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Alessandro Baricco in Novecento. Al Teatro Donizetti venerdì 4 e sabato 5 giugno

La serie di eventi legati alla riapertura del Teatro Donizetti, riuniti sotto la comune denominazione di “D’Incanto”, propone due spettacoli scelti da Maria Grazia Panigada, Direttrice Artistica della Stagione di Prosa e Altri Percorsi della Fondazione Teatro Donizetti. Primo ad andare in scena è Novecento di e con Alessandro Baricco, in programma venerdì 4 e sabato 5 giugno (ore 19). Prezzi biglietti: da 15 a 38 Euro, ridotti da 12 a 30 Euro. Biglietti ancora disponibili. Info biglietteria: Info: 035.4160 601/602/603 da martedì a sabato ore 13.00-20.00. Tra i testi più fortunati di Alessandro Baricco, Novecento vide la luce nel 1994 da Feltrinelli: l’autore lo scrisse perché fosse interpretato da Eugenio Allegri con la regia di Gabriele Vacis, che nel luglio dello stesso anno ne fecero uno spettacolo.  Secondo lo stesso Baricco il testo può essere definito come una via di mezzo tra «una vera messa in scena e un racconto da leggere ad alta voce». Nel 1998 da Novecento è stato tratto La leggenda del pianista sull'oceano, film di Giuseppe Tornatore. «Era da un po’ che covavo questa idea di provare, una volta, a leggere io, nei teatri, Novecento», avrebbe raccontato Alessandro Baricco nell’apprestarsi a portare in palcoscenico il suo testo, «Dopo vent’anni di messe in scena, in ogni parte del mondo, con tutti gli stili, con artisti completamente diversi uno dall’altro, ho pensato che tornare un po’ alla voce originaria di Novecento potesse essere una cosa interessante, per me e per il pubblico. Un modo di riascoltare quella musica col sound che avevo immaginato per lei. Così ho immaginato uno spettacolo elegante, leggero, essenziale ed emozionante. Ho cercato un’impaginazione giusta per quello che volevo fare: leggere. Non recitare, non spiegare, non diventare un personaggio. Leggere un testo, quel mio testo. Sono sicuro che lo farò ogni sera diverso, perché non sono un attore e non riesco a immaginare di salire su un palcoscenico a fare una cosa che so già come finirà. Quindi probabilmente ogni volta ci sarà un colore diverso, una durata diversa, una felicità diversa. Una dozzina di date all’anno. Non di più. Così magari riesco a farle tutte indimenticabili. Quanto meno per me». Tramite le parole di Tim Tooney, ex-trombettista del piroscafo transatlantico Virginian, vi si narra la singolare storia di Danny Boodman T.D. Lemon Novecento che, ancora neonato, venne abbandonato dentro il pianoforte della prima classe del Virginian, all'interno di una cassa di limoni T.D. e poi trovato per caso da Danny Boodman, un macchinista nero che gli farà da padre, dandogli il suo nome, quello della cassa di limoni e il nome del nuovo secolo appena celebrato. Otto anni dopo, Danny muore in seguito a un incidente sul lavoro. Il bambino scompare misteriosamente nei giorni successivi la sua morte e quando ricompare incomincia a suonare il pianoforte per alleviare il suo dolore. Durante il primo dopoguerra, all'età di 27 anni Novecento incontra Tim, che nel frattempo viene assunto sul Virginian: Questo è l'inizio di una sincera e duratura amicizia.  Novecento viene descritto dal

Alessandro Baricco in Novecento. Al Teatro Donizetti venerdì 4 e sabato 5 giugno2021-05-31T12:33:15+02:00

