quindi Il diluvio universale, Alfredo il Grande, Lucie de Lammermoor di Donizetti e Il piccolo compositore di musica di Mayr
Nelle locandine brillano i nomi di Giuliana Gianfaldoni, Caterina Sala,
Nahuel Di Pierro, Enea Scala e Antonino Siragusa
Sul podio, oltre al direttore musicale Riccardo Frizza, ritorna Corrado Rovaris,
debutta Pierre Dumoussaud esperto del repertorio francese
Le regie sono di MASBEDO, Stefano Simone Pintor e Jacopo Spirei
Il direttore artistico Francesco Micheli impegnato con gli allievi della Bottega Donizetti e del Politecnico delle Arti di Bergamo nell’adattamento e messa in scena della farsa di Mayr
Già da sabato 11 novembre ogni giorno sarà “festa” con uno o più appuntamenti legati ai titoli operistici e ai diversi temi di riflessione individuati. In programma, com’è noto, cinque nuovi allestimenti legati alle aree tematiche della Capitale della Cultura, segno di uno sforzo produttivo che cresce di anno in anno.
Peculiarità di un festival è quella di proporre spettacoli che offrano uno sguardo nuovo e differente rispetto alle stagioni tradizionali e il Donizetti Opera 2023 prosegue su questa strada tracciata sin dal primo anno: ogni weekend festivaliero infatti si aprirà il giovedì con LU OpeRave (16, 23 e 30 novembre), nuova creazione ispirata alla più celebre delle opere donizettiane, firmata dal regista e coreografo Mattia Agatiello con la direzione creativa di Stefano Libertini Protopapa che debutterà al Balzer Globe (un luogo non teatrale ma aperto alla condivisione) lanciando uno sguardo verso la contemporaneità e l’innovazione. Al Teatro Donizetti andranno in scena due rarissimi titoli di Gaetano Donizetti – Il diluvio universale (17 e 25 novembre e il 3 dicembre) diretto da Riccardo Frizza con l’allestimento firmato da MASBEDO, Mariano Furlani e 2050+, e Alfredo il Grande (19 e il 24 novembre) diretto da Corrado Rovaris e la regia di Stefano Simone Pintor – quindi la farsa di Giovanni Simone Mayr Il piccolo compositore di musica (2 dicembre) in prima moderna in una versione rielaborata da Francesco Micheli con Giorgio Pesenti e la direzione di Alberto Zanardi. Al Teatro Sociale si rappresenterà Lucie de Lammermoor (18 e 26 novembre e 1 dicembre) rara versione dell’autore stesso, preparata per le scene parigine; sul podio Pierre Dumoussaud, regia di Jacopo Spirei. Le opere al Teatro Donizetti saranno precedute dai Pre-opera che, durante l’ora che precede gli spettacoli, animeranno il Sentierone offrendo ai passati e al pubblico in ingresso un’anticipazione dello spettacolo in scena.
A contribuire all’atmosfera festivaliera del weekend di concerti Casa e Bottega: domenica 19 e 26 novembre, alle ore 11.00, la Casa natale di Donizetti ospiterà infatti i concerti degli allievi della Bottega Donizetti accompagnati al pianoforte da Hana Lee, impegnati nelle raccolte Soireés d’automne à l’Infrascata e Nuits d’été à Pausillippe. Sostenitore delle attività della Bottega Donizetti è il Rotary Club Terra di San Marco che raccoglierà nuovi fondi con la vendita della Turta del Dunizèt, la torta originale creata da Balzer nel 1948 per il centenario della morte del compositore bergamasco e che sarà messa in vendita in una nuova confezione creata appositamente.
Nel cuore del festival ci sarà come ogni anno il Dies natalis, giorno del compleanno di Gaetano Donizetti. Mercoledì 29 novembre saranno infatti moltissime le attività in programma per omaggiare il compositore orobico: l’Elevazione musicale nella Basilica di Santa Maria Maggiore con la deposizione delle corone sulle tombe di Donizetti e di Mayr insieme alla lettura di alcuni testi preparati dalle scuole superiori; le attività education in Casa Natale e al Museo Donizettiano in collaborazione per la prima volta con Bergamo nella Storia; lo spettacolo Luce di Lammermoor per le scuole elementari e medie fino alla vera e propria festa di compleanno Happy Birthday Gaetano! al Balzer Globe con una jam session musicale che unirà diversi generi, dall’opera all’elettronica, coinvolgendo una serie di realtà musicali della città nel continuo dialogo fra passato e futuro. Da non perdere il Donizetti Talk dedicato al Piccolo compositore di musica e il film La favorita per il ciclo organizzato dalla FIC – Federazione Italiana Cineforum.
