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Michela Gerosa

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Incontro intorno all’opera “Rigoletto2 di Giuseppe Verdi: Giovedì 9 gennaio presso la Sala Musica del Teatro Donizetti

In vista delle due rappresentazioni di venerdì 10 gennaio (ore 20.00) e di domenica 12 gennaio (ore 15.30) dell’opera Rigoletto, nel nuovo allestimento coprodotto dai Teatri di OperaLombardia inserito all’interno della Stagione dei Teatri 2024/2025, la Fondazione Teatro Donizetti promuove un incontro attorno al capolavoro di Giuseppe Verdi organizzato dal Centro Studi Donizettiani della Fondazione Teatro Donizetti, in programma giovedì 9 gennaio presso la Sala Musica “M. Tremaglia” del Teatro Donizetti alle ore 18.00. L’incontro, dal titolo Rigoletto e Lucrezia Borgia: Victor Hugo da Donizetti a Verdi, vedrà nelle vesti di relatori Livio Aragona, Paolo Fabbri e Candida Mantica del Centro Studi Donizettiani della Fondazione Teatro Donizetti. Il repertorio d’immagini curato da Clelia Epis, Edoardo Cavalli e Maurizio Merisio, ugualmente ricercatori del Centro, darà conto di come la celebre opera verdiana sia stata letta e interpretata scenicamente al Teatro Donizetti di Bergamo. Per partecipare all’incontro è necessario prenotarsi al link Eventbrite pubblicato sul sito del teatro. Lucrezia Borgia di Gaetano Donizetti e Il re si diverte Victor Hugo, cioè Rigoletto: storie maledette in cui maternità e paternità redimono personaggi sinistri, moralmente e magari anche fisicamente ‘brutti’. Tragedie sordide in cui, contro ogni apparenza, l’amor filiale farebbe fiorire germogli di umanità, se un Fato avverso non provvedesse con beffarda sistematicità a tranciarli. Un teatro così intenso, irregolare, che coltiva la categoria del Brutto, che accosta sublimità a nefandezze, che mescola tragico e grottesco, affascinò Felice Romani e Donizetti nel 1833. E nel 1851 Francesco Maria Piave e Giuseppe Verdi. Una volta di più, Donizetti si dimostra alfiere di un Teatro delle Novità di pieno Ottocento, di cui Verdi raccoglierà il testimone.   LINK PER PRENOTAZIONI https://www.eventbrite.it/e/rigoletto-e-lucrezia-borgia-victor-hugo-da-donizetti-a-verdi-tickets-1110165387559?aff=oddtdtcreator  

Incontro intorno all’opera “Rigoletto2 di Giuseppe Verdi: Giovedì 9 gennaio presso la Sala Musica del Teatro Donizetti2024-12-21T17:56:43+01:00

“Ballo al Savoy” è lo spettacolo inaugurale della Stagione di Operette in scena domenica 5 gennaio al Teatro Donizetti

Torna, immancabile, l’Operetta, da anni stabilmente inserita nella Stagione dei Teatri della Fondazione Teatro Donizetti: tre titoli, tutti in programma al Teatro Donizetti la domenica pomeriggio alle ore 15.30, che richiameranno sicuramente i tanti appassionati di questo genere di teatro considerato “leggero”, ma che nelle sue espressioni migliori non ha nulla da invidiare all’opera o al musical. E anche quest’anno non mancheranno le proposte di qualità, ad iniziare dall’appuntamento inaugurale di domenica 5 gennaio con Ballo al Savoy, un’operetta ma anche qualcosa di più. Scritta da Alfred Grünwald e Fritz Lohner-Beda, su musiche di Paul Abraham, Ballo al Savoy è infatti definibile un’operetta-musical, in due atti, che a Bergamo verrà proposta nell’allestimento della Compagnia Teatro Musica Novecento. Personaggi e interpreti: Daisy Darlington - Silvia Felisetti, Mustafà Bei - Alessandro Brachetti, Aristide - Antonio Colamorea, Maddalena - Renata Campanella, Celestino - Fulvio Massa, Pomerol - Marco Falsetti, Arcibaldo - Alessandro Garuti. Corpo di Ballo Novecento con le coreografie di Salvatore Loritto. Orchestra Cantieri d’Arte di Stefano Giaroli. Scene e Costumi di Artescenica Reggio Emilia. Regia di Alessandro Brachetti. Oltre che di valzer, arie e duetti amorosi, Ballo al Savoy è ricco di ritmi sfrenati, dal Tango argentino allo Swing, con chiarissime allusioni e riferimenti al musical che negli anni Trenta del Novecento stava spopolando oltre oceano. In particolare, è presente un autore americano blasonato come Cole Porter: Abraham inserì nella sua partitura una parafrasi della celebre “Night and Day”. La vicenda è ambientata a Nizza, nel 1932. Nella Hall dell’Hotel Savoy si festeggia il ritorno del marchese Aristide Di Faublais e della sua sposina Maddalena dal lungo viaggio di nozze. Ma Aristide riceve un telegramma dal suo avvocato, che lo informa che, per potere accedere al patrimonio del defunto padre, deve onorare un impegno preso in passato dal padre stesso, che consiste nel trascorrere una notte con Tangolita, danzatrice spagnola. Aristide dovrà perciò trovare uno stratagemma per onorare l'impegno senza mettere a repentaglio il suo matrimonio… Dopo Ballo al Savoy, la Stagione di Operette proseguirà il 19 gennaio con Sogno viennese della Compagnia Corrado Abbati, spettacolo che nel rifarsi alla scuola della capitale austriaca, ma non solo, si muove fra ricostruzione storica e divertimento puro attraverso una sequenza di sfarzosi quadri dal ritmo incalzante. Infine, il 30 marzo, andrà in scena Scugnizza, operetta piena di lirismo tipicamente napoletano. Allestimento della Compagnia d’Operette Elena D’Angelo.

