in vista delle attività dedicate alle scuole durante la decima edizione del festival Donizetti Opera
Realizzata in collaborazione con ATS e con l’Ufficio Scolastico Territoriale, la giornata ha avuto un fitto calendario ricco di interventi che hanno coinvolto gli esperti della Fondazione: ai docenti, dopo i saluti istituzionali del direttore della Fondazione Teatro Donizetti Massimo Boffelli e del responsabile della Struttura Semplice Prevenzione delle Dipendenze del Dipartimento Igiene e Prevenzione Sanitaria dell’ATS Bergamo Luca Biffi, è stato illustrato il programma della decima edizione del Donizetti Opera dal direttore artistico Francesco Micheli e del musicologo della sezione scientifica Livio Aragona. I docenti hanno così potuto conoscere nel dettaglio la proposta operistica del festival composta dei tre titoli donizettiani Roberto Devereux, Zoraida di Granata e Don Pasquale; alla presentazione è seguita la visita guidata del Teatro Donizetti a cura di Clelia Epis, che per la Fondazione cura la ricerca iconografia e l’archivio, oltre ad essere formatrice di Donizetti Education.
Nella seconda parte della giornata i docenti sono stati suddivisi per ogni ordine scolastico di riferimento in tre incontri: Manuel Renga, che curerà regia e drammaturgia dello spettacolo dedicato agli studenti dal titolo Don Pasquale. Il grande gioco dell’amore (in scena per le scuole al Teatro Donizetti il 22, il 25 e il 26 novembre e per le famiglie domenica 24 novembre alle 16.00), ha presentato il progetto creativo; Alessandra Giolo ha invece raccontato ai docenti dell’infanzia Tano di Lammermoor, laboratorio-spettacolo i cui protagonisti sono il piccolo Gaetano e i suoi giocattoli incantati che lo aiuteranno ad affrontare il suo percorso di crescita; Maria Teresa Galati ha invece tenuto un intervento dedicato all’opera e al teatro per gli adolescenti rivolto ai docenti delle superiori. Infine, è stato presentato il laboratorio dedicato ai più piccoli che sarà realizzato in classe prima di assistere a Don Pasquale. Il grande gioco dell’amore.
La partecipazione, totalmente gratuita, non prevedeva l’iscrizione obbligatoria delle classi agli spettacoli e ai progetti formativi della Fondazione Teatro Donizetti, ma ha voluto essere un’occasione di studio e approfondimento per gli insegnanti a prescindere dalla ricaduta effettiva sulle classi. Questa decisione è nata dal desiderio della Fondazione di coinvolgere gli insegnanti come interlocutori privilegiati e portatori di cultura alle nuove generazioni, in accordo con le linee guida del proprio statuto.