Si intitola Vorrei che fosse amore e andrà in scena domenica 9 giugno alle 20.30 al Teatro Sociale (posti già esauriti): è lo spettacolo conclusivo del laboratorio 2023/2024 di Progetto Young, consolidata iniziativa della Fondazione Teatro Donizetti rivolta a giovani aspiranti attori. Lo spettacolo, che si avvale della regia dell’argentino Cèsar Brie, personalità di spicco del teatro di ricerca, e di Fabio Comana, che di Progetto Young è da sempre il coordinatore, vedrà la partecipazione di 18 giovani attori: Giovanni Aresi, Valeria Bonomi, Marta Federico, Anita Galezzi, Anita Gandossi, Francesca Garofalo, Petra Lopopolo, Davide Marchetti, Anna Marinoni, Katia Nava, Michelangelo Nervosi, Elisa Nicolato, Yuri Pasciullo, Laura Remigi, Riccardo Sanga, Andrea Valietti, Elisabetta Viotti, Yeseniia Vitenko. Luci di Alessandro Andreoli. Fonica Cristian Tasca. Allestimento realizzato con il contributo di alcuni partecipanti del corso per tecnici di palcoscenico. Organizzazione Maria Teresa Galati. Assistente di produzione Manuela Carrasco.
Vorrei che fosse amore parla di sentimenti, gioie, delusioni, attese, speranze, conferme, di tutto ciò che appartiene alle relazioni fra le persone che la vita ci dona o ci impone, ci fa incontrare o lasciare. Brevi monologhi e scene collettive di forte impatto visivo si alterneranno creando momenti suggestivi, grazie anche all’uso non convenzionale degli spazi del teatro, in un delicato e sottile equilibrio fra drammatico e comico.
Maria Graia Panigada, Direttrice Artistica della Stagione di Prosa e Altri Percorsi, sottolinea il valore formativo dell’iniziativa di cui è ideatrice: «I diciotto giovani di Progetto Young hanno abitato la sala prove del Teatro Donizetti per due anni, guidati da Fabio Comana. Il loro è stato un percorso che sa di ricerca di un teatro vero, in cui lasciarsi rappresentare e, per alcuni di loro, in cui cercare la professione della vita. Seguire in questi due anni il loro percorso artistico e umano è stato per me fonte di incoraggiamento su tutto ciò che realizzo all’interno della Fondazione Teatro Donizetti: questi giovani mi hanno dato una sensazione di futuro, di possibilità, di vitalità del nostro teatro».
«Sono grata a Fabio Comana che, oltre agli strumenti del mestiere attoriale, ha insegnato loro la capacità di fare gruppo, di mettere al centro la valorizzazione dei talenti di ciascuno per il bene di tutti. Quest’anno poi la presenza di César Brie li ha fatti scavare nelle profondità, li ha condotti nelle strade di un teatro totale che si intreccia prepotentemente alla vita. Gli spettatori che l’anno scorso hanno visto lo spettacolo itinerante al Teatro Donizetti, rimarranno stupiti dalla crescita, dalla forza dei loro corpi e delle loro voci, perché Vorrei che fosse amore è un viaggio nelle loro vite e anche nelle vite di ciascuno di noi, con l’ironia e la serietà che il teatro di un maestro come Brie ha loro insegnato. Credo che la stagione 2023/2024 non potesse finire in modo migliore», conclude Panigada.
«Dopo l’esperienza dello scorso anno con lo spettacolo itinerante nelle stanze “segrete” del Teatro Donizetti, abbiamo pensato di dare la possibilità ai partecipanti di Progetto Young di fare un ulteriore passo in avanti, cioè di proporre uno spettacolo sul palcoscenico del Teatro Sociale», racconta Fabio Comana, «E per far sì che questa nuova esperienza fosse di livello formativo alto, è stato coinvolto per una settimana di workshop Cesar Brie, il quale, insieme a me, ha aiutato i ragazzi a scrivere uno spettacolo partendo da storie e situazioni inventate da loro stessi. Lo stile di Cesar Brie è noto per essere l’unione tra il racconto e la creazione di immagini molto suggestive. Questo stile è stato insegnato ai ragazzi e lo spettacolo è costruito a partire da alcuni loro vissuti personali che successivamente sono stati trasformati in scene dal carattere universale».