Il Teatro Riccardi viene riaperto al pubblico il 30 giugno 1800 con uno spettacolo di prosa.
Nasce la Seconda Repubblica Cisalpina e le truppe francesi presidiano Bergamo. Al Teatro Riccardi si danno rappresentazioni di diverso tipo in onore dei nuovi dominatori.
Il periodo è contrassegnato dai guai giuridico-economici del Riccardi e poi dei suoi congiunti, ai quali passa la proprietà e l’amministrazione del Teatro.
Artisticamente, l’inizio del secolo vede l’affermazione al Riccardi di un illustre musicista bavarese, diventato bergamasco, Giovanni Simone Mayr; lo straordinario impulso da lui impresso alla vita musicale della città si esercita pure negli spettacoli d’opera al Riccardi fin dal 1801, anche se è solo dal 1802 che il musicista si installa definitivamente in città, intervenendo direttamente per diversi anni nell’allestimento delle sue opere. Nello stesso anno è nominato direttore della Cappella di Santa Maria Maggiore e nel 1805 fonda le Lezioni caritatevoli di musica, poi Istituto Musicale, nel cui ambito sarà il maestro e padre spirituale di Donizetti. Nel secondo decennio del secolo sarà il turno di Rossini: sono infatti le opere del musicista pesarese a dominare in tale periodo al Riccardi.