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Ballo al Savoy non è solamente un’operetta (e lo è a tutti gli effetti!!, ma è molto di più. Oltre ai valzer, alle arie e ai duetti amorosi, questo lavoro è ricco di ritmi sfrenati, dal tango argentino allo swing, con chiarissime allusioni e riferimenti al musical che in quegli anni (siamo nel 1930) stava spopolando oltre oceano. In particolare è clamorosamente presente Cole Porter, di cui Abrahm inserisce una parafrasi di “Night and Day”.
Il difficile compito è quello di allestire una sorta di musical, senza tradire lo spirito operettistico della trama e di parte delle musiche presenti.
L’adattamento del copione è affidato a Silvia Felisetti, artista cui il titolo di “soubrette” (titolo che poche donne in Italia portano con pieno merito…) va comunque stretto, in quanto le sue conoscenze del teatro musicale vanno ben oltre il genere operettistico. Potendo disporre di molti cantanti-attori di valore, Silvia Felisetti ha reso molto più importanti alcuni personaggi che nell’originale hanno un peso marginale.
La regia è affidata a Alessandro Brachetti, comico della compagnia, con all’attivo un’esperienza registica di grande valore.

Stefano Giaroli

Nizza, 1932. Nella Hall dell’Hotel Savoy si festeggia il ritorno del marchese Aristide di Faublais e della sua sposina Maddalena dal lungo viaggio di nozze. Ma Aristide riceve un telegramma dal suo avvocato, che lo informa che, per potere accedere al patrimonio del suo defunto padre, deve onorare un impegno preso in passato dal padre stesso, che consiste nel trascorrere una nottata con Tangolita, danzatrice spagnola. Aristide dovrà perciò trovare uno stratagemma per onorare l’impegno senza mettere a repentaglio il suo matrimonio…

Locandina

operetta-musical in due atti di Alfred Gruenwald e Fritz Loehner-Beda musica Paul Abraham regia Alessandro Brachetti

con
Silvia Felisetti, Alessandro Brachetti, Antonio Colamorea, Renata Campanella, Fulvio Massa, Simone Mastria, Alessandro Garuti

Corpo di Ballo Novecento
coreografie Salvatore Loritto
Orchestra “Cantieri d’Arte”
Maestro concertatore e direttore Stefano Giaroli
scene e costumi ArteScenica Reggio Emilia

produzione
Teatro Musica Novecento

Durata 2 ore e 5 minuti compreso intervallo