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Circa Silvia Aristolao

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Un addio al vecchio anno e un saluto di benvenuto al 2023 con l’avvio della Stagione di Operetta e il Concerto di Capodanno al Teatro Sociale

La Stagione dei Teatri della Fondazione Teatro Donizetti si appresta a salutare il vecchio anno e a dare il benvenuto al nuovo: sabato 31 dicembre (ore 20.00, con replica il pomeriggio del giorno dopo, alle ore 17) andrà in scena al Teatro Donizetti il primo titolo della Stagione di Operetta, La Principessa della Czarda, nell’allestimento della compagnia Teatro Musica Novecento, mentre la mattina di domenica 1° gennaio al Teatro Sociale (ore 11.00) si festeggerà l’arrivo del 2023 con il Concerto di Capodanno, nel corso del quale l’Orchestra Filarmonica  Italiana proporrà brani tipici della ricorrenza. Prezzi biglietti: Operetta 31 dicembre da 28 a 74 euro; Operetta 1° gennaio da 15 a 38 euro, ridotti da 12 a 30 euro; Concerto di Capodanno posto unico 20 euro, ridotto 10 euro. Operetta in due atti di Emmerich Kálmán su libretto di Béla Jenbach e Leo Stein, La Principessa della Czarda venne rappresentata la prima volta al Teatro Johann Strauss di Vienna il 13 novembre 1915, proprio nei giorni dell’assassinio di Sarajevo e dello scoppio della Prima Guerra Mondiale: fu subito accolta da un grande successo che si sarebbe ripetuto fino ai giorni nostri. Il libretto si rifà alla tipica atmosfera del crepuscolo dell’Impero Asburgico, ispirandosi alle più frequenti conversazioni da salotto e all’argomento più popolare in quell’epoca, quello dei matrimoni impossibili tra rampolli dell’aristocrazia viennese e belle e affascinanti primedonne del varietà. La trama ruota attorno all’osteggiata storia d’amore tra il giovane principe di Lyppert-Weylersheim, Edvino, e Sylva, diva del momento. Purtroppo, il loro romanzo d’amore è destinato a durare poco. Infatti, padre di Edvino, venuto a conoscenza della cosa, ha fatto ingaggiare Sylva per una tournée in America e ha preparato per il figlio un fidanzamento ufficiale con la contessina Stasi. Ma Sylva ed Edvino si amano profondamente e, prima di lasciarsi, il principe stipula un contratto di nozze col quale promette di sposarla entro otto settimane. Al Teatro Donizetti La Principessa della Czarda sarà rappresentata da Teatro Musica Novecento con la regia di Alessandro Brachetti e musiche eseguite da vivo dall’orchestra “Cantieri d’Arte” diretta da Stefano Giaroli. Scene e costumi di Artemio Cabassi realizzati da ArteScenica di Reggio Emilia. Corpo di ballo Novecento con le coreografie di Salvatore Loritto. Interpreti: Silvia Spruzzola (Sylva), Antonio Colamorea (Principe Edvino), Alessandro Brachetti (Conte Bon), Silvia Felisetti (Contessina Stasi), Fulvio Massa (Feri), Francesco Mei (Generale Rushdorf), Marco Falsetti (Principe Leonardo Maria). Durata 1 ora e 40 minuti compreso intervallo. Il Concerto del Primo gennaio 2023 al Teatro Sociale dell’Orchestra Filarmonica Italiana diretta da Andrea Oddone sarà dedicato, come da tradizione, al mondo austro-ungarico, con uno spazio rivolto ai grandi compositori del melodramma italiano. La prima parte del programma sarà un omaggio strumentale alla terra della lirica: l’Italia, di cui Bergamo è uno dei centri più significativi. Da Rossini a Mascagni, da Donizetti a Verdi: questi gli autori che accompagneranno il pubblico in un viaggio tutto italiano prima dell’immersione nelle atmosfere dei caffè-concerto viennesi. A seguire, infatti, l’Orchestra suonerà la tradizionale sequenza di Valzer e Polke,

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Grandissimo successo per lo spettacolo inaugurale della Stagione di Prosa della Fondazione Teatro Donizetti 6.579 spettatori

