realizzare i propri sogni: Bernd, sensibile e cagionevole, cerca la felicità nel­la letteratura, ma la trova improvvisamente personificata nella ballerina tardiva; il de­siderio di riconoscimento di Bob lo porterà al trionfo e alla distruzione, mentre Ivan, il capo del backstage che non vuole perdere il controllo sul teatro, finirà per perdere tutto il resto... Le loro vite all’ombra della ribalta si intrecciano nei modi più strani al mondo scintillante dell’apparenza. E all’improvviso loro stessi si ritrovano ad essere i protagoni­sti di quel palcoscenico che in fondo equiva­le al loro mondo. I Familie Flöz sono adorati dai pubblici di tutte le età e hanno conquistato la critica di tutto il mondo. Sono una delle più clamorose rivelazioni internazionali degli ultimi decenni, riuscendo a fare un teatro sorprendente, che pone lo spettatore di fronte ai grandi e piccoli momenti della vita grazie a un linguaggio fisico e a delle maschere originalissime, legandosi alla migliore tradizione della clownerie e del mimo. Dopo Hotel Paradiso, rappresentato nel 2010, tornano al Teatro Donizetti con Teatro Delusio, offrendo agli spettatori un momento di vera poesia e potente comicità.

Teatro Delusio di Famile Flöz in scena giovedì 21 dicembre 2023 al Teatro Donizetti2023-12-12T11:53:17+01:00

Enrico Pieranunzi Trio & Orchestra in Blues & Bach: The Music of John Lewis

Un incontro tra jazz e musica classica: è questo il perno attorno al quale ruota il concerto in programma martedì 19 dicembre al Teatro Sociale (ore 20.30; biglietto intero 25 Euro, ridotto 18 Euro), in apertura della sezione Opera&Concerti della Stagione dei Teatri 2023/2024 della Fondazione Teatro Donizetti. Ne sarà protagonista il trio del pianista Enrico Pieranunzi (con Luca Bulgarelli al contrabbasso e Mauro Beggio alla batteria) insieme all’ensemble (cinque archi e cinque fiati) dell’Orchestra Filarmonica Italiana; direzione di Michele Corcella. Il concerto, che si avvale anche del sigillo di Bergamo Jazz, ha per titolo “Blues & Bach: The Music of John Lewis”, con esplicito rimando a una delle figure cardine del jazz e del connubio tra musica afroamericana e di estrazione europea. Oltre che raffinatissimo pianista, John Lewis è stato infatti, in qualità di componente del Modern Jazz Quartet ma anche in altri contesti, uno dei principali esponenti di quella corrente passata alla storia come Third Stream Music, che negli anni Cinquanta gettò un ponte musicale tra le due sponde dell’Atlantico. Tra le sue composizioni più conosciute ci sono “Sketting in Central Park”, “Spanish Steps”, “Vendome”, “Django”, “Concorde”, “Milano”, “Jasmine Tree”, tutte inserite nel programma del concerto di Pieranunzi, la cui scaletta sarà completata da “Autumn in New York” di Vernon Duke. L’opera di John Lewis può essere assimilata per vari aspetti a quella di un altro pilastro della musica americana del Novecento: George Gershwin. Entrambi hanno infatti operato all’incrocio tra musiche diverse, ma partendo da linguaggi differenti: con capolavori come “Rapsodia in blu” e la folk opera “Porgy & Bess”, Gershwin ha impresso il suo nome nella storia della musica grazie alla fusione di elementi della musica popolare, in particolare il blues, con altri tipici della tradizione classica europea. John Lewis si è mosso nella stessa direzione ma da una visione ed esperienza opposta, mescolando le innovazioni del jazz moderno con il grande amore per Bach, facendo del binomio blues/Bach il vessillo della sua vita artistica. Il Modern Jazz Quartet, da lui fondato nel 1952 – per quasi mezzo secolo uno dei gruppi più celebrati della scena jazzistica internazionale – è stato il veicolo inconfondibile della sua concezione musicale. Concezione a cui, a poco più di due decenni dalla scomparsa del pianista e compositore statunitense, “Blues and Bach” vuole rendere sentito omaggio. Più volte applaudito ospite di Bergamo Jazz, Enrico Pieranunzi è uno dei pianisti più in vista del panorama jazzistico europeo e internazionale. Nell’arco della sua carriera, iniziata negli anni Settanta, ha collaborato con illustri jazzmen d’Oltre Oceano, da Chet Baker a Lee Konitz, da Paul Motian a Charlie Haden e Chris Potter. Con il bassista Marc Johnson e con il batterista Joey Baron ha costituito uno dei piano jazz trios più rilevanti e apprezzati. Pluripremiato come miglior musicista italiano nel “Top Jazz” della rivista Musica Jazz (1989, 2003, 2008) e come miglior musicista europeo (Django d’Or, 1997), Pieranunzi ha portato la sua musica sui palcoscenici di tutto il mondo esibendosi nei più importanti festival internazionali, da Montreal