Altra giornata ormai tradizionale è il Donizetti Christmas Day, sabato 2 dicembre, realizzato con il sostegno di Immobiliare della fiera. Da mattina a sera, fra il Teatro Donizetti e il Centro Piacentiniano, tanti i palcoscenici diffusi anche nei negozi che ospiteranno diversi concerti per salutare il festival, in attesa del Natale. Al Teatro Donizetti, in collaborazione con la libreria Incrocio Quarenghi, si terranno al mattino le presentazioni di alcuni libri di argomento musicale fra storia, luoghi della musica e vite dei compositori.
Durante il festival si intensifica l’attività Education e Opera Family. Come soggetto da approfondire nell’edizione 2023, si è scelto il capolavoro Lucia di Lammermoor: nei giorni attorno al Dies Natalis, l’opera sarà presentata agli studenti della scuola primaria e secondaria di I grado, al Teatro Sociale dal 28 novembre al 1° dicembre (con doppia recita alle ore 9.30 e alle 11.00) in una versione partecipata in italiano, creata per Bergamo e intitolata Luce di Lammermoor; autore della drammaturgia e regia è Manuel Renga, esperto di spettacoli musicali per bambini e ragazzi. La direzione musicale è di Aram Khacheh con il Quartetto Gli Originali e il pianista Marco Regazzi. Domenica 3 dicembre alle 17, Luce di Lammermoor sarà aperta alle famiglie che alle 15.30 potranno anche partecipare ad un laboratorio di preparazione; sarà il terzo appuntamento delle iniziative Donizetti Opera Family che prenderanno il via domenica 19 novembre con Do-Re-Mi. Cantiamo insieme, laboratorio di canto ospitato all’interno del “Donizetti Studio” in piazza Cavour (ore 15.30 e ore 17). Domenica 26 novembre in Città Alta una caccia al tesoro donizettiana dal titolo Il gufo investigatore (Casa natale, dalle 15 fino alle 16.30). Fra le attività Donizetti Education rientrano anche le tre anteprime Under30 in programma 14, 15 e 16 novembre alle ore 17.
Attorno ai titoli d’opera sono in programma alcuni momenti di riflessione e approfondimento. Tornano così gli attesi Donizetti Talk a cura della sezione scientifica della Fondazione Teatro Donizetti. Il primo incontro, seguito dalle prove aperte, sabato 11 novembre alle ore 16.30, alla Biblioteca Mai e poi al Teatro Sociale, sarà dedicato a Lucie de Lammermoor e vedrà relatori Candida Mantica e Paolo Fabbri. Si prosegue il 12 e il 13 novembre alle 17.30 nella Sala Musica del Teatro Donizetti con gli incontri su Il diluvio universale con Edoardo Cavalli e Livio Aragona e su Alfredo il Grande con Livio Aragona e Maurizio Merisio. Ultimo appuntamento sarà il 29 novembre – sempre in Sala Musica alle 17.30 – con la presentazione del Piccolo compositore di musica con Candida Mantica e Paolo Fabbri. A tutti gli incontri sono attesi anche i direttori e i registi delle opere.
Spazio anche all’approfondimento storico con Donizetti Conference e il convegno Nozzari, Rubini: tenori contro sui due celebri cantanti bergamaschi dell’Ottocento (Sala Musica del Teatro Donizetti) il 24 novembre dalle 15.00 con interventi – oltre ai componenti della sezione scientifica della Fondazione Teatro Donizetti – di Giorgio Appolonia, Saverio Lamacchia e Marco Beghelli, e il 25 novembre dalle 10 con Andrea Malnati e Cecilia Nicolò.