“Ballo al Savoy” è lo spettacolo inaugurale della Stagione di Operette in scena domenica 5 gennaio al Teatro Donizetti2024-12-21T17:31:53+01:00

La Fondazione Teatro Donizetti saluta il 2024 con il musical “A Christmas Carol” e dà il benvenuto all’anno nuovo con l’Orchestra Filarmonica Italiana

Sarà nel segno dei tipici colori festosi del musical l’evento che la Fondazione Teatro Donizetti propone il 31 dicembre nel principale teatro cittadino. E allo scoccare della mezzanotte, brindisi nelle sale storiche dello stesso Teatro Donizetti, insieme agli artisti della Compagnia BIT, che nella speciale occasione (alle ore 22.00) presenterà A Christmas Carol, tratto dal più famoso romanzo di Charles Dickens, adattato da Melina Pellicano, con le musiche originali di Stefano Lori e Marco Caselle. In palcoscenico, un cast di oltre 20 elementi, con Fabrizio Rizzolo nel ruolo di Ebenezer Scrooge, e con effetti speciali curati da Alessandro Marrazzo, 150 costumi e scenografie spettacolari. Melina Pellicano, regista e autrice del libretto del musical, ha voluto essere il più fedele possibile al romanzo, perché la scrittura di Dickens si mostra già di per sé molto teatrale: «La solitudine di Scrooge e la sua ricchezza economica sono in contrapposizione con la serenità della famiglia e la modesta situazione sociale degli altri personaggi. La ricchezza d'animo e il coraggio di far fronte ad una situazione poco agiata sono la vera ricchezza.  È un concetto vecchio, ma assolutamente attuale», racconta, «C'è qualche differenza nella vicenda e nei personaggi, ma sempre nel rispetto del racconto originale e nello spirito di Dickens. Questo è stato voluto ed è un piccolo modo personale per rendere omaggio allo scrittore». «Ho scelto di aprire lo spettacolo con il monologo e la canzone del piccolo Tim (il figlio piccolo di Bob Cratchit, impiegato di Scrooge), per affidare ad un bambino il compito di spiegare "come stanno veramente le cose", per spiegare al pubblico il punto di vista di un bambino che guarda al mondo con occhi limpidi e senza giudizio. Tiny Tim racconta infatti che Scrooge "non è capace di sorridere ed è sempre in collera con chiunque gli rivolga la parola", ma che in realtà "è soltanto solo" e nessuno dovrebbe rimanere solo a Natale», prosegue la regista. Altro immancabile appuntamento sarà il Concerto di Capodanno, in programma la mattina di mercoledì 1° gennaio al Teatro Sociale (ore 11.00). L’Orchestra Filarmonica Italiana, diretta da Andrea Oddone, guiderà il pubblico in un appassionante viaggio musicale tra Le Danze d'Europa, specchio di diverse tradizioni musicali europee, da Vienna all'Italia, passando per il cuore dell'Europa centrale. Il programma del concerto include capolavori di compositori che hanno saputo catturare l'anima delle danze popolari e trasformarle in opere d'arte senza tempo. Il repertorio di Johann Strauss, "il Re del valzer", con le sue celebri polke e valzer viennesi, evocherà l'eleganza e l'energia della capitale austriaca durante il periodo d'oro della musica da ballo. Antonín Dvořák, invece, con le sue danze slave, farà immergere nelle calde e suggestive atmosfere dell'Europa Centrale: le sue melodie, ricche di vivacità e sentimento, riflettono l'orgoglio della cultura popolare della sua terra natale, la Repubblica Ceca. Non mancherà un omaggio all'Italia con le musiche di Ottorino Respighi, il compositore che ha saputo riscoprire e valorizzare il patrimonio musicale italiano. Le sue opere, ispirate alla musica rinascimentale e barocca, saranno un

