Dopo gli appuntamenti di fine 2021 e inizio 2022 con Una notte a Venezia, torna la Stagione di Operetta della Fondazione Teatro Donizetti: domenica 6 marzo (ore 15.30) la Compagnia Corrado Abbati porta sul palcoscenico del principale teatro cittadino uno dei titoli in assoluto più amati dagli appassionati del genere operettistico, La vedova allegra.
Interpreti e personaggi: Corrado Abbati (Njegus, Cancelliere d’Ambasciata), Fabrizio Macciantelli (Il Barone Mirko Zeta, Ambasciatore del Pontevedro), Antonella Degasperi (Valencienne, sua moglie), Domenico Menini (Il Conte Danilo Danilowitch, segretario d’Ambasciata), Mariska Bordoni (Anna Glavari), Davide Zaccherini (Camillo De Rossillon), Matteo Bartoli (Kromow, Consigliere d’Ambasciata ), Cristina Calisi (Olga, sua moglie), Lorenzo Marchi (Il Visconte Cascada), Federico Bonghi (Raoul Di Saint Briosche). Balletto di Parma con coreografie di Francesco Frola. Allestimento scenico InScena Art Design. Direzione musicale di Marco Fiorini. Regia e adattamento di Corrado Abbati. Durata 2 ore e 15 minuti compreso intervallo.
Musiche di Franz Lehar su libretto di Victor Lèon e Leo Stein tratto dalla commedia L’Attaché d’ambassade di Henri Meilhac, La Vedova Allegra è senz’altro l’operetta più popolare e più amata in tutto il mondo ed è un capolavoro di genuina ispirazione dove i protagonisti sono coinvolti in un vorticoso e divertente scambio di coppie, di promesse, di sospetti e di rivelazioni. Un parapiglia che, come è naturale che sia in un’operetta, al termine si ricompone nel migliore dei modi con il matrimonio fra la bella vedova Anna Glavari e l’aitante diplomatico Danilo. Così, nel finale, tutti cantano la celeberrima marcetta “È scabroso le donne studiar!”.
La vedova allegra debuttò con enorme successo al Teatro An der Wien il 30 dicembre 1905, per poi essere rappresentata in Italia il 27 aprile 1907, al Teatro dal Verme di Milano. Nel 1861 il commediografo e librettista francese Henri Meilhac (lo stesso della Carmen di Bizet), aveva scritto un piacevole vaudeville che però divenne famosissimo solo molti anni dopo, grazie alla musica di Franz Lèhar: era nata La Vedova Allegra. «Non si offenda, ma questa non è musica»: questa frase, dettata dallo stesso Lèhar, apparve incisa sulle medaglie omaggio che la direzione del Teatro An der Wien offrì in occasione della trecentesima replica de La Vedova Allegra. Una rivincita che il musicista volle concedersi nei confronti della direzione del teatro stesso e dei critici, che la sera della prima gli avevano rivolto quello scettico e non lungimirante apprezzamento.
La vicenda si svolge in una Parigi elegante e spensierata. All’ambasciata del Pontevedro c’è grande fermento: sta arrivando la Signora Anna Glavari, giovane vedova del ricchissimo banchiere di corte. L’ambasciatore, il Barone Zeta, ha ricevuto l’incarico di trovare un marito pontevedrino alla vedova e questo per conservare i milioni di dote della signora, in patria. Infatti, se la signora Glavari passasse a seconde nozze con un francese, il suo capitale lascerebbe la Banca Nazionale Pontevedrina e per il Pontevedro sarebbe la rovina economica. Njegus, cancelliere dell’ambasciata, è un po’ troppo pasticcione per una simile impresa ma c’è il conte Danilo che potrebbe andare benissimo. Njegus e Zeta tentano di convincerlo ma lui non ne vuole sapere. Tra Danilo e Anna c’era stata una storia d’amore finita male a causa della famiglia di Danilo. Da parte sua la vedova, pur amando Danilo, non lo vuole dimostrare e fa di tutto per farlo ingelosire. Frattanto si snoda un’altra storia d’amore che vede protagonisti Valencienne, giovane mogliettina di Zeta, e Camillo de Rossillon, un diplomatico francese che la corteggia con assiduità. I due si danno convegno in un chiosco. Li sta per sorprendere il barone Zeta quando Njegus riesce a fare uscire per tempo Valencienne ed a sostituirla con Anna. La vedova sorpresa con Camillo! Tutti sono sconvolti, Danilo furioso abbandona la festa. Tutto ormai sembra compromesso ma Njegus, vero Deus ex-machina, riesce a sciogliere gli equivoci e a far confessare ad Anna e Danilo il loro reciproco amore. La patria è salva. D’ora in poi la signora Glavari non sarà più “La vedova allegra” ma la felice consorte del conte Danilo Danilowitch.
PREZZI BIGLIETTI
Da 15 a 38 Euro, ridotti da 12 a 30 Euro
BIGLIETTERIA
Presso Teatro Donizetti
Piazza Cavour, 15 – Bergamo
Tel. 035.4160 601/602/603
Apertura al pubblico: da martedì a sabato dalle 13.00 alle 20.00 (festivi esclusi)