6.579 spettatori complessivi per sette rappresentazioni, una media di 940 a replica: la Stagione di Prosa della Fondazione Teatro Donizetti è stata inaugurata, da martedì a domenica scorsi con doppia replica sabato 17, con il grandissimo successo di Silvio Orlando e del suo spettacolo La vita davanti a sé, toccante storia di un bimbo arabo e del suo legame con una ex prostituta che ha emozionato il pubblico. Lo stesso Silvio Orlando si dichiara molto soddisfatto: «Tutte le rappresentazioni sono state memorabili, sia per l’affluenza, sia per la qualità di ascolto e attenzione da parte del pubblico. Un’attenzione quasi religiosa. Direi che siamo riusciti a dar vita a un rito laico, a un’esperienza di condivisione, che è poi ciò che il teatro dovrebbe essere sempre». Unica città, sino a oggi, ad aver programmato una doppia replica in uno stesso giorno, Bergamo sembra andare in controtendenza rispetto alla situazione che in generale vede il mondo del teatro soffrire ancora delle conseguenze della Pandemia: «Bergamo è una città in cui il teatro ha storicamente una funzione vitale. Andare a teatro vuole dire sentirsi parte di una comunità», commenta l’attore napoletano, «La città si sta riprendendo e il Donizetti ne è un riflesso. Potrei sembrare di parte, visto che a Bergamo ci vengo spesso con i miei spettacoli e vengo sempre accolto con entusiasmo, ma sono convinto che il Teatro Donizetti sia un modello che andrebbe esportato in tutta Italia. Qui le stagioni sono curate in ogni dettaglio, sia dal punto vista delle scelte artistiche che dell’organizzazione tecnica e del coinvolgimento dei giovani attraverso specifici progetti formativi. È una macchina vincente. Quando veniamo a Bergamo, ci sembra di stare su un altro pianeta. Il problema è, poi, andare via». «Domenica pomeriggio ero al Donizetti per l’ultima replica de La vita davanti a sé e ho avuto la percezione che eravamo in viaggio, tutti insieme, chi in platea, chi nei palchi, chi nelle gallerie, seguendo il flusso dei pensieri e delle emozioni che arrivavano dal palcoscenico: momenti di profondo silenzio, risate, sospensioni di attesa, armonie musicali», racconta Maria Grazia Panigada, Direttrice Artistica della Stagione di Prosa e Altri Percorsi, «Silvio Orlando, alla fine, mi ha detto che lo spettacolo per lui era il pubblico. E questo ha un senso profondo non solo di gratitudine per i tantissimi presenti, ma, soprattutto, perché coglie la condivisione sospesa che in teatro si crea fra artisti e pubblico, facendo di ogni replica un evento unico ed irripetibile».

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BERGAMO JAZZ 2023: la 44a edizione dal 19 al 26 marzo 2023

La Fondazione Teatro Donizetti, con il Comune di Bergamo, presenta la 44a edizione di Bergamo Jazz Festival: un’edizione, organizzata in collaborazione con numerosi partner istituzionali e privati, che si svolgerà dal 19 al 26 marzo prossimi, nel quadro degli eventi di “Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023”. Sarà come sempre un Festival – che ora è inserito nelle graduatorie riservate alla musica jazz del FUS-Fondo Unico dello Spettacolo – ricco di artisti internazionali, ospiti del Teatro Donizetti, con le tre consuete serate in abbonamento (dal 24 al 26 marzo), del Teatro Sociale e di altri luoghi della Città, musei, chiese, locali che si trasformano in accoglienti jazz club. Ampio rilievo sarà dato al jazz nazionale, tra musicisti ampiamente affermati e giovani talenti, alla didattica e all’incontro con altre arti. Sarà soprattutto un’occasione per immergersi in quel variegato, vitale mondo sonoro che si chiama jazz, partendo da alcune riflessioni programmatiche, come osserva Maria Pia De Vito, Direttrice Artistica di Bergamo Jazz 2023: «La Musica tutta può essere definita come “la scienza dell’organizzazione dei suoni”. E, in misura più o meno organizzata, crea uno spazio/tempo i cui ritmi ci portano in una dimensione diversa da quella quotidiana. In un altrove più grande di noi, qualcosa di collettivo in cui ci riconosciamo, o un luogo che ci pare più alto e spazioso, spirituale o dal richiamo ancestrale. È questo che ci fa desiderare di riascoltare, riprodurre un brano sinfonico, un’aria d’opera, una grande canzone. Ma quando parliamo di jazz, sia esso più vicino alla tradizione che alle forme più aperte ed improvvisate, parliamo di una musica che è un’esperienza ogni volta trasformativa. Si è quindi all’ascolto di un movimento sonoro che permette di essere guidati dalle profondità ancestrali del proprio subconscio». «Il jazz è, a mio avviso, una forma d’arte profondamente spirituale, vicina alla meditazione, e d’altro canto laica e democratica, cerebrale o dionisiaca, in ogni caso disposta al rischio. Il programma del festival Bergamo Jazz 2023 presenterà concerti in cui il testamento e l’agire spirituale di grandi maestri in alcuni progetti è esplicito. In altri, può essere sottotraccia, non dichiarato a parole, ma sempre e comunque presente nei suoni e nei gesti», conclude la cantante e compositrice. Bergamo Jazz 2023 è realizzato grazie al sostegno di MIC – Ministero Italiano della Cultura, Regione Lombardia, Allianz, Main Partner della Fondazione Teatro Donizetti, Camera di Commercio di Bergamo, UniAcque, Intesa Sanpaolo, Special Partner della sezione “Scintille di Jazz”, Studio Avvocato Vincenzo Coppola, Fondazione Cariplo, KPMG, Polo Tematico Avantgarde, Rea Dalmine, Habilita, Claypaky e ATB.   Jazz al Donizetti Il Teatro Donizetti è l’immancabile principale “casa” di Bergamo Jazz, con le sue tre serate in abbonamento amatissime dai bergamaschi ma anche da chi proviene da ogni parte d’Italia e da oltre confine. Dal 24 al 26 marzo (ore 20.30, nuovo orario) si alterneranno sul suo prestigioso palcoscenico nomi importanti del jazz delle due sponde dell’oceano, cominciando la sera di venerdì 24 con l’incontro al vertice tra due forti personalità del jazz italiano: Paolo Fresu