La Fondazione Teatro Donizetti saluta il 2024 con il musical “A Christmas Carol” e dà il benvenuto all’anno nuovo con l’Orchestra Filarmonica Italiana2024-12-20T15:33:37+01:00

Concerto di Natale con I Piccoli Musici: sabato 21 dicembre al Teatro Sociale

Come tradizione, anche quest’anno la Fondazione Teatro Donizetti propone il Concerto di Natale, di cui sarà ospite il coro I Piccoli Musici diretto da Mario Mora. Il concerto, in programma sabato 21 dicembre al Teatro Sociale (ore 15.30), sarà come sempre preziosa occasione per assaporare l’atmosfera natalizia sulle note di composizioni che ne evocano il clima festoso e denso di spiritualità. Per quest’anno è stato scelto un titolo particolarmente suggestivo ed evocativo: Il Suono della Voce. Ne sarà infatti protagonista assoluta la voce del coro, con l’inserimento di alcuni solisti: Alberto Braghini al pianoforte, Francesca Tirale all’arpa, Silvia Freti al violino e Sebastiano Suardi alla zampogna. Il concerto sarà idealmente suddiviso in due parti: nella prima verranno proposte delle Folk Songs di diverse nazioni, brani dai musical di Leonard Bernstein e Richard Rodgers e canti d’opera, ricordando anche il centenario della morte di Giacomo Puccini. Dall’opera Carmen di Georges Bizet, in cartellone al Teatro Donizetti nella stagione del 1995 alla quale il coro partecipò, verrà proposto in forma scenica il “Choeur des Gamins”, con “Avec la garde montante”, brano che il “Coro dei Monelli” canta nel primo atto.  Nella seconda parte sarà quindi dato ampio spazio alle più belle melodie di Natale, ma non mancheranno novità in prima esecuzione, sapientemente arrangiate per coro da Mauro Zuccante, come “The little drummer boy”, celebre canzone natalizia statunitense scritta nel 1941, e “Let it snow”, vero e proprio classico natalizio del XX secolo. Diversi stili ma proposti con un’unica caratteristica: espressività e suono, che contraddistinguono da sempre il coro I Piccoli Musici. Ambasciatore Cultu­rale dell’Europa per la Federazione dei Cori dell’Unione, il coro I Piccoli Musici, con sede a Casazza e diretto fin dalla sua fondazione da Mario Mora, si è co­stituito nel 1986, espressione della scuola di musica omonima. Nella sua intensa attività artistica, il coro è stato invitato a tenere con­certi nell’ambito di importanti festival corali internazionali e ha ottenuto numerosi premi. Ha partecipato a concerti tra­smessi da RAI, Mediaset, TV e Radio Sviz­zera: "Natale in Vaticano" alla presenza di Giovanni Paolo II, "Note di Natale", "Natale nel Duomo di Milano", "Christmas Time". Dal 2007 al 2023 ha eseguito con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI il Concerto di Natale trasmesso in Eurovisione dalla Basili­ca di Assisi. Ha inciso opere di Men­delssohn e Britten e una raccolta di Canti e Melodie Internazionali dal titolo Around the world, i Vespri di Natale di Willaert e una raccolta di canti natalizi per la Stradivarius di Milano, (giudicato dalla rivista francese “Repertoire” il miglior disco di Natale dell’anno 2000). Ha anche registrato una raccolta di canti per bambi­ni e ragazzi dal titolo Giro, Giro Canto 3.