Enrico Pieranunzi Trio & Orchestra in Blues & Bach: The Music of John Lewis2023-12-12T11:50:19+01:00

Iliade. Il gioco degli dèi: la mostra. Dal 9 al 18 dicembre in esposizione progetti, disegni e bozzetti

Iliade. Il gioco degli dèi, lo spettacolo che va in scena al Teatro Donizetti in prima nazionale dal 12 al 18 dicembre, è anche una mostra: da sabato 9 dicembre (dalle ore 15 alle ore 19.30) e fino all’ultimo giorno di rappresentazione, nel Donizetti Studio e nello spazio adiacente la biglietteria saranno in esposizione i progetti, i disegni e i bozzetti che hanno scandito il lungo cammino ideativo dello spettacolo che vedrà in palcoscenico Alessio Boni e Iaia Forte con altri sei attori. La mostra, curata da Clelia Epis, referente dell’archivio iconografico della Fondazione Teatro Donizetti, intende proprio documentare il processo creativo che ha portato alla messa in scena teatrale. Ciò attraverso i bozzetti e gli studi grafici preparati da Alberto Favretto, i disegni delle scene di Massimo Troncanetti, dei costumi di Francesco Esposito e delle marionette di Alberto Favretto, Raquel Silva e Marta Montevecchi. «Il visitatore/spettatore si immergerà nei processi realizzativi tra studi, ripensamenti, intuizioni», racconta Clelia Epis, «Molteplici sono i riferimenti iconografici che spaziano tra tempo e culture, tra rigore e invenzione. La linea delle figure o quella di un profilo rimandano alla mente il grafismo, l’eleganza e la sintesi dei vasi attici, uno sguardo allungato e un volto ovale riportano alla mente le forme dell’arte contemporanea, forse di Modigliani, il ricco ricamo di un abito si porta negli occhi le texture di Klimt». «Lance, scudi, sguardi e gesti suggeriscono il costante, e irrinunciabile, contatto con le fonti scritte e immateriali. E poi ci sono le marionette, eroi come simulacri o idoli, lontani dalla dimensione umana. È per questo che le marionette sono delle vere macchine di scena. Maschili o femminili, manipolate dagli attori, sono sempre sovradimensionate; con le loro movenze iconiche traducono in modo eloquente il carattere dei personaggi. Il temperamento dei personaggi o l’unicità dei loro gesti si definisce attraverso segni e colori, tonalità dense e profonde, segni leggeri come un’intuizione: tante le piste percorse, solo alcune poi scelte. Stampe di grande formato sono utili a suggerire l’immersione tra i campi di battaglia, o la convocazione al cospetto di dèi ed eroi. I guerrieri schierati evocano quelli greci o troiani, segnano il percorso di preparazione per il soldato o quella per diventare eroe», specifica Clelia Epis nell’accompagnare il pubblico alla mostra. Oltre che sabato 9 dicembre, la mostra sarà visitabile nei seguenti giorni e orari: domenica 10 dicembre, ore 9.30-13.00 e 15.00-19.30; da martedì 12 a sabato 16 dicembre, ore 15.00-20.30; domenica 17 dicembre, ore 9.30-13.00 e 15.00-19.30; lunedì 18 dicembre, ore 15.00-20.30.