Tutti gli incontri sono a ingresso gratuito con prenotazione consigliata su gaetanodonizetti.org
Questa edizione del Donizetti Opera è caratterizzata da molteplici collaborazioni con istituzioni culturali della città e non solo. Le Donizetti Lectures – iniziate nelle settimane passate – affrontano in senso corale il tema della “Città natura”, una delle quattro aree tematiche di Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura 2023. Grazie al supporto di Italian Climate Network, charity partner del festival, si sta analizzando il tema della sostenibilità ambientale da diversi punti di vista: scientifico, teologico, artistico. Mercoledì 8 novembre alle ore 18.00, al Teatro Donizetti (Sala Riccardi) Dalla Laudato si’ alla Laudate Deum verso la COP28 UAE con Mauro Bossi SJ, Don Cristiano Re, Don Giuliano Zanchi, modera Diego Colombo. Questo secondo incontro si realizza in collaborazione con la rivista Aggiornamenti Sociali, Fondazione Culturale San Fedele, Fondazione Bernareggi, Vita sociale e mondialità Diocesi di Bergamo. In collaborazione con GAMeC e Sea Shepherd Italia, lunedì 20 novembre alle ore 21.00 alla GAMeC Il diluvio universale: l’ossessione del presente, momento di riflessione e confronto con Lorenzo Giusti (direttore della GAMeC, Andrea Morello (presidente di Sea Shepherd Italia), Francesco Micheli e MASBEDO.
Tutti gli incontri sono a ingresso gratuito con prenotazione consigliata su gaetanodonizetti.org
La Sala Musica del Teatro Donizetti accoglierà anche diverse proiezioni di video e film come alcuni del ciclo Donizetti e la Bergamo del belcanto, rassegna cinematografica del progetto “Cinema al cuore. Passato e presente di due città in cinema”, promosso dalla FIC – Federazione Italiana Cineforum per Bergamo Brescia Capitale. Al Teatro Donizetti (ore 21): Lucia di Lammermoor (1946) di Piero Ballerini (lunedì 20 novembre), L’elisir d’amore (1947) di Mario Costa (lunedì 27 novembre), Il cavaliere del sogno (1948) di Camillo Mastrocinque (lunedì 4 dicembre) e Aida (1953) di Clemente Fracassi (lunedì 11 dicembre). All’Auditorium di Piazza della Libertà sarà invece possibile vedere i film Casa Ricordi (1954) di Carmine Gallone (mercoledì 22 novembre) e La favorita (1954) di Cesare Berlacchi (mercoledì 29 novembre).
Nel 2023 si celebra il centenario della nascita di Maria Callas e come omaggio al celebre soprano greco, il Donizetti Opera ha organizzato martedì 21 novembre (ore 18) ancora nella Sala Musica la proiezione del documentario MyCallas prodotto dalla Fondazione Vittorio Polli ed Anna Maria Stoppani con la regia di Roberto Dassoni e la colonna sonora di Gian Francesco Amoroso.
Per tenere sempre vivo l’interesse su Donizetti, il fronte social e digitale è in febbrile attività e da quest’anno si arricchisce di un Donizetti Social Club – community di WhatsApp per conoscere tutto quello che accade intorno a Gaetano con particolare attenzione al festival bergamasco (novità, backstage, anteprime ecc.). Non mancano sulla Donizetti Opera Tube le già collaudate e apprezzate serie come “Alle prove con Mattioli” – introduzioni alle opere registrate quest’anno dalle sale dell’Accademia Carrara – e “Parla con Gaetano” – con gli artisti che si “confessano” davanti alla statua di Donizetti. Fra le novità 2023 anche “Lettere ai protagonisti” (tre giovani che scrivono ai protagonisti delle opere del festival riflettendo sulle tematiche delle loro trame), “Parla con Gaetano city Edition” (Gaetano intervista i suoi concittadini), “I bambini ti raccontano le opere” (giovanissimi narratori d’eccezione raccontano i personaggi e le trame del festival 2023). In video tornano anche le Favorite, gruppo di ballerine “over” che ha avuto molto successo nella scorsa edizione e che presenta adesso “Le Favorite OpeRave”.
Fra le altre iniziative ideate in occasione del Donizetti Opera e della Capitale della Cultura, la mostra all’Accademia Carrara Tutta in voi la luce mia. Pittura di Storia e Melodramma a cura di Fernando Mazzocca e Maria Cristina Rodeschini, con il progetto scenografico di Federica Parolini, visitabile fino al 25 febbraio; mentre dal 10 novembre al 14 gennaio, alla Biblioteca Mai si potrà visitare La caricatura all’opera. Satira e melodramma nel Risorgimento.