“D’incanto”: inaugurazione del Teatro Donizetti di Bergamo dopo il restauro

Dopo poco più di tre anni, ormai mancano pochi giorni alla riapertura ufficiale del Teatro Donizetti: venerdì 28 maggio alle ore 18 il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori taglierà il nastro dinanzi alle istituzioni e a coloro che hanno sostenuto i lavori di restauro. L’occasione verrà celebrata con “D’incanto”, una performance di musica, parole, danza e video, ideata da Maria Pia De Vito, Francesco Micheli e Maria Grazia Panigada – i tre direttori artistici delle rassegne di jazz, opera, e prosa prodotte dalla Fondazione Teatro Donizetti – con la regia dello stesso Micheli. Artisti ospiti l’attrice Lella Costa, Gianluigi Trovesi (sassofono e clarinetto), Ermes Pirlo (fisarmonica), Jodi Pedrali (deejay), il Coro Donizetti Opera diretto per l’occasione da Alberto Zanardi, gli acrobati della Compagnia Cafelulè, le danzatrici Martine Bucci e Laura Basterra Aparicio e gli allievi della Scuola di danza CSC Anymore e di ABC-Allegra Brigata Cinematica con la coreografa Serena Marossi, gli allievi delle scuole di teatro CUT, Erbamil e Teatro Prova; contenuti video e visual mapping sono di NT Next - Evolving Communication e One Thousand, i light designer sono Alessandro Andreoli e Emanuele Agliati. Gli ospiti quindi visiteranno il teatro guidati da speciali “ciceroni”: il sindaco Giorgio Gori e Nicola Berlucchi che ha firmato il restauro, il presidente della Fondazione Teatro Donizetti Giorgio Berta con il direttore generale Massimo Boffelli, gli assessori Nadia Ghisalberti e Marco Brembilla, Francesco Micheli, Maria Grazia Panigada, Maria Pia De Vito e Roberto Valentino. Dal giorno successivo, sabato 29 maggio sarà possibile accedere in teatro, secondo le prescrizioni anti-covid, con le visite guidate teatralizzate Donizetti On, originali e immersive, in versione standard e live (idea, testo e regia di Francesco Venturi, con la voce in italiano di Maurizio Donadoni) nelle seguenti date: 30 maggio; 6, 8, 13, 20, 21, 22, 23, 26, 27, 29 giugno (biglietti online e in biglietteria, da 12 a 7 euro). Sono previsti turni per le persone con disabilità motoria (30 maggio) e sorde (6 giugno). La riapertura del Teatro Donizetti sfrutterà appieno le possibilità offerte dalle attuali normative di sicurezza. Già da alcuni giorni la città si sta colorando con una serie di installazioni e immagini legate alla campagna “D’incanto”, collocate nelle pensiline dei bus, negli spazi delle affissioni, oltre che nella parte esterna del Ridotto del Teatro: si tratta di dodici soggetti che compongono il progetto di comunicazione integrata “D’incanto” ideato da NT Next - Evolving Communication con gli scatti fotografici di Fabio Toschi. Un racconto onirico che è partito dal cantiere per scoprire i luoghi più segreti del monumento e in cui la dodicenne bergamasca Rebecca Feder, protagonista della campagna, ha imparato a conoscere le magie del teatro con gli occhi delle generazioni più giovani. Dal 27 maggio al 2 giugno saranno installati quindi tre led-wall (piazza Vittorio Veneto, piazza Vecchia e piazzale Marconi) in cui saranno visibili dei contenuti video e dove saranno allestiti tre punti informazioni presso i quali sarà possibile chiedere dettagli sulle visite guidate e gli spettacoli in programma. Dopo il weekend inaugurale, prenderà il via

“D’incanto”: inaugurazione del Teatro Donizetti di Bergamo dopo il restauro2021-05-25T15:55:38+02:00