Iliade. Il gioco degli dèi: la mostra. Dal 9 al 18 dicembre in esposizione progetti, disegni e bozzetti2023-12-06T11:04:16+01:00

“Iliade. Il gioco degli dèi” con Alessio Boni e Iaia Forte dal 12 al 18 dicembre 2023 in prima nazionale al Teatro Donizetti di Bergamo

È l’evento che precede la chiusura ufficiale di “Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023” e il primo titolo della Stagione di Prosa 2023/2024 della Fondazione Teatro Donizetti: in cartellone al Teatro Donizetti in prima rappresentazione nazionale dal 12 al 18 dicembre (con doppia replica fuori abbonamento sabato 16), Iliade. Il gioco degli dèi, con Alessio Boni e Iaia Forte, si preannuncia spettacolo di indubbio spessore e di grande impatto, su testo liberamente ispirato al capolavoro di Omero. Drammaturgia, testo e regia recano la firma del collaudato team del Quadrivio formato da Roberto Aldorasi, Alessio Boni, Francesco Niccolini e Marcello Prayer. Oltre all’attore bergamasco nel ruolo di Zeus e a Iaia Forte nei panni di Era, saranno sul palcoscenico Haroun Fall (Hermes, Patroclo), Jun Ichikawa (Afrodite, Calcante), Francesco Meoni (Ares, Paride, Agamennone, Sarpedonte), Elena Nico (Atena, Elena), Marcello Prayer (Apollo, Ettore, Priamo) e Elena Vanni (Teti, Andromaca). Scene di Massimo Troncanetti. Costumi di Francesco Esposito. Disegno luci di Davide Scognamiglio. Musiche di Francesco Forni. Creature e oggetti di scena di Alberto Favretto, Marta Montevecchi e Raquel Silva. Produzione Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo in coproduzione con Fondazione Teatro Donizetti, Fondazione Teatro della Toscana e Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Inizio spettacoli ore 20.30; replica pomeridiana di sabato 16 ore 17.00. Iliade. Il gioco degli dèi sarà anche al centro di una mostra curata da Clelia Epis e ospitata dal 9 al 18 dicembre all’interno di Donizetti Studio e negli spazi del Teatro Donizetti adiacenti la biglietteria: uno sguardo al dietro le quinte attraverso i bozzetti e i disegni delle scene, dei costumi e, soprattutto, delle creature e degli oggetti di scena. Infine, giovedì 14 dicembre (ore 18, nella Sala della Musica “Tremaglia” del Donizetti) è previsto un incontro con gli artisti della compagnia, che entreranno nei dettagli dello spettacolo, dei suoi contenuti, rendendosi disponibili alle domande e alla curiosità del pubblico. «Ci sono tutti i semi del tramonto del nostro Occidente in Iliade che, come accade con la grande poesia, contiene anche il suo opposto: la possibilità di assumersi le responsabilità, la libertà di scegliere e di dire no all’orrore», commentano gli autori dello spettacolo, «Iliade canta di un mondo in cui l’etica del successo non lascia spazio alla giustizia e gli uomini non decidono nulla ma sono agiti dagli dèi, in una lunga e terribile guerra senza vincitori né vinti. La coscienza e la scelta non sono ancora cose che riguardano gli umani: la civiltà dovrà attendere l’età della Tragedia per conoscere la responsabilità personale e tutto il peso della libertà da quegli dèi che sono causa di tutto ma non hanno colpa di nulla. In quel mondo arcaico dominato dalla forza, dal Fato ineluttabile e dagli dèi capricciosi non è difficile specchiarci e riconoscere il nostro: le nostre vite dominate dalla paura, dal desiderio di ricchezza, dall’ossessione del nemico e da tutte le forze distruttive che ci sprofondano nell’irrazionale e rendono possibile la guerra».  Iliade. Il gioco degli dèi offre quindi l’occasione per specchiarsi nei miti

“Iliade. Il gioco degli dèi” con Alessio Boni e Iaia Forte dal 12 al 18 dicembre 2023 in prima nazionale al Teatro Donizetti di Bergamo2023-12-05T14:27:35+01:00