Fino al 19 novembre, al Monastero del Carmine, è in corso la IV edizione di “Fotografica” nel cui ambito è visitabile la mostra Apnea di Fausto Podavini, che racconta alcune tragiche conseguenze del cambiamento climatico.
Le opere del Donizetti Opera 2023
LU OpeRave
Il programma 2023 del festival Donizetti Opera si apre con la nuova creazione LU OpeRave (16, 23 e 30 novembre) in cui la musica di Donizetti incontra l’elettronica e le nuove tendenze e si colloca nella tematica di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 “La città che inventa”. Il titolo richiama Lucia di Lammermoor, alla quale gli autori di questo nuovo progetto sperimentale si sono ispirati e che è il fulcro di tante attività del festival. Lo spettacolosi svolgerà al Balzer Globe, nel cuore del Centro Piacentiniano di fronte al Teatro Donizetti, un luogo non convenzionale in cui il pubblico sarà parte integrante dell’azione. LU OpeRave è uno sviluppo di Mixopera vol. 1 e vol. 2, gli EP di musica elettronica ispirati alla musica di Donizetti e realizzati da alcuni fra i più importanti musicisti elettronici europei raccolti intorno all’etichetta Fluidostudio, disponibili su tutte le piattaforme di streaming (Spotify, iTunes, Amazon Music, YouTube Music). Fra gli artisti degli EP coinvolti in LU OpeRave ci sono Stefano Libertini Protopapa (direttore creativo del progetto), ilromantico, H.E.R. autori delle musiche. Il libretto è dei Maniaci d’amore. La regia e la coreografia sono di Mattia Agatiello, che porta in scena la sua Fattoria Vittadini pluripremiata e celebre compagnia di danza con sede a Milano alla Fabbrica del Vapore. Le scene e i costumi sono di Andrea Cammarosano e Leonardo Persico che coinvolgeranno i giovani partecipanti ai laboratori del progetto TOOLS da loro ideato e portato avanti a Milano con la Direzione Welfare e Salute del Comune e alcune aziende del settore tessile, per trasformare il proprio studio in un laboratorio sociale collaborativo. Gli interpreti sono di formazione ed esperienze musicali diverse – il soprano Laura Ulloa (allieva della Bottega nel 2021), il noto vocalist David Blank e la performer M¥SS KETA come voce narrante – e rappresentano una fusione pensata per parlare al pubblico di ogni generazione, confermando la forza innovativa e rivoluzionaria della poetica donizettiana. L’orario d’ingresso è previsto dalle ore 20, l’inizio della performance dalle ore 20.30.
Quindi saranno tre i titoli che andranno in scena al Teatro Donizetti, due legati dal comune debutto a Napoli, Il diluvio universale (1830) e Alfredo il Grande(1823), il terzo Il piccolo compositore di musica è invece un lavoro di Giovanni Simone Mayr, prima tappa di un progetto pluriennale pensato per la Bottega Donizetti.
Il diluvio universale
L’arte contemporanea irrompe nell’opera nell’anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura. Cornice dell’esperimento che unisce per la prima volta la Fondazione Teatro Donizetti con la GAMeC di Bergamo è Il diluvio universale (1830) di Donizetti, un’opera di soggetto sacro composta nel 1830 per il Real Teatro di San Carlo di Napoli; al centro del libretto di Domenico Gilardoni, le vicende bibliche si mescolano con quelle dei sentimenti personali dei protagonisti e il cataclisma finale diventa lo spunto per un’articolata riflessione su uno dei temi oggi più attuali: la sostenibilità dell’impronta umana sul pianeta terra, in linea con il tema “La città natura” del progetto della Capitale.