BERGAMO JAZZ 2023: la 44a edizione dal 19 al 26 marzo 20232022-12-18T12:44:47+01:00

Matteotti Medley con Maurizio Donadoni: Primo spettacolo della sezione Appuntamento con la Storia

Avviata con grandissimo successo con Silvio Orlando e La vita davanti a sé, la Stagione di Prosa della Fondazione Teatro Donizetti propone per il secondo anno consecutivo il ciclo Appuntamento con la Storia: «Quattro spettacoli, altrettante storie di uomini che hanno qualcosa di epico e straordinario nel loro attraversare con coraggio il loro tempo e la loro vicenda umana», sottolinea Maria Grazia Panigada, Direttrice Artistica della Stagione di Prosa e Altri Percorsi, «Nella consapevolezza che solo riflettendo sul nostro passato possiamo costruire un futuro migliore». Il primo personaggio storico che si incontra in questo importante viaggio a ritroso nel tempo è Giacomo Matteotti, raffigurato da Maurizio Donadoni in Matteotti Medley, in programma mercoledì 21 dicembre al Teatro Sociale alle ore 20.30. Regia di Paolo Bignamini. Scene e costumi realizzati dagli studenti del Biennio di Scenografia dell’Accademia di Brera. Musiche dal vivo eseguite da Katerina Haidukova. Disegno luci di Pietro Bailo. Produzione Teatro de Gli Incamminati in collaborazione con Fond’azione dopolavoro. Durata spettacolo: 1 ora e 30 minuti senza intervallo. Prezzi biglietti: posto unico intero 19 euro, ridotto 15 euro. Al termine dello spettacolo avrà luogo, sempre al Teatro Sociale, un incontro con lo stesso Maurizio Donadoni, realizzato insieme a ISREC Bergamo, Istituto bergamasco per la Storia delle Resistenza e dell’Età Contemporanea. Modera Maria Grazia Panigada. Parlando a dei coetanei del tempo, un Giacomo Matteotti poco più che ventenne aveva detto: «Ogni epoca ha avuto i suoi martiri, le sue vittime, gli inutili eroi che col loro sacrificio, hanno aperto gli occhi e la strada agli altri». Vent’anni dopo, il 10 giugno del 1924, a Roma, quello stesso “ragazzo” veniva rapito e ucciso. Che si sappia così poco della storia di questo “inutile eroe”, grazie al cui sacrificio – con quello di tanti altri – oggi viviamo in libertà, è un peccato. Il suo rapimento e il suo assassinio furono snodo fondamentale nell’affermazione del regime totalitario in Italia. Per qualche tempo, in seguito a quel delitto, il fascismo sembrò sul punto di “sfasciarsi”. L’occasione fu persa dalle opposizioni che, ritiratesi dal parlamento, furono disinnescate con abilità machiavellica da Mussolini. Matteotti Medley ripercorre questa storia alternando il racconto dei fatti nudi e crudi, a citazioni da musiche all’epoca popolari: dalle marcette squadriste agli stornelli contro il Negus, dalle musiche da ballo alle canzoni d’amore diffuse dalle radio Balilla. Una narrazione d’un solo attore, ma a molteplici voci, che si espande in uno spazio scenico nitido, scarno e rigoroso: luogo dove il passato prende corpo attraverso corpo e voce dell’interprete; dove il racconto documentale si fa testimonianza funambolica tra grande storia e piccole storie. E dove ognuno è chiamato a rispondere, come può o come deve, alla domanda: che valore ha, oggi, la democrazia? BIGLIETTERIA FONDAZIONE TEATRO DONIZETTI Presso Teatro Donizetti Piazza Cavour, 15 - Bergamo Tel. 035.4160 601/602/603 Da martedì a sabato dalle 13.00 alle 20.00 (festivi esclusi) Presso Teatro Sociale Via Colleoni, 4 – Bergamo Tel. 035.216660 Apertura al pubblico solo nei giorni di spettacolo un’ora e mezza prima dell’inizio