Concerto di Natale con I Piccoli Musici: sabato 21 dicembre al Teatro Sociale2024-12-17T17:40:37+01:00

Grande successo per “I ragazzi irresistibili”, spettacolo inaugurale della nuova Stagione di Prosa, con oltre 7.000 presenze

Il Donizetti come l’Atalanta? Secondo Umberto Orsini c’è una relazione tra i successi della squadra di calcio e del più importante teatro cittadino: l’attore, uno dei maestri del teatro italiano, oggi felicemente novantenne, ha condiviso con Franco Branciaroli gli applausi degli oltre 7.000 spettatori che nell’insieme hanno assistito alle otto repliche in cartellone da sabato 7 a domenica 15 dicembre. Anche nell’ultima replica pomeridiana di domenica, i due grandi attori sono stati più volte richiamati in scena. E con loro il resto del cast - Flavio Francucci, Chiara Stoppa, Eros Pascale e Emanuela Saccardi – che con la prestigiosa regia di Massimo Popolizio ha portato a Bergamo la brillante commedia di Neil Simon I ragazzi irresistibili, spettacolo inaugurale della Stagione di Prosa 2024/2025 della Fondazione Teatro Donizetti. «La nuova Stagione di Prosa è iniziata nel migliore dei modi, sulla spinta dei 5.770 abbonati, oltre l’11% in più rispetto alla passata Stagione», commenta Massimo Boffelli, Direttore Generale della Fondazione Teatro Donizetti, «L’aumento da sette a otto repliche è stato necessario per avvicinare e accontentare il nostro pubblico, sempre più numeroso, che appunto ha risposto con entusiasmo». Pe Maria Grazia Panigada, Direttrice Artistica della Stagione di Prosa e Altri Percorsi «I ragazzi irresistibili è stato lo spettacolo giusto per dare avvio a una nuova avventura. Siamo felici che il pubblico abbia gradito questa proposta, come siamo fiduciosi che possa gradire anche le prossime: le emozioni sono appena cominciate». «Da sempre a Bergamo c’è un grande pubblico, che negli ultimi anni è pure aumentato. Oggi, in rapporto alla popolazione, è la città più teatrale d’Italia», osserva Umberto Orsini che  dal Donizetti mancava da una decina d’anni, «A Bergamo ci sono due realtà importanti: l’Atalanta e Il Donizetti. Non so se la cosa è correlata, ma quando un teatro funziona, anche la squadra di calcio ottiene successi. Forse perché i mariti vanno allo stadio, mentre le mogli preferiscono andare a teatro… Battute a parte, oggi l’Atalanta è la prima in classifica e lo è anche il Donizetti. È un bellissimo record!». Anche Franco Branciaroli, che per tornare al Teatro Donizetti ha dovuto aspettare solo qualche mese dopo il successo de Il Mercante di Venezia della scorsa primavera, esprime soddisfazione: «È un grande piacere tornare al Donizetti: non c’è un altro teatro in Italia che possa annoverare un numero così elevato di abbonati. Qui c’è uno dei migliori pubblici dì tutta Italia. A Roma facciamo due settimane di repliche, a Bergamo poco meno. E ciò significa che dietro c’è un lavoro straordinario da parte di chi sceglie gli spettacoli e di chi lavora all’interno dello stesso teatro. Grazie Bergamo: speriamo di rivederci presto!».

Grande successo per “I ragazzi irresistibili”, spettacolo inaugurale della nuova Stagione di Prosa, con oltre 7.000 presenze2024-12-16T14:45:04+01:00

“Re Lear è morto a Mosca” di César Brie apre giovedì 19 dicembre al Teatro Sociale la Stagione di Altri Percorsi