Sul podio Riccardo Frizza, mentre progetto, regia, regia in presa diretta e costumi sono di MASBEDO con la drammaturgia visiva di Mariano Furlani e le scene di 2050+. Duo artistico formato nel 1999 da Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni, MASBEDO è celebre per la creazione di video che diventano parte integrante di performance e installazioni, con selezionatissime collaborazioni di grande successo nella vita musicale. In Italia sono riconosciuti tra i più importanti video artisti e innovatori nel campo dell’arte contemporanea e le loro opere d’arte sono state acquisite da musei e fondazioni private. La vicenda vede protagonista Noè e la sua famiglia in un intreccio di vicende sentimentali, rivalità e gelosie che si conclude con una pagina sinfonica caratteristica che rappresenta il diluvio. Il linguaggio multidisciplinare di Masbedo è sembrato quindi adatto a valorizzare la complessa rete di metafore e simboli che sostanzia questa rara e preziosa «azione tragico-sacra» la cui edizione (per la versione Napoli 1830 che si vedrà in scena) è a cura di Edoardo Cavalli, studioso della sezione scientifica della Fondazione Teatro Donizetti. «Sordi e ciechi ai moniti di Noè, primo tra i profeti non ascoltati – sottolineano Masbedo e Mariano Furlani – i cortigiani e Cadmo mangiano, vivono e danzano sulla propria morte, forse consapevoli del proprio destino ma non disposti, parole loro, a rinunciare al loro stile di vita. Il costante rifiuto della propria mortalità, l’assenza totale di empatia anche con la parabola umana di Sela, moglie di Cadmo convertita alla religione di Noè, fa sì che sulla scena il voyeurismo prenda il posto della compassione. Il diluvio preannunciato arriverà improvviso e musicalmente sorprendente, la morte, la disperazione saranno il primo e l’ultimo dato di realtà per la corte di Cadmo. La salvezza solo per Noè e la sua famiglia, anch’essi però attoniti spettatori della fine del mondo». Protagonisti vocali di questa nuova produzione che ha Enel come Presenting partner sono Nahuel Di Pierro (Noè), Enea Scala (Cadmo) e Giuliana Gianfaldoni (Sela), Nicolò Donini (Jafet) e gli allievi della Bottega Donizetti 2023. I movimenti scenici di Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco; le luci sono di Fiammetta Baldiserri.
Si ringraziano Fondazione In Between Art Film e Motta&Partners per il sostegno alla produzione dei video di MASBEDO.
Presenting partner Enel
Alfredo il Grande
Per il ciclo #donizetti200, con il quale il festival propone ogni anno un titolo di Donizetti che compie i due secoli, sarà la volta del dramma eroico Alfredo il Grande (Teatro Donizetti, 19 e 24 novembre) con una nuova edizione controllata sulle fonti dell’opera, curata sempre da Edoardo Cavalli riferendosi alla tematica della Capitale Italiana della Cultura 2023 “La città dei tesori nascosti”. Il titolo fa parte di quel gruppo di opere nelle quali Donizetti sperimenta e affina i propri mezzi compositivi misurandoli su vari generi operistici; tra gli elementi caratteristici, la presenza imponente di una banda in palcoscenico, testimone delle finalità encomiastiche della partitura. Alfredo segue a meno di un anno l’andata in scena di Chiara e Serafina, ma si orienta su un soggetto di carattere storico cioè le vicende dell’omonimo sovrano medievale inglese – venerato come santo dai cattolici e dagli anglicani – la cui rilevanza si deve all’ampia cultura, all’incoraggiamento dell’istruzione e della legislazione, oltre che a un ruolo positivo svolto in ogni ambito della vita civile e religiosa. Il libretto è di Andrea Leone Tottola, già “poeta teatrale” di Rossini (anche per Mosé in Egitto che è a sua volta il riferimento più vicino a Il diluvio universale). Alfredo il Grande verrà presentato in forma semiscenica, con la regia affidata a Stefano Simone Pintor; la direzione è affidata al bergamasco Corrado Rovaris, musicista ricorrente nella programmazione del festival. Le scene sono di Gregorio Zurla, i costumi di Giada Masi, le luci sempre di Fiammetta Baldiserri, il video design di Virginio Levrio. Nei ruoli principali Antonino Siragusa (Alfredo) e Gilda Fiume (Amalia), Valeria Girardello (Enrichetta), Lodovico Filippo Ravizza (Eduardo), Adolfo Corrado (Atkins) e Andres Agudelo (Rivers).