Il festival Donizetti Opera 2021

La settima edizione del Donizetti Opera, festival internazionale dedicato al compositore bergamasco, organizzato dalla Fondazione Teatro Donizetti presieduta da Giorgio Berta con la direzione generale di Massimo Boffelli, la direzione artistica di Francesco Micheli e quella musicale di Riccardo Frizza, si svolgerà a Bergamo “Città di Gaetano Donizetti” dal 18 novembre al 5 dicembre 2021. La presentazione del programma del Festival si è svolta alla Torre Allianz di Milano: il gruppo assicurativo è infatti Main Partner e Membro Benemerito della Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo dal novembre 2020, per una partnership di durata quinquennale. «Il Donizetti Opera – ha dichiarato Giorgio Gori, sindaco di Bergamo – è un festival giovane rispetto ad altri, che ha però guadagnato un prestigio internazionale in soli sette anni. Nel 2021 sarà di nuovo in presenza, dopo l’edizione dello scorso anno che abbiamo potuto condividerla col pubblico solo attraverso la webTV, riuscendo così a mantenere i contatti con il pubblico estero, da sempre presente al Donizetti Opera. Non abbandoneremo quindi la webTV e la affiancheremo alla presenza del pubblico col quale festeggeremo la riapertura del Teatro Donizetti restaurato fra qualche settimana. Con la riapertura del nostro teatro, il mio pensiero non può non andare a tutti i lavoratori dello spettacolo, categoria del settore che più di tutte ha subito lo stop forzato a causa della pandemia». In occasione del festival, il Teatro Donizetti – ormai prossimo all’inaugurazione ufficiale il 28 maggio – potrà mostrarsi completamente restaurato anche al pubblico internazionale che, prima del 2020, costituiva oltre il 50% della platea festivaliera. Un segnale di ottimismo sulle presenze dall’estero viene anche dalla ipotesi – dopo il rinvio dello scorso anno – dello svolgimento a Bergamo del meeting autunnale di Opera Europa, organizzazione che riunisce oltre 200 fra i principali teatri e festival europei da 44 Paesi. Se le condizioni saranno favorevoli, direttori, sovrintendenti, tecnici, artisti, giornalisti aderenti all’Associazione si ritroveranno nella città orobica per una iniziativa che, da più di dieci anni, in diverse città europee (solo due volte in Italia) coinvolge semestralmente circa 300 persone. «La riapertura del Teatro Donizetti alla fine di maggio – ha sottolineato il presidente della Fondazione Giorgio Berta – è un evento per la nostra città ma è anche il risultato dello spirito tenace e combattivo che ci contraddistingue. Quello spirito che, anche durante il 2020, ci ha spinto a portare a termine i lavori e addirittura a mettere in scena lo scorso novembre il festival Donizetti Opera scommettendo sulla creazione di una webTV che all'inizio sembrava un azzardo ma che si è rivelata un successo, tanto da configurarsi fra gli strumenti più utili sui quali continuare a investire in futuro, con l'obiettivo di ripopolare la platea e i palchi e di attrarre sempre nuovo pubblico alla musica di Donizetti e a tutto quello che Bergamo ha da offrire. Mi piace ricordare che proprio con l’edizione 2020, svoltasi interamente online dal Teatro Donizetti senza pubblico, abbiamo avuto la possibilità ancora una volta e nonostante tutto di sperimentare, ideando nuovi format per il web, senza dimenticare tutto quello che ha rappresentato per noi la pandemia. Il

Il festival Donizetti Opera 20212021-05-25T15:58:09+02:00

La Stagione di Prosa riparte con Baricco e Bergonzoni al Teatro Donizetti. E al Teatro Sociale andrà in scena “L’amore è Saltimbanco”

«Abbiamo tanto atteso questo momento, lo abbiamo immaginato, desiderato e adesso finalmente il Teatro Donizetti riapre! È questo un momento importante per tutte le persone che lavorano in teatro. È la gioia di poter tornare ad accogliere il pubblico. Siamo grati agli spettatori che sono aumentati negli anni di programmazione al Creberg Teatro e che ci sono stati tanto vicini nel periodo della chiusura forzata per la pandemia», Maria Grazia Panigada, Direttrice Artistica della Stagione di Prosa e Altri Percorsi della Fondazione Teatro Donizetti, commenta così l’imminente ripartenza con due spettacoli inseriti nell’ampio cartellone di “D’Incanto”, ciclo di eventi che da fine maggio saluterà la riapertura del Teatro Donizetti, con appuntamenti dedicati alla lirica, al jazz e, appunto, alla prosa. Due gli spettacoli in programma, altrettanti monologhi con nomi altisonanti della scena teatrale e culturale nazionale: Alessandro Baricco con la lettura del suo Novecento, venerdì 4 e sabato 5 giugno, e Alessandro Bergonzoni in Trascendi e Sali, venerdì 18 e sabato 19 giugno. Gli spettacoli avranno inizio alle ore 19. «La prosa riprende al Teatro Donizetti con Novecento, una scelta ben precisa, condivisa con lo stesso Alessandro Baricco. Inizialmente avevo pensato ad un altro suo lavoro, poi ci siamo detti che la storia del “più grande pianista che abbia mai suonato sull’Oceano” oggi può essere vista quasi come una metafora del viaggio che abbiamo compiuto nei mesi della pandemia. Novecento, nato come testo teatrale, ritorna quindi per voce del suo stesso autore ed anche questo mi sembra un bel modo per ricominciare», spiega le sue scelte Maria Grazia Panigada, «Trascendi e Sali di e con Alessandro Bergonzoni, invece, era già inserito nella nostra Stagione 2020-2021, annunciata ma poi annullata dall’emergenza Covid 19. Anche Bergonzoni è un artista della parola, una parola che gioca sempre al limite, che provoca e ribalta il suo significato per condurci in labirinti di significato e di riflessione profonda. Ecco partiamo da qui, dalla voglia di ritornare a scambiarci parole, anche se ancora un po’ a distanza». Anche il Teatro Sociale riaprirà le proprie porte alla prosa: domenica 20 giugno (ore 15.30), con Romeo e Giulietta. L’amore è saltimbanco, spettacolo nel solco della tradizione della Commedia dell’Arte, che era stato programmato nella stagione di Altri Percorsi 2020-2021. Un Romeo e Giulietta portato sulle tavole del palcoscenico a canovaccio, a tratti improvvisato con l’aiuto del pubblico, con una maestria leggera da parte di Anna De Franceschi, Michele Mori, Marco Zoppello, attori di Stivalaccio Teatro. A pochi giorni dall’avvio, le prevendite dei biglietti procedono a ritmo serrato. Un segno, questo, del forte desiderio di tornare a teatro, anche se il numero delle presenze dovrà essere contenuto a causa delle norme di distanziamento: in occasione degli spettacoli al Teatro Donizetti e al Teatro Sociale, verranno infatti rispettate le norme sanitarie e di distanziamento in vigore. Prezzi biglietti: da € 15 a € 38, ridotti da € 12 a € 30 per Novecento e Trascendi e Sali; € 19, ridotto € 15, per L’Amore è saltimbanco. I biglietti sono disponibili