Matteotti Medley con Maurizio Donadoni: Primo spettacolo della sezione Appuntamento con la Storia2022-12-19T10:35:11+01:00

Sabato 17 dicembre al Teatro Sociale il Concerto di Natale con I Piccoli Musici

Anche quest’anno la Fondazione Teatro Donizetti, nell’ambito della sezione Opera&Concerti della Stagione dei Teatri 2022/2023, propone il Concerto di Natale di cui, come di consueto, sarà protagonista il Coro I Piccoli Musici diretto da Mario Mora.  Il concerto, in programma sabato 17 dicembre alle ore 15.30 al Teatro Sociale (biglietto intero 15 Euro, ridotto 12 Euro), prevede una novità rispetto alle passate edizioni: il pubblico verrà infatti invitato a unirsi al coro sulle note de ”Nel silenzio della notte”, di “White Christmas”, di “Stille Nacht” e, a conclusione del concerto, del verdiano “ Va pensiero”. «A Londra, durante il Concerto di Natale alla Royal Albert Hall, il pubblico è protagonista insieme al coro e all’orchestra: siamo convinti che il pubblico del Teatro Sociale non sarà di meno di quello londinese. Prepariamoci dunque a cantare tutti insieme appassionatamente!», commenta il Maestro Mario Mora. Il Coro “I Piccoli Musici” di Casazza, diretto fin dalla sua fondazione da Mario Mora, si è costituito nel 1986 come espressione dell’omonima Scuola di Musica. Nell’arco della sua intensa attività il Coro è stato invitato a tenere concerti nell’ambito di importanti festival corali internazionali. Ha partecipato a concerti trasmessi da RAI, Mediaset, TV e Radio Svizzera e partecipato a eventi come Natale in Vaticano, alla presenza di Giovanni Paolo II, Note di Natale, Natale nel Duomo di Milano e Christmas Time. Dal 2007 al 2021 ha eseguito con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI il Concerto di Natale trasmesso in Eurovisione dalla Basilica di Assisi. Ha, inoltre, inciso opere di Mendelssohn e Britten, una raccolta di Canti e Melodie Internazionali, dal titolo Around the world per le Edizioni Carrara di Bergamo, i Vespri di Natale di Willaert e una raccolta di canti natalizi per la Stradivarius di Milano, giudicato dalla rivista francese “Repertoire” il miglior disco natalizio dell’anno 2000. Per la Feniarco ha registrato una raccolta di canti per bambini e ragazzi dal titolo Giro, Giro Canto 3; nel dicembre 2010 ha pubblicato un CD dal titolo Nativitas - A Christmas Festival e nel 2020 il CD Live Concerts 2015-2019. Il Coro I Piccoli Musici è Ambasciatore Culturale dell’Europa per la Federazione dei Cori dell’Unione. BIGLIETTERIA FONDAZIONE TEATRO DONIZETTI Presso Teatro Donizetti Piazza Cavour, 15 - Bergamo Tel. 035.4160 601/602/603 Da martedì a sabato dalle 13.00 alle 20.00 (festivi esclusi) Presso Teatro Sociale Via Colleoni, 4 – Bergamo Tel. 035.216660 Apertura al pubblico solo nei giorni di spettacolo un’ora e mezza prima dell’inizio

Sabato 17 dicembre al Teatro Sociale il Concerto di Natale con I Piccoli Musici2022-12-13T10:14:36+01:00

“La vita davanti a sé” con Silvio Orlando inaugura la Stagione di Prosa al Teatro Donizetti