Inaugurata con successo la Stagione di Prosa con I ragazzi irresistibili, la Fondazione Teatro Donizetti dà ora avvio alla rassegna Altri Percorsi, come sempre vetrina di nuove realtà teatrali all’insegna della sperimentazione di altrettanti linguaggi. Si comincia giovedì 19 dicembre al Teatro Sociale (ore 20.30) con Re Lear è morto a Mosca, spettacolo vincitore del Premio “Theatrical Mass 2023”, che si avvale della drammaturgia e della regia dell’argentino César Brie, personalità di spicco del teatro di ricerca, ben nota e apprezzata dal pubblico bergamasco. Nell’occasione, lo stesso César Brie calcherà il palcoscenico del Sociale insieme a un gruppo di giovani attori: Leonardo Ceccanti, coautore della drammaturgia, Davide De Togni, Anna Vittoria Ferri, Michelangelo Nervosi, ex allievo di Progetto Young della Fondazione Teatro Donizetti, Tommaso Pioli, Annalesi Secco, Laura Taddeo e Alessandro Treccani. Lavoro corporale a cura di Vera Dalla Pasqua. Costumi di Matteo Corsi. Luci di César Brie e dell’ensemble. Musica di Pablo Brie e della tradizione Yiddish. Consulenza storica di Antonio Attisani. Coproduzione Isola del Teatro, Campo Teatrale e Teatro Dell’Elfo. Durata: 1 ora e 40 minuti senza intervallo. Al termine dello spettacolo si svolgerà un incontro con lo stesso César Brie e la compagnia coordinato da Maria Grazia Panigada, Direttrice Artistica della Stagione di Prosa e Altri Percorsi. Re Lear è morto a Mosca è anche al centro di una serie di incontri tematici, l’ultimo dei quali è previsto per mercoledì 18 dicembre presso la Sala Musica “M. Tremaglia” del Teatro Donizetti alle ore 18.00: Maria Grazia Recanati del Politecnico delle Arti di Bergamo - Accademia Carrara di Belle Arti porrà sotto la lente di ingrandimento i delicati rapporti dell’arte figurativa con il potere, in senso di compromesso, dissenso, collaborazione. «Re Lear è morto a Mosca narra la storia del teatro ebraico Goset, fondato a Mosca nel 1919 dal regista Aleksandr Granovskij e dal pittore-scenografo Marc Chagall: gli attori-registi che lo guidavano, Solomon Michoels e Venjamin Zuskin, furono assassinati per ordine di Stalin che così decretò la fine del teatro Goset», racconta Maria Grazia Panigada, «È uno spettacolo prezioso da un punto di vista teatrale e dalla grande riflessione civile e mi fa molto piacere sottolineare che tra gli attori ci sia Michelangelo Nervosi, uno degli allievi della passata edizione di Progetto Young, il cui spettacolo Vorrei che fosse amore recava proprio la firma registica di César Brie. È questa una delle tante testimonianze dell’importanza del lavoro formativo svolto per Progetto Young insieme a Fabio Comana». La vicenda di Re Lear è morto a Mosca ha un anno preciso in cui si svolge, il 1948. Il 13 gennaio, a Minsk, un furgone investe e uccide Solomon Michoels: di lui restano un orologio da polso fermo alle 10 di sera, due figlie e una moglie. Nella notte tra il 23 e 24 dicembre, a Mosca, Venjamin Zuskin viene rapito nel sonno, interrogato, torturato e quattro anni dopo fucilato. Il grande Teatro Ebraico di Mo­sca, il Goset, perde Lear e il suo Matto. Il primo e unico Re Lear in

“Re Lear è morto a Mosca” di César Brie apre giovedì 19 dicembre al Teatro Sociale la Stagione di Altri Percorsi2024-12-11T11:45:58+01:00

Monica Leone e Michele Campanella protagonisti de “La Nona di Beethoven per due pianoforti”

Giovedì 12 dicembre al Teatro Sociale in collaborazione con Fondazione Polli Stoppani Dopo l’inaugurazione con Alessandro Quarta e i suoi Five Elements, la sezione Opera&Concerti della Stagione dei Teatri 2024/2025 della Fondazione Teatro Donizetti prosegue giovedì 12 dicembre 2024 al Teatro Sociale (ore 20.30) con un altro appuntamento di riguardo. Ne saranno infatti protagonisti due pianisti di assoluto valore, Monica Leone e Michele Campanella, impegnati nell’occasione nell’interpretazione, nella leggendaria trascrizione per due pianoforti di Franz Liszt, della Nona Sinfonia di Beethoven, di cui ricorre quest’anno il bicentenario dalla prima esecuzione. Il concerto è organizzato in collaborazione con la Fondazione Polli Stoppani, a conclusione della propria stagione di concerti promossa insieme alla Biblioteca Musicale de Sabata Ceccato. «La collaborazione con la Fondazione Polli Stoppani dà un significativo impulso alla nostra programmazione musicale nell’ambito della Stagione dei Teatri», commenta Massimo Boffelli, Direttore Generale della Fondazione Teatro Donizetti, «E testimonia la nostra apertura verso quelle realtà che, come noi, contribuiscono in modo rilevante alla vita culturale della città». Giovanni Gavazzeni, Direttore Artistico della rassegna della Fondazione Polli Stoppani, sottolinea: «Eventi come il concerto del duo Leoni - Campanella hanno l’obiettivo di rafforzare il ruolo della musica classica come elemento di crescita culturale e sociale, coinvolgendo sia gli appassionati sia chi si avvicina per la prima volta a questa forma d’arte. La collaborazione con la Fondazione Teatro Donizetti è centrale in questa visione: grazie alla sinergia con un’istituzione di tale prestigio, è possibile dar vita a eventi capaci di ospitare artisti di fama internazionale». Il duo pianistico formato da Monica Leone e Michele Campanella non ha una data di nascita ufficiale, ma è il naturale sviluppo della consuetudine a suonare insieme tra insegnante e studente prima, tra partners nella musica e nella vita poi. È frutto di una mentalità e di un approccio al pianoforte condivisi dalle origini, essendo entrambi cresciuti, in diversi momenti, nella scuola di Vincenzo Vitale. Il repertorio in continua espansione comprende musiche a quattro mani e a due pianoforti e spazia da Bach a Bartok. Tra i brani più eseguiti, oltre a una ampia antologia di musica a quattro mani di Schubert, la Fantasia Contrappuntistica di Ferruccio Busoni, la Nona Sinfonia di Beethoven/Liszt, il Concerto per due pianoforti di Stravinsky, la Sinfonia Dante di Liszt, la Sonata di Poulenc. Le presenze e le collaborazioni del duo da ricordare sono numerose e significative: dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma  all’Opera House di Sydney, dal Coliseum di Buenos Aires  a Pechino, Shanghai e Canton, dalla Settimana Musicale Senese  alla Sagra Umbra a Perugia, dal Teatro San Carlo di Napoli all’Orchestra della Toscana a Firenze, all’Orchestra da Camera di Padova e del Veneto, all’Orchestra dei Pomeriggi Musicali a Milano, all’Istituzione Universitaria dei Concerti a Roma, al Teatro Massimo di Palermo, al Rossini Opera Festival, dal Maggio Musicale Fiorentino al Cantiere internazionale d’Arte di Montepulciano, ad Auckland in Nuova Zelanda,  a Melbourne e Brisbane in Australia.