Il piccolo compositore di musica
Terzo titolo al Teatro Donizetti per una sola serata (2 dicembre) Il piccolo compositore di musica di Giovanni Simone Mayr, prima tappa di un progetto pluriennale curato da Francesco Micheli con gli allievi della Bottega Donizetti e quelli del Politecnico delle Arti “G. Donizetti – G. Carrara”; sul podio Alberto Zanardi; il lighting designer è Alessandro Andreoli. L’opera, sul cui recupero della partitura ha lavorato Candida Mantica della sezione scientifica del festival, andò in scena il 13 settembre 1811 come saggio finale delle Lezioni Caritatevoli. Nello spirito della farsa originale, Micheli insieme a Giorgio Pesenti, sta approntando una versione appositamente progettata per il festival, finalizzata a mettere in luce i talenti di oggi, prima tappa di un work-in-progress che si svilupperà nel tempo. Come per altre simili occasioni Mayr, adottando un modello formale settecentesco, mette in scena gli stessi allievi delle Lezioni Caritatevoli che interpretano sé medesimi alle prese con l’allestimento del saggio finale. Donizetti è il protagonista, presentato ironicamente come un giovane aspirante compositore convinto del proprio talento (celebri i versi: “Vasta ho la mente, rapido l’ingegno | pronta la fantasia, e nel comporre | un fulmine son io”). Nonostante il tono comico, appare chiaro l’intento promozionale di Mayr, che crede realmente nelle capacità del suo giovane allievo. Donizetti è affiancato da quattro compagni nei panni di loro stessi: Antonio Dolci, Giuseppe Manghenoni, Giuseppe Pontiroli e Antonio Tavecchi. Musicalmente l’opera alterna sezioni originali e brani preesistenti che sono oggetto di studio dei ragazzi in scena. Questo progetto rientra nella tematica della Capitale “La cultura come cura”. Con questa produzione si apre un nuovo progetto di collaborazione con il neonato Politecnico delle Arti costituito a Bergamo dal Conservatorio “Gaetano Donizetti” e dall’Accademia di Belle Arti “Giacomo Carrara”.
Lucie de Lammermoor
Al Teatro Sociale (18 e 26 novembre, 1° dicembre) sarà messa in scena invece Lucie de Lammermoor versione francese del celebre capolavoro, preparata per il Théâtre de la Renaissance di Parigi dove debuttò trionfalmente nel 1839; l’opera resta in repertorio in Francia per tutto il XIX secolo, diventando un caposaldo della cultura nazionale come dimostra il capitolo di Madame Bovary che Flaubert ambienta al teatro di Rouen durante una recita, appunto, di Lucie. Per questa versione francese di Lucia di Lammermoor, Donizetti intervenne sulla partitura preesistente modificando i recitativi, escludendo il personaggio secondario di Alisa, eliminando l’aria di Raimondo «Ah! Cedi, cedi, o più sciagure» nel secondo atto nonché i suoi interventi nella cavatina di Enrico «Cruda, funesta smania» nel primo atto, e posticipando una scena. Sostituì inoltre la cavatina di Lucia, «Regnava nel silenzio», con «Que n’avons nous desailes», una traduzione di «Perché non ho del vento», dalla sua Rosmonda d’Inghilterra (1834). La stesura del libretto di Lucie fu affidata ad Alphonse Royer e Gustave Vaëz, che solo in pochi passaggi si discostarono da una traduzione letterale del testo italiano di Cammarano, presumibilmente con l’intento di renderlo più adatto alle scene francesi. L’opera sarà messa in scena da Jacopo Spirei, già allievo e assistente del compianto Graham Vick e oggi uno dei registi d’opera italiani più richiesti, che sottolineerà gli aspetti più crudi della vicenda messi in luce anche dalle scelte donizettiane nella trasposizione parigina; sul podio il giovane Pierre Dumoussaud al suo debutto italiano, dopo vari successi e incisioni discografiche dedicate soprattutto al repertorio romantico francese. Le scene sono di Mauro Tinti, i costumi di Agnese Rabatti e le luci di Giuseppe Di Iorio. Caterina Sala (Adina accolta trionfalmente nell’Elisir d’amore del 2021) sarà impegnata come Lucie, mentre Patrick Kabongo sarà Edgard e Vito Priante Henri, David Astorga invece sarà Gilbert (personaggio “nuovo”, fondamentale in questa versione francese dell’opera). Lo spettacolo è coprodotto con il Teatro Comunale di Bologna. Il capolavoro donizettiano si lega al concept della Capitale Italiana della Cultura “Città illuminata” prendendo come riferimento il legame etimologico Luce-Lucia e il culto di Santa Lucia, molto forte a Bergamo.