Sotto la spinta propulsiva di 4.688 abbonamenti, con un incremento pari a quasi il 15% rispetto allo scorso anno, la Stagione di Prosa della Fondazione Teatro Donizetti sta per iniziare nel segno di uno degli attori di teatro e cinema più amati dal pubblico e premiati dalla critica: Silvio Orlando, vincitore nell’arco del 2022 di ben tre premi come attore protagonista del film Ariaferma, David di Donatello, Nastro d’Argento e Globo d’oro. L’artista napoletano porterà in scena al Teatro Donizetti, da martedì 13 a domenica 18 dicembre, La vita davanti a sé, tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore francese di origine lituana Romain Gary Emile Ajar, dividendo il palcoscenico con i quattro musicisti dell’Ensemble dell’Orchestra Terra Madre (Simone Campa, chitarra battente e percussioni, Marco Tardito, clarinetto e sax, Daniele Mutino, fisarmonica, Kaw Sissoko, kora e djembe). Riduzione del testo originale e regia di Silvio Orlando. Direzione musicale di Simone Campa. Scene di Roberto Crea. Disegno luci di Valerio Peroni. Costumi di Piera Mura. Produzione Cardellino srl. Durata 1 ora e 30 minuti senza intervallo. Prezzi biglietti da 15 a 38 euro, ridotti da 12 a 30 euro. Orari spettacoli: da martedì 13 a sabato 17 dicembre ore 20.30, sabato 17 anche ore 17.00, domenica 18 ore 15.30. Biglietti ancora disponibili per tutte le repliche. Pubblicato nel 1975 e adattato per il cinema nel 1977, al centro di un discusso Premio Goncourt, importante premio letterario francese, il romanzo La vita davanti a sé (titolo originale Le vie devant soi) è la storia di Momò, bimbo arabo di dieci anni che vive nel quartiere multietnico di Belleville nella pensione di Madame Rosa, anziana ex prostituta ebrea che, dopo aver abbandonato il “mestiere”, sbarca il lunario prendendosi cura degli “incidenti sul lavoro” delle colleghe più giovani. Il romanzo, commovente e ancora attualissimo, racconta quindi di vite sgangherate che vanno alla rovescia, ma anche di un’improbabile storia d’amore toccata dalla grazia. Nello spettacolo teatrale, già rappresentato con successo in diverse città italiane, Silvio Orlando conduce il pubblico dentro le pagine del libro con la leggerezza e l’ironia di Momò, diventando, con naturalezza, quel bambino nel suo dramma. Il risultato è un autentico capolavoro “per tutti” dove la commozione e il divertimento si inseguono senza respiro. Inutile dire che il genio di Gary ha anticipato senza facili ideologie e sbrigative soluzioni il tema principe dei temi contemporanei: la convivenza tra culture, religioni e stili di vita diversi. Il mondo appare improvvisamente piccolo, claustrofobico, in deficit di ossigeno. I flussi migratori si innestano su una crisi economica che, soprattutto in Europa, sembra diventata strutturale, creando nuove e antiche paure soprattutto nei ceti popolari, meno garantiti. Se questo è il quadro, quale funzione può e deve avere il teatro? Non certo indicare vie e soluzioni che ad oggi nessuno è in grado di fornire, ma una volta di più raccontare storie emozionanti, commoventi, divertenti, chiamare per nome individui che ci appaiono massa indistinta e angosciante. Raccontare la storia di Momò e Madame Rosa, nel loro disperato abbraccio contro

“La vita davanti a sé” con Silvio Orlando inaugura la Stagione di Prosa al Teatro Donizetti2022-12-06T11:27:42+01:00