La Stagione di Prosa riparte con Baricco e Bergonzoni al Teatro Donizetti. E al Teatro Sociale andrà in scena “L’amore è Saltimbanco”2021-05-18T13:02:39+02:00

Bergamo Jazz 2021 rinviato dal 16 al 19 settembre

La 42esima edizione di Bergamo Jazz si svolgerà dal 16 al 19 settembre: «Spostare il festival jazz dal suo periodo naturale a settembre è stata una decisione sofferta ma inevitabile, dettata dall’incertezza del periodo che ha costretto molti musicisti internazionali a rinviare le proprie tournée in Europa», dichiara Giorgio Berta, Presidente della Fondazione Teatro Donizetti, «Abbiamo comunque deciso di mantenere l’impegno con il nostro affezionato pubblico e rinviare di qualche mese il Festival, che si svolgerà secondo il format consueto, con concerti al Teatro Donizetti, al Teatro Sociale e in altre prestigiose location della città. Nell’attesa sono previsti due importanti appuntamenti di Bergamo Jazz nell’ambito degli eventi di riapertura del Donizetti». «A malincuore abbiamo dovuto rinviare il festival ma per mantenerlo nella sua interezza non potevamo fare altrimenti», dice Maria Pia De Vito, Direttrice Artistica di Bergamo Jazz, «Insieme a tutto lo staff del festival in questi mesi non abbiamo mai smesso di immaginare e programmare, confortati dalle rassicurazioni della dirigenza della Fondazione Teatro Donizetti che il festival si sarebbe in ogni caso svolto. In questi giorni sono in corso stretti contatti per assicurarci per settembre artisti di calibro internazionale, come è nella tradizione di Bergamo Jazz». Il programma di Bergamo Jazz 2021 verrà quindi annunciato in concomitanza con i due concerti previsti nel quadro di “D’Incanto”, ciclo di eventi inaugurali del Teatro Donizetti. Come già reso noto nei giorni scorsi, venerdì 11 giugno è in programma, in prima assoluta, un supergruppo formato dal bassista Michael League, dal pianista Bill Laurance, entrambi componenti dei celebri Snarky Puppy, dal chitarrista Lionel Loueke (assiduo partner di Herbie Hancock) e dal batterista Jeff Ballard (già collaboratore di Chick Corea e oggi membro del trio di Brad Mehldau). Venerdì 25 sarà poi la volta del pianista Danilo Rea, al suo esordio bergamasco in veste di jazzista, impegnato dapprima in solitudine e poi in un inedito incontro con Gianluigi Trovesi. I biglietti (prezzi da 15 a 38 Euro; ridotti da 12 a 30 Euro) sono disponibili sia online (www.teatrodonizetti.vivaticket.it) che presso la Biglietteria del Teatro Donizetti (su appuntamento). Info: 035.4160 601/602/603 da martedì a sabato ore 9.30-11.30 e ore 13.00-20.00. I concerti avranno inizio alle ore 19. Intanto prosegue sulla pagina Facebook e sul canale YouTube di Bergamo Jazz il ciclo in streaming “Bergamo Jazz Memories: cinque storie per raccontare il festival”: martedì 18 maggio (ore 18) saranno ospiti il fotografo Roberto Masotti e i musicisti Don Moye, storico componente dell’Art Ensemble of Chicago, e Dudu Kouate. Infine, dal 27 al 29 maggio è prevista la seconda parte degli incontri didattici organizzati in collaborazione con Centro Didattico Produzione Musica: gli allievi delle scuole secondarie di primo e secondo grado potranno collegarsi sulla piattaforma ZOOM per assistere a lezioni-concerto che avranno per tema “jazz e letteratura”, con un focus su Italo Calvino.