FESTIVAL DONIZETTI OPERA 2023: SUPERATE LE 13MILA PRESENZE, 87 LE TESTATE ACCREDITATE

NEL 2024 “ROBERTO DEVEREUX”, “DON PASQUALE” E “ZORAIDA DI GRANATA” Il 93% dei gruppi organizzati arriva dall’estero Fondamentale l’apporto di sponsor e Ambasciatori di Donizetti Si conclude con risultati estremamente favorevoli la nona edizione del festival Donizetti Opera realizzata dalla Fondazione Teatro Donizetti presieduta da Giorgio Berta, con la direzione generale di Massimo Boffelli, la direzione artistica di Francesco Micheli e quella musicale di Riccardo Frizza. Un’edizione speciale poiché l’impianto consolidato è stato arricchito dalle iniziative per Bergamo Brescia Capitale della Cultura, le cui aree tematiche e il concept hanno attraversato le produzioni. Opere, laboratori per le famiglie, spettacoli per le scuole, incontri, presentazioni, film e anche una caccia al tesoro: sono stati ben 55 gli appuntamenti del festival Donizetti Opera (molti a ingresso libero), il più ricco di sempre. I tre weekend si sono allungati presentando il giovedì LU OpeRave (16, 23 e 30 novembre), nuova creazione ispirata alla più celebre delle opere donizettiane che ha lanciato uno sguardo verso la contemporaneità e l’innovazione; quindi al Teatro Donizetti sono andati in scena due rarissimi titoli di Gaetano Donizetti – Il diluvio universale (17 e 25 novembre e il 3 dicembre) e Alfredo il Grande (19 e il 24 novembre) – e la farsa di Giovanni Simone Mayr Il piccolo compositore di musica (2 dicembre) in prima moderna; al Teatro Sociale invece Lucie de Lammermoor (18 e 26 novembre e 1 dicembre), la versione francese del grande capolavoro. Crescono le presenze che, nel 2023, sono state 13.120, superando il successo del 2022 (12.484) e i precedenti 2021 (10.788), 2019 (10.293) e 2018 (8.491) e confermando l’attrattività del festival e la qualità della proposta artistica. Il pubblico straniero aumenta sempre di più: il 93% dei gruppi organizzati arriva dall’estero; mentre per i singoli (su un campione di circa 700 acquirenti online) il pubblico straniero è pari al 31% delle presenze. In media è stato calcolato che in una recita d’opera del festival 2023 il pubblico era composto dal 40% di stranieri, dal 35% di italiani di varia provenienza e dal 25% di bergamaschi. Sempre più numerosi i paesi di provenienza – quest’anno 26 – molti dei quali collegati dalle tratte attive sull’aeroporto di Milano Bergamo gestito da SACBO: Regno Unito, Svizzera, Francia, Spagna, Austria, Stati Uniti, Giappone, Svezia, Paesi Bassi, Ungheria, Belgio, Finlandia, Polonia, Romania, Argentina, Lituania, Israele, Slovacchia, Grecia, Repubblica Ceca, Singapore, Portogallo, Lettonia, Cina, Irlanda (in ordine di quantità). La programmazione è stata apprezzata anche da un nutrito gruppo di critici musicali italiani e stranieri (91) accreditati per 87 testate giornalistiche (di cui 48 estere) fra mondo cartaceo, web, radio e tv, provenienti anche da Stati Uniti, Canada, Messico, Germania, Gran Bretagna, Francia, Spagna, Austria, Svizzera, Polonia che hanno descritto il festival, dedicando anche spazio al coinvolgimento della città di Bergamo e al legame con il compositore. Anche la comunicazione digitale (sito e social media) ha registrato dati molto positivi per i mesi di ottobre e novembre, superando i 30mila follower. In particolare continua a essere molto seguita la Donizetti OperaTube, la webTV del Festival lanciata nel 2020, che ha superato i 4.000 iscritti per la visione dei contenuti gratuiti e i