Monica Leone e Michele Campanella protagonisti de “La Nona di Beethoven per due pianoforti”2024-12-10T16:40:56+01:00

DONIZETTI OPERA: Riccardo Frizza nominato nuovo direttore artistico dopo Francesco Micheli

Si è riunito oggi a Bergamo il cda della Fondazione Teatro Donizetti, presieduto da Giorgio Berta e composto da Emilio Bellingardi, Enrico Fusi, Elisabetta Ricchiuti, Roberta Sestini, Giovanni Thiella e Alessandro Valoti. All’ordine del giorno, la designazione del nuovo direttore artistico del festival Donizetti Opera dopo la mancata disponibilità al rinnovo di Francesco Micheli. Il consiglio, all’unanimità ha quindi indicato nel direttore d’orchestra Riccardo Frizza – direttore musicale dello stesso festival sin dal 2017 – la nuova guida della rassegna operistica dedicata al compositore bergamasco per il prossimo triennio. «È una scelta ponderata e condivisa – dichiara il presidente Berta – che ha alla base la storia e i successi del festival, due valori irrinunciabili che vedono nella nomina del maestro bresciano un elemento di continuità e di continuo investimento nel “patrimonio culturale” costruito in questi dieci anni. Rinnovo quindi i ringraziamenti al direttore uscente Micheli e mi congratulo a nome di tutta la Fondazione con Frizza con la certezza che saprà ulteriormente accrescere l’eredità del Donizetti Opera». «Sono onorato di assumere la direzione artistica del Donizetti Opera – sottolinea Riccardo Frizza. Gli ultimi otto anni come direttore musicale del festival sono stati un’esperienza straordinaria, resa possibile dalla fiducia di tutta la Fondazione – dal palcoscenico, agli uffici, alla sezione scientifica – oltre che da una collaborazione fruttuosa con Francesco Micheli, a cui va il mio ringraziamento per aver contrassegnato un periodo significativo per la città e il suo festival. Oggi, nella doppia veste di direttore artistico e musicale, abbraccio con entusiasmo questa nuova sfida, con l’obiettivo di proiettare il Donizetti Opera in una dimensione internazionale sempre più ampia. Per fare questo, sono certo di poter contare sul rinnovato sostegno di tutti coloro che hanno accompagnato in questi anni la mia attività di direttore musicale». Prossimamente sarà convocata una conferenza stampa sulle linee guida della nuova direzione artistica e musicale. Riccardo Frizza (Brescia, 1971), direttore musicale del Donizetti Opera di Bergamo dal 2017, è tra i più acclamati direttori d’orchestra della sua generazione, ospite regolare di teatri e di festival nazionali e internazionali quali l’Opéra di Parigi, Lyric Opera di Chicago, Metropolitan di New York, Bayerische Staatsoper, Teatro alla Scala, Teatro Real, Rossini Opera Festival, Gran Teatre del Liceu, Festival Verdi di Parma, Maggio Musicale Fiorentino, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Gewandhausorchester di Lipsia e Sächsische Staatskapelle di Dresda. Tra gli impegni degli ultimi anni spiccano le inaugurazioni 2021, 2022, 2023 e 2024 del festival Donizetti Opera con L’elisir d’amore, La favorite (Premio Abbiati come Miglior spettacolo dell’anno), Il diluvio universale e Roberto Devereux, l’Omaggio a Caruso con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, La clemenza di Tito alla Bilbao Opera, Le tre regine al Teatro San Carlo, L’amico Fritz al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, Lucia di Lammermoor al Metropolitan Opera di New York, Il barbiere di Siviglia e Maria Stuarda al Teatro San Carlo, Simon Boccanegra e Attila al Festival Verdi del Regio di Parma. Sono nel segno di Donizetti le ultime incisioni discografiche: il cd Le tre regine con Sondra Radvanovsky registrato a Chicago e Signor Gaetano con Javier Camarena e l’orchestra del festival bergamasco Gli Originali, oltre a un album con Nadine Sierra per Deutsche Grammophon e Delirio con Jessica Pratt. Nel giugno