Bergamo Jazz 2021 rinviato dal 16 al 19 settembre2021-05-13T11:43:20+02:00

L’archivio delle meraviglie: appuntamento con “Occident Express” con Ottavia Piccolo

“L’archivio delle meraviglie: le stagioni di prosa del Teatro Donizetti”, l’iniziativa in streaming curata da Maria Grazia Panigada, Direttrice Artistica della Stagione di Prosa e di Altri Percorsi della Fondazione Teatro Donizetti, si conclude con Occident Express, spettacolo scritto da Stefano Massini e interpretato da un’intensa Ottavia Piccolo.  Andato in scena con grande successo al Creberg Teatro nel novembre 2018, nell’ambito della Stagione di Prosa del Teatro Donizetti, Occident Express sarà visibile gratuitamente da venerdì 14 (ore 18) a domenica 16 maggio (ore 24) sul canale Vimeo della Fondazione Teatro Donizetti (https://vimeo.com/teatrodonizetti). Durata 1 ora e 40 minuti. Musiche di Enrico Fink. Disegno luci di Alfredo Piras. Produzione Teatro Stabile dell’Umbria e Officine della Cultura. Per l’occasione Ottavia Piccolo ha realizzato un breve video di presentazione. Occident Express racconta la tragica vicenda di Haifa, un’anziana donna di Mosul che nel 2015 si mise in fuga insieme alla nipotina di 4 anni percorrendo in tutto 5.000 chilometri, attraverso la cosiddetta “rotta dei Balcani”. Occident Express è la cronaca del suo viaggio. È il diario di una fuga. È l’istantanea su un inferno a cielo aperto. Ma soprattutto è una storia vera, un piccolo pezzo di vita vissuta che compone il grande mosaico dell’umanità in cammino. Occident Express è un frammento del nostro tempo. Dalle terre aride di Hulalyah, nel nord dell’Iraq, risalendo l’Europa fino ai ghiacci del mar Baltico, Haifa strappa con i denti una tappa dopo l’altra, ogni volta morendo, ogni volta nascendo, ogni volta scoprendo qualcosa degli altri e di sé. Un’odissea del Terzo Millennio. Un racconto spietato fra parole e musica, senza un solo attimo di sosta: la terribile corsa per la sopravvivenza. «Conobbi la storia di Haifa Ghemal nel marzo 2016» - racconta Stefano Massini - «Un importante quotidiano europeo mi propose di scrivere un pezzo sul suo viaggio al tempo stesso agghiacciante e formidabile. Il contatto con questa cronaca fu in effetti impressionante: un concentrato inaudito di violenza, tenerezza, terrore e umanità, in un crescendo senza fine. Trovai che nella storia di questa anziana donna ci fosse molto del nostro tempo: la gratuità del male, l’onnipotenza del danaro, l’irrompere sulle nostre strade di una forza incontrollabile per lungo tempo sconosciuta all’occidente: la lotta per la vita. Haifa si mise in viaggio con niente di più che una bambina al collo, intercettando sul suo cammino le esistenze di altri forzati nomadi del 2015, in primo luogo i figli di un pastore e una ragazza sfregiata, tutti come lei sospesi come a un filo su un abisso ingordo. E come nei grandi cicli epici, anche in questa storia si guarda più volte in faccia la morte, al punto da imparare perfino a conoscerla, trovando nei suoi agguati la cifra – segreta eppure esplicita – della bestialità umana». «Dalla storia di Haifa Ghemal ho tratto quindi questo racconto, trattando la realtà dei fatti come un terreno fertile da cui far sorgere la pianta verde di un’epica moderna. Come i cantastorie di un tempo, ho usato la cronaca per costruirvi

L’archivio delle meraviglie: appuntamento con “Occident Express” con Ottavia Piccolo2021-05-10T10:59:26+02:00