FESTIVAL DONIZETTI OPERA 2023: SUPERATE LE 13MILA PRESENZE, 87 LE TESTATE ACCREDITATE2023-12-05T14:28:37+01:00

Il piccolo compositore di musica: al Donizetti Opera il debutto della quinta produzione del festival 2023, fondamentale testimonianza della didattica

La regia dell’opera riscoperta di Mayr firmata da Francesco Micheli, impegnato come narratore   Nel cast gli allievi della Bottega Donizetti   Alberto Zanardi dirige Orchestra e Coro del Politecnico delle Arti di Bergamo, istituzione coinvolta anche nella messa in scena Il piccolo compositore di musica è il quinto titolo del Donizetti Opera 2023: sabato 2 dicembre alle ore 20.00 al Teatro Donizetti andrà in scena, infatti, questo singolare tesoro riscoperto del maestro di Donizetti, Giovanni Simone Mayr, con la regia del direttore artistico del festival Francesco Micheli; interpreti vocali gli allievi della Bottega Donizetti 2023, mentre Coro e Orchestra, guidati da Alberto Zanardi, sono quelli del Politecnico delle Arti “G. Donizetti – G. Carrara”. Si tratta dell’appuntamento conclusivo del Donizetti Christmas Day, giornata di festa tra il Teatro Donizetti e il Centro Piacentiniano, realizzata dal festival con il sostegno di Immobiliare della Fiera e Stucchi S.p.A. Il piccolo compositore di musica, sul cui recupero della partitura ha lavorato Candida Mantica della sezione scientifica del festival, andò in scena il 13 settembre 1811 come saggio finale delle Lezioni Caritatevoli. Nello spirito della farsa originale, Francesco Micheli insieme a Giorgio Pesenti hanno approntato una versione appositamente progettata per il festival, finalizzata a mettere in luce i talenti di oggi, prima tappa di un work-in-progress che si svilupperà nel tempo. Mayr, adottando un modello formale settecentesco, ha costruito la partitura ispirandosi agli stessi allievi dei suoi corsi presso le Lezioni Caritatevoli – dove anche Donizetti studiava – interpreti di sé stessi alle prese con la preparazione del saggio finale. Il suo esempio resta ancora oggi validissimo per la capacità con la quale seppe coltivare e assecondare il talento dei suoi giovani allievi, dando loro una formazione solidissima nella quale sono contemplate, fra le doti del buon musicista, anche la leggerezza, l’ironia e l’umorismo, come traspare da queste pagine e come Donizetti ben presto dimostrerà in alcuni suoi capolavori. «Nell’opera di Mayr – racconta Alberto Zanardi – si celebra la sua straordinaria attività di didatta nelle Lezioni caritatevoli, da lui fondate a beneficio di ragazzi poveri che ricevevano così un’educazione musicale e non solo. L’opera mette in scena una giornata-tipo dei corsi di Mayr. La particolarità è che tutti e cinque i personaggi sono effettivamente esistiti, anzi erano davvero gli allievi di quell’anno, il 1811. C’è un Gaetano Donizetti che interpreta sé stesso insieme a quello che diventerà uno dei suoi migliori amici, Antonio Dolci, e ad altri tre studenti, Giuseppe Manghenoni, Antonio Tavecchi e Giuseppe Pontiroli, che poi tanto amici non erano perché a un certo punto, stanchi della grande autostima un po’ presuntuosa (ma, con il senno di poi, giustificata) di Gaetano, lo bullizzano». Donizetti sarà interpretato da Eduardo Martínez, presentato ironicamente come giovane aspirante compositore molto sicuro del proprio talento (memorabili i versi: «Vasta ho la mente, rapido l’ingegno | pronta la fantasia, e nel comporre | un fulmine son io»). Nonostante il tono comico, appare chiaro l’intento promozionale di Mayr, che crede realmente nelle capacità del suo giovane allievo. Donizetti è affiancato da quattro compagni di scuola, a loro volta

Il piccolo compositore di musica: al Donizetti Opera il debutto della quinta produzione del festival 2023, fondamentale testimonianza della didattica2023-11-29T13:54:34+01:00
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