DONIZETTI OPERA: Riccardo Frizza nominato nuovo direttore artistico dopo Francesco Micheli2024-12-06T11:19:39+01:00

FESTIVAL DONIZETTI OPERA 2024: La decima edizione si chiude con un nuovo record di presenze che superano quota 14mila

Si avvia alla conclusione la decima edizione del festival Donizetti Opera, realizzato a Bergamo dalla Fondazione Teatro Donizetti presieduta da Giorgio Berta, con la direzione generale di Massimo Boffelli, la direzione artistica di Francesco Micheli e quella musicale di Riccardo Frizza: grande festa al Teatro Donizetti venerdì 29 novembre per il dies natalis di Donizetti con una speciale edizione di “Citofonare Gaetano Amarcord”, una serata di parole, musica e immagini per ricordare i momenti e i temi fondamentali che hanno sostenuto le dieci edizioni, guidata dal direttore artistico Micheli e con tanti ospiti come Corrado Rovaris, Valentina Carrasco, Javier Camarena, Carmela Remigio, Roberto de Candia, Raffaella Lupinacci e Omar Mancini, oltre alle testimonianze di tanti collaboratori della manifestazione, del dramaturg Alberto Mattioli e del direttore musicale Riccardo Frizza. La decima edizione del Donizetti Opera ottiene nuovi importanti risultati in termini di presenze, incassi di pubblico, stampa e qualità artistica. Crescono quindi gli spettatori che, nel 2024 – quando ancora non sono chiuse le vendite per gli spettacoli di sabato e domenica – superano le 14.000 presenze, staccando il successo del 2023 (13.120) e i precedenti 2022 (12.484), 2021 (10.788), 2019 (10.293) e 2018 (8.491) e confermando l’attrattività del festival e la qualità della proposta artistica. A questi spettatori paganti se ne possono aggiungere altri 3.000 che hanno frequentato in queste settimane gli eventi gratuiti del festival. Anche gli incassi registrano un aumento superiore al 40% rispetto al 2023. «Sono commosso – sottolinea Francesco Micheli che lascia la direzione artistica – nel constatare che questo decennale, folle, rivoluzionario e pieno d’amore per Gaetano Donizetti, si chiude con un’edizione memorabile. Tre titoli diversi che declinano i tanti talenti del compositore di borgo Canale con spettacoli artisti animati dalla disperata vitalità del nostro maestro. Saluto la mia città, col cuore colmo e la testa alta». «Con questo decennio concludiamo un primo percorso che resterà nella storia del Festival Donizetti fondato da Francesco Micheli – dichiara il presidente della Fondazione Teatro Donizetti Giorgio Berta –. Decennio nel quale abbiamo costruito la base finanziaria per un'iniziativa che oggi conta su più del doppio delle risorse di dieci anni fa, una struttura organizzativa solida e una storia artistica costellata di successi importanti e di riconoscimenti unanimi. La decima edizione è stata il coronamento di una visione che vogliamo portare avanti: rigore economico, eccellenza artistica, partecipazione, ricerca scientifica. Siamo grati a Francesco Micheli per questo percorso indimenticabile, per il suo spirito indomito e per la sua competenza e lo aspettiamo a casa sua in veste di regista nella prossima produzione 2025 di Caterina Cornaro. A fine festival, i miei ringraziamenti vanno anche a tutti gli artisti, i tecnici, i professionisti e i tanti fornitori che, a vario livello, hanno collaborato con noi e che, in queste settimane, hanno profuso il loro impegno per ottenere i risultati che vi presentiamo e per far apprezzare ancora una volta le opere di Donizetti nel mondo». Nel corso di poco più di tre weekend, dal 14 novembre all’1 dicembre 2024, si