L’archivio delle meraviglie: appuntamento con “Camminanti” con Beppe Rosso

Prosegue “L’archivio delle meraviglie: le stagioni di prosa del Teatro Donizetti”, l’iniziativa in streaming curata da Maria Grazia Panigada, Direttrice Artistica della Stagione di Prosa e di Altri Percorsi della Fondazione Teatro Donizetti: da venerdì 7 (ore 18) a domenica 9 maggio (ore 24) è in programma la visione di Camminanti, spettacolo di Beppe Rosso e Remo Rostagno che affronta il drammatico tema della migrazione, interpretato dallo stesso Beppe Rosso, con la collaborazione alla messa in scena di Gabriele Vacis. Drammaturgia di Gianluca Favetto. Musiche di Leonardo Brizzi. Movimenti scenici di Maria Consagra. Costumi di Makyhanykova. Produzione ACTI Teatri Indipendenti - Laboratorio Teatro Settimo. Rappresentato a Bergamo nel gennaio 2003, nell’ambito della Stagione di Altri Percorsi, Camminanti sarà disponibile gratuitamente sul canale Vimeo della Fondazione Teatro Donizetti (https://vimeo.com/teatrodonizetti). Per l’occasione Beppe Rosso ha realizzato un breve video di presentazione. «Se potessimo fotografare dall’alto, vedremmo un’istantanea di Camminanti che vanno, vengono, si spostano come un’infinita moltitudine di erranti. Noi ne vediamo solo alcuni, pochi. Ma sono milioni. E stanno camminando verso di noi come un grande pellegrinaggio che unisce credenti, non credenti, fedi, etnie, razze, lingue, religioni. Il secolo si è aperto con gli europei che migravano verso le Americhe, ora si chiude con l’Europa che riceve gli emigranti costretta, suo malgrado, come nell’antico Giubileo ebraico, a “rimettere i debiti” e liberare gli uomini dalla schiavitù. Lo stesso continente che fu terra di emigranti, ora è paese di accoglienza. Per molti l’Italia, oggi, è l’America dei nostri nonni». Qui c’è tutto il senso di Camminanti, scritto in coppia da Beppe Rosso, uno dei pionieri in Italia del teatro di narrazione, e da Remo Rostagno, tra i fondatori dell’animazione teatrale nel nostro Paese. Osservava Maria Grazia Panigada scrivendo a proposito di Camminanti nel Quaderno dello Spettacolo della Stagione 2002-2003 del Teatro Donizetti: «L’impegno civile di Rosso e Rostagno si rilegge anche nelle loro produzioni teatrali nelle quali la realtà, appena un po’ distorta, mette in luce le contraddizioni del nostro tempo. Così accade in Camminanti, dove temi seri vengono giocati attraverso una scrittura drammaturgica ironica e onirica, mentre la musica fa da contrappunto continuo al testo, che riscopre un suo ritmo interno, giocato attraverso la voce e la mimica dell’attore. Beppe Rosso, in scena con tre musicisti, si fa tutt’uno con la musica e il suo ritmo, ed è attraverso di essi che evoca luoghi e personaggi». In Camminanti, annotava ancora Maria Grazia Panigada nel suo saggio «Tutto è movimento dall’inizio alla fine di una girandola di vite e occhi che guardando interrogano, cercano risposte, e guardano, guardano anche noi, magari dal di là del mare, o forse più vicini, sempre più vicini…».

L’archivio delle meraviglie: appuntamento con “Camminanti” con Beppe Rosso2021-05-03T09:04:32+02:00