Aperto il bando di adesione al corso di drammaturgia con Laura Curino

La Fondazione Teatro Donizetti, nell’ambito delle proprie iniziative formative legate alla Stagione di Prosa e Altri Percorsi, annuncia l’apertura del bando di selezione per il corso di drammaturgia di Progetto Young, il cui laboratorio per giovani aspiranti attori, curato da Fabio Comana, è già in pieno svolgimento. La direzione del corso di scrittura scenica è affidata per il secondo anno consecutivo a Laura Curino, autrice e attrice torinese, tra i maggiori interpreti del teatro di narrazione, molto apprezzata dal pubblico bergamasco che più volte ha avuto l’opportunità di applaudirla. Il laboratorio di drammaturgia si rivolge a giovani di età compresa fra i 18 ed i 26 anni e ha come obiettivo l’avviamento dei giovani verso un percorso di scrittura scenica di livello avanzato, ma anche e soprattutto di incentivare una visione il più possibile aperta al futuro dell’arte teatrale, fornendo una serie di elementi per cui ciascuno possa inventare e sperimentare la propria idea di teatro. Il laboratorio, riservato ad un piccolo gruppo selezionato, ispirato alla figura del “dramaturg”, porterà alla creazione di un ambiente di ricerca che interagisca strettamente con i partecipanti al corso di attori, non solo un insieme di autori di testi. Per partecipare, i candidati dovranno inviare il proprio curriculum vitae, con indicato in modo specifico se sono già stati scritti testi generici e/o per il teatro, indicando inoltre se si suona uno strumento musicale, e una lettera motivazionale che indichi anche quali sono le proprie preferenze di lettura ed un eventuale progetto di scrittura di cui si avrebbe a cuore la realizzazione. La candidatura andrà inviata per email a: comunicazione@fondazioneteatrodonizetti.org entro e non oltre venerdì 30 dicembre 2022. Al bando possono partecipare anche i corsisti che hanno preso parte al primo anno di attività del percorso: chi fra loro sarà ammesso, porterà a termine i testi già impostati l’anno precedente con la possibilità di proseguire il lavoro anche su una nuova ed eventuale scrittura. A seguito della selezione sulla base dei documenti e delle lettere inviati, giovedì 12 gennaio 2023 sarà reso noto l’esito del bando. Il corso inizierà a partire da sabato 28 gennaio 2023 e si svolgerà presso la sala prove “Benvenuto Cuminetti”. Per maggiori info: tel. 035.4160625 | e-mail comunicazione@fondazioneteatrodonizetti.org Scopri il bando

Aperto il bando di adesione al corso di drammaturgia con Laura Curino2022-12-07T12:46:24+01:00

Il concerto dell’Orchestra Filarmonica Italiana con Enrico Beruschi e le musiche del film Don Camillo

La nuova Stagione dei Teatri della Fondazione Teatro Donizetti è ai blocchi di partenza: sei mesi di fitta programmazione fra Prosa, Altri Percorsi, Appuntamento con la Storia, Operetta, Opera&Concerti. Si inizia domenica 11 dicembre (ore 15.30) nel segno della musica, con un concerto-spettacolo di cui saranno protagonisti l’Orchestra Filarmonica Italiana, con la direzione di Marcello Rota, e l’attore Enrico Beruschi sullo sfondo delle musiche composte da Alessandro Cicognini per il celebre film Don Camillo, primo capitolo della fortunata saga di Don Camillo e Peppone tratta dai racconti di Giovannino Guareschi. Prezzi biglietti: posto unico 20 euro, ridotto 10 euro. Enrico Beruschi racconta Don Camillo, questo il titolo dello spettacolo, presentato proprio in occasione dei 70 anni dalla prima proiezione di Don Camillo, diretto dal regista francese Julien Duvivier, propone in alternanza letture dai vari racconti di Guareschi e le parti musicali di Cicognini, in un crescendo di situazioni straordinarie ed esilaranti, così come lo sono gli stessi film impernati sulle accese diatribe tra Don Camillo e Peppone, cinematograficamente incarnati rispettivamente da Fernandel e da Gino Cervi. Le musiche di Don Camillo, create da Alessandro Cicognini, una delle figure più talentuose ed emblematiche del panorama musicale del ‘900 italiano, giocano un’importanza assoluta nel descriverne i vari personaggi creati dalla mano di Giovannino Guareschi, una sorta di leitmotiv in cui i temi, uno dopo l’altro, testimoniano della mirabile vena compositiva del Maestro pescarese. Attivo in vari ambiti musicali, Cicognini deve, peraltro, la propria notorietà proprio a musiche composte per registi del calibro di Alessandro Blasetti a Vittorio de Sica (Sciuscià e Ladri di biciclette. Cicognini diventa così, sotto il profilo musicale, un testimone principe del neorealismo post bellico. Curioso è il destino che ha segnato le musiche del primo Don Camillo, le cui partiture originali erano andate completamente perdute e la cui rinascita si deve a Federico Ermirio, che nel 2009, quando era direttore del Conservatorio di Alessandria, decise, d’intesa con l’editore Bixio, di ricostruire tutte le musiche della serie. Da qui il lavoro di riorchestrazione affidato a Fabrizio Francia, abile musicista e raffinato arrangiatore che ha ben compreso e reinterpretato la partitura dell’autore. Ne è seguita una registrazione con l’Orchestra del Conservatorio diretta da Marcello Rota e una testimonianza in CD di oltre 60 minuti, un vero e completo poema sinfonico in cui si alternano e succedono rapidamente i sentimenti e le vicende descritte nei lungometraggi. Successivamente è quindi nato lo spettacolo che vede in scena l’Orchestra Filarmonica Italiana e Enrico Beruschi. Attore e cabarettista tra i più popolari, Enrico Beruschi ha conosciuto grande successo televisivo e teatrale negli anni Ottanta e Novanta partecipando a programmi delle reti Mediaset come “Drive In”, “Studio 5” e “Sabato al circo”. In ambito cinematografico, ha preso parte a film di, tra gli altri, Alberto Lattuada, Mario Monicelli e Carlo Vanzina. Nel 2007 ha debuttato come regista teatrale con Il colpo della strega. La sua particolare vocalità da basso lo ha visto calcare anche il palcoscenico del festival di Sanremo, dove nel 1979 si è