FESTIVAL DONIZETTI OPERA 2024: La decima edizione si chiude con un nuovo record di presenze che superano quota 14mila2024-12-02T18:26:04+01:00

“I ragazzi irresistibili” di Neil Simon, con Umberto Orsini e Franco Branciaroli, sarà spettacolo inaugurale della Stagione di Prosa 2024/2025

La Stagione di Prosa della Fondazione Teatro Donizetti è ai blocchi di partenza. Da sabato 7 a domenica 15 dicembre va infatti in scena I ragazzi irresistibili, primo dei sette titoli in cartellone, con otto repliche ciascuno, fino a maggio 2025. La celebre commedia dell’americano Neil Simon vedrà in palcoscenico, per la regia di Massimo Popolizio, due grandi maestri del teatro italiano, Umberto Orsini e Franco Branciaroli, affiancati da Flavio Francucci, Chiara Stoppa, Eros Pascale e Emanuela Saccardi. Traduzione di Masolino D’Amico. Scene di Maurizio Balò. Costumi di Gianluca Sbicca. Luci Carlo Pediani. Suono Alessandro Saviozzi. Produzione Teatro de Gli Incamminati, Compagnia Orsini, Teatro Biondo Palermo, in collaborazione con CTB Centro Teatrale Bresciano e con AMAT Associazione Marchigiana Attività Teatrali e Comune di Fabriano. Durata 2 ore compreso intervallo. Orari spettacoli: serale ore 20.30, escluso lunedì 9; domenica 8 e 15 dicembre ore 15.30. Ispirata alla vita di una famosa coppia di artisti del vaudeville, Joe Smith e Charles Dale, I ragazzi irresistibili (titolo originale The Sunshine Boys) debuttò a Broadway nel 1972 con la regia di Alan Arkin. Numerosi e di grande successo nei decenni successivi gli allestimenti teatrali in tutto il mondo e, con la sceneggiatura dello stesso autore, pluripremiata fu la versione cinematografica del 1975 diretta da Herbert Ross, con Walter Matthau e George Burns. Del 1995 è la trasposizione per il piccolo schermo statunitense affidata a due stelle di prima grandezza: Woody Allen e Peter Falk. I due personaggi principali della commedia di Neil Simon, giustamente considerato uno dei maggiori scrittori americani degli ultimi cinquant’anni, sono due anziani attori di varietà che hanno lavorato in coppia per tutta la loro esistenza dando vita ad un duo diventato famoso come “I ragazzi irresistibili” e che, dopo essersi separati per insanabili incomprensioni, sono chiamati a riunirsi, undici anni dopo, in occasione di una trasmissione televisiva che li vuole insieme, per una sola sera, per celebrare la storia del glorioso varietà americano. I due, con le loro diverse personalità, cercano quindi di ricucire quello strappo che li ha separati per tanti anni nel tentativo di ridare vita ad un numero comico che li ha resi famosi. Le incomprensioni antiche si ripresentano più radicate e questa difficile alchimia è il pretesto per un gioco di geniale comicità e di profonda melanconia. Certi scambi di battute e situazioni esilaranti sono fonte non solo di comicità ma anche di uno sguardo di profonda tenerezza per quel mondo del teatro che, quando vede i suoi artefici avviati sul viale del declino, mostra tutta la sua umana fragilità. Umberto Orsini e Franco Branciaroli si ritrovano insieme in, I ragazzi irresistibili per ridare vita a questo testo, ormai diventato un classico, nel tentativo di cogliere tutto quello che lo rende più vicino al teatro di un Beckett (Finale di Partita) o addirittura a un Cechov (Il Canto del Cigno), piuttosto che a un lavoro di puro intrattenimento. In questo omaggio al mondo degli attori, alle loro piccole e deliziose manie e tragiche miserie, li affianca la regia di Massimo Popolizio che ritrova nei due protagonisti quei compagni di strada coi quali ha condiviso tante esperienze tra le più intense e

“I ragazzi irresistibili” di Neil Simon, con Umberto Orsini e Franco Branciaroli, sarà spettacolo inaugurale della Stagione di Prosa 2024/20252024-11-27T14:06:58+01:00
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