“D’incanto”: la riapertura del Teatro Donizetti di Bergamo dopo il restauro

Da venerdì 28 maggio un mese di festeggiamenti fra visite guidate, spettacoli e concerti nel segno delle diverse forme d’arte che animano la programmazione del teatro cittadino Prenotazioni dei biglietti a partire da martedì 11 maggio È trascorso quasi un anno da quando si sperava di riaprire al pubblico le porte del Teatro Donizetti di Bergamo restaurato: un anno segnato da accadimenti inaspettati e imprevedibili. Nonostante tutto, la Fondazione Teatro Donizetti ha continuato a lavorare e produrre quando possibile (ad esempio il festival Donizetti Opera tutto in streaming nel novembre 2020) nell’attesa di accogliere finalmente il pubblico in sala. Adesso le condizioni per ricominciare le attività di spettacolo sembrano essere più propizie e, da venerdì 28 maggio, il pubblico potrà visitare il Teatro Donizetti restaurato e partecipare alle prime attività, un festival di riapertura lungo un mese che costituisce la summa delle diverse espressioni che hanno casa su questo palcoscenico.«Finalmente possiamo annunciare la riapertura del Teatro Donizetti – sottolinea Giorgio Gori, sindaco di Bergamo –: si riaccende un pezzo fondamentale della nostra città e della sua vita culturale, dopo un lungo e meticoloso restauro, frutto dell’impegno di tanti soggetti e della proficua collaborazione tra pubblico e privato. Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questo risultato, gli uffici del Comune di Bergamo, la Fondazione Teatro Donizetti, gli sponsor e i partner pubblici e privati, le imprese che hanno mantenuto, nonostante l’emergenza pandemica, le aspettative sui tempi di conclusione del cantiere. Dopo il Donizetti Opera 2020, che ha segnato, anche se solo in streaming e senza pubblico, la ripartenza degli spettacoli nel nostro più importante Teatro, ora siamo pronti a riaprire alla città: in calendario ci sono già moltissime iniziative, per consentire ai bergamaschi – da sempre grandi appassionati di teatro – di tornare a godere delle atmosfere del rinnovato Donizetti. Lavoriamo anche per migliorare lo spazio pubblico del nostro centro città intorno al teatro e questo 2021 sarà anno di profondo rinnovamento per lo spazio del Sentierone, un sistema del quale il Donizetti si candida a essere cuore pulsante. Speriamo che la situazione pandemica continui a migliorare e che si possa, in tutta sicurezza, riportare gradualmente il pubblico nei teatri del nostro Paese: la cultura può davvero essere la chiave per elaborare il lutto e il dolore della pandemia del nostro territorio e rilanciare Bergamo, con il grande appuntamento della Capitale italiana della Cultura 2023, condiviso con i cugini di Brescia, a fare da stimolo e orizzonte per questo settore così colpito nell’ultimo anno. Bentornato Teatro Donizetti». “D’incanto” è il titolo del percorso di riapertura che comincia quindi con un weekend (28, 29 e 30 maggio) caratterizzato da un programma continuativo di visite guidate teatralizzate, originali e immersive, denominate Donizetti On – Live da un’idea, testo e regia di Francesco Venturi. Un’audioguida fa sì che sia il teatro stesso a parlare – in italiano l’attore bergamasco Maurizio Donadoni, in inglese la voce di Claire Dowie – e a far scoprire ai visitatori storie, segreti, novità in cui non mancheranno le sorprese dal vivo. “Donizetti On” continuerà

“D’incanto”: la riapertura del Teatro Donizetti di Bergamo dopo il restauro2021-04-29T13:49:54+02:00

L’archivio delle meraviglie: appuntamento con “Ivan” con Fausto Russo Alesi

È con Ivan, interpretato da Fausto Russo Alesi con la regia di Serena Sinigaglia, il prossimo appuntamento, da venerdì 30 aprile (dalle ore 18) a domenica 2 maggio (fino alle 24), con “L’archivio delle meraviglie: le stagioni di prosa del Teatro Donizetti”, iniziativa in streaming curata da Maria Grazia Panigada, Direttrice Artistica della Stagione di Prosa e di Altri Percorsi della Fondazione Teatro Donizetti. Iniziativa che sta riscontrando un ampio seguito di pubblico, nell’attesa di riassaporare le magie del teatro dal vivo. Coproduzione ATIR Teatro Ringhiera e Teatro Donizetti, liberamente tratto da I fratelli Karamazov di Fëdor Dostoevskij, Ivan è andato in scena in prima nazionale al Teatro Sociale nel febbraio del 2017, nell’ambito della rassegna Altri Percorsi, per poi approdare subito dopo al Piccolo Teatro di Milano e quindi compiere un tour che lo ha portato in diverse città italiane. Lo spettacolo, filmato proprio al Teatro Sociale, sarà disponibile gratuitamente sul canale Vimeo della Fondazione Teatro Donizetti. Per l’occasione lo stesso Fausto Russo Alesi ha realizzato un breve video di presentazione. Così Serena Sinigaglia introduceva nel 2017 il “suo” Ivan: «Amo i classici. Amo la grande letteratura russa dell’800 perché in essa gli uomini osavano ancora chiedersi il perché delle cose, osavano affrontare i grandi temi dell’esistenza, esercizio di spirito piuttosto inusuale per i nostri tempi chiassosi. Abbandonarsi alla lettura de I fratelli Karamazov è un viaggio nel tempo attraverso gli uomini, nell’uomo. Ed ecco spiccare un uomo tra gli uomini, o forse è solo un ragazzo troppo maturo per i suoi anni, il secondo dei figli Karamazov, il più tormentato, il più assolutamente umano: Ivan. L’uomo e l’intera umanità visti dagli occhi di Ivan Karamazov, questo il nostro viaggio. I fratelli Karamazov secondo Ivan, se volete». E dell’interprete dello spettacolo diceva la regista milanese: «Fausto Russo Alesi è perfetto per Ivan: di Fausto non voglio certo ricordare i meriti e i talenti, che sono già noti. Mi preme invece sottolineare l’amicizia profonda e l’antico sodalizio artistico che ci lega: ci scoprimmo amici e colleghi nel 1992, amanti di un teatro che non sapevamo ma avrebbe segnato le vite di entrambi. Lo stesso teatro, la stessa spasmodica ricerca di un senso per cui vivere, di un segno da tramandare. Ieri, coi tanti spettacoli vissuti assieme, oggi in questa nuova, meravigliosamente difficile, avventura. Ma noi due non bastavamo di fronte all’enormità dell’impresa. E così si sono uniti a noi due compagni di ventura: Letizia Russo, autrice teatrale, intellettuale originale, unica, e Fausto Malcovati, uno dei più grandi conoscitori della lingua e della letteratura russa in Italia., che ci ha aiutati a distinguere, a conoscere, a tradurre, a tradire senza “violare” l’opera dell’immenso autore russo». «Penso sia una grande opportunità il confronto con un testo così importante», raccontava Fausto Russo Alesi prima del debutto al Teatro Sociale, «I fratelli Karamazov è un  capolavoro sterminato e il percorso che abbiamo deciso di intraprendere si concentra nel raccontare uno dei protagonisti, con i suoi conflitti e le sue debolezze, "un uomo" che si