Il concerto dell’Orchestra Filarmonica Italiana con Enrico Beruschi e le musiche del film Don Camillo2022-12-05T12:41:53+01:00

Festival Donizetti Opera 2022: superate le 12mila presenze e 97 giornalisti accreditati

NEL 2023 “IL DILUVIO UNIVERSALE”, “ALFREDO IL GRANDE”, “LUCIE DE LAMMERMOOR”, “IL PICCOLO COMPOSITORE DI MUSICA” E “LU OpRave” Il 31% dei biglietti online acquistati all’estero. La percentuale sale all’80% fra i gruppi organizzati Fondamentale l’apporto di sponsor e Ambasciatori di Donizetti Si conclude con risultati entusiastici l’ottava edizione del festival Donizetti Opera realizzata dalla Fondazione Teatro Donizetti presieduta da Giorgio Berta, con la direzione generale di Massimo Boffelli, la direzione artistica di Francesco Micheli e quella musicale di Riccardo Frizza: un nuovo risultato di presenze, ritorno consistente del pubblico straniero e alto numero dei giornalisti accreditati. Crescono quindi le presenze che, nel 2022, sono 12.251 superando il successo del 2021 (10.392) e i precedenti 2019 (10.293) e 2018 (8.491) e confermando l’attrattività del festival e la qualità della proposta artistica. Torna in modo consistente il pubblico straniero pari al 31% delle presenze su un campione analizzato di 700 persone che acquista online e l’80% fra tutti i gruppi organizzati. Sempre più numerosi i paesi di provenienza – quest’anno 26 – molti dei quali collegati dalle tratte attive sull’aeroporto di Milano Bergamo gestito da SACBO: Regno Unito, Svizzera, Spagna, Austria, Francia, Svezia, Germania, Polonia, Belgio, Romania, Portogallo, Bulgaria, Lettonia, Irlanda, Paesi Bassi, Ungheria, Australia, Stati Uniti, Giappone, Taiwan, Cina, Russia, Canada. La programmazione è stata apprezzata anche da un nutrito gruppo di critici musicali italiani e stranieri (97) accreditati per 87 testate giornalistiche (di cui 38 estere) fra mondo cartaceo, web, radio e tv, provenienti anche da Australia, Stati Uniti, Messico, Germania, Gran Bretagna, Francia (il numero più elevato), Spagna, Belgio, Polonia, Austria, Svizzera che hanno descritto il festival, dedicando anche spazio al coinvolgimento della città di Bergamo e al legame con il compositore. Quest’anno è proseguito l’importante lavoro intrapreso negli anni scorsi su gruppi, associazioni e istituzioni del territorio soprattutto giovanili che hanno assistito agli spettacoli del Donizetti Opera: fra tutti gli studenti del progetto Erasmus (coinvolti tramite l’associazione ESN dell’Università di Bergamo), gli studenti dell’Università di Milano Bicocca, gli allievi dell’Accademia della Guardia di Finanza di Bergamo, e i giovani del Distretto Rotaract 2042 Lombardia Nord. Un modo per coinvolgere sempre di più gli Under30 insieme al pubblico più abituale e far crescere la passione per l’opera. Anche la comunicazione digitale (sito e social media) ha registrato un significativo incremento, considerando i soli mesi di ottobre e novembre: il sito gaetanodonizetti.org è stato visitato da 55.929 utenti unici; i contenuti del festival su Facebook e Instagram hanno totalizzato una copertura di 3.712.479 utenti; I contenuti organici in pagina hanno ottenuto 37.762 interazioni; Più di 16.500 visualizzazioni per il format “Citofonare Gaetano” tra YouTube e i canali social del Festival, de L’Eco di Bergamo, di Bergamo News e del conduttore Diego Passoni. DONIZETTI OPERA 2022 Il programma 2022 del festival– già vincitore dell’“Oper! Award” come miglior festival europeo per la critica tedesca e fresco della conquista della quarta nomination all’International Opera Award sempre come miglior festival–si è articolato attraverso tre titoli operistici donizettiani e una serie di appuntamenti e attività collaterali: al Teatro Donizetti sono andati in scena La

