6 giugno 2018
Nel sopralluogo al cantiere del Teatro Donizetti, organizzato dal Comune di Bergamo per i giornalisti dall’omonima Fondazione, la parola più utilizzata è stata strip out. Riguarda la rimozione di ogni elemento non strutturale dell’edificio: impianti, serramenti, divisori interni, controsoffitti.
È il primo tassello di una ristrutturazione complessa, perché il teatro cittadino è stato più volte rimaneggiato: dopo il misterioso incendio del 1797, ad appena 6 anni dall’inaugurazione; con gli interventi funzionali nell’800 (la trasformazione degli ultimi due ordini di palchi in loggiati, perché il pubblico era cambiato e aumentato); attraverso ristrutturazioni e nuove volumetrie nel ‘900.
Ma si è già andati oltre, con opere di demolizione, scavo, consolidamento dei palchi e dei soffitti delle gallerie. È stato tolto quanto andava tolto: manca solo la cisterna interrata, all’esterno del lato biglietteria, di cui nessuno sospettava l’esistenza (servirà anche una bonifica). Poi toccherà alla ricostruzione.
Foto di Gianfranco Rota