L’archivio delle meraviglie: appuntamento con “Ivan” con Fausto Russo Alesi2021-04-26T09:07:11+02:00

D’incanto: Le vetrofanie del Nuovo Teatro Donizetti – la magia dell’arte teatrale si affaccia sul Sentierone con dodici scatti artistici

Una bambina vestita di bianco che, a occhi chiusi, si predispone ad essere rapita dalla magia del teatro. Un giovane pianista che rievoca i concerti di una leggenda dei tasti bianchi e neri come Richter e la sua predilezione per il buio sul palcoscenico. Un attore, ritratto nel suo camerino, che simboleggia le diverse anime dell’arte recitativa. Un musicista con la tromba piegata come il grande Dizzy Gillespie, l’inventore del bebop che nell’aprile del 1952 portò per la prima volta il jazz nel tempio della musica classica. Chi in questi giorni si trova a passare sul Sentierone o a fianco del Teatro Donizetti, lato del Ridotto verso i Propilei di Porta Nuova, non può non essere attratto da queste e da altre immagini, così emozionali e coinvolgenti. Dodici soggetti fotografici che sono parte del progetto di comunicazione integrata “D’incanto” ideato da NT Next - Evolving Communication su incarico della Fondazione Teatro Donizetti per accompagnare la prossima riapertura del Teatro, dopo i lavori di restauro e la chiusura prolungata dal COVID-19. Le vetrofanie sono dei close up degli scatti fotografici di Fabio Toschi e saranno retroilluminate per arredare e illuminare lo stesso teatro e il contesto urbano circostante. «Le vetrofanie che abbelliscono la facciata laterale del Teatro Donizetti rappresentano, oltre ad avere uno scopo decorativo, un messaggio rivolto a tutta la città: siamo pronti a ripartire a breve e rivolgiamo un abbraccio ideale al nostro pubblico che nel periodo di chiusura per i lavori di restauro e derivante dalla crisi pandemica non ci ha mai fatto mancare il proprio affetto», afferma Massimo Boffelli, Direttore Generale della Fondazione Teatro Donizetti, «Le vetrofanie raffigurano tutte le attività che il Teatro Donizetti ospita, dal festival donizettiano alla Stagione di Prosa, da Bergamo Jazz al Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo. Tutte proposte che nell’insieme offrono uno spaccato significativo del fare spettacolo e arte, con la memoria del passato, i piedi nel presente e lo sguardo proteso verso il futuro». «”D’incanto” è un racconto straordinario ambientato dietro le quinte del cantiere e nei luoghi più segreti del Teatro», racconta Carlo Pedrali, Partner e General Manager della Società NT Next - Evolving Communication, «Ogni scatto della campagna multisoggetto diventa per lo spettatore un’occasione per lasciarsi ispirare dalla cultura teatrale, presentando, oltre alla veste inedita del Donizetti “in costruzione”, una serie di citazioni e rimandi a opere ed eventi che ne hanno segnato la storia». Per approfondire il progetto “D’incanto” è possibile seguire i contenuti dedicati sui profili social ufficiali del Teatro e nella sezione dedicata del sito.

D’incanto: Le vetrofanie del Nuovo Teatro Donizetti – la magia dell’arte teatrale si affaccia sul Sentierone con dodici scatti artistici2021-04-21T08:45:22+02:00
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