Festival Donizetti Opera 2022: superate le 12mila presenze e 97 giornalisti accreditati2022-12-02T16:05:45+01:00

Ultimo weekend festivaliero con “L’aio nell’imbarazzo”, “La favorite”, “Chiara e Serafina”

Sabato pomeriggio Opera Family al Teatro Sociale Domenica il Donizetti Christmas Day con visite del teatro, concerti, presentazioni di libri e cd Ultimi biglietti disponibili in vendita al botteghino e online Terzo e ultimo weekend teatrale per il festival Donizetti Opera, da venerdì 2 a domenica 4 dicembre: la manifestazione bergamasca, organizzata dalla Fondazione Teatro Donizetti presieduta da Giorgio Berta con la direzione generale di Massimo Boffelli, la direzione artistica di Francesco Micheli e quella musicale di Riccardo Frizza, arriva alla conclusione dell’ottava edizione con grande entusiasmo. Ultime repliche e ultimi biglietti per le opere in programma: al Teatro Donizetti andranno in scena venerdì 2 dicembre L’aio nell’imbarazzo (ore 20) – con sul podio Vincenzo Milletarì e la regia di Francesco Micheli – e sabato 3 dicembre La favorite (ore 20) con la direzione di Riccardo Frizza e la regia di Valentina Carrasco per una importante coproduzione con l’Opéra de Bordeaux; domenica 4 dicembre invece al Teatro Sociale chiusura con Chiara e Serafina (ore 15.30), opera del progetto #donizetti200 diretta da Sesto Quatrini con la regia di Gianluca Falaschi e la collaborazione con l’Accademia Teatro alla Scala. Sabato 3 dicembre, al Teatro Sociale, alle 17 replica speciale per le famiglie di Chiara o Serafina? Ovvero come Gaetano Donizetti e Felice Romani scrissero, in poco tempo e con non pochi bisticci, un’opera piratesca dai mille finali: un’opera lirica originale, partecipata, ridotta e adattata per i più piccoli tratta da Chiara e Serafina di Donizetti con in evidenza le tematiche dell’originale più adatte ai giovani spettatori: il tema della famiglia, del rapporto fra un padre e due sorelle che vince su tutto, il tema della giustizia con un personaggio cattivo contro personaggi buoni, il tema dello sbaglio e del cambiamento sempre possibile. Alle 15.30 sarà possibile partecipare a un laboratorio per preparare canti e oggetti da usare durante lo spettacolo. In coincidenza con queste ultime repliche il festival Donizetti Opera ribadisce il fondamentale sostegno di Allianz, Main Partner e Membro Benemerito della Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo, Intesa Sanpaolo, Uniacque e del crescente numero di partner privati, oltre agli Ambasciatori di Donizetti che supportano il festival tramite l’Art Bonus. Durante questa edizione è stata molto importante poi la presenza di alcuni sponsor tecnici come ATB che ha supportato gli spostamenti del pubblico in città alta, Zanta pianoforti e quindi Claypaky, azienda di Seriate specializzata nell’illuminazione per l’intrattenimento che ha fornito nuovi proiettori a testa mobile Sinfonya Profile 600 concepiti e sviluppati esclusivamente per il teatro. Si tratta di prodotti con caratteristiche uniche nel settore tra cui un dispositivo brevettato per il funzionamento silenzioso, un innovativo sistema di profilazione del fascio di luce, una ottica avanzata di proprietà Claypaky e una sorgente luminosa basata sulla miscelazione di 5 LED (RGBAL).   DONIZETTI CHRISTMAS DAY – 4 dicembre in collaborazione con Immobiliare della Fiera L’ultimo giorno del festival, domenica 4 dicembre, il Teatro Donizetti e il Centro Piacentiniano – che dopo i recenti lavori sul Sentierone e in piazza Dante hanno riaffermato il loro ruolo di centralità nella vita bergamasca – saranno animati da una serie di concerti e performance, per salutare il festival e guardare con ottimismo e speranza al Natale, in

Ultimo weekend festivaliero con “L’aio nell’imbarazzo”, “La favorite”, “Chiara e Serafina”2022-12-02T10:16:44